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SCRITTI
EDITI ED INEDITI
DI
GIUSEPPE MAZZINI.
VOLUME LXXIX.
(EPISTOLARIO - VoL. XLVIII).
IMOLA,
COOPERATIVA TIPOGRAFICO-BDITRICE
PAOLO GALEATI.
1938.
Ristampa 1951.
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(iOV 2 1 ii". '
EDIZIONE NAZIONALE
DEGLI SCRITTI
DJ
GIUSEPPE MAZZINI.
sciirrn
EDITI ED INEDITI
DI
GIUSEPPE MAZZINI.
VOLUME LXXIX.
(EPISTOLARIO - VoL. XLVIII).
IMOLA,
COOPERATIVA TIPOGRAFICO - EDITRICE
PAOLO GALEATI
1939
Ristampa 1951.
EPISTOLARIO
DI
GIUSEPPE MAZZINI.
VOLUME XLVIIL
IMOLA,
COOPERATIVA TIPOGRAFICO - EDITRICE
PAOLO GALEATI
1939
Ristampa 1951.
PROPRIETÀ LETTERARIA.
VITTORIO EMANUELE III
PEB GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE
BE D'ITALIA.
Ricorrendo il 22 giugno lOOn il 1" centenario della
nascita di Giuseppe Mazzini ;
Considerando che con memorabile esempio di concor-
dia, Governo ed ordini rappresentativi han decretato a
Giuseppe Mazzini un monumento in Roma, come solenne
attestazione di riverenza e gi'atitudine dell'Italia risorta,
verso l'apostolo dell'unità ;
Considerando che non meno durevole né meno dove-
roso omaggio alla memoria di lui sia il raccoglierne' in
un'edizione nazionale tutti gli scritti ;
Sulla proposta del Nostro Ministro, Segretario di Stato
per l'Istruzione Pubblica ;
Abbiamo decretato e decretiamo :
Art. ].
Sarà/ fatta a cura e spese dello Stato una edizion-e
completa delle opere di Giuseppe Mazzini.
Art. 2.
A cominciare dall'anno finanziario 1904-905 e pel com-
pimento della edizione predetta sarà vincolata per le spose
occorrenti la somma di lire settemila cinquecento, sul ca-
pitolo del bilancio del Ministero della Pubblica Istruziou«j
per incoraggiamento a pubblicazione di opere scientifiche
e letterarie, da erogarsi con le forme prescritte dal vi-
gente regolamento di contabilità generale dello Stato.
VI RKOIO DECKETO
Art. 3.
Una Coiiimissione noiiijii.ita \n-y (hn-icto Reale avrà Ifi
direziono dell'edizione i)redetta.
Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo
dello .Stato, sia inserto nella Itaccolta uHiciale delle leg:i
e dei decreti del Ke^no d'Italia, mandando a chiunque
spetti di osservarlo e di farlo osservare.
O.iio :t Koiiia, .KÌiii K( iii:ir/,ii 1004.
VITTORIO EMANICELE.
Orlando.
Visto : il Guardasigilli : Ronchetti.
EPISTOLARIO.
Mazzini, Scritti, ecc., voi. LXXIX (Epistolario, voi. XLVIII) 1
VMxAICCCCLXXXlT.
To Matu.da liKitiS, Barden.
[London, July 1S(;41. Mouday.
Deiiiest Miitilihì
Yoii know, of coui-se, of Emilie — of the seooml
and hirj'er cut from Dr. Fergiisson — etc. from Ca-
i-oline. P^milie is now i)iogTessing: slowly, biit i)r()-
^lessiii^. This week, I trust, will see her ciii-ert.
Garil)[al<li] was to leave on the 15tli foi- the Dtiuu-
bian Priiicipalities, in coiicei-l with the King! AH the
while pledjiino himself to me and to the \'enitians
to be ready to follow a ])ossible movement and go
Lunedi.
Carissima Matilde,
Avrete oertameiite da Carolina notizie di Emilia —
del secondo e pili profondo taj^li.) fattole dal I>ott. Fer-
gusson, ecc. Ora va migliorando: lentamente si, ma mi-
gliora. Spero che durante (inesta settimana possa guarire.
Garibaldi doveva partire il !"• per i Principati danu-
biani, d'accordo col Ke ! E nello stesso tempo sì era im-
pegnato con me e con i Veneti ad esser pronto a se-
guire e ad aiutare un loro possìbile moto! La cosa mi
^ItfMCCCCLXXXII. — Inedita. L'autografo si conserva
nel Museo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non
ha indirizzo. La data vi fu apjiosta da M. Biggs.
4 ÉH'isToi-.'Uiio, [1804]
:iii<l liei]»: The lliiiij; w;is cai-cfully concealed from
UH»: hiit, of comse I was iuCoinied and tiied to
chiH-k Die wliolc scliciuc, inohahli/ witli success,
oiil.v pulliii^^ inlo lits of lagc Ixdli llic King and
(.Jaril»|aldiJ. Il woidd lic a fatai lliiiij; lo liinisell"
and lo (Mii- own schenies.
lOvci ybody is hun yinj^ away. Caroline and .James
lo Volwind at the Hxleys on Wednesday: Bessle
and \V[illiani] to the liakes witliin some ten days:
Emilie somewheie to the sea-side as soon as oapa-
l)Ie (d' jioing: Mrs. Natlian to I.Uf^ano to-mon-ow or
the day alter.
1 shall rema in alone with my jjlory.
I w isli, very dear >ratilda, you were better.
\'ery lawnically tliis day, hnt very lovingly,
I am
your
Joseph.
fu con (ijiiii cura tenuta nascosta : ma. naturalmente, io
ne fui informato e cercai di impedire tutto il piano,
])roh(iì)ìhnciìtc con successo, ma facendo andare su tutte le
furie tanto il Ke «luanto (laribaldi. Sareblie fatale per lui
e per i nostri disejiui.
Tutti si affrettano ad andar via : Carolina e .Tames a
Yolwind datili Kxley mercoledì : Bessie e William ai I.ajjhi
fra ima diecina di giorni circa : Emilia in (lualche loca-
lità sul mare appena sarà in ^rado di partire : la si-
gnora Xatlian a Luciano domani o dopo domani.
Io rimarrò solo con la mia uloria.
Vorrei, carissima Matilde, che vi sentiste mefjlio.
Molto laconic.-i mente oi;f;i, ma con molto affetto, sono il
vostrt)
Giuseppe.
[],S(;41 KiMsroi.Aitio. n
VMMCCCCLXXXm.
TO Matilda Uiggs, Barden.
[Limddii, Jiily ...., 1S(»4J. Thursday.
Dearest Matilda,
Cai'oline is away, aiul I do not know whethei-
weak Emilie caii wiite to you ; so, I write myself
to inforni you tliat she is progressing and tliat Fer-
gusson coming yesterday, <lid not cut again and
dedared that^ unless some new unexpected feature
ai-ose in the case, he would not cali anymore; a
praiseful step, looking to economy also.
I^nless Gar[ibaldi] has been deceiving everybody,
he is now in Caprera again. (^)As far as action is con-
Giovedi.
Carissima Matilde.
Carolina è via, e non so se Emilia, debole com'è, vi
può scrivere ; perciò penso io ad informarvi che essa va
migliorando e che Fergusson ieri, non avendo dovuto ri-
petere il taglio, ha dichiarato che avrebbe sospeso le vi-
site, salvo complicazioni impreviste : decisione lodevole, anche
sotto il punto di vista economico.,
A meno che Garibaldi ci abbia ingannati tutti, ora
dovrebbe trovarsi di nuovo a Caprera. Quanto all'azione,
VMMCCCCLXXXIII. — Inedita. L'autografo si C(,nserva
nel Museo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non
ha indirizzo. La data vi fu apposta da iSI. Biggs.
C) Era tornato da Caprera il 20 luglio. Ved. l'Unità Ita-
liana di Milano, d^L 26 luglio 1864.
0 FJ'ISTOI.AKK). |1N<>4|
ccnicd. milcss il tiiUcs phicc witliiii tlie iiext fort-
ni^'lil. ìt will iMtl Miiymoi*' durili^ the year.
('ircuhn-s ol' tlic I-Vdcnil Swiss Ciovcrnment are
wariiin^' tlie Tessili Aiithoi'ities. tliat I ain to be
lliere in a few days, and Ihat 1 must be airested
or driveii away. Aiid secoiidarv warniiif^s bave beeii
j;iveii l»y the Tessili Autborities to eacb sniall looal-
ity of liie Caiiton and to tbe prinoipal bouses, tbe
Natbans, Cattaneo, etc. in Lugano. 0)
Bless yon, dear; I bave been tobl tbat you are
soniewbat better.
Ever
your very affectionate
Joseph,
se essa non avrà Inofio entro la prossima settimana, non
avrà pili liiojio durante l"anno.
Circolari del Governo Federale Svizzero hanno avver-
tito le autorità del Canton Ticino che io dovrei trovarmi
là tra pochi giorni, e che debbo essere arrestato o cac-
ciato via. E altri avvisi sono stati dati dalle autorità
del Canton Ticino a ogni piccola localìt;) del Cantone e
alle case principali, i Natlian. i Cattaneo, ecc., a Lugano.
Dio vi benedica, cara : ho saputo che state un po' meglio.
Sempre
vostro aflfezionatissimo
Giuseppe.
(^) XelTart. intitolati): JJoie siaiiiof imljhl. nelì'Cnità lia-
ìiiiun (li Milano, del 25 luglio 18(54 era riprodotta la nota del
commissario di polizia di Lugano riguardante il divieto di
soggiorno del Mazzini nel Canton Ticino ; e poiché era pure
riportata la lett. dello stesso commissario a Sara Xathan. or-
dinandosi ad essa di denunciare alla polizia l'ospitalità data
in sua casa a forestieri, è lecito ammettere che l'art, fosse
di M. Quadrio.
llSCdl r.IMSTOI. Alilo. 7
VMMCCCCLXXXIV .
To Matilda Bious, Barden.
[London, August ...., 1804]. Wednesday.
Deal-est ^Matilda,
Yoiii- vei-y dear sweet sand-toiied note leaehed
me vestei'day iiii>lit and, whilst vou fear that I liave
been leproa chino- yon t'oi- being silent, I would —
were not my eirciimstaucies ratlier exceptional just
noAN' — teli remorseful for not writing to vou ofteuer.
lOvery day I wanted to do it and every day some-
tliino- carne to tionble me or take my time. To-daj'
even I bave a traveìler, a young officer of Garibaldi,
liavino come on piirpose bere foi- two days to take
Mercoledì.
Carissima Matilde,
La vostra carissima dolce malinconica letterina mi ò
i^iuuta ieri sera, e mentre voi temete che io vi abbia rimpro-
verato per il vostro silenzio, sono io che mi sentirei colpe-
vole — se in tinesto momento le circostanze non fossero
piuttosto eccezionali per me — di non avervi scritto pivi
spesso. Ogni giorno volevo farlo e ogni giorno qualche
cosa me lo ha impedito, togliendomi la tranquillità o pren-
dendomi tutto il tempo. Anche oggi ho qui un viaggia-
tore, un giovane ufficiale di Gaiihaldi, venuto qui per
VMMCCCCLXXXIV. — Inedita. L'autografo si conserva
nel INIuseo del Risorgimento di Konia (frndo E. Nathau). Non
ha indirizzo. La data vi fu apposta da M. Biggs, che tuttavia
scrisse prima e poi cancellò l'avvertenza : « envelope Septem-
ber 4tb, 18G4. »
S KI'IHTOJ.AUU). |1S(i4|
l'ioni me plciily ol' notes jukI — il" he e.iii— ol' money.
I wi'ile tliei-eroic sliorl. I)nl wi-ile I must. Thei-e
is somelhin^ in yoni' note wliicli would — were \
Ivee — make me ll.v \n you ;iim1 jn-opose myself a.s
llie "kind iriend" whom tlie Doetor suggests ; and I
know tliat the aflection 1 leel for yon. dear Matihhi,
wonhl lìiake me veiy kind in<leed. liut I cannot
si ir and 1 lear that I shall have snddenly, one of
tliese days, to tly off the tanj>ent. ITave you any
friend, kind oi- not, at Timbridne Wells? I fear noi,
Tlien, what will you do there alone? And why does
the Doetor ask you to fiiid (juiet life elseAvhere? Why
cannot you, with Ashurst and Caroline Avho love
you and are jjood and active^ dispense entirely Avith
the household little duties? Never mind Adah's
jealousy: it will vanish bit by bit, and turn to
due ffiorni. espressamente per avere da ine molte lettere
e — se fosse possibile — molto danaro. Perciò vi scrivo
brevemente, ma scrivervi debito. Ve qnalche cosa nella
vostra lettera die — se io fossi libero — mi farebbe
volare da voi ad offrii-mi come «l'amorevole amico» clie
sujigerisce il vostro dottore ; e so cbe l'afletto che sento
per voi, cara Matilde, mi renderebbe davvero molto amo-
revole. Ma non posso muovermi e temo uno di (lucsti gior-
ni di dover improvvisamente prendere il volo. Non
avete nessun amico, amorevole o no, a Tunbridge Wells?
Temo di no. E allora, che cosa farete li tutta solaV e
perché il dottore vi consiglia una vita tranquilla in altro
luogo V Perché, essendoci Ashurst e Carolina che vi amano
e sono but)ne e attive, non potreste esimervi comple-
tamente dai piccoli doveri di padrona di casa? Non
dovete darvi pensiero per la gelosia di Ada : sparirà a
poco a poco e si cambierà in emulazione. Si dovrebbe
f]S<ì41 KPISTOIAKIO. !•
einulatioii. ]\r;iii(le oii^ht to be softly tjinght that,
fxo(*i)t tlie case of self-defonce, lifo must not be
taken away and tanght that a little stingine is not
after ali a very serions thinp;: witli tliese two tea-
cliinijs instilled in ber, let ber do what sbe is
jnoinpted to for the present: it will bear no conse-
(ineucies. You sball eertainly bave the ■ìfiserahles.
Give me one or two days of time. T shall send
for the enlightenment of your young Avriters some
Roumain pamphlets. The poor TJonraains, who are
balf onr own — Trajan's colonies there — bave met
witb a Xapoleon's six-pence edition, one prince Gonza,
who has throngh a coiip-(F-état destroyed their cons-
titntioiial liberties. (^ì Sìnce then I bave bad Rou-
mains of the dissolved assembly cominp; to me from
Bucharest to consnlt and to see how British opinion
dolcemente insegnare a Maude che, eccetto il caso di
difesa personale, non si deve mai toglier la vita, e inse-
gnarle che una piccola puntura non è dopo tutto una
cosa molto grave : se avrete instillato in lei questi due
insegnamenti, lasciatele pur fare per ora tutto ciò a cui
è portata : non vi saranno conseguenze. Avrete certamente
i Miserahili. Datemi uno o due giorni di tempo. Manderò
«lualche libriccino rumeno per illuminare le vostre gio-
vani scrittrici. I poveri Rumeni che per metà sono nostri
— tutte le colonie mandate da Traiano laggiù — si sono
incontrati c(m un'edizione di Napoleone in sedicesimo, un
certo principe Couza, il quale con un colpo di Stato ha
distrutto le loro libertà costituzionali. Da allora, Riuueni
della disciolta assemblea continuano a venire da me da Bu-
carest per consultarmi e trovare il modo di poter influire
(') Sul colpo di Stato del Priucipe Couza, veti, le uote
nel voi. LXXVIII, pp. 252 e 294.
lo Kl'Isrol.AltM). I iNfi 1 I
Wiis lo he woikcd ui»i>ii. Alasi W'illi a iiiisei-iblc
iiKKlilicalioii olila iiicd hi Ilio new Stallile — the elec-
tion o\' llic Sellale wliicli was to beloiifi; ali to the
IM-iiice ^iveii llie hall" lo liiin and Die liaU" to the mu-
iiicipal bodies wlio, howevei-, are lo ehoose three
seiial(Ms for e\-ei-_v dislrict amoiifist \\h()m the Prince
will select Olle Sii- li. iJiihver lias given bis liiU
approbatioH lo a lliinu which is a ^ross viobition
of the Con v<Mil ioli of 1S5S tlirongh which the Powers
ji;uai-aiiteed llie roiistitutional rights of the people.
The lesull of ali my exertions has been two iiiter-
liellations from (ìi-ant Diiff and Peter Taylor, whom
the Ministers answered tlddle dee and flddle diim.
Still^ the iK)or Ivoumains keep on pouving on me
])iìni})lilets, Avhicli, not being translated, will never
be taken aiiy iiotice of. Any article in any paper
woiild console the Roiimains. But I bave no time
suiropinione britannica. Ahimè! Con un misej*abile emen-
damento al nuovo Statuto — i' elezione del Senato che
doveva appartenere tìitfa al Principe e ora concessa per
metà a lui e per metìi ai corpi municipali i quali, tut-
tavia, devono scej>liere tre senatori per ogni distretto
tra i (piali il Principe ne eleggerà uno — Sir H. Bulwer
ha dato la sua piena approvazione a una cosa che è una
grossolana violazione della Convenzione del 185S, con la
(piale le l'otenze garantivano i diritti costituzionali del
popolo. Il risultato di tutti i miei sforzi sono state due
interpellanze da parte di Grant DufE e di Peter Taylor,
ai (juali i Ministri hanno risposto sciocchezze su scioc-
chezze. Tuttavia, i poveri Rumeni continuano a inon-
darmi di opuscoli che, non essendo tradotti, non saranno
mai conosciuti. Qualunque artìcolo in cpialuniiue giornale
consolerebbe i Rumeni. Ma io non ho tempo ora di occu-
parmi di loro. Il solo modo di aggiustar le cose o per
llSdll KIMSTOI.AIilO. 11
now lo iHiiko mysclf hnsy abont Ihcir affair. Oiie
single way to set lliiii^s i-i,ulit oi- at least lo console
oneself, is to stinjii;le; and I stili am at tliat. Emilie
is now— l)ut she will lune told yon — Tuiret dft-
taf;e. Seaside Roa<l. T don't know when the Tay-
lors yo, I tliink to Scolland: tliey go within teii
days. T fancy I shall dine with them on Friday.
lieve is niy traveller coming. Bless you, veiy dear
^latilda. Let me know when you go to T[nn-
hridge] W[ells]. I wish yon woiild go, il not to
Wales at least to Eastbonrne instead. Leaving
aside Emilie, even Venturi would be a diversion
and, if taken in the proper way, an amusement:
don't betray me^ for God's sake, to Emilie. I wish
f eould be near you. Ever
your loving
Joseph.
lo meno di consolarsi è il lottare : e a (iiiesto sono an-
cora rivolto. Emilia è adesso — ve l'avrà certamente
detto — a Turret Cottage. Seaside Koad. Non so iiuando
i Ta.vlor partiranno, credo per la Scozia : certo entro
dieci giorni. Immagino che venerdì dovrò pranzare con
loro. Ecco che viene il mio viaggiatore. Dio vi benedica,
carissima Matilde. Fatemi sapere quandcj andrete a Tnn-
hridge Wells. Vorrei che andaste invece, se non nel Galles, al-
meno a Eastbonrne. Senza parlar di Emilia, anche A'en-
turi sarebbe un diversivo e, se preso come si deve, un
divertimento : non mi tradite, per amor di Dio, con Emi-
l'a. Vorrei potervi esser vicino. Sempre
vostro affezionaf!»
GlUSHa>PE.
]'2 KIMKT(H.\IUO. lise, Il
VMMrCCrhXXXV.
To Emilie Ashùrst Venttri, Eastbounio.
ILiiiidon Septenilior 2ih1. 1S<>4|. Fridjiy.
Dearest Emilie,
llow aie voli? I adinit silence as soon as you
will he altle to teli me « 1 am well » not whiist
you are stili ponltioinj;, etc. Dici you ever see a
Doctoi- at Eastbourne? Did you — as it Avas your
(hity — write to Dr. C[hristiau] about the second
abcess. He is iiow, to-day, going cut of town for
Glie montli : I do not kiiow where ; but of course 1
cali kuow from Bessie who has iiow come back.
Venerdì.
Carissima Emilia,
Come state? Potrò ammettere il vostro silenzio appena
sarete in grado di dirmi « sto bene, » ma non già finch''
state ancora mettendo impiastri, ecc. Avete mai chiamato
nn dottore a Eastbourne? Avete — come ei-a vostro do-
vere — scritto al dott. Christian del secondo ascesso?
Ora. oggi, va fuori città per nn mese : non so dove ;
ma i)(»sso naturalmente saperlo da Bessie che adesso è di
ritorno.
VMMCCCCLXXXV. — Pul.hl.. in gran parte da E. F.
KlCHARns, op. cit.. voi. III. p. U3. L'autografo .si conserva
nel ^luseo del Ki.sorgimento di Roma. È in una Imsta che, di
pugno del Mazzini, ha l'indirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi.
Turret Cottage. Seaside Road. Eastbourne. » La data si ri-
cava dal timbro postale.
[1SC4] EPISTOLABIO. 13
And iis io me, I really have iiothiiig to say.
Tliey talk there dowu of .stili hopiiig to act. liiwar-
(lly, 1 (lo iiot believe in auythiug of the sort.
Aiul 1 believe in nothing at any time, unless I liavo
some linee oi- four thousand pouuds in my liands.
If \ve have nine montlis or eight before us, 1 shall
— de.spaiiingly — try to get tliem. Carlo must give
me one shilling every month — you the sanie!
1 ani going to Norfolk Crescent to-day. Tiie
Taylois have left. The Mazinis have left for Italy,
I had yesterday Mr. ami Mrs. M'Tear fiom Edin-
burgh going to Italy. Today IMrs. I^ennett announces
ber journey — through Costantinoples — to Italy. Eve-
ly body can go to Italy except niyself.
Bless you, dear ; ever
lovingly youi-s
Joseph.
E quanto a me, non ho davvero niente da dire. I.affsii'l
paiiano ancora di speranze di agire. Dentro di me, non
credo nulla del genere. E non credo in niente mai, se
non Ilo in mano tre o quattromila sterline. Se avremo
otto o nove mesi davanti a noi, cerclierò — senza spe-
ranza — di ottenerle. Carlo mi deve dare uno scellino
tutti i mesi, e voi lo stesso.
Oggi vado a Norfolk Crescent. I Taylor sono partiti.
I Mazini sono partiti per l'Italia. Ieri ho avuto la visita
di Air. e Mrs. M'Tear di Edimburgo in viaggio per Tltalia.
Oggi Mrs. liennett annuncia il suo viaggio in Italia — via
Costantinopoli. Tutti possono andare in Italia, fuorché io.
Dio vi benedica, cara ; sempre con affetto
vostro
GiTTSErPE.
U f.mstof.Aiuo. fis;n41
VMMCCCCLXXXVl.
A Madami.; .Makik D'Agoult, il Sclilangonbad.
I Loiidrcs I. 2 sf'i)lcinlii-c' flSfUl.
Jc pivlcii*, .M;i(ljiiiie, vous écrire quelque« ligues ù
Sclilang(Mil);ul. -le ciaiiis toiijours qiie mes lettres ne
vous altiieiit «les eiiiiuis à rui-i«.
Ma sauté? Elle n'est ni bonne ni mauvaise. J'ai
été sérieusemeiil, nienacé deux fois pendant oes trois
(Iciiiiòrcs années. Je me sens épni.sé, mine et inca-
pable (le resistei- à une troisième maladie. Je me
lonipa relais volontiers à une arbre creusé, vide eu
dedaiis, se teiiant debout pai- Técorce et par quelqnes
raciiies, mais exposé à tombei- soudainement devant
le pieiniei- souftle un peu vìolent. -le ne pense pas
vivre l(>ii«itemps. JNIais peu importe. La vie ne m'a
l)as été douce et je n'amai pas à la legretter. Ce
(pii impoite ('est d'en user pour la lutte — lutte
])oui- le bieii s'entend — tant qu'elle nous reste.
l'ourquoi ces moments de déeouragement dont
v(»us me parlez? Eorit-on pour eeux qui vivent
aujourd'hui? Non vous éerivez pour eeux qui vi-
vioiiT, ])our eeux qui ne sont aujourd'hui que des
enfant s et qui seront des liommes demain. Vous
écrivez avec talent, avec étude, avec conscience:
vous écrivez ce que vous sentez. Soyez sùre que
vos pages tomberont sous les yeux de eeux qui
hésiteront, dans quebjues années, entre le Rien et
VMMCCCCLXXXVI. — Pubbl. in G. Mazzini. Lettres à
I). ytern, ecc., cit., pp. 11-14. L'autografo si oon.serva noi Musoo
del Uisorginipnto di Uoma (fondo E. Nathan). Non ha indirizzo.
[1804] EPisTor.ARiO. ir»
le Mal, elitre les fortes et saiiites peiisées et les
l)eiisées légèies, matérial iste», enervali tes. Vous agi-
rez sur (iiiehiues uns d'eutr'eux. Et ne serez-vous
pas suflisaninient récompensée, si vous aurez con-
tribué à sauver quehiues àmes? 11 se peut bien que
jt' (lirtere moi-méme de vous sur quelqu'une de vos
appréciations; mais vous n'écrivez que ce que vous
(■royez étre le N'rai; et si méme vous ne l'aurez pas
atteint, vous aglrez sur la pensée^ vous pousserez
d'autres à ratteindre.
\'otre première lettre a été re(;ue. Mais voilà
<iue j'ignore si vous recevrez celle-ci. Où donc est
Sc-hlangenbad? Dans (piel des 36 gouveruemens de
rAUemagne se Irouvent ees Bains? La désignation
« Ali emagne » suttira-t-elle?
\'ous me parlez de l'envoi d"un livre de vous.
J'ai été le ])remier à vous écrire. Je n"ai dono pas
l)es()iii de vous dire (pie tout eiivoi de ce genre me
sera bien clier. -Te vous eiivoie, moi^ liardiment, deux
courts écrits de iiioi ; quels qu'ils soient, ils sont
sortis de mon c(pur. L'un d'eux contient les sou-
veiiirs de deux ames de martyrs qui méritent un
cu Ite. (V) '
\'euillez me taire savoìr par un mot si lettre et
brocliures vous parviennent. Je sup]n"ime mon noni
dans les imprimés.
J'attendrai avec inipatience la suite de votre tra-
vail. -Te ne crains qu'une chose: votre tendance à
prouver le catliolicisme de Dante. Il n'était que
clirétien. Je ne vous dirai pas qu'il a place des
,Papes eii eHifer, qu'il iiie implicitement en dix
endroits Tinfaillibilité, etc. ; mais je vous dirai que
(') L'opuscolo p«T i fratelli Bandiera.
10 EPISTOI.ARiO. [1SG4]
rensoiul»l(' <!(.' scs viies pliil()S()j)hi<iuos et politiques
tt'iidjiit (lii-tH'tement à l);i)ir(' cu lirèche la rupanté
<:illi()rK|iie. Il (Tovail ;ni ri(>«i;i('s. Il appello, en un
cihIi-oìI ilii INm'Iuc, .lo.iciiiiii, riiiiteur de rfìvangilo
éUMin'l (|ii(' Uonic :i coiKhiimié et (jiii annoiKjait une
troisièiiie Ki'lijiioii. pi(>i)liète «Di s[»iiit<) profetico
«l(/tilto. »
Adien, MiidiUiie, ma sn'ur eii Dante et en sa
e'.oyaiicc dans ravcnir: Tnilé, Lilierté. I'hil()so])hi(»
e1 Foì.
Jos. Mazzini.
^'ons avez nomine Lamennais, doni le souvenir
ni'est sacié. de sais que quelcpi'un a imprimé sa cor-
respondance. (') Pouvez-vons me donner le titre dn
volume? Je ne l'ai jamais vu.
vMMrrrcLXXXviT.
A Sara Xathan, a Lugano.
[Londra]. 2 settembre [18G4].
Amica,
Ho la vostra. Quanto al <lanaro, mi duole d'una
cosa. Brusco mi scrisse che Bez[zi] e gli amici suoi
erano convinti essere impossibile Fazione : voi mi
.scrivete che Bez[zi] richiedeva insieme a Guerz[oni]
il danaro. Non vi celo che se Bez[zi] fosse decisa-
(') La Correspondance, in 2 voli., faceva parte delle Oeuvres
posthìimes de F. Lame^stjais. puhiiées selon le vrru de Vnuleur
par E. D. FoRorES; Paris, Didier, 18G4.
vTMMt'CCCLXXXVII. — Inedita. L'autografo si conserva
nel Museo del Risorgimento di Roma (fond . E. Xathan). Non
ha indirizzo.
[1804] EPISTOLARIO. 17
iDeiite credente iieiriitilità di quel poco, piefeiirei
fosse dato; e il resto alla Provvidenza. Individual-
mente, non credo ad azione possibile ora ; ma sono
lontano, e può essere ch'io possa mal giudicare.
Fu consegnato il rotolo a Bottero o a chi? ('j Sa-
pete se il rotolo fosse da lui trasmesso a Daelli?
Emilia ebbe un altro ascesso minore d'assai, ma
nello stesso luogo; e temo quindi che si stabilisca
là una sorgente di guasto perenne. È sempre a
Eastbourne. Carolina torna qui per una settimana,
poi va a Birmingham. Bessie è tornata ieri. I Taylor
son via. Linda via. I Craufurd via. Da Mil[ano], dopo
la lettera scritta da Br[usco] in Lugano, non ho pili
sillaba.
Se ricevete da Bott[ero], come gli disse, il danaro
Daelli, ditemelo : poi mettetelo col resto, se resto
ci rimane.
Gr[ilenzoni] è tornato?
Volete far avere l'unita alla Modena?
Dite a Maur[izio] ch'ebbi la sua: aveva già detto
tutto quello che posso dire.
Vedo che VUuità inserisce articoli del Libero
Pensiero. Non v'è alcun male; se non che sarebbe
stato obbligo di notare che si deplora la ten<lenza
anti-religiosa del Giornale. (-)
Addio: amate sempre il
vostro
Giuseppe, che v'ama.
Per Maur[izio] — e voi.
Se nulla si fa ora e abbiamo sette mesi almeno
(■) Il ms. del voi. VII degjH Scritti editi ed inediti.
(-) Dopo che il Mazzini si era rifiutato di collaborare a
quel giornale senese, di cui deplorava la tendenza antireligiosa
Mazzini, Scritti, ecc., voi. LXXIX (Epistolario, voi. XLVIII). 3
IH ja'ISTOLAKIO. [l!S()4J
(Javanli a noi, ii da farsi, quanto al danaio, si ri-
liuce a (luesto:
Quota mensile d'un franco per ciascuno dei nontri
in o^'ni località: formazione di nuclei con un collet-
tore: non lasciar fuori un solo dei nostri.
(ìli stessi nuclei che s'astringono al franco men-
sile, s'astringano a raccogliere dai non nostri pur
buoni volenti unità nazionale mercè iniziativa po-
l)olare, un franco per una volta tanto.
Ciò senza escludere statistica scelta dei pochi
che possano fare una offerta piti considerevole.
Ogni nucleo di donne nostre s'astringa, entro
sei mesi, a fare nei loro cerchi di conoscenze una
piccola lotteria, quasi a divertimento : intendo lot-
teria, senza chiasso, privata, d'un qualche oggetto
posseduto, del valore di 10, 20, 30 franchi.
Quanto al resto:
Afferrare ogni opportunità di contatti nuovi col
Veneto ;
Dirigere un lavoro assiduo di propaganda, pri-
vata e a stampa, nell'emigrazione veneta :
Eguale lavoro, per le stesse due vie, nel basso
dell'esercito.
Per l'azione Veneta tacere d'ogni bandiera, dac-
ché il Veneto ha bisogno dell'esercito, ma condizione
d'iniziativa popolare.
Nondimeno, pel Centro, pel Sud specialmente, e
dove non può aversi azione immediata sul Veneto,
apostolato calmo e persistente di fede repubblicana.
e materialista (ved. la lett.vMMCCCCLXXIX nel vol.LXXVIII,
p. 350). l'Unità Italiana di Mjlano. nel n. del 29 agrsto 1S64,
aveva pubbl. alcuni « pensieri » ricavati dal Libero pensiero,
giudicandoli « veramente liberi e opportuni. »
fl,S(;4| KPISTOI.ABIO. li*
l'oca guerra a uomini: principii : confronti: consi-
derazioni economiche.
Spingere a diffusione tacita della Falange Sacra.
Ben inteso, quanto al danaro, il franco deve per
gli operai convertirsi in 50 centesimi.
Non litigare né con G[uerzoni] né col Comitato
Centrale, ma far convergere i nuclei a me, queta-
mente.
Riparlerò via via con occasione d'ogni cosa.
VMMCCCCLXXXVIII.
To Emilie Ashuest Venturi, Eastbourne.
[London, September 3r(l. 1804]. Saturday.
Dearest Emilie,
This note is, unhappily, a negative one. How
can you speak about the Thomas leaving the rooms,
Sabato.
Carissima Emilia,
Questa lettera è, malauguratamente, negativa. Come
potete parlare dei Thomas che lascino le stanze, mentre
VMMCCCCLXXXVIII. — Pubbl., in minima parte, da E.
F. RiCHARDS, op. cit., voi. III. p. 93. L'autografo si conserva
nel Museo del Risorgimento di Roma. È in una busta che, di
pugno del Mazzini, ha 1 indirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi.
Turret Cottage. Seaside Road. Eastbourne. » La data si ricava
dal timbro postale.
20 KPisTOi.Aiuo. [1804]
whiist tlie Captairi is stili fed, cannot move, has
nevei- stilimi fruiii his bed? It will he a very long
indiMiiiite affair ; iiiid tliere will bc no cliauee befoi-e
the s[»i-ing.
My i-ec-onimendation would do nothing on the
snbject witli David. The only one pcrhaps would
be Saiina's. Be.sides David is no master: it is
other people's conceru; and he is only the principal
vìnpìoifé. The oftice — a beginning — is full. It is
liopeless, dear.
I wi'ote two days ago for the Lugano commis-
sion ; bnt tliey will not hurry and Mr. B.... (^j must
b*e patient.
I am extiemely uncomfortable about you. You
are almost as you were. And I do not like this
persisting of the evil. Do, write, if you have not
il Capitano deve ancora essere imboccato, non può muo-
versi, non si è mai alzato dal letto? Sarà un affare lungo
e indefinito : e non ci sarà speranza prima della prima-
vera.
Una mia raccomandazione a David sull' argomento
non avrebbe nessun risultato. La sola forse potrebbe essere
quella di Sarina. Poi David non è il padrone : è affare
cbe riguarda altri ; e lui è solo il primo impiegato. Per
cominciare, l'ufficio è al completo. È cosa senza spe-
ranza, cara.
Scrissi due giorni fa a Lugano per la commis-
sione; ma non si affretteranno, e Mr. V>. deve aver pa-
zienza.
Sono inquietissimo per voi. Voi state quasi come prima.
E non mi piace questo persistere del male. Scrivete, se
(') Forse il nome del pittore di cui è cenno nella
lett. che segue.
[lSf;4| EPrSTOI.ABIO. 21
(Ione it, lo Dr. ('h[risti<ui] mikI seiid the leiler to
liessie.
Ciiroline eame snddeiily back yesterday uij,'ht,
late. r>ut they go away again in a few days. To
IJirmiiigliani or somewhere else. To-morrow we dine
at Norf[olk] Cresc[ent].
1 ani of an hiimeiir ewécrahlc. Yenice, Ttaly. Po-
land, Denniark liave been a series of blows with a
ìiamnier on my niiiid. T ain tired, exhausted. and
sick of tliis Sysiplius' work, and at the same tinie
iniable to snateh myself froni it or to do anything
else. T try to write. Imt feel disgnsted at the po-
werlessness of the attempt and throw it aside.
Pawells' address is « Maison de la Confection.
2. me Dnqnesnoy. »
Bessie and W[illiam] are well : the latter as vagne*
as possible.
non lo avete ancora fatto, al dott. Christian, e mandate
la lettera a Bes-sie.
Carolina è tornata improvvisamente ieri sera, tardi.
Ma andranno via ancora fra poclii giorni. A Birmingham
o in qualche altro posto. Domani pranzeremo a Norfolk
Crescent.
Sono di un liinnciir cxécnihle. Venezia, l'Italia, la Po-
lonia, la Danimarca sono stati una serie di colpi di mar-
tello sulla mia testa. Sono stanco, esausto e stufo di
(luesto lavoro di Sisifo, ed insieme incapace di liberar-
mene e di fare qualcos'altro. Tento di scrivere, ma mi
disgusto per la impotenza del tentativo e lo getto da un
lato.
L'indirizzo di Pawell è « Maison de la Confection. 2,
rue Dusquesno.v. »
Bessie e William stanno bene : «luest'ultimo vago al
massimo grado.
22 f:pist()I.aki(). riW»41
Addìo, (Ioni- lormentod .iiid Icn'inonting croature.
1 wislì yon l'vt'i- better. I love yon very mudi.
Yoiir
Joseph.
J)o yon liiivc Ilio Leader ol' nol[yo;ike]?
Addio, t'iini {'iviitura tonneutata e toniieiitatrice. Vi
auguro di start* sempre meglio. Vi voglio molto bene.
Vostro
Giuseppe.
Ricevete il Leader di HolyoakeV
VMMCCCCLXXXIX.
A Sara Nathan, a lAigano.
[Londra], 3 settembre [l.S(i4].
Sai'iua mia,
N'olete farmi il piacere d'affidar la seguente com-
missione a qualcuno, Fiori, Farini o altri?
Trovare un buono e grande fotografo dell'affre-
sco della Crocelissione di Luini e della lunetta che
nella stessa chiesa contiene il bambino e la Vergine.
Badate che se chiedo questo è perché il pittore
mio amico che li desidera dichiara, che questi due
fotografi esistono in Lugano.
Trovandoli, in qualche modo, converrà spedirmeli.
Emilia non è bene affatto ; è sempre tormentata
da quella parte del volto. Gli altri stanno bene.
Non ho cosa alcuna da Mil[ano] o d'altrove.
Aspetto a udire che cosa intendono. V'ho scritto per
VMMCCCCLXXXIX. — Inedita. L'autografo si conserva
nel Museo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non
ha indirizzo.
[IStUI EPI8TOI.AKIO. 23
•Isinai'o, e uv scrissi anche a Milano, più giorni ad-
dietro.
\^ostro sempre
Giuseppe.
VMMCCCCXC.
A Demetrio Diamilla Muller, a Toriuo.
[Londra], 3 settembre 1864.
Caro Miiller,
Eccovi una lettera per un amico di Bulewski che
dovrebb'essere a quest'ora in Toriuo.
Tutto va a rovescio. Non accuso alcuno, né alti,
né bassi né amici, né alleati. È chiaro bensì che
mercè l'aver fondi a spizzichi, non mai une somme
ronde, s'è costretti a prolungare per 18 mesi un
lavoro che potrebbe farsi in due — chiaro che ogni
hivoro di 18 mesi sarà sempre scoperto — chiaro
che la proposta del re, i moti esteri anteriori, i se-
questri, il dualismo tra le intenzioni e i fatti, noji
hanno fatto altro che aiutare il prolungamento fa-
tale. Se si fosse di concerto incoraggiato uu moto
interno sul Veneto, mentre la Polonia era in piedi
e durante la vertenza dano-germanica, a quest'ora
^Italia era a Venezia.
In tutto questo tentennare, l'Italia ha ottenuto
una posizione pili sfavorevole — Polonia e Danimarca
cadute, e una lega tra Prussia e Austria. La Mo-
na rcliia ha ottenuto ch'io, come dichiarai, convinto
ch'essa non vuole e non osa andare a Venezia e che
V^MMCCC'CXC. — Piibbl. in Corrispondenza inedita, ecc..
cit.. pp 81-82, quindi in PoJitica serjreta italiana, ecc.. cit.,
pp. 121-122.
1>| KIMKIOI.AKKI. [18041
il .Miiiist<M<» ci piciidc iirini, <l;m;n-<) e ci fa ];i guerra,
mi i-iv<>l^(» ;iirii};itazi()ii(' ])()lltic-a i-<'iml)I)licana.
\i courcsso che l'ostinazione nei seiinestri e nel
sei-liaic Spaventa, poi il tentativo per mandar Inori
d'Italia, a insaputa mia. Garibaldi, elle i Veneti vo-
levano essere cei-1 i d'aver subito dopo il loro moto,
m'hanno c()nvinto dell'impossibilità d'oj2;ni accoi'do.
Lottiamo (haupie in casa e avvenjj;a ehe può.
l'.nleAvski e<l altri devono continuare nei contatti
ehe credono utili. Io, individualmente, mi ritiro nella
mia indipendenza assoluta.
Vi ri])eto queste cose, perché non le crediate
frutto d'un momento di malumore, e perché non
tentiate più cose nelle quali io debba menomamente
entrare.
Vostro sempre
GiusEPrE.
VMMCCCCXCI.
To Emilie Ashurst Venturi, Eastbounie.
[London, September 5th, 1864]. Monday morning.
Dearest Emilie,
Will You ask Carlo to post the enclosed?
The shilling is nothing in itself. Rut I liave
Lunedì mattina.
€arissiiua Emilia,
Volete dare a Carlo l'acchiusa da inipostareV
Lo scellino nou è nulla iu sé. Ma lio deciso due cose :
VilMCCCCXCI. — Pubbl. da E. F. RiCHAEns op. cit.,
voi. Ili, pp. 93-94. L'autografo si conserva nel Museo del Ri-
[isn4| farsTOLAiuo. 25
(locided OH two Iliiiij;s: 1", lo ascertaiii lliroii};!! the
iiiontlily sliilliii^ tlic nuinlHn- of ali tliosi' wlio Ix'lie-
ving in i)()j)iilar iiiitiative for Venice ami Rome, ave
at the saine tinie tnistinj; me for the carrving cut of
Ihe ])i'ogianime. 2", esjìecially as far as Ttalians are
concerned, to impress oii oacli paying man to oon-
sider liimself as a liead oi" a iincleiis and ask ])eo-
]>le who may he good hnt not tiiin enongh for nionthly
l)ayments. for one single shilling. We have eigh.t
months before ns.
Dear, wliat on eartli can T do for the Bottas?
1 <-annot conceive peojile, aotive, known, and in
Ttaly, addressing themselves to me in London for
employnient. They asked me a reoommendation for
1", di couo.scei'e attraverso lo scellino mensile il numero
di coloro che, confidando nell' iniziativa popolare per
Venezia e Roma, hanno insieme fiducia in me per 1' attua-
zione del programma. 2o, specialmente per gli Italiani, di
imprimere nella iiiente di ciascun sottoscrittore, che egli
deve considerarsi come il capo di un nucleo e domandare
alla gente che può esser buona, ma non abbastanza solida
per fare pagamenti mensili, un solo scellino. Abbiamo ott)
mesi davanti a noi.
Cara, cosa posso mai fare io per i Botta? Non posso
concepire che delle persone attive, conosciute, che si tro-
vano in Italia, si rivolgano a me a Londra per ottenere
sorgimeuto di Konia. È in iiua lìiista clit'. di pugno del ^laz-
zini, ha l'indirizzo : « Mr.s. Emilie A. Veuturi. Turret Cottage.
Seaside Road. Eastbourne. Sussex. » La d;ìta si ricava dal
timbro postale.
'JC) KPlSTOI.AKin. flS((4|
ihc Oil;iii»l()s; I j,Mvt' it. ('j J woulil give uiiy olher.
Imi lo wlioiii?
1 ;iiu more and more dissatistìed with your henllli.
I w ish you wei-e heie and visited — spite of ali ter-
l'or — hy Mi-. Fei-fiusson (-) or Paji;et.
I had notliinji to do^ dear. with la Società. It
was Bertani's, Hellazzi's Garibaldi's affairs. Why
don't they seek, not for money, biit for recomraen-
dations froni Garibaldi?
Bless you, dear Emilie; write oue word often
— as yon do — about yonrself.
Your loving
Joseph.
impiego. Mi d'imandarono una raccomandazione per gli
Urlando : la diedi. Ne dai-ei iiualsiasi altra, ma per chi?
Sono sempre pili scontento della vostra salute. Vorrei
che voi foste «lui e che foste visitata — malgrado ogni
paura — da Fergusson o da Paget.
Non avevo niente a che vedere, cara, colla l^ocietù. Era
affare di Bertaui. di Bellazzi. di (iaribaldi. Perché non
domandano, non danaro, ma raccomandazioni a Garibaldi?
Dio vi benedica, cara Emilia : scrivetemi spesso — come
fate — una riga per dirmi di voi.
Vostro affezionato
GlUSEI'PE.
(') Ved. infatti la lett. VMCCCCLIV nel voi. LXXII. p. 70.
(-) Il Fergusson era il medico della regina Vittoria. Ved.
la nota nel voi, LXXVIII. p. 116.
[1S(;4J EPIKTOI.AKIO. 27
VMMCCCCXCII.
To Emilie Asiiukbt Venturi, Eastbourne.
ILundon, September 5th, 1804]. Monday.
Dear,
It is ali very well that the abcesses are dimi-
nishiug in intensity; stili they are already three;
and the repetition is dangerous; there may spring
out a fìstule or something else. Your teeths and
gums ought to be examined. I remember that my
llstula arising as it had been from an abcess closed
after the extraction of a tooth or root. Should*
tliere be any sudi necessity, it would be nothing:
a little chloroform will suppress ali pain. Think
Lunedi.
Cara,
Sta tutto bene che gli ascessi vadano diminuendi'
d'intensità ; ma pure sono già tre ; e il loro ripetersi è pe-
ricoloso : potrebbe nascere una fistola o qualcosa d'altro.
Dovreste far vedere i denti e le gengive. Mi ricordo che
la mia fistola, nata da un ascesso, si richiuse dopo l'e-
strazione di un dente o di una radice. Se una tal cosa
fosse necessaria, non sarebbe niente : con un po' di clo-
roformio si eliminerà qualsiasi dolore. Pensateci seriamente.
VMMCCCCXCII. — Pubbl.. iu parte da E. F. Richards,
op. cit., voi. Ili, p. 94. L'autografo si conserva nel Museo del
Risorgimento di R< ma. È in una busta che, di pugno del Maz-
28 KPIKTOI.AHIO. riW4I
si'rinnsly mihI il' vou l'ccl llicri' is aii.vthiiiji tu be
doiu", (lo il, r<»r youi's aiul olir sake.
As t'oi- srftlìHff, 1 conceivc it as yoii do, to be a
difiìciilt niatter. Aiid it is [necisely for the many
vcasons constitiitiii},' the difticiilty, that I doiibt the
advisabilily ol" llic inifiirnifihcd rooms and maid, etc.
r>iit 1 ;iv()\v HIV iiot beiiiii- able to grasp at the diffi-
culty ol' Iwo Ol- thi'oo voonis in the style you bave
uonc thi-oufiii 1111 now. Ali the landladies are not
so crotchetty as the IDth! So many people seem lo
livi' coinfcntably enough in that Avay! However, furn-
isjied or nnfnrnished, soniething must be done. As
far as our affairs are concerned, I eannot really
say anytbing. We certainly eannot go on indefini-
tely in the aetnal state; bnt the when and the how
e se sentite che qualche cosa si possa fare, fatelo, per
voi e per amor nostro.
Quanto al sistemarsi, la vedo anch'io, come voi, una
cosa difficile. Ed è precisamente per le tante rasioni che
fanno la cosa difficile, che mi sembrano poco consigliabili
le camere iion (itìiiiiohh/liatc e la donna di servizio, ecc.
Ma confesso che non afferro le difficoltà per le due o tre
stanze simili a (luelle in cui siete stata finora. Tutte le
padrone di casa non sono cosi capricciose come la dician-
novesima ! Tanta gente pare che viva abbastanza como-
damente in quel modo ! Ma, con mobilio o no, ([ualche
cosa si deve fare. Per quello che riguarda i nostri affari,
non posso proprio dir nulla. Non possiamo di certo andar
ziui. ha 1 indirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi. Turret Cot-
tage, Seaside Re ad. Eastbourne. » La data si ricava dal tim-
bro postale.
[1SG4] KprsToi.ARio. 29
are mysteiics lo me mikI to every body, and the
wiiitei" at ;ill eveiits will pass; imd i»ai-t of the
spi'iug-.
I have no news Troni any Ixxly. We <lined
yesterday at William's. There Wiis Mi*. Oillman.
C'rst font.
E\ev
yoiir loving
Joseph.
AVhy do yon not teach English or compel Carlo
to learn it somehoAV? It would make matters so
much easier ili the social interconrsel (^)
avanti indefinitamente nello stato presente ; ma 11 nnamlo
e il come sono misteri per me e per tutti, e ad ogni
modo passerà l'inverno: e part*» della primavera.
Non ho notizie da nessuno. Abbiamo pranzato ier sera
da William. Cera Mr. (iillman. Cent tont.
Sempre
vostro affezionato
Giuseppe.
Perché non insegnate voi stessa l'inglese a Carlo o
non r obbligate ad impararlo in qualche modo? Rende-
rebbe tanto più facili le cose nei rapporti sociali !
(') Un malinteso con Bessie e William Ashurst era nato
appunto per l'ignoranza della lingua ingle.se da parte di Carlo
Venturi Ved. la lett. VMMCCCCXIV nel LXXVIII, p. 241 u
la lett. VMMCCCCXCIX a p. 43.
30 iTisToi Auio. [lSG-1 i
VMM('C(X^XCIII.
A . . . .
[Londml. 7 settembre [1804].
Amico e fratello,
Alla vostra del 21 agosto: laconicamente, perché
in verità il lavoro al tavolo m'uccide rapidamente.
La mia spina è più che mai minacciosa.
La Circolare della quale acchiudo copia è in più
parti inutile forse per voi altri che avete già lavoro
costituito in più fogge. Nondimeno, può giovarvi
d'indicazione al da farsi per ciò che riguarda la que-
stione Nazionale. Comunicatela agli amici e fate ciò
che potrete perché il lavoro s'iiniformi possibilmente.
Quanto alla questione ijolitica^ ossia di Libertà,
s'io dovessi credere a rapporti che ho dall'Isola
vostra, una crisi potrebbe un di o l'altro cogliervi
all'impensata, determinata da un errore del Governo
o da altro.
Dico a voi e agli amici vostri ciò che dico a
tutti.
Bisogna guardare le cose di fronte. Noi non
avremo una Italia libera e grande e virtuosa se non
repubblicana. Bisogna dunque fare deliberatamente
un apostolato in questo senso e distruggere gli errori
e i pregiudizi che allontanano ancora troppi fra voi
da quella forma di reggimento.
VMMCC€CXCIII. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Roma. Non ha indirizzo.
[l,S(i4| KPKSTOI.AIUO. 31
liisoj^na far quanto kì può per impedire una crisi
prematura. I/lsola non può proclamar sola la rivo-
luzione senza o soccombere o cadere nelle mani dello
straniero.
Bisogna far miracoli d'attività per estendere 1
vostri lavori nelle terre napoletane: riuscire a cer-
tezza di moto simultaneo o immediatamente succes-
sivo. Con una base di nove o dieci milioni d'uomini,
l'iniziativa meridionale riuscirebbe.
L'ideale sarebbe che nella primavera iniziativa
siffatta potesse aver luogo.
Senza articolare la parola repubblica, un Governo
Provvisorio Italiano dovrebbe allora impiantarsi nel
Mezzogiorno. Quel Governo direbbe all'Italia : « Ab-
biamo votato un Plebiscito dove condizione era
l'Unità Nazionale. Quella condizione non fu adem-
pita. Abbiamo dato tre anni alla Monarchia di To-
rino. Non ha voluto o saputo crear la Nazione. Noi
lo vogliamo e sapremo farla. L'Unità è con noi, non
con essa. Chiamiamo intorno a noi gli Italiani. Com-
pita l'Unità, una Assemblea Nazionale detterà in
Eoma il Patto mallevadore di Libertà. »
Immediatamente dopo, l'insurrezione Veneta, ri-
spondendo, darebbe suggello di potenza a quel Go-
verno.
Lavorare alla prima parte, com'io lavoro alla
seconda.
Se una crisi — che, ripeto^ bisogna cercar d'im-
pedire — vi sopraggiungesse improvvisa, un nucleo
di nostri dovrebbe impadronirsi del moto e far escire
immediatamente un Manifesto col linguaggio accen-
nato più sopra.
Quanto a noi, la stagione innoltrata e le nevi sulla
regione alpina c'impediranno di fare quest'anno.
n2 EPISTOI.AUIO. [lSn4I
Sullii sii nazione Eni-opca vi sciivcrò tra non
molto.
Cavoiate nel Mczzojiiorno continentale.
A\i('l(' iii-ol)al)ilni(Mi1(' liccvnto l'ollettari \'eneti.
Uadalc: il lisnltato deve essere mandato alla Dire-
zione iMVl'iiifà Ifolìdììa a credito del Comitato
d'Azione ^'eneto.
Il niiitto non rappresenta (laribaldi col qnale
siamo in perfetto accordo. Crispi, Mordini, etc. non
sono né ^li nomini nostri né i suoi.
Amate il
vostro
Giuseppe.
VMMCCCCXCIV.
To Emilie Ashurst Ventltri, Eastbonrne.
[London September 7th. 1^04]. AVeduesdiiy.
Dear,
I bel leve yoii are botli partially wrong; and it
is on your Jmlgiiig tliings tutte in nn pezzo. Human
things are never so. There is no calciilation, no
Mereoledì.
Cara,
Credo che entrambi abbiate la vostra parte di torto ;
e sta nel vostro giudicare le cose tutte in un pezzo. Le
cose umane non sono mai cosi. Nei nove decimi delle
^VilMCCCCXCIV. — Pubbl. da E. F. Richards, op. cit..
voi. ITI, p. 95. L'autografo si con.serva nel Museo del Risor-
gimento di Roma. Non ha indirizzo.
[lSa4J WISTOI.AKIO. 'A.i
c'ompai'isoii, no cool leasoniiig, no tnie meajiing in
the nine tenths of the things which aie clone in the
actual woild. Bessie and W[illiam] may have ve-
ceived aii invitation last yeai- for ali that I know
]>ost{)one(l it, with weakness stili and vagiieh' accept-
ing loi- the next : it is foi-gotteu: tirne pa.sses; the
invitation is reprodnced, tlie promise remembeied.
IIow to refuse it now? Au accepting note is wiitten,
with a sense of "olii what a l)oreI" ^'oilà tout. It is
on a small scale the history of mv long lefnsed aiul
avoided dinner at Mr. Seely's. Might I not have
dined with you or with Caroline? I felt bound to
i^ay these things. becanse since long I feel them to
l>e true, although rather sad, showing liow we allow
ourselves to be eutangled in this artitieial, snper-
ticial worjd of onrs. IJesides, through a certaiu**
sense of pride, ]>ride of aftection good at the root,
fose che si fanno nel mondo d"oggidi, non v"è calcolo,
confronto, freddo ragionamento e vera intenzione. Bessi..'
e William possono aver ricevnto nn invito l'anno scoi-s )
per tutto quello che ne so io : lo rimandarono, accettando
debolmente e vagamente per l' anno prossimo : l' invito
è dimenticato : il tempo passa : l'invito viene ripetuto e
si ricorda la promessa. Come rifiutare ora? Si scrive una
lettera accettando, con una sensazione di « Oh ! che noia ! »
Voil'l tout. È su scala minoi'e la storia del pranzo da
Mr. Seely. tanto a lungo rifiutato ed evitato da me. Non
avrei potuto mangiare da voi o da Carolina? Ho sentito
il bisogno di dirvi queste cose, perché da molto tempo
sento che sono vere, benché piuttosto tristi, in quant^i
mostrano come noi ci lasciamo prendere da questo nostro
mondo artificiale e superficiale. E poi. per un certo senso
d'orgoglio, orgoglio che viene dall' affetto, buono alla
radice, ma irragionevole nei risultati, noi teniamo reli-
Mazzi.ni. Scritti, ecc . voi. LXXIX (Epi.stoluiio. voi. XLVIII). 3
34 ICPIKTOI.AKIO, tlS(i4|
unwist' jis lo tilt' resulls, we kecp cai-el'iilly concealed
the iini)()i-l;ni<t' wc atlatli lo shoini affcctioii. Il is
misiuliM-pirUMl iiito carelessiiess; aeted u[k)ii in cou-
se<iiUMic(', and as in niodcrn noveJs, wc olltMi lind
lliat a w lioic sci-ics ol' jiiicrs and inisfortuncs minili
liavc bccn avoidcd l»y a woid said ut tlic riglit tjiiu*.
I feci lliat oiten the sphcrc of nioial inischief is
with'ncd l)\ mutuai misconceptions. Wrong or right,
justly Ol- not ? Voli leineinber dcai-, niy telling you
some two montlis ago that VV[illiamJ misiiitei-pretiiig
cei'lain Ihing — tiillings — your leaviiig in the eveu-
ing vei-y carly or yoni- not speakiug much or God
knows what — was under tlie iniprcssion that this
lime yoii weie never enjoying his company. Ali
tiiesc absurd reclings beget othcrs; and the gulpli
wideiis.
My telUng you these little (loethian analytic
glosamente nascosta 1' importanza che diamo alla (ìinio-
strazionc (lell'atTetto. Si considera trascuranza ; e, poi-
ché si agisce di conseguenza, come nei romanzi moderni,
noi troviamo spesso che tutta una serie di dolori e di
disavventiire si sarebbero potuti evitare con una parola
detta a tempo opportuno. Ritens^o che spesso la sfera di
un male morale si ingrandisce a causa di scambievoli
errate interpretazioni.- A torto o a ragione, con giustizia
o no? Vi ricordate, cara, quando vi dicevo circa due mesi
fa, che William, mal interpi'etando certe cose — scioc-
chezze — il vostro andar via la sera molto presto o il
vostro non parlar molto, o Dio sa cosa — aveva avuto
l'impressione che voi vi annoiaste allora in sua compa-
gnia. Tutte queste sensazioni assurde ne coltivano altre ;
e il gorgo si allarga.
Interpretate male anche voi il mio raccontarvi queste
flStUI KPISTOr.AKIO. Si»
relUH'tit)ii.s — will it he niisiiiterpreted by you? I
liiist not — is a leal jn-oof of real love^ dear suflVier.
No m'ws : no Icttcìs troni any where.
1 icmrt foi- vour sakc, llic nnsettled weatlier.
Love
troni youi-
JOSKPII.
riflessioni analitiche e un pò" alla (ioethe? Spero di oo
— è una vera prova di vero affetto, cara sofferente.
Nessuna notizia : nessuna lettera da nessuna parte.
Mi spiace, per voi, del tempo incostante.
Affetto dal vostro
GiTTSEPPK.
v.m:mccccxcv.
To Emilie Ashir.st Venturi, Eastbourne.
[London, Septemher 7th. 1SC)4]. Wednesday.
Ali 1-iglit, (lear, as to the letter to AV[illiam].
Do not react, even justly. Should you have to
come to London for two days to consult, mention youi-
Mercoledì.
Benissimo, cara, per la lettera a William.
Non reagite, anche a ragione. Se doveste venire a Londni
per un paio di giorni per il consulto, fate un cenno de. le
VMMCCCCXCV. — Puhhl. da E. F. Richards. op. cit ,
voi. III. pp. 95-90. L'autografo si conserva nel Muse»! del Risor-
gimento di Roma. È in una busta che. di pugno del Mazzini,
ha l'indirizzo: « Mrs. Emilie A. Venturi. Turret Cottage. Sea-
side Road. Eastbourne. » La data si ricava dal tiniliro postale.
:W> KPIHTOI.ARIO. f1S(!4I
(liniculty to CaroliiK' or l>essii' : l am sure tluit
eitliiT iIk' Olle <u- tlio other Avill teli you "come lo
US." (M-, ir you (lo not clioose lo do so, ask me for
llie money necessaiy for the Jlótel: now tluit, most
uuhi»pi)ily, there is iiotiiiiij; lo do tliere down, I con
lielp williout a shadow ol" lemorse or inconvenieuce.
One day when settled and in equUiìnio vou will
repay me. I^et not tliese little difticulties, easily
manaj^ed wliilsl you liave a friend, trouble you. The
jjreat tliinji;, dear. is now to j^et rid ol" the illness.
AVould it not he hetter for me thaii a few ])Ounds?
Capt. Th[omas] is worse, and ferocious on account
of l)r. ('[hristian] absence.
No news from any body.
Ever your loving
.loSEPH.
If there were *i,ood and active men just now on
vostre difficoltà a Cjiroliiia o n Bessie; sono si-
cura che l'ima o l'altra vi diranno : « Vieni a stare da
noi. » Oppure, se non volete far cosi, chiedete a me il
danaro necessario per l'albergo: ora che, sfortunatissima-
mente, non c'è niente da fare laggiii, poxso aiutarvi sen>:a
ombra di rimorso o di disturbo. Un giorno, quando sarete
sistemata e « in equilibrio » mi ripagherete. Non vi pren-
dete pena per (lueste piccole diffilcoltà, facilmente sormon-
tabili da un amico. La cosa importante, cara, è ora quella
di liberarvi della vostra malattia. Non sarebbe molto me-
glio per me che qualche sterlina di pili?
Il capitano Thomas st4i peggio, e è irritato per l'as-
senza del Dr. Christian.
Nessuna notizia da nessuno.
Sempre affezionato vostro
Giuseppe.
Se ci fossero in questo momento uomini buoni ed attivi
[1S(!4| KPISTOLAKIO. 'M
tliis eaitli of oiii-s, ;i v;«st univei-sal Emaiicipjilion
Society would he fouiKlod: oiie sliillijij» montlily snb-
sc'iMj)li<)ii. Spreadinji every wliere. il would yield a
treasury in one year. Ledili, myself, an En^,lisliinan,
a Fole, a Germaii, to be the manageis. Tliere's a i)laii !
I try to write meanwhile and cannot. I am so
annoyed and diseonraged !
su <|uesta nostra terra, si fonderebbe mia vasta e uni-
versale Societji Emancipatrice : sottoscrizioni mensili da
uno scellino. Diffusa da ogni parte, ci renderebbe un te-
soro in un anno solo. Ledru, io, un inglese, un polacco,
un tedesco, dovrebbero' esserne a capo. Ecco un'idea I
Cerco intanto di scrivere, ma non posso. Sono cosi an-
noiato e scoraggiato !
VMMCCCCXCVI.
AD Alfonso Giarrizzo, a Pietraperzia.
[Londra settembre 18G4].
Fratello
Ho ora soltanto la vostra del 20 luglio, e non il
volume. (^) Lo mandaste per la stessa via? Xe farò ri=^
cerca e appena ch'io l'abbia ve ne scriverò fraterna-
mente l'opinione mia. Intanto, abbiatemi grato.
Fratello I — Non disperate, lavorate, apostolizzate.
Le piaghe d'Italia son molto maggiori di quello
ch'io m'aspettava di trovare in oggi. Ma abbiamc»
per noi i fati italiani, e — se sappiamo educarla —
VMMCCCCXCVI. — Pubbl. nel Dovere del 29 ottobre 1S64,
al (juale fu inviata dallo stes.so Giarrizzo.
(') Intitolato: Dante e Mazzini, ovvero storia democra1'''v
de- secoli XIII e XIX; Xapqli. 1863.
;{S KIMMTOI.AKHl. I ISCp I 1
l;i uciiciiiz-ionc crosccnlc, i jiiovjini (l:iì IT wi l!4 ;ui-
iii, ^li (»|n'r;ii. I5is()<;iiii conoscali i. vivere con essi.
iiiroiidci-e in essi hi l'elijiionc tlcl (lovci-c e l'oi-^op;! io
del uoiiic it.ili.iiio. Hiso^iui ])iii-I;ii- loro delle nostre
lr;i(li//ioiii i-eitubbliciiiie. ])i(>\;ir loro come mutati gli
uoniini ili (|Ui>tti-o .iiiiii non iiintnroiio i mali e il gua-
sto stia (iniiidi nel sistema. IJisogiia ])arlar loro di
religione, di iMitnsiasmo, di fede: nia di religione
fondata sn concetto diverso dall'attuale^ che faccia
della terra non un antagonismo col cielo, ma una
scala al cielo e insegni l'individuo non potersi sal-
vai-e se non salvando i suoi simili. Bisogna parlar
loro d'idea sociale, d'Associazione come parola d'ordi-
ne dell'epoca nuova, [non] di .s-or/a/i.s^^o, parola guasta
(lai Francesi e traviata a rappresentare soli interessi
materiali e sistemi esclusivi, inefficaci e pericolosi.
Scriverò, scriverò. Ma sono affogato nel lavoro
])ratico concernente il Veneto e affranto nel fisico.
Addio i)er ora. ,. .
Nostro di cuore
Gius, ^[azzini.
VMMCCCCXCA'II.
A Maurizio Quadrio, a Lugano.
[Londra, .... settembre 1SU4].
Caro ^laurizio.
Ilo la tua del 2 colle acchiuse.
Se il pacco Dam[ele] contiene un libro « Dante
e Mazzini, » d'un Siciliano, bisogna ch'io l'abbia per
VMMCCCCXCVII. — Inedita. L'autografo si conserva nei
Museo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha
indirizzo.
|1.S(;}| KIMSTOI.AKIO. '.''')
pjii-lai-glit'm'. È mio dei Imoiii icjnihldiciini di Si-
(•[ili:i]. Miindalo ])in- Hook Post come ti dirà raniica.
S'è altro, vedi tu. Aiìri insoniina e manda se utile.
Se no. daninii almeno i-iassunto.
Non v'è Sud né Nord. Ambi necessari : il primo
— e vi lavoro in (jnel senso ])in che non credi —
]»el itroblema ìihvrtà: il secondo ])el ])roblema unità.
K bada che persisto a credere che non sciojjliererao
l'uno se non per mezzo dell'altro. Gli Italiani son
troppo corrotti i)er venire in piazza per un principio:
ma possono venirvi pei- la (piestione nazionale trat-
tata male dal Governo.
Ho scritto a Mil[ano]. E riscriverò.
Chi è il Chieco analizzato e lodato nel Diritto
dì giorni fa ? Tutte le sue i<lee, l'Umanità, la mis-
sione speciale delle nazioni, fin le frasi « né uomo-re-
né pop(»lo-re » sono mie di pianta. Gli venisse la
voglia di citarmi un po' I Cibò : per lui e pel Diritto
non esisto; ma perché rubiirmi"? (^)
Emilia è tormentata sempre da piccoli ascessi,
che peraltro diminuiscono d'uno in uno.
Vedete mai Cattaneo?
Son noiato, stufo, tristis vsqiic ad mortcm, ma
andiamo pure innanzi sino alla fine.
Non ho nei^pur bisogno di dirti che tu mi ri-
cordi con amore, stima e riverenza all'amica.
Tuo sempre
Giuseppe.
Non vennero a te le lettere di Sicilia che m'hai
mandato'? Come? alando a te la risposta. Se per
(') Il voi. intitolato: Dell'ufficio della letteratura italiana
nel secolo XIX. l?tu(lio storicorletterario di Francesco Chieco.
Fu recensito nel Diritto del .3 settembre 1864.
IO KPIKTOI.AKK). |1S(J4I
<;is(» 11(111 sapessi coiiu', iiiiiìidala a Mosto jx'!- Friscia,
con una linea clic (lica tli farla avere e eli'è mia. Mii
fallo subito: una di (iiielle lettere è th'l luglio!
v.MM("rcx^xrviii.
A N'iNcENzo Brusco Onnis, a Milano.
[Londra], 9 settembre L1>*<J4].
Caro lìrusco^
Finalmente — ho la vostra del 6. Il contenuto
mi rattrista, non mi sorprende. Non intendo in che i
])ochi arresti del Fr[iuli] potessero impedire l'escire
in bande. (M Evidentemente, v'era poca determina-
zione. Vedrò che cosa mi scriverà 56. [Bezzi]. Vorrei,
come vi dissi, a l)eiragio sapere che cosa rimane in
fatto di contatti. Bisoji,na serbarli. Nel Mezzodì, il la-
voro sejjreto — che s'ostinano peraltro a far pubblico
con bollettini, etc. — repubblicano ])rof^redisce. Oltre
la Falange Sacra, altra Associazione s'estende. Di-
rigo e sprono. Nondimeno, i due lavori devono correre
paralleli. E persisto a credere che iniziativa repub-
blicana non è da sperarsi se non con anni; ma che
può sorgere da una collisione governativa col paese
sopra una questione nazionale. Mentre dunque bì-
VMMCOCCXCVIII. — Inedita. L" autografo si conserva
ne] Museo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non
ha indirizzo.
(•) Afferma Marziano Ciotti, dei Mille, partecipe poi del
moto friulano dell' ottol)re 1S()4, che in una riunione tenuta
a Padova, ai primi di settembre, dai rappresentanti del Co-
mitato d'azione e dal Guerzoni, si era deciso che il moto
[lSr>4] KPIKTOI.AKIO. 41
sojj;iia orf^aiiiy.zjiie i nosin, seriamente e per ogui
(love, lMs<)<iiia persistere nell'impresa Veneta. Ma di
questo riparleremo. La cosa vitale è il danaro. I>i-
so^na, senza urti quietamente cercare di far con-
verj^ere in noi. E noi faremo senza organizzazione.
I nostri davvero devono versare un franco mensile.
(^iascuno d'essi costituirsi capo-nu<-leo e collettore
di un gruppo di cinque o di dieci : tutti cercare
d'estendere, di località in località.
Ciascun capo -nucleo e ciascun membro del nucleo
(leve tendere a raccogliere tra quei che non essendo
nostri ripugiìano a legarsi a un'organizzazione e
pagar mensilmente, uno scellino per una volta tanto.
Ogni donna nostra dovrebbe astringersi entro
tre o quattro mesi a una piccola lotteria d'oggetti
tra' suoi amici, senza chiasso o scopo determinato:
tanto da ritrarre dai 10 a 30 franchi.
Tutto questo vuole una determinazione seria,
della quale, tra voi e me, dispero nei nostri — vuole
l'esistenza di tre commissioni, finanziaria l'ima —
contatto tacito col Veneto l'altra — centrale o i)o-
litica la terza. Nella seconda dovrebbe naturalmente
entrare 56. [Bezzi] e un Veneto buono se v'è. La
terza dovrebbe* aver voi. etc. Io corrisponderei colla
terza.
avesse dovuto scoppiare il 15 di quello stesso mese. Di tutto
fio, per le propalazioni di un « Giuda. » certo E. B. Rossi
'."Ti7,iante di Trento, che vendette per diecimila fiorini i
e^reti della cospirazione, la polizia austriaca era informata.
e procedette a perquisizioni ed arresti. Ved. M. Ciotti .4/-
cuni ceniìì sui itioti del Friuli nel 186Ji ; Udine, tip. Cosmi. ISSO
e G. Cassi. Fn pufino d'eroi cr^ntro un impero ; Modena Soc. Ti-
])Ois:r. Modenese. 19.32, p. 6 e segg. NellTHifà Italiana di Mi-
lano, del 4 settembre 1864, si dava già notizia di questi arre.sti.
IL» KlMKTOI.AKrO. |1S(">4]
Non i-cciimiimic, iioii lolljitc colili uomini (U'I
Coiniliito ('('iitr;il(' v vedete oli liniiiiieie amici con
r.('ii(Ml[('ti() |, i') clic ù Imoiio (hnvei'o e solamente de-
bole ■AW'ciilonrdffc. 1 >ovrel)he essere il nesso — (lin-
lormazioni non foss'altro — con ri[ai-il>aldi]. TI lavo-
ro cirio indico ]>uò l'arsi tacito e senza (lardili altra
importanza verso «ili altri che quella del lavoro che
tutti ])atrioti hanno diritto di fare. \'i dico (jueste co-
se perché mi dite che volete occuparvi seriamente
d'orfianizzazione e jiarlarne con ^I[aurizio]. Se occor-
rerà, e me lo direte, io farò, non una Circolare — ho
troi)i)o ])oca fede nel Partito per ripetere le cose
liià dette venti volte — ma una lettera a voi che
le riassuma e della quale potrete far voi una cir-
colare, ossia copie, etc.
E sopratutto non divisioni puhììliche, non ire
stam])ate che non giovano. Abbiamo diritto di la-
vorare, non d'oltraggiare chi lavora in altro modo.
E basta per ora. Addio:
vostro sempre
Giuseppe.
Concentrate nelle mani dell'amica quanto rice-
veste. Che cosa accade, dopo il giudizio, dell'armi
sequestrate in Milano? (-)
(') B. Caii'oli rappresentava (ìarihaldi nel Comitato (^en-
trale Unitario.
(-) I] processo contro l'Anton^^ini e il ^luller, per il se-
(]uestro (li armi (ved. la nota nel voi. LXXVIII. p. 185). si era
conchiuso con ima assolutoria per entrambi il 11) agosto 1^'y'A.
Ve;l. Ylnità Italiana di Milano del 29 dello stesso mese.
Tuttavia, le armi U' n furono mai restituite.
[1,S(;4| KlMSroi.AKIO. 4.',
VMMCCCCXCIX.
To Emilie Ashukst Vk.miki, Enstbouriie.
[London, September 9th. lSt)4j. Fii(l;iv.
Dearest Emilie,
^Vh}^t yoii say about the ti/tpdrcnt, eto. lias tiutli
in itself. And the two main causes are pvecisely a
sort of stiffness or self-defence way of being Avhic-h
is in him coupled witli occasionai vevy sharp jinlg-
inents given on fiiends of the othevis — and the im-
possibility of an English conversation. I ara fully
conviiiced tliat miich arises fiom silly mutuai sileiice
\^•hen some little thiiig is displeasing. One day of
Venerdì.
Carissima Emilia,
Quanto voi dite sulVapparciìtc, ecc., ha un fondo di
veritji. E le due cause principali sono precisamente una
specie di rigidezza o posizione di difesa che si accompagna
in lui a volte con giudizi aspri su amici degli altri —
e r impossibilità di parlare in inglese. Sono pienamente
convinto che molto nasce da' uno sciocco silenzio scam-
bievole quando (pialche piccolezza dispiace. Molti fantasmi
svanirebbero in una giornata in cui con sforzo scambie-
VMMCCCCXCIX. — Pul)l.l. (hi E. F. Kicharus. up. oit..
vili. III. p. 1>0. L'autografo .si ooniserva nel Museo del Risor-
gimento di Roma. È in una l)Uìsta che di pugno del Mazzini,
ha rindirizzo : « :Mrs. Emilia A. Venturi. Turret Cotfage. Sea-
side Road. Eastbourne. » La data si ricava dal timbro postale.
I 1 KPIKTOl.AUK). [1S(»41
imitual elToit ;iii(l iiiutiuil coiit'KUMitial open talking
woiild cause niany phautoins to vanìsh, Howover, let
US, as yoii say, iiot speak nsclcss words aliout the
snl»j('<t. I liave al last lettevs and news. Ali is at
ai) ciul Ini- the i)iesent. Voni- inl'oi-mation about
youiself is latliei- satisfaetoi y. I am anj^ry at the
weather which is moie than evei- windy and nnsettled.
Why (lon't yoii teli llolyoake wiiere you are? T sup-
pose that his Lcador goes to your old i)lace in Rromp-
ton. The Viiità must have been seized. (^) To-mor-
vow I shall send ])apei's. Today I only send love
and blessings.
Your
Joseph.
vele arrivaste ad una conversazione franca e confiden-
ziale. Del resto, non facciamo, come dite, parole imitili
suir argomento. Ho ricevuto finalmente lettere e notizie.
Tutto è finito per ora. Le notizie che mi date di voi sono
abbastanza soddisfacenti. Mi inquieta il tempo che è pili
che mai ventoso e incostante. Perché non dite a Holyoake
dove siete? Credo che il suo Leader vada al vostro vec-
chio indirizzo di Brompton. L' Unità deve essere stata
sequestrata. Domani vi manderò alcuni giornali. Oggi
mando soltanto il mio affetto "e le mie benedizioni.
Vostro
(JirSEPPE.
(') Forse il sequestro del u. del 2 settembre 1S(»4. per
1 alt. intitolato: 'S'(/« Alte::za Reale in viuggio. Il principe l'ni-
berto di Savoia aveva compito un viaggio in Danimarca in
Inghilterra e in Francia.
[1S(541 KPrSTOI.ARIO. 4.1
VMMI).
To Emii.ik AsHiTRKT VENTURI, Eastbouriu».
[London, SeptcnilH-i- 1 Kit li, lista |.
Thanks, «learest Emilie, for the tiny note aiicl
loi- the repn'Hvniation. \wi\ I seiid back an ideal
kiss, iiot alai-ining as that of Lugano. And more
thanks even for the news of the iron taken without
inc'onvenience. I saw Barker yesterday ; and Moir
in the evening. The former, heiug l)ent on restor-
ing his strength undermined by the labonr of the
pnblished Italian f^ectures, had half a mind to come
to Eastbonrne; but gave u]) the seheme for Brighton.
Kless yon, dear jiatient. I long for seeing yoii free
from ali illness, plump and ronndish as when 1 sa^y
vou at Lugano. Ever
your loving
Joseph.
10.
Grazie, carissima Emilia, per la uiiiinscola k'ttei-a o
per la ritppreacniazionc. Vu vi rimando un bacio ideale,
non cosi pericoloso come quello di Lugano. E grazie an-
cora di pili per la notizia del ferro preso senza disturbi.
Ho visto ieri Barker; e Moir in serata. Il primo aveva ([nasi
deciso di venire a Eastbourne, con la ferma intenzione
di riprendere le forze scosse dalla fatica della pubblica-
zione delle ccjnferenze italiane ; ma cambiò idea per Brigh-
ton. Dio vi benedica, cara malata. Desidero tanto vedervi
liberata da qualsiasi disturbo, piena e rotonda come (piando
vi vidi a Lugano. Sempre
affezionato vostro
Giuseppe.
VMMD. — Inedita. L'autografo si conserva nel Museo
del Risorgimento di Roma. È in una busta che. di pugno
4(1 i-:T»isT<)r.Aut(». flS(54|
\ .M.MDI.
TO (n.EMKNTIA TAYLOR.
I Ldiiduii I, Si'iitfiiilxT Hill, |1S(;41.
DcMi- (Mcnu'iili.i,
Von ;iri' ii(» (Ioni)! w ;iii(lei-inj^ in the J'i'oviuces;
1 sciul liowcvcr, (MI cliauee, a word of affection aud
a (ìcclaialioii ol' mine. 1 ani sick at heart ol' the
e(iui\()<al i)()siti()n in which we have been placed,
and <le(i(h'(l to *^i> on on a clearer path. I shall
not speak (»!' what has taken place. Ónly, 1 woiild
say to HIV liicnds in F.nj^land that this is merely
an atljoni-nnient — that we shall go on as before to-
11 settPinliro.
(':ii;i Cleinentia,
State senza dnbltio girovafjando in provincin : iiiiindo.
a caso, una parola . d'affetto e una mia dichiarazione. Sono
stufo delhi posizione erpiivoca nella quale siamo stati
posti, e deciso a mettermi su una via più chiara. Non par-
lerò di ciò che è avvenuto. Soltanto, dirò ai miei amici
inglesi che non si trutta se non di un aggiornamento —
che andremo avanti come prima vei'so il nostro fine —
del Mazzini, ha l'indirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi. Tur-
ret C( ttage. Seaside Read. Easthourne. » La data si ricava
dal timbro pdStale.
VMMDI. — Inedita. Da una copia conservata nel Museo
del Kisorginientn di Roma. [\ofn lUól : La data va corretta
in [Lugano], September llth, [1S02].
[1804] Kpisroi.ABio. 47
wanls tlie aini — tliat we liave, liowever, to ali pro-
habilities, tilt- wiiiter before us — that hcli) will be
moro (ha II cvcr ncodod — and that if tliei-o has cvcr
ht'cii a timi' loi- aii aj^itation conciM-niii^ llie Komaii
(|ni'sti()ii, it is cei'taiiily iiow. \\'t' shall see agaiii
oìie aiiolhci- in Ihc lii'st wecks ol" October. 1 feel
uneasy aboui Vaiolino fj-om whom 1 bave had oup
siiij^le nolo (biled 27lh Anj>nst. 1 tinsi they are ali
\Noll: and that yon aro so too, bolli. Lovo to Pe-
li r. Koiiionibor mo ]<iiidly lo Miss Homoiid. Now
and evi'v
yonr vory affoctionato
Joseph.
che noi avremo, pure, seeoiulo osili probabilità, rinverno
diivaiitì n noi — che aiiifo sarà più che mai necessario —
e che se vi fu mai un momento adatto a un moto concer-
nente la ((uestione romana, è certamente questo. Ci rive-
dremo nelle prime settimane di ottobre. Non so cosa lien-
sare di Carolina, dalla (piale ho ricevuto soltanto una
lettera in data 27 agosto. Spero che stiano tutti bene ; e
che stiate bene anche voi, entrambi. Affettuosità a Peter.
Siate cosi uentile da ricordarmi a Miss Reniond. Ora e
sempre
vostro affezionatissimo
OlITSEa'PE.
48 Kl'isTor.ARto. [lSfi4|
V.M.MDII.
To Emii.ik AsiirusT Vkntiki, Easthounn'.
ILuiidc.ii. Septenibcr 12th lsr>4J. Munday.
Dc^jlicsl l'ili il ie.
.M.v ('x]»l;iii;iti()ii of Vdticnzione sulla politica is
clejii' ;is iiooii. I ììe^'m irally to get alarmed at
ilic coiisecineiuics of tlie ahcesses. If between the
aetual state and Cailo's iiisi^iiticant uathering you
have a free iiiterval, yoii ouglit not to give ni)
the tlionglil of tlie denlist. I am not feeling right
— in liealth and si)iiie — foi- movenient, and I am,
just iiow, before aii expected lemittance from (Jenoa,
Lunedi.
Carissiina Emilia.
La mia spiegazione dell' « attenzione sulla politica >•>
è chiara come il sole. Comincio veramente ad allarmarmi
per le conseguenze degli ascessi, i^e fra lo stato attuale
e l'insigniflcante foruncolo di Carlo, avrete nn periodo
libero, non dovreste rinunciare allidea del dentista. Io
non mi sento — come salute e come spina dorsale — tanto
bene da ninovermi. e. in questo momento, in attesa di
una aspettata rimessa da Genova, non sono ricco di danaro
vMMDII. — Pubbl.. in parte, da E. F. Richards, op.
eit., voi. III. pp. !>r)-97. L' autografo si conserva nel Museo
del Risorgimento di Roma. A tergo di esso, di pugno del
Mazzini, sta l'indirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi. Turret
Cottage. Seaside Road. Ea.stbourne. » La data si ricava dal
timbro postale.
[lSr)4] KPIRTOLARIO. 49
iiot lloiirishing in indiridiial money. Nevertheless,
(leiir, I sliall see what can l»e done for the Satuiday.
And 1 sliall teli yon in the coiirse of the week.
Meanwhile, 1 seiid love aiul absurd powerless bless-
ings. Kvei"
yoiir loving
Joseph.
Shonld I be able to come, I must be allowed
to do anythin*» in my own ^vay: so, for instauce,
1 ])i-etei- having for the two nijihts a room outside
in the nearest Hotel. Ho la mìe nujionì and T
do so now with cvery body. Of course, I would l)e
ali the day with vou.
l)crK<»i(il('. Ciò non ostante, cara, vedrò cosa si potri'i fare
per il sabato. 1" ve ne dirò nel eorso della settimana.
Per ora, vi mando tante cose affettuose, e assurde, im-
potenti benedizioni. Sempre
vostro affezionato
Giuseppe.
Se potessi venire, mi si deve permettere di fare tutto
a mio modo : cosi per esempio, preferisco avere, per le
due notti, una camera fuori all'albergo piti vicino. « Ho
le mie ragioni» e faccio cosi ora con tutti. Naturalmente,
starei tutto il giorno con voi.
Mazzini, Scritti, ecc., voi. LZXIX (Epistolario, voi. XLYIIl).
50 EI'ISTOI.ARIO. [lSr>41
VMMDIII.
Al) Kkcìisto Uezzi, a Milaiu».
[Londra], 14 settenihrc 11S()41.
Fratello mio,
Oj^gi soltanto ho la vostra del 5.
l'i-iina tli tutto, non inteudo come Cair[oli] ri-
versi su me jili aiuti ai Treut[iui], come aveudo più
danaro, se ha avuto il danaro di Negretti, quel di
Lima, etc. Pili, è triste cosa che per aiutare alcuni
Italiani in Italia, ciò ch'è pretto dovere si ricorra
da un C[omitato] C [entrale] a me che, esule, raccolgo
alcune offerte, le più dal di fuori, per l'oggetto spe-
ciale dell'azione quando che sia. Fatte queste rifles-
sioni pel Comitato Centrale, a voi, amico mio, dico:
Diedi 6000 franchi a Manci. Ei li depositò iu mano
di Lemmi. Mandai poi a Br[usco Onnis] un biglietto
a Lemmi che gli ingiungeva di ridare a M[anci] quella
somma. (^) Reclamatela dunque subito, e da quella
prelevate il necessario per le sovvenzioni delle quali
parlaste, tanto all'interno quanto ai pochi che si ri-
fuggirono tra voi. (-) ^Mostrate queste linee a Br[usco]
e a M[anci].
Non occorre parlar del passato. È chiaro che
bisognava far subito nel Fr[iuli] dopo i primi arresti,
l'azieuza !
È poi chiaro per me come per voi che se, comin-
t^MMDIII. — Pul)l3l. (la G. Locatelli-Milejsi, op. cit..
pp. 238-240.
(') Yed. infatti la lett. vMMCCCCLXXVI nel voi. LXXVIII,
p. 346.
(-) Per gli arresti e i fuggitivi dal Trentino e dal Friuli,
ved. la nota alla pag. 40.
[18G4] KPTSTOLARIO. 51
ciato il lavoro da noi, non si l'osse mai costituito
il Comitato Centrale, ma i migliori tra i (Jaribaldini
ci avessero secondato come individui, il contatto in-
terno sarebbe rimasto in mano nostra^ e noi avremmo
tenuto un linguaggio diverso. Previdi il male sin
da principio e cercai impedirlo, ma non riuscii.
Ora, per l'avvenire — dacché non posso ammet-
tere scoraggiamento o isolamento in una causa come
(piesta, nella quale versano onore, salute, libertà,
unità della Patria — ecco la linea da seguirsi.
Il Comitato Centrale prenda in mano l'agitazione
italiana, ciò che vuole ; ma lasci la cospirazione. Que-
sta non può essere in mano di sette uomini (^) che ne
hanno altri sette intorno, a dir poco. iS'é possono,
senza nuove scoperte, continuare gite d'uomini dal-
rinterno a Torino, a Caprera e altrove. Se gli uo-
mini del Comitato Centrale sentono davvero i bi-
sogni del paese per ciò che riguarda il lavoro
Veneto, dovrebbero esser primi a dire ai Veneti :
« Non venite j)iù da noi. » Io costituirei in Mil[ano]
una Commissione segreta di tre individui, fra i quali
naturalmente sareste voi. Ogni contatto di Veneti
dovrebb'essere rimesso a quella. Divisione, sepa-
razione del lavoro segreto dal pubblico. Cura del
Comitato Centrale dovrebb'essere quella d'organiz-
zare r agitazione dell' Italia semi libera a prò' del
Veneto. Cura della Commissione segreta di concre-
tare il lavoro coll'interno. La Commissione starebbe
in contatto con me.
Aspetto che Cair[oli] mi scriva per proj^orgli
questa base pel futuro.
(') Oltre a B. Cairoli, facevano parte del Comitato Ceu-
rale Unitario E. Bezzi, C. Corte, E. Guastalla, G. Guerzoni,
F. Manci e G. Missori. Ne era cassiere A. Lemmi.
52 inMKToi.Aiud. [1804]
('oniiUKUU', noi (l()l)hiain() ritcm'ila come cosa no-
s(ia. accettata o no. Dobbiamo contare quanti sono
con me o piomettono .di lavorare esclusivamente con
me. \'oi, spero, siete tra «luelli; ]M[anci] i)ure. Non
parlate (lun(|ue di ritirarvi <lal lavoro; ma di la-
vorare con me. Interrogate altri dei vostri amici;
e se ne trovate, datemene i nomi, tanto ch'io sappia
in chi |>oss() hdare. Intendetevi fra voi pochi e pro-
ponetemi voi medesimi i nomi della Commissione
segreta; voi compreso; costituita api)ena, vi manderò
una lettera esi)licita i)er quei del F[riuli]. Farete di
mandarla. \'arrà o non varrà. Dobbiamo tentare. Se
avranno che fare con noi. in primavera agiremo.
Organizzarci repubblicamente? Lo fo più che non
credete. Quanto s'organizza, e con potenza che pro-
mette, nel Sud, ha giuramento repubblicano. E lo
faremo nel Centro; e anche nel Nord per ciò che
concerne la (luestione politica e l'avvenire. Ma ai
^'eneti non possiamo parlar di repubblica: hanno
bisogno dell'esercito. Dobbiamo dunque tacere con
essi, ma organizzarci sotto la bandiera repubblicana
per governarci a seconda della forza che avremo e
delle circostanze che potranno sorgere.
Organizzazione repubblicana per tutta l'Italia;
insurrezionale unicamente pel Ven[eto].
Non lasciate Mil[ano], non vi sconfortate. A che
varrebbe allora l'aver piti logica degli altri? A che
l'esser migliori degli uomini costituzionali e incerti?
Lasciate ch'io conti sempre su voi come voi potete
semi)re contare su me.
Basta per ora : vostro tutto
Giuseppe.
Eiscpivetemi, vi prego.
Badate; ciò che importa a noi ora è il contatto
|l,Sr.41 EPISTOLARIO. 5'i
coH'iillo \('ii|«'l(»]. La parte vostra, importantissima
(•Olirò, è juiì in ninno nostra, se alihianio il i-esto:
è accessibile a noi — l'azione, venuto il momento,
può esservi (luetamente importata.
Se (levo credere a informazioni di Torino, fi[a-
ribjildi] ha scritto nuovamente al re, non so che
cosa.
VMMDTV.
To Emilie Ashurst Venturi, Eastbourne.
[London. September 14tli, 18ti4]. Wecbiesday.
Dearest Emilie,
Thanks for your note. I am very glad of your
having accepted William's offer. I send papers.
The Leader^ which I wouhl bave sent, did not
come.
You are imi)roving and it is liappiness. Stili,
Mercoledì.
Carissima Emilia,
Grazie i>er la vostra lettera. Sono tanto euiiteiito che
abbiate accettato l'offerta di William. Mando alciini gior-
nali. Il Leader, che vi avrei mandato, non è arrivato.
Voi .state migliorando, e (luesto è nna felicità. Pure, il
VMMDIV. — Piil)bl. da E. F. Kicharos. ui). cit.. voi. III.
pag. 07. L'autografo si conserva nel Museo del Risorgimento
di Roma. È in una busta che, di pugU) del Mazzini, ha l'in-
dirizzo : « ilrs. Emilie A. A'enturi. Turret Cottage. 8easide
Road. Eastliourne. » La data si ricava dal timbro po.stale.
r,A EPISTOI.AKIO. [18041
llic ]u'i-sistance — ovtMi if il sli(»ul<l iint ji<> on — has
been siilficienl l'oi- an ciKinin' iii1<» Uic i)()ssil)le
soni-cc: (loii't jiivc il nj). i»ray. I sliall teli you
lowanls (he end ol' iFic w cck il" 1 cali come on Sa-
Innlay eveniii^ l'or llie .Moiiday. I have a series
oT letteis troni Italy: ali unsatisfactoiy as far as
action fjoes, ali revealin;^ an increased tendency to
re])nblicanism.
r.less you and love your loving
Joseph.
persistere — I anche se non dovesse annientare — è stato suf-
tieiente per fare nn esame delle possibili cause. Non abban-
donate l'idea, ve ne prego. Terso la line della settimana
vi dirò se potrò venire sabato sera per il lunedi. Ho
ricevuto una serie di lettere dall'Italia ; tutte poco soddi-
sfacenti (pianto all'azione, tutte rivelatrici di un'aumen-
(ata tendenza verso il repubblicanesimo.
Dio vi l)euedica e vogliate bene al
vostro affezionato
Giuseppe.
A \ixcENzo Cattoli, a Faenza.
[Londra], 14 settembre [1804].
Fratello,
Rividi con vero piacere i vostri caratteri. Sapete
che ho la testa minacciata e che lo scrivere sover-
VMMDY. — Pulihl. d;i A. GiAXXEXH, Lettere di Mazzini,
ecc., cit., pp. 511-514.
[I8(i4] EPISTOLARIO. nn
(•Ilio mi nuoce. (^uìikIì il mio Ijiconisino. Ma eccovi
ìli (lue parole la situazione.
A l'orza (li sviarci da un unico disegno e da
un'unica direzione, a forza d'aspettare una inizia-
tiva imi»ossil)ile da (Jaribaldi. il quale può benissimo
convertire una iniziativa in vittoria, ma non pert")
darla ejili stesso, abbiamo perduto l'anno. Salvo
casi im])reve(luti, ci trascineremo sino alla prima-
vei-a ventura. Ivaiiione di i)iù per utilizzare il tempo
intermedio.
Noi non scioglieremo mai la questione di libertà,
se non abbiamo Venezia e Roma. Finché i modellati
])otranno dire alla moltitudine dei timidi e tiepidi:
È necessario sac/rificare per non inimicarci la Francia
e per non attirarci guerra o (lisnnioni interne, sa-
ranno ascoltati. Quando gli Italiani non avranno,
])iu paura, concentreranno tutta la loro vitalità sulla
(piestione 'di libertà. Dunque, Roma e Venezia.
Roma, checché si dica dai nostri, non si avrà
]ier forza, se non quando avremo il Veneto. Fin là,
gli Italiani, temendo guerra simultanea dall'Austria
e dalla Francia, crederanno l'impresa troppo peri-
colosa. D'altra parte, l'opinione Europea comincia
a imbarazzar Luigi Napoleone. E se una manife-
stazione veramente Nazionale avrà luogo tra noi, po-
tremo forse avere l'Europa costringente Luigi Napo-
leone a ceder Roma, senza lotta o compensi. Bisogna
dunque senza stancarsi far miracoli d'attività per
raccogliere firme alla Protesta, per metterla in piazza
per far ciò che ha fatto Napoli il 7. (^ì Un milione di
(') Durante i festeggiamenti per il quarto anniversario
dell'entrata di Garibaldi in Napoli, erano stati distribuiti per
le vie dei cartellini a stamjja, nei quali si leggeva : (( Con-
ne, i:piktoi.abio. [I^ri4l
liniic può ilnrci l\(iiii;i. I linoni nsino scii/.ii piuiru
(lei diritti dello Statuto, i' non si lascino impaii-
lirc da delt'iiali di l'olizia o altri.
Il \('n»'to non può avoi'si che coirariiii. Ma tutte
le i»op(dazioiii son jneste ad aj^ire cobi: <:li Unj^aresi
diserterebbero, se assaliti: rrnjjheria rispon<lerebbe
immediatamente al nostro assalto contro l'Austria. I
moti i)()lacclii, boemi, etc. terrebbero dietro: quei del-
le popolazioni d'Oriente pure: il Governo sarebbe
come nel '48 costretto ad agire esso pure : Luigi Napo.
leone non potrebbe né combatterci, né aiutarci. L'opi-
nione Europea ci appoggerebbe. La Germania, purché
facciamo senza Luigi Na])oleone, non moverebbe. Xel
Veneto, all'Alpi, in Tirolo. abbiamo posizioni che,
una volta sorprese, ci danno agio di potervi for-
mare un campo di volontari. L'impresa è studiala,
maturata, pili che possibile. Là dunciue dovremmo
dii-igere tutti gli sforzi. Là sta Vinisiativa Italiana
tra le Nazioni.
Ora. rimi)resa vuole armi. <]uindi danaro.
DniKiue, chi ])uò faccia un ultimo sagrificio. E
con (luei che non i)Ossono altro, il « Franco » per
una volta tanto.
Xoi siamo di certo 400.000 in Italia. Il problema
è di raggiungerli e farli contribuir tutti «l'un Franco.
È un affare di mera costanza e di non trascurare
i cinque i tre franchi, ovunque possono raccogliersi.
Trovare un uomo, una donna, in ciascuna piccola
località, che raccolga. Dove i popolani non possono
sacriamo questo giorno con la pili alta protesta contro un Mi-
nistero ed un Parlamento negazione cVItalia. Il Paese condanna
lo stesso, dichiarandolo decaduto moralmente. » Ved. il Po-
polo d'Italia dei 7 e 8 setembx-e lSfi4.
[l.S(;4] P3>IRTOI,ARIO. f»?
dare il Fi-;iii<(», diano i r>0 (•cufcsìnii. .Ma diano, ft
111) Ti-ibulo Xa/.ioualf. IO non dol)l)iani() far dire al-
l'Europa <"lic' per avc'i- N'iMiezia, jj;li Italiani non pos
sono trovare nna misera somma di 400. ODO lianclii,
che è la somma necessaria all'impresa.
Quei che hanno fuliicia in me, diano a me. Dove
no, diano al Comitato Centrale di (ìenova, ma in-
dicando che danno per ^'enezia.
Manifestazioni pacifiche e Trotesta per Koma.
Il Franco per Venezia.
Organizzazione 0})eraia e nniticazione delle So-
cietà per mezzo d'uno Statuto comune che provveda
a^lì interessi f/cncrali morali^ intellettuali, economici
di tutta la classe, come gli Statuti locali provvedono
agli interessi locali. Questo il da farsi. Gli Operai
buoni, invece di allontanarsi dalle Società mal di;
rette, devono calcolare le loro forze ed entrarvi in
numero per formarvi una maggioranza e mutarle.
Diventiamo, in nome di Dio, pratici. La marea
sale lentamente in nostro favore. Profittiamone orga-
nizzandoci pili compatti che mai.
Scrivete all'indirizzo che avete o a Mrs. Fran-
ce. 2. Onslow Terrace. Brompton. S. W. London.
Datemi indirizzo. Una stretta di mano dal core
al Malucelli. (^) e agli amici: e vogliate bene al
sempre vostro
Giuseppe.
(') Il dott. Leopoldo Malucelli, sul quale ved. la nota nel
voi. LXXII, p. llC». L'anno dopo, insieme con T. Liverani e con
altri, si fece promotore in Faenza del Do^no patriottico a Giu-
seppe Mazzini, sul quale ved. le lett. seguenti.
B8 KPIKTdI.ARIO. fl8041
V.M.MDN'I.
A AlAKio ALKisiu Sammito, a 'Irriaiiova di Sicilia.
[L(ni(lr;i|, 14 sctteiniire ISCA.
Fratello,
Non ebbi che ieri la vostra del 4 agosto; né
iiiteuclo il perché. Allora, vedevate e vedevamo noi
tutti che sarebbe stata prossima l'impresa emanci-
patrice del A'eneto. Incidenti dolorosi l'indugiano:
ìion la distruggono. E per voi, buoni e forti, l'in-
dugio non deve essere sconforto, ma sprone a pro-
nioveila. Se costanti, vinceremo infallibilmente la
prova. 11 \'eneto è desto; ed era ciò che importava.
Se facciamo tutti il nostro dovere, è questione di mesi.
Se due cagioni non fossero, a (piest'ora saremmo
in azione. E le due cagioni sono: moltiplicazione di
comunicazioni conducenti infallibilmente a scoperta
— raccolta continuata, progressiva di mezzi, quindi
piolungamento di lavoro conducente esso pure a
scoperte.
E solo rimedio ai due mali è il concentramento:
concentramento di lavoro, concentramento di mezzi.
TI Comitato Centrale istituito da Gar[ibaldi] deve
dirigere l'agitazione generale italiana a prò' del Ve-
nfeto] e delle questioni di libertà: ma il lavoro se-
greto, il lavoro concernente l'azione dovrebbe con-
centrarsi in me.
VMMDVI. — Publ)l. (la G. Pedio. nella Rivista d Italia,
del settembre 19<)7. da G. Fiketto, nella Xuora Antologia del
1° luglio 1914.
[1804] EPISTOLARIO. 59
Se quindi voi e il nucleo <ranìici che m'indicate
volete iuten<lei-vi c(nj me, sia — per ciò che riguarda
Ta/ione — con me solo; e a me solo late avere i mezzi
che potrete racco{>;]ieie. E mezzi importano; dacché
in proporzione dei mezzi s'accorcia il lavoro. Ora,
il lavoro di pochi mesi può farsi segreto: il lavoro
d'un anno o d'un anno e mezzo non può.
- Abbiamo due cose da fare :
Raccogliere elementi e mezzi per l'azione Veneta.
E un'opera d'Apostolato.
La prima consiste in offerte; e in afferrare ogni
occasione di far intendere ai Veneti che, sia nell'eser-
cito, sia civili, potessero venire a contatto con noi,
che senz'azione loro, essi possono difficilmente otte-
nere la nostra ed emanciparsi.
La seconda dev'essere oggimai repubblicana.
Senza repubblica, non realizzeremo il nostro idea-
le. Kisogna ])oi)olarizzarne l'idea: confutare gli errori
accumulati su quell'idea : mescolarsi al popolo e far-
gli intendere che i ministeri essendosi mntati senza
correggere i mali, quei mali devono esser frutto
dell'istituzione.
E (Ine altre cose sono da farsi :
Cercare ogni occasione di Apostolato colle prò
vincie meridionali di terraferma, senza la coopera-
zione delle quali ogni moto di Sic[ilia] sarebbe ineffi-
cace e devierebbe inevitabilmente dal segno.
Cercare i nomi degli uomini di Terran[ova] e ter-
re circonvicine che si trovano nell'esercito e che pos-
sono credersi tendenti alle nostre idee, malcontenti
non foss'altro : comunicarmi nomi, corpo^ gradi: fare
o mettermi in grado di far propaganda con essi.
Le offerte potrebbero venirmi in biglietti di banco
Italiani ; o giungere in vaglia postale a Brusco Onnis,
no KPFKTOI.AKIO. [1S(;41
Diii'Mori- (IcllV y///("/ llalioini in .MihiiH», iivvertrii
domi «Icirinvio v (Iella cifia.
AUhiateini, voi v i voslii liatclli di lede,
voslro amico
Gius, Mazzini.
Mandate, vi pieiio, rnnita.
VMMDVII.
A Madame Marie lyAGOULT, ìi Paris.
[Londres], l<j st^ptenihrp. le soir [1S(!-1].
Madame et amie,
Que vous étes boune poni- moil J'ai leou, après
votre lettre dii 5, les livres que vous avez bien
vonlu m'envovev. Je lis eii ce moment VUistoìre
d<; la Revolution de 18^8. (^t C'est, par une rave im-
partialité, par rappiéciatiou des liommes, par l'intel-
ligence des clioses, par la justesse dii coup d'(pil
generai et par le vif et pur amour du peuple qui j
respire, le meilleur travail que j'aie vu sur ce sujet
aujourd'hui difficile. Seulement, je ne suis pas aussi
iiidulgent que vous sur le socìalisme. Vous fìétris-
sez les commuuistes matérialistes ; il n'ont fait que
pousser à l'absurde et avec dévergondage, le vice ca-
che au fond de tous ces sysfèmes exclusifs qui ont
VMMDVir. — Puhbl. in G. Mazzini. Lettres à Daniel
Stein, ecc. cit., pp. 15-20. L'autografo si conserva nel Museo
del Risorgimento di Rrma (fondo E. Nathan). Non ha indirizzo.
(■) Era stata jiiibbl. a Parigi nel ISSI.
[18041 KPISTOI.AKIO. 01
luit i)i'('s(iut' r(''li'()<!,i-a(l('i* la [K'iiséo socia h; coiniuune
«i iioiis lous rópublicaiiis qui coinprenous, aimoiis et
croyous. Toiis ces hommes, Foiiiiei-, Cabet, Louis
JManc^ IMouilhou, etc, avaieut rinteliigence et, au-
taut que le culte de leur individualilé le leur per-
mettait, l'amour du peuple : ils étaient tous dépour-
vus de ci'oyance. Ils sont tous lìls de Bentham. La
i-echerche du boulieur est poui" eiix tous la détini-
tioii de la vie. Ils ont matérialisé le pioblème du
monde. Ils ont substitué au progrès de riTumanité le
progrès, passez-moi le mot, de la cuisine de l'Huma-
nité. Ils ont rétréei, faussé l'éducation de l'ouvrier.
C'est pourquoi l'ouvrier s'est croisé les bras devant
Décembre.
A'ous allez me classer panni les républicains
bourgeois et vous auriez tort. Dès 1832, j'écrivais
pour les ouvriers italiens sur la substitutiou de l'as-
sociation au regime du salaire : le mouvement des
classes ouvrières des villes cliez nous relève princi-
palemeut, permettez moi de le dire, car je tiens ;\
n'étre pas mal jugé de vous, de mes efforts pendant
les vingt-eiuq dernières anuées. Je m'occupe aujour-
d'hui de fédéraliser les sociétés ouvrières d'un bout
à l'autre de l'Italie; et ce sera fait en novembre au
Congrès Ouvrier qui doit se tenir à Naples. Si je
sùis alme quelque part, c'est dans la classe ouvrière
il alienile. Mais c'est du poiiit de yue du Devoir que
je leur parie: c'est au nom de la Loi Morale à pra-
tiquer, au nom de la mission qu'ils sont appelés à
accomplir pour l'Italie et pour le monde. Le pro-
blème écouomique leur est présente par nous comme
moyen indispensable. Le socialismc en France et eu
Angleterre l'a pose comme hut. Là, et dans l'absence
d'une conception Eiiropéenne, a été^ selon moi, le
02 EapisTOLAUio. [1864]
secret de la cliute; voiis avez dit qiie je ne voulais
pus (rinteiveutiou : c"e«t viai. Mais riuterveulion du
piincii)C', l'apostolat républicaiii, était de devoir. Et
savez-vous, Madame, (lue taudis que Bastide conspi-
lait avec moi poni- républicaniser l'Italie et l'Europe,
tons les agens que Lamaitine uous euvoyait tra-
vaillaient ouvertement contre nous? que Bixio (^)
piécliait à Tuiiu et eu Lombardie contre uous en fa-
veni- de Charles- Albert? — que d'Harcourt conspirait
avec (jJaete? — (jue Forbin Jansou conspirait à Kome
contre la Képublique? Ahi que je voudrais pouvoir
vous parler pendant quelques heures sur les hora-
mes et les choses de ce temps-là!
l'arlons d'autre chose. Pourquoi ne pas envoyer
votre voyage en Italie? Voulez-vous me paiidonner
d'avoir écrit votre nom de baptéme tout seul sur
le photographe? Oserais-je vous prier de m'envoj'er
votre photographe en échauge? Et voulez-vous me
dire le prix de la GoìTespondance de Lamennais?
Pourquoi dites-vous que vous avez lieu de croire
vos opinions encore plus éloignées que les miennes
du catholicisme? Vous u'étes pas, bien évidemmeut,
matérialiste; et moi, je ne suis pas chrétien, Je crois
à une transformation religieuse embrassaut dogme et
eulte ; et je crois de plus, ne souriez pas, que la
nianifestation en sortirà tòt ou tard de Kome de
Rome républicaine.
Atto Vanuucci, avec lequel j'ai été lié et que
j 'estime pour son hounéteté exceptionnelle, devrait
atteudre pour imprimer la publication en volume.
(^) Alessandro Bixio nel 1848 era stato incaricato dal La-
martine. allora a capo del Governo in Francia, di una missione
a Torino. Ved. la nota 2. nel voi. XXXV, p. 117,
[1,S(;4] EPISTOLARIO. 0.*',
l'ue iutiudiiction italieune devrail precèder. Peui-e-
tre récrijui-je moi-méine. (')
Ce qiie vous dites de la jeuue génératiou n'est
que Irop vrai; elle menace détre iiifectée de je uè
i^ais quel pédautisine iuséparable du mauque de fortes
et spoutauées croyauces. Presque tous vos écrivaius
rélèveut à substituer au seutimeut du juste et du
vrai uue préteudue impartialité, qui n'est au fond
qiie de riuditiérenee. Elle risque de conuaitre la vie
et de ne pas Tavoii*. Mais quelque cliose peut venir
la secouer, la pousser de force sur les voies de l'ac-
tion qu'aujourd'hui Fon séparé de la pensée: ce
sont les événemens extérieurs. J'ai fois dans les peu-
]les qui ont à revendiquer l'existence: dans la
riongrie, dans la l'ologue, dans Its Slaves, Roumains
ec ilellènes qui sont groupés aujourd'liui dans lés
deux Empires, Ture et Autrichien : J'ai foi aussi dans
ma pauvre Italie, opportninstc, matérialiste machia
rrìUzzanic à sa surface, républicaine, synthétique.
oroyante au dessous. La Erance nous a pendant long
temps dirigés : je crois que nous rentrainerons.
Adieu, biadarne et amie. Croyez à la sérieuse
<stirae et à Faffection de
votre dévoué
Joseph.
(') Si trattava forse della traduzione italiana che A. Van-
nucci aveva in animo di eseguire degli artt. che Mad. d'Agoult
aveva dato a luce nella Revue Germanique su Dante et Goethe.
64 icpiSToi.AUio. [lS(J4j
VMMDVlir.
TO Emilie As.in'i{KT ^■E^'T^TRI, Easthoiirne.
I Lomluii, Sciilciiihcr Itiili, lN(il|. l''ri(l,i\ i-vciiiiin'.
Dea resi Emilie,
! ani not certain, niiiid ; biit I maìj decide on a
suddcii aiid come to you Saturday eveniiig. If so,
1 sliall leave by Express train at 4 — tlierefore he
at Eastbouine at oiie quarter past six. I suppose
llieie will be no difliculty in getting a liold to sleep
in ;ìt tlie iiearest PIòtel. Yon kiiow, doar, wliat T
eat; therefore, do not prepare anything more than
for yourself, pray. If I do not come by ihat train,
1 do not come at ali. Ever
loving
Joseph.
A'piiei'dì sera.
Carissima Emilia.
Non sono sicuro, badate: ma />o.s'.sy> decidermi all'ini
provviso e venire da voi sabato sera. Se cosi fosse, partirò
col diretto delle (piattro — sarò quindi a Eastbourne alle
sei e un (piarto. Penso che non vi sia difficoltà a trovare
un buco dove dormire, nell'albergo pili vicino. Voi sapete,
cara, (piello che mangio; perciò, non preparate niente di
pili di quello che fate per voi, ve ne prego. Se non vengo
con (iiiel treno, non vengo per niente. Sempre
affezionato
Giuseppe.
VMMDVIII. — Pubbl. da E. F. Richards, voi. Ili, op. cit.
p. 97. L'autografo si conserva nel Museo del Risorgimento di
Roma. È in una busta che, di pugno del Mazzini, ha l'indi-
rizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi. Turret Cottage. Seaside Road.
Eastbourne. » La data si ricava dal: timbro postale.
ClSfUl KPTsTor.Amo. Ctft
VMMDIX.
A Saua N'athan. ,\ Lusnno.
tl-ion'li"' I sottemhre flSC^l.
Aiiucn,
Ilo il vostro lùglii'tto cjirissimo.
Avcle [)eccat() veiiiulmeute non ni.aulando il
\'ii volume a Bottei-o. Kgli conoscente intimamente
J);ieHi, non dava volume se non ricevendo «lall'al-
lia mano il danaro. Temo che Brusco avrà i)iu da
lare che non crede, ('j
Tutto «quello che Maur[izio] vuol che si Taccia
lo lo «la pili mesi : organizzo repubblicanamente il
Sud. Ma vi son due cose: non parlar che d'insur-
rezione col \'eneto — e predicare e organizzare re-
pubblica senza piati, recriminazioni e accuse. Non
c;>i)isco perché non si ])ossano metter fuori dieci
argomenti per la repubblica, senza gridare contro
Moi-d[ini], Crispi, il Comitato Centrale o altri. Ac-
certate ^Iaur[izio] ch'io predico repubblica quan-
t'egli ])uò fare, senza mai nominare anima viva. Lo
esorto fraternamente a fare lo stesso — ^ e a scrivere
la cifra senza sbagli troppo frequenti.
Metterete col resto i 500 franchi e gli altri se
Br[nsco] li ottiene.
Scriverò a l*[eter] St[nart] ; ma perché non pro-
seguire l'opei-a incamminata voi stessa? Son certo
che gli farebbe piacere.
vMMDIX. Inedita. — L'autografo si conserva nel Mnseo
del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). A tergo di esso,
di ])ugno del Mazzini, sta l'indirizzo : « Sarina. «
(') Su questa e sulle successive lamentele del ^lazzini nei
riguardi deH'iu.solvihilità del Daelli. ved. Vlììtroduzkpie al
v<tl. LXVII dell'ediz. nazionale.
Mazzini, Scritti, ecc., voi. LXXIX (EpisU'linio, voi XLVIII). 5
G(i KPitìTor.Auro. [IHCA]
Odo clic .le.ssie toi-iii in It;ili;i; ma saprete da lei.
JOmilia \a t»r niifilioiaiido. Dui-cià? Forse andrò
saltbalo a Ncdcila. fO sarà Tniiica coisa d'un «giorno.
Non mi mossi mai (luest'anno, jxm- Ir s[)eran/e tallite.
Kicoi-datemi con vero allctto a (Jiannetta clic
siij>]MMi<:;o mi althia dimenticato. Son veramente
lieto della sua decisione. ]>aciate per n;e la piccola
]\!aria: i)oi date un l)acio in Ironte anche alla ma-
dre. Ditemi della sua salute. -Toc deve aver trovato
morte <]uelle sue vittime: massacri Torso adesso.
Ilo piacere d'Adolfo e di Kavizza. Peccato che non
abbiate Miss IJertraml Tra V'iscardini e Ravizza
sarebbe in impiccio.
Come ])ensate orjianizzare la lotteria? In Tni^hil-
teria o in Italia o in ambe? Ben inteso quel da-
nai'o sarà — a cose (|uete — reclamato dal Comi-
tato Centrale che dovrebbe (piii-di occuparsene.
Vedeste Belcredi? Ricordatemi a lui.
Tu lincio ad Adah. \'ogliatemi bene.
Vostro sempre
Giuseppe.
VMMDX.
A Feoerico Campanella, a Geìiovn.
[Londra], 17 settt'inhrc [l''^'»^!-
Caro Federico,
Ricevo la tua. T'ho mandato l'altr'ieri un artico-
lo. (^) Sen^i bene.
MMDX. — Puhl.l. (l;i (ì. Mazzatinti. Letiere di Ci. Maz-
zini a F. Campoìieìld (nella Rirista d'Italia del giugno IOO.t).
L'axitografo si eouserva nell Istituto IMazzinian» di Genova.
(') In forma di lett. A Federico Campauella : e fu puhhl.
nel Dorerr del 24 settembre 1864.
(iSCclJ KPISTOI.AUIO. (i7
lo ti nuiiideiò con vero dolore liOOO frauchi —
1000 subito; 1000 in ottobre nella seconda metà.
10 farò di tulio [)er mandarti altri mille in uovem-
bre. Aiuterò insomma. 10 dicendo con vero dolore^
non dico perché m'iucresca aiutare il Dovere^ ma
perché raccolgo a goccie di sudore qualche ceutinaio
di lire i>el \'eneto — sul (juale bisogna insistere,
perché è ciò che conterrà la ciisi — e mi pesa do-
verle si)endere a misura che li raccolgo; poi, per-
ch'è un indizio tristissimo ch'io debba sostenere
un (ìioruale, che tanti dei nostri firmarono, e la cui
cessazione sarebbe uno scacco terribile al Partito.
Tutta questa faccenda m'è dolorosa. Guerzoni. che
preferisce scrivere nel Diritto, (^) la cui tendenza jto-
litica è da lui disap]»rovata : liertani, che non scrive
mai una linea: cosi degli altri; una moltitu<line
d'abbonati, che non pagano ciiKjne franchi, e ai
quali mi permetterai di scriver io una linea collet-
tiva nel Do'vere; (-) i Genovesi che non rendono pos-
sibile una emissione d'azioni da 10 e da 20 lire:
tutto questo mi prova più sempre che il Partito è
indegno della sua missione.
Ti manderò presto un articolo. M'intenderò con
Saffi. Ti manderò io il KoloJcol. P^arò quanto potrò.
Quanto a Castellazzo — che in verità dovrebbe
tenersi quieto — ti confesso che queste accuse da
gente che mi fu amica mi stomaca. Quando rivedo le
ultime* pagine del romanzo di Castellazzo ('') l'ar-
V) Ad es., nel n. de] 1.3 .settenil)re 1804 aveva insprito un
art. intitolato: Delia futura epopea italiana.
(-) Intitolata : Ai sottoscrittori che non pagano, fu poi piilihl.
nel Dovere del 10 dicembre 18W.
C) Il romanzo intitolato: La Lombardia nel 18'i8. Episcflio
della f/ìierra dell'indipendenza italiana, che il Castellazzo. con il
CS EPISTOI.AKK). [1SG4]
tic'olo (li erario, Dovere dei Rcpuhhìicanì^ uniamoci
hiìfi (I \ ittorio EiiKuniele — il loro jicclaiiiare a
tìaiibaldi — o seutii-mi accusare da essi, incntre
lavoro (li e notte a organizzare il l'artito repubbli-
cano — mi farebbe prendere a sellilo la specie umana.
Ilo avuto contatto col re, i>r(nocato da lui, e risjiondo
alle proposte di un re come corrispondo a (pielle
del beccaio della contrada; ma lin dalla prima nota
dichiarai che non i)oteva esistere patto indetinito:
ch'io eia lepubblicano, e sai)eva che dove anche
polessnno intenderci strategicamente per la guerra
all'Austria, avrei dovuto litigare pili doi)0 ]>er Roma
e per la (piestione di libertà e in conseguenza, non
volendo ingannare alcuno, neanche un re, volea ri-
manere libero: ch'io ])oteva intendermi ])er Venezia,
dove il i)aese, avendo bisogno dell'esercito, avrebbe
senz'altro invocato la ^lonarchia ; ma alle coudi-
zioni seguenti: che l'insurrezione fosse di popolo;
che nessuno dei primi ad aiutarla, gridérebl)e re o
altro, ma avremmo bandiera neutra — che Garibaldi
sarebbe libero d'acceutrare «l'intorno a sé quanti
volontari })otesse, e via cosi. I*iu tardi, chiesi resti-
tuzione immediata dell'armi, dimissioue di Spaventa,
etc. — e se no, no. Quando mi tu detto no^ mandai
il contatto al diavolo. Esistono in mani repubblicane
le note autentiche delle mie uote. ^Fa davanti ad
accusatori siffatti, non mi curo d' entrare in pole-
miche. L' avvenire — se vivo due anni ancora — dirà
chi riesce primo a fondar repubblica, da essi o da me.
Avrai tra <lne giorni i 1000 franchi, e allora scri-
verò finanziariamente a Mosto per te.
Ama sempre il tuo
Giuseppe.
pseudonimo di Anselmo Rivalla, aveva puhbl. nel 18C2 a Mi-
lano, presso la Tipografia Garibaldi.
|l,S(i-}| KI'ISTOI.AItK». (i'.t
Diil ninnerò del A'o/o/ro/, clic li niniitlo, ]K)1ii'I>I)c
(\ssei- ti-ii(l()tl<) il jìiinu) sii'Hcolo, conu* iiiui specie 'li
Jlanifesto del J'aitito d'Azione russo, ('j
VMMDXI.
TO Emilie Asiiurst Venturi, Eastbouriie.
[London, Scptcnihcr IDli. l.S(i4|.
Dear,
Ali viglit. I send papevs, Read the Popolo
d'Italia witli my letter (-) — very obscure. — Wlien yoii
liave read it,\vill you send it to Caroline: atG.Dixoii's,
Esq. The Dales. Edgebaston, near Birmingham?
I found acquaintances — nnknown — on the road.
Mrs. Williamson and another lady: s])eaking French
Cara,
Benissimo. Mando ak-uni giornali. Leggete il Popolo
d'Italia colla mia lettera — molto oscura. — Quando
r avete letta, volete mandarla a Carolina : presso G. Dixon,
Esq. The Dales. Edgebaston, presso Birmingham?
Ho trovato delle conoscenze — sconosciute — durante
il viaggio. Mrs. Williamson e un'altra signora : palliavano
C) Fu piil)l)I. nel Dolere dei 26 novembre e 3 dicem-
bre 18(>4.
VMMDXI. — Pubbl. da E. F. Richards, op. cit.,
voi. Ili, p. 97. L'autografo si conserva nel Museo del Risor-
gimento di Roma. È in una busta che, di pugno del Mazzini,
ha l'indirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi Turret Cottage. Sea-
side Road. Eastbourne. » La data si ricava dal timbro postale.
(-) La lett. All' Associazione Alessandro^ Poerio, di Catanzaro,
pubbl. nel Popolo d'Italia del 17 settembre 1S64.
70 Kl'I.STOI.AIllO. I isnl I
iMM-fccllv : jinessiii^- hcforc tli;it I \\;is ;iii Mnlian,
llicii tli.it I \v;is .Mi-. .M;iz/|ÌMÌ]. ('te.
ÌAcv yours in ji liiniy, hiit
luvinjj
JosEni.
Kt*;ul tlic Diritti» loo: tlic A]>]K'n(lix — oii II povero
rcrrliio. It will aimise you. (^)
The wine to-morrow.
francese peifettaiuente : iiidovinaroiio prima die ero Ita-
liano, poi che ero Mr. Mazz[ini]. ecc.
Sempre vostro di furia, ma
affezionato
Giuseppe.
Leggete il Diritto: 1" Appendice sul pò vero vecchio vi
divertirà.
Il vino a domani.
(^) La recensione che G. Rebaudi aveva pubbl. nel Di-
ritto del 16 .settembre 18<J4 sugli Scrini editi e inediti di E. Gai-
lardi, dati a luce in quell'anno a Pavia presso la tinografia
Fusi. E a proposito della parte politica inserita in fiuel voi.
il Rebaudi. criticandone il contenuto, scriveva : « Sulle sponde
del Tamigi, nella terra della libertà e dell'egoismo, un povero
vecchio trascina nell'esilio gli ultimi giorni della sua ama-
reggiata esistenza. Era nato in Italia : dotato di forte volontà
e di potente intelligenza, ispirandosi ai desiderii del cuore più
che ai consigli della mente immaginò una sublime utopia,
l'alleanza del diritto colla forza, della giustizia colla politica.
Lottò energicamente per più di 30 anni alla realizzazione della
sua generosa idea, ma non ottenne altro risultato che la sua
infelicità personale, e, malgrado la fede inalterabile nell'av-
venire ch'egli ostenta perché il dovere di capo partito glie
lo impone, io sono certo che egli stesso intimamente è scon-
fortato e dispera che l'umanità abbia a raggiungere la sua
morale riparazione per mezzo delle rivoluzioni politiche. La
Iisdll KrisToi.Aiuo. 71
VMMDXII.
A Dkmktrio DiAMiLLA MuLLER, a Toriiio.
rLoiidr.-il. 20 settt'iiihro [1S(14].
Caro JMiiller^
Ora Olio che vogliate venire a s])ie,ua/>ioiii con
L[il)erti]ii] o altri. Sentite. Non gioverebbe se non a
irritare i)ia,iilie jn;ià abbastanza gravi ....
Il meglio, nella posizione vostra, è il non dar-
sene intesi : se v'è cosa che possiate modificare nella
condizione ])resente, farlo: aintare come meglio po-
tete l'impresa Veneta, ch'è ormai nn vero dovere
d'onore per gl'Italiani: qnando viene Fazione en-v
trarvi voi pnre: è quello il metodo da seguirsi. Ogni
altro riuscirebbe dannoso. Credete a me e seguite
il consiglio.
Quanto al resto, vi confermo il già detto, Per me
ogni contatto col re è finito. Ho esaurito i tentativi
e non ne rifarò. La casa di Savoia non è italiana,
è francese. Il Ministero è un Ministero dello stra-
niero. Trattano da due mesi con Parigi per otte-
nere l'allontanamento da Roma entro due anni! (^)
gioventù un tempo accoglieva con entusiasmo le sue parole,
ora pivi non lo ascolta e lo lascia consumarsi ne.ll' impotenza
della solitudine. »
VMMDXII. — Pubbl. in Corrispondenza inedita, ecc., cit.,
p. 83.
(') Accenna alla Conrenzione di settembre, per la quale vod.
le lett. seguenti. Il Mazzini era evidentemente informato delle
trattative diplomatiche che a (]uel fine si stavano svolgendo
tra Parigi e Torino.
7'J KI'ISIOI.AKIO. |1S()41
Addio; cimi iinKitc ;iid juntarc la causa dentro e
iiKM-i collie vi danno le circostanze. Jo cei-co d'ora
innan/<i di crearle d.ivcrse.
^'()stro
Giuseppe.
VMMDXIII.
To Emilie Ashurst Venturi, Eastbourue.
[London, September 21st, 1.SG4J. Weduesday.
Dear
I have nothinsì to write. Stili. I do. wliich is
meritorìous. 1 ami — going to Birmingham in one
liour: and coming back to-morrow morningi I have
been so mnch iirged to do so, ou the ground of a
vagne half promise, that I feel compelled to veld.
Mercoledì.
Cara,
Non ho niente da scrivere. Pure, lo faccio, il ebe è
pili meritorio. Parto ! — per Birmingham tra un'ora ; e
sarò di ritorno domani mattina ! Sono stato tanto pregato,
a causa di una vaga mezza promessa, che mi sento co-
stretto ad arrendermi. Wolff non parla di venire da voi :
VMMDXIII. — Pubbl., in parte da E. F. Richakds,
op. c'A.. voi. III. pag. 98. L'autografo si conserva nel Museo
del Risorgimento di Roma. È in una busta che, di pugno del
Mazzini, ha 1 indirizzo : « Mrs. Emilie A. Yent[uri]. Turret
Cottage. Seaside Road. Eastbourue. » La data si ricava dal
timbro postale.
[1,S(;4| KPISTOI.AKIO. 7:'.
\\'()irr (loos noi speak ol' coniiiiii t<» you : aiid he
speaks (>r ji'oiiifi at the heg'miiiii}; ol" iiext week.
Bessie will ii'inain in I>iiji:litoii ali Ihe week. On
Satuiday Jessie comes to London, lemaining the
Snnday, then leaves En<;land.
Tel] me how you are of the eheek. I am satis-
fied with your general condition ; bnt the permanent
swelllng and the pain you had, whilst walking, leave
me very nneomfortable. I long for the Dentist or
Surgeon.
I am — not only for the first five minntes —
your loving
Joseph.
I shall setti e with Wolff. if he does not go to you.
P. S. — T do not go to-day; only to-morrow.
I see from your dear note that T shall have to add
to the fìrr minutes after reaching five others after
e parla di partire al principio della settimana ventura,
Bessie rimarrà a Brighton tutta la settimana. Sabato Jessie
verrà a Londra, rimarrà la domenica, poi lascerà l'In-
ghilterra.
Ditemi come va la vostra guancia. Sono soddisfatto
delle vostre condizioni generali ; ma il continuo gonfiore
e il dolore che aveste camminando, mi lasciano preoccu-
pato. Desidero il dentista o il chirurgo.
Sono — non solo per i primi cinque minuti — il
vostro affezionato
GIUSE2PPE.
Definirò la cosa con Wolff, se non parte.
P. S. Non parto oggi ; soltanto domani. Vedo dalla
vostra cara lettera che dovrò aggiungere ai cimjne minuti
dopo l'arrivo altri cinque minuti dopo la partenza : dieci
71 ll'ISKII AUKI. I ISi; I I
j^oiiiji; :/'•// iiiimitcs in llic wliolc. Dcnr. Ilicrc is no
oniissioii in llic /'o/tolo <rihili(t\ it w;is in the r/?f7f).C)
I>ut wliy (iiil you (ojty tlie letter? \oii ne vedo la ne-
cesuifà.
miimti in lattei, ('.hm. non v't- tiiiii-ssioiic nel l'oimlo tl'ltti-
lia; era iicll ■r*///à. Ma pi'iflió avete c-upiata la lettera?
Xoii ne vedo la neeessitiV.
VMMDXTV.
A Felice Bagnino, a Genova.
[Londra]. 21 settembre \1S.C>4].
Fratello
Ilo la vostra del 13, per la piccola posta, non
la scatola: l'avrò forse pili tardi; e a ojjni modo vi
sono gratissimo.
l*armi che non vi sia inconveniente nel dare il
biglietto a Brnzzone: mi scrisse individualmente e
non vorrei parergli scortese. (^) Gli parlava del Con-
gresso Operaio, perché credo debba aver luogo in
novembre. (•'') Suppongo che la Società della quale egli
è Presidente vi sarà rappresentata, e ho a cuore che
le moditicazioni all'Atto Federativo abbiano il suf-
(^) La lett. all' Associazione Al. Poerio era stata pubhl. in
antecedenza nell'I' nità Italiana del 12 settembre 1S(')4. Le due
lezioni sono perfettamente identiche.
vMMDXIV. — Inedita. L'autografo si conserva nell'Isti-
tuto Mazziniano di Genova. Non ha indirizzo.
(-) Giambattista Bruzzone era il Presidente della Società
dei Caffettieri di Genova. l'na lett. di lui al Mazzini, senza
data, e del Mazzini a lui, in data 24 agosto 1864 furono
pubbl. neìV Unità Italiana di Milano, del 1° ottobre 1SC4.
(•'') Il Congresso delle Società Operaie in Napoli si inau-
gurò il 25 ottobre 1864.
ll.S(;41 KIMSTOI.AKH). 75
fragio (li molle Società. (') Credo l'aiete bene a dargli
il biglietto spiegando in <inalclie modo il ritardo.
La Falange Sacra è perfettamente indipendente
dal Comitato Centrale, del quale è presidente Cai-
r[oli]. P: bene che s'astenga nei Bollettini dall'assa-
lire un Comitato che ha un buono scopo ed è ema-
nazione di Garil)[aldi]. (ìli individui che fanno parte
della Falange Sacra possono aiutare quelle opera-
zioni del Comitato che paiono buone. Ma come corpo
collettivo, come Associazione, la Falange Sacra non
ha contatto che con me; ed ha uno scopo suo pro-
l>rio. Scopo, comune a tutti gli uomini del Partito
d'Azione è l'emancipazione di Venezia. Ma oltre a
«piello, la Falange Sacra ha l'altro scopo d'organiz-
zare nelle sue tile gli uomini devoti al principio re-
juibblicano. Continui dovunque ed or più che mai.'
Cerchi di stendersi di località in località per tutta
la provincia Ligure e dovunque può. tacitamente,
prudentemente. M' era stato da lungo promesso un
rapporto formale sulle sue forze, numero, etc. Fate
che per via sicura si mandi.
Ebbi da Napoli : bollettini, non altro. E là pure
desidererei, occorrendo, poter avere contatto, sapere
a chi indirizzarmi.
Addio, fratello. Quale è il nome del vostro Caffè?
^'ogliatemi bene.
Vostro
Giuseppe.
Non ho ancora il pacco mandato da Damele a
Lugano. L' avrò a momenti.
C-onsìglierei gli amici a non entrare nella Masso-
(') Sulle moòificaziuni proposte dal Mazzini allo statuto delle
Società Operaie italiane ved. la nota nel voi. LXXVIII p. 204.
~{\ KlMNTOl AIMO. |1S(;41
iici-ia. Associa/Joiic iiiisi.i di lauti cltMuiMiti cosi di-
versi clic non ])uò avere mai scoj») serio. In Sicilia
soltanto. ess;i tendo, ad assumere carattere politico.
Nel resto d'Italia è nulla. È (piiudi tempo perduto,
quando non s'entri collo scojx) di far conoscenze e
cavarne individui caj)aci di lai- ])arte d'altri lavori.
Non scrivete più all'indirizzo Ashurst : ma con-
sejjnate le vostre a Mosto.
VMMDXV.
A Felice Casaccia, a Genova.
[Londra]. 21 settembre [1864].
Caro Felice.
Ebbi le vostre e vi prego di far giungere le due
unite.
Stansfeld, come tutti gli amici, è in i)rovincia.
le vacanze del Parlamento vuotano Londra. Non
dubitate del nostro spargere notizia del vostro sta-
bilimento; ma è già tardi. Tutti sono a quest'ora
in viaggio o hanno già deliberato il giro e non lo
cangiano.
Addio : comunque gli affari possano diminuire la
possibilità d'essere attivo come prima, sono certo di
voi e so che farete sempre quanto potrete per la
causa nostra, tanto per l'Unità Nazionale quanto
pel principio repubblicano, senza il quale non avremo
mai una Italia grande, forte, e virtuosa.
Vostro sempre
Giuseppe.
vMMDXV. — Inedita. L'autografo si conserva presso la
famiglia Casaccia.
[1S(Ì41 Ki'isTor.AUio. 77
VMMDXVr.
To Emii.ik Asih'kst VKNTrin. Enslboiirnc.
[T.oiKloii. S.'p<omlMT 22ii«l, 1S(;4|. Tlnirsd.-iy.
I )ea 1-,
1 tako llie liberty of (>]>eiiiiig the enclosed, iiis
teaul ol' ledirectiiig, first hecanse comiiig froDi liei-
fast it eaniiot conta in secret matters — sec()n(ll3, be-
canse I shall not read it — thirdly, becanse I want
lo gilde in v.'ith two Avords ol" hoiuage and respcct-
fnl love, iìless yon. Ever
vonr very devoteil
Joseph.
Giovedì.
Cara,
Mi prendo la libertà di aprire 1" accliinsa. invece di
eambiare indirizzo, prima, perché venendo da Belfast,
non può contenere segreti — secondariamente, perché non
la leggerò — in terzo luogo perché voglio far scivolare
dentro due parole di devozione e di affetto rispettoso. Dio vi
benedica. Sempre
vostro devotissimo
Giuseppe.
V]\niDXYI. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Risorgimento di Roma. A tergo di esso, di pugno
del Mazzini, sta l'indirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi. Turret
Cottage. Seaside Road. Eastbourne. » La data si ricava dal
timbro postale.
7s' npisrot-Aiirc». fischi
Deal', ronuMiilKM- timi I liave:
\'ÌC't()l' IlllJiO.
Liiniartiiie.
Sai-pi.
liali:iii Tviterature.
Fremii Liteiatnie.
La niellila is.
(J. SmikI.
Hyioii aiid (ioellie.
SisiiioiKli^ etc. (')
l sluill waiit some of tliem; biit yoii may have
tlieiii aìid kee]» tliem for me.
1 rcccive youi- note. 1 ceitainly sliall bave no
olliei- (opy of my letter; wliy the Imn-y in sendiug to
Caroline?
Cara, ricordatevi flit' io ho :
N'ictor Ugo.
Lamartine.
Sarpi.
Letteratura Italiana.
Letteratura francese.
Lamennaìs.
G. Sand.
Byron e Goethe.
Sismondì, ecc.
Avrò bisogno di qualcuno di questi ; ma voi potete
prenderli e tenermeli.
Ricevo la vostra lettera. Non avrò certamente un'altra
copia della mia lettera : perché tanta premura per man-
darla a Carolina V
(') Erano gli articoli che il Mazzini, negli anni prece-
denti, aveva avviato nelle riviste e nei periodici inglesi.
[1,S(!41 I<.Ti8Tor.AKro. 70
Ahoiit Don Carlo.s (') I ;nii more iindocidctl tliiin
you aie. IJut, eithei- yoii must leave out the articlo
altoj^cthei- or you imust i)nt in lliose pa.ues. (lencvally
sjHMkin»;. (Icar, do not ask un\ Clioosc yoiirsclf wlial
Noii tliiid< m:iy ix' iisct'ul lo lOiijilisli icadcM-s. Aililio
jiiid love.
JOSKIMI.
<^n;iiit() :i l><ni Ciitlds sono pili iiuli'ciso di xoi. ^Iji, o
(Inviate lasciar fuori coniiilctaniente 1" articolo, o dovotc
moltore lineile pagine. Generalmente, cara, iinii doniaii<late
a me. Scefiliete voi ({m'Ho che pensate possa essere utile
ai lettori iuiilesi. Addio e tanto affetto.
Giuseppe.
NM.MD.W'll.
A Federico Campanella, a Genova.
LLoiuhal. 24 settembre [1S«)4].
Caro Federico^
Eccoti un articolo, che vorrei tu iiis>erissi sal)-
hato, (-| .Mi par necessario,
E. A. Venturi glie ne richiedeva per farne una scelta da
inserire nella traduzione inglese degli Scritti mazziniani alla
quale stava provvedendo.
(') Del Don Carlos di Schiller il Mazzini si era a lungo
occupato nell'art. Del dram ina storico.
VMMDXVII. — Pubbl. da G. Mazzatixti, Lettere di G.
Mazzini a F. Campanella (nella Wi'ista d'Italia del giugno 1905).
L'aut(,grafo si conserva neU'Istituto Mazziniano di Genova.
(-) I/art. intitolato: La Convenzione, che fu pubbl. nel
Dovere del 1" ottobre 1S64.
80 EPISTOLAUIO, [18(»4j
Ilo hi tua. kSeiiti beiu'. JJertaiii e altri possouo
protestare contro Dio a modo loro. Ma scrivono
essi? Sostenj^oiio con danaro il Ducere ]jcricoIante?
(Mie <Iia\()l(» (li autorità hanno essi sul I)oi:ere, se non
l'anno cosa alcuna per esso? l'erché dovrei io dar
(|nallro mila hanchi al lìovcre da «jui al febbraio
scMiza scriver\ 1 liberanuMite le mie convinzioni e
uniCormarvi polendo — cioè, trovando collaboratori
— jjli ailicoli altrui? La questione è tutta niiova.
'l'u mi dici: il Uorere perisce. Io ti ris])ondo: Bene,
sosterrò il Dorcrc, ma a patto «rinlluire sulle sue
tendenze. \'uoi (u che io solo lo sostenga pei* ve-
dere articoli, (Ilio credo rovinosi per V Educazione
Italiana?
Libertini e De Boni sarebbero con me. Del primo
son celio: il secondo ha scritto sul Ihnrre nella 'via
per la quale intendo d'andare un i)asso più in là. (^)
\'orrei mantenere naturalmente, il programma
l)olitico: più che mai insistervi. \'orrei dichiarare
sjìento il Papato: morente il rristianesimo e il suo
dogma: ma dall'alto d'un principio religioso supe-
riore. Ecco tutto. Se il Dovere può accettare pro-
gramma siffatto, sentirò il <lebito d'aiutarlo. Se no,
chiederò d'inserire opinioni mie sulla questione re-
ligiosa come mie individuali; ma dovendo tentare
una pubblicazione ebdomadaria ch'io credo essen-
ziale al paese, non potrò — in caso ch'io riesca —
aiutarne due.
(^) F. De Boni era stato attivo collaboratore del Dovere,
a cominciare dall'art, intit' lato : />« Polonia del lS(ì.i (n. del
19 marzo 1S()4) ; e snceessivamente con i seguenti : Durante i
crepuscoli, cinque poderosi artt. nei nn. 9, 16, 30 aprile.
7 e 21 maggio 1S04 ; La Chiesa tenta invano cN moderare se
stessa (nn. dei 18 25 giugno. 2. ir> e .30 luglio 1864) : // l'i agosto
[18fi4] EPISTOLARIO. 81
Gli articoli sii<ili operai, etc, (^) son buoni anche
per me. 2s'on esprimeva che un desiderio: s'evitasse
un nome: soc-ia Usino, che per consenso di tutti ha
un valore di sistema o di sistemi, che <lànno una
soluzione falsa del problema e allarma tutta una
classe numerosissima senza prò'.
Nessuno può averti letto un mio scritto, che in-
vochi le regioni, perché conducono al federalismo,
l'uò essere ch'io scriva bestemmie contro ogni cosa,
fuorché contro l'Unità: e lo sai. Dev'essere dunque
qualche proposizione isolata, staccata da ciò che la
spiega. Ilo dato tutte le mie idee sui diritti delle lo-
cai ita e del centro nell' ultima parte d" uno scritto
suir Unità inserito nell" edizione Daelli, credo nel
voL 3".
Lo stato delle menti in Italia m'è noto ; ma ^
ragione per non cercare di raddrizzarlo? Ne sento
il dovere, quanto più m' accosto alla line. E nel
Doi^ere o altrove, bisogna pure ch'io finisca per
spiegarmi.
Mi dici scarsi gli abbonati. Credeva il contrario.
Aspetto a udir ^losto. Poi vedremo.
Ti scrivo ora in fretta : riscriverò. Vorrei pure
che potessimo intenderci.
Tuo sempre
Giuseppe.
La parola che avete interpretata danaro dev'es-
sere dovere.
(n. del 13 agosto 1S64) ; Cfo,vérnò e Paese (n. del 2? agosto 1864) ;
Necessità di voìgarizsare la scienza (n. del 10 settembre 18G4),
(') Erano di Nicolò Lo Savio, quasi in ogni n. del Dovere.
HAZaiNl. Scritti, ecc., voi. LXXIX (Epistolario, voi XLVIII). 6
S2 KIMSTOI.AKIO. [1S04I
VM.MDW III.
To Emii.ik Ariturst Venturi, Eastbonnu'.
[London, September 24th, 1SG4]. Satunlay.
Emilie deal',
I seiid a lettei- t'i-om Belfast.
Xo news for me.
Caroline left tliis morning.
A timid suggestion. Dr. Christian has been so
kiud to you and he so eagerly asks about your
news, that he deserves a note frora his fair patient,
a sort of bulletin.
I shall probably dine to-morrowatAubrey House: (^ì
they are perfectly alone: they leave in a fortnight.
Sabato.
Cara Emilia,
Vi mando una lettera da Belfast.
Nessuna notizia per me.
Carolina è partita questa mattina.
Un timido suggerimento. Il dott. Christian è stato cosi
gentile con voi e domanda cosi ansiosamente vostre no-
tizie, che merita una lettera dalla sua bella paziente, una
specie di hollettino.
Domani pranzerò probabilmente a Aubrey House : sono
assolutamente soli : partiranno tra una quindicina di giorni.
VMMDXVIII. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Museo del Risoi-gimento di Roma. Non ha indirizzo. [Xota 19.51 :
La data va corretta in [London, August 18th. 1804].]
(') Dimora abituale di P. e C. Taylor.
[18G4] EPISTOLARIO. 83
Dici 3'on receive tlie Enf/lish Leader of ye.sterday ?
ir not, I shall seiul my copy.
Ever lovinji
JOSKPH.
Avete riccnnto VEiif/lifiìi Lcmlcr di ieri? Se non ravclc.
vi nmnderò l.i mia coinn.
Sempre affezionato
Giuseppe.
VMMDXIX.
To Emilie Ashvrst Venturi, Eastbourne.
[London, September 24th, 18G4]. Saturday.
Dearest Emilie,
I carne back yesterday from Birmiugham wliere
I spent one evening : I am leaving now for Bardeii
wliere I sliall remain hours, comiug back tliis very
evening. But between Birmingham aud Barden, I
send a word of love to Eastbourne. I bave just
been writing a declaration against tlie Piedmon-
,, . . „ ... Sabato.
Carissima Emilia,
Sono tornato ieri da Birmingham dove passai una
serata : parto ora per Barden dove rimarrò poche ore,
tornando questa sera stessa. Ma, fra Birmingham e Barden,
mando un saluto affettuoso a Eastbourne. Ho proprio fi-
nito di scrivere una Dichiarazione contro la Convenzione
VMMDXIX. — Pubb]., iu gran parte, da E. E. Richards,
op. cit.. voi. III. p. 98. L'autografo si conserva nel Museo
del Risorgimento di Roma. È iu una l)usta che. di pugno del
Mazzini, ha l'indirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi, Turret
Cottage. Seaside Rs ad. Eeastbourne. » La data si ricava dal
timbro postale.
,S4 iri'isroi.AHio. [1S04]
tese-Freiich Convention: (M ìiikI I ;ini liying to
(lii'tMt llic ;ijj;itation against il. I lliiiik it is a CJod-
send for oni- i{*[)ul»liVan Party.
1 shall — in ten minntes — settle with Wolff for you.
IIow is your check?
Do you fìnd within you strength enough — now
that the fivc uiinutes are out of question — for loving
me a little?
Ever your loving
.TOSEI'II.
Fr.aiU'o-Pieiuoiitese ; e std teulaiido di dirii^ere l'afiitazione
contro di essa. Pciìho che sia un dono di Dio per il nostro
Partito repubblicano.
Fra dieci minuti — definirò con Wolff il vostro affare.
Come va la vostra ciancia?
Trovate in voi forza sufficiente — ora che i Hnque
ìììiiniti sono fuori causa — per volermi un pii" di bene?
Sempre affezionato vostro
Giuseppe.
VMMDXX.
To Clementia Taylor. Barmouth.
[London. Septemher 2nth. ISIU]. Mnnday.
Dear Clementia,
One line ? of course : and I would have written it
Lunedi.
Cara Clementia,
L'na linea? naturalmente: e l'avrei scritta prima, se
(>) Recava infatti la data del 24 settembre.
vMMDXX. — Inedita. Da una copia conservata nel Mu-
sei) del Risorgimento di Roma. Ha l'indirizzo : « Mrs. Cle-
meutia Taylor. Post OflSce. Barmouth. North Wales. »
[1S(>4I EPISTOI.AIMO. 85
before liad I kiiowii wliero voii wcie. Tlii* coiulilion,
so niisiiiidiMslood l)y the l'^Mj^Iish l'ress jukI evcii by
Mr. Tot ter, is ;i siniple betrayal of tlie IMobiscites
and aii act of jjross servility to L[()iiis] N[apoleoii].
Eveii Xaples, which — accordili»; to oiir Cabinet — was
to be the ^letropolis, was abandoned to please L[on-
is] X[apoleon] lie naturally wishin^ to leave the
South opened to ali possible future schemes. The
émeiite in Turin (M which is spoken of as a mere mu-
nicipal iiarrow scpiabble, had for its only cries "down
Avith the ininistry — down with French inflnence--
Rome or Turin." The wliole affair will be an im-
mense traili for Olir republican Party.
I ani toleralde in health, and bave been within
sivessi sai)Utu dove eravate. I-a condizione delle cose,
cosi mal compre.sa dalla stampa inglese e persino da
Mr. l'otter. è semplicemente un tradimento dei l'iebi-
sciti e im atto di volgare servilismo a Luigi Napoleone.
Persino Napoli, che — secondo il nostro (Jabinetto —
avrebbe dovuto essere la Metropoli, è stata abbandonata
per far piacere a Luigi Napoleone, il (luale naturalmente
desidera lasciare il Sud aperto per tiualunque sistemazione
possibile nel futuro. La énnutc di Torino dalla quale si
parla come di un semplice e ristretto malcontento muni-
cipale, ha lanciato solamente queste grida : « Abbasso il
Ministero — abbasso l'iutluenza francese — Roma o To-
rino. » Tutto l'affai'e sarà un immenso guadagno per il
nostro Partito repubblicano.
Io sto discretamente in salute, e sono stato in una
(') Le sanguinose repressioni del 21 e del 22 settembre 1SG4
contro la cittadinanza cbe aveva tumultuato per la Convenzione
di .settembre. Ved. T. Rossi e F. G-^botto. Le giornate di set-
tembre a Torino nel 186 '/. seor,ndo vecchi e nuovi documenti (in
Il Risorgimento Italiano, a. Vili [1915], pp. 1-96).
S(i Kri.STOl.AUM». [1S041
the s;mi(' wcck to 10;isll)ouni(' — lo IJiirdcii ;inil lo
l'Iiniiii.uliJiiM I Olle (l;iy cjicli place.
.Icssic is licic, l)ul Iciiviiii; I*Ji.niaii<l. 1 rcj^ret
VOMÌ- noi Iia\ iiiii secii licr.
Caroline is now in London.
Bessie and \\'[illiain] liave l)een in l>ri}j;hton ali
the week : lliey eome back to-day.
Kmilie is toleraldy well in jjeneral lieallli; hnl
ahvays bothered hy Ikm- clieek.
T had an nnexpected cali from ^Irs. Malleson
and ^liss Remon»! whilst 1 was in Birmiiifjhani.
Love to Peter. AVlien do you come back? Why
don't you say anythini; about yonr health?
Evev
youi's vei-y affectioiiately
Joseph.
sola settiiiiaii.i a Eastliouriu' — a P>ardeii — e a ISir-
minghaiii 1 un .uioriio per ciascmia Idealità.
Jessie è '\v.\. ma lascia riu.iihiltt'rra. 'Sii spiaci' che
ii.)ii l'altlìiate vista.
Caroliua ora è a Londra.
Bessie e AVilTani son ) stati a r>ri,nlit(in Ir.tta la set-
timana : tornano o,s;;jci.
lOmilia sta discretamente Viene eome salute in gene-
rale ; ma sempre tormentata nella guancia.
Ho avuto una visita inaspettata da Mrs. Mallescai e
da Miss Remond quando ero a Birmingham.
Affettuosità a l'eter. Quando sarete di ritorno? Perché
non dite nulla della vostra salute?
Sempre
affeziouatissimo vostro
GlUSE^'PE,
I 1S(;4 I ll'ISTOIAKM). .S7
VxMMDXXI.
A Madami; ;\Iakik d'Auoij.t, m I';iri.s.
[Loiidifs] liC» septoiubre [18(54 J.
M;i(liUiu' v\ ;iinie
Avant toni, iiieici, trois fois merci pour votre
pliotoi^raphe. Oni: « Diii'ch Wahreit, Freiheit » c'est
ma (levise aiissi, mais qiiant à atteindre le Vrai,
si les deux termes Liberté, Association ne sont pas
inséparablement lénnis — si le mot, la conseience
indivi;lnelle et la Tiadition ne s'iiai-monisent pas à
clia(pTe pas, je ciains qne nous n'avancerons pas*
boanconp an delà d'nn pi-otestantisme intellectuel :
ce sont les deux ailes de Toiseau.
Voiis étes bien feroce à Tendroit de mes ])au
vi-es Slaves. Ils ont trois i;randes clioses ponr enx.
Ils naissent, ils viennent à la vie: nous mourons;
nons monrons pour nous transformer pour renaìtre,
je le venx bien ; toutefois, c'est d'un coté le ber
ceau, de Tautre la tombe de tont un ordre de
cboses : htissez-moi, vous femme, m'intéresser au
berceau. En second lieu, ils ont seuls aujourd'liuì.
dcpuis la mort de Goethe et de Byron, la seule poesie
spontanee, vivante, respirant l'action qu'il me soit
donne de connaitre.Vous me citez Mickiewicz que j'ai
connu ; il n'est pas le seul. Ils ont Maìcseslci, Ga-
rcziinslxì, ZalcsJci, Krasin!<ld. Il y a plus de poesie
VMMDXXI. — Pul)bl. in G. Mazzini, Lettres à D. Stern.
ecc.. cit.. pp. 21-29. L'autografo si conserva nel Museo del
Risorgimento di Roma (fondo E. Xathan). Non ha indirizzo.
ss KIMKTOI.AKK). llSCt]
(liiiis un (k's c'inbi-assciiitMis (jue Zaleski donne ù
irrkraìne et à ses Kle])i)es, j)lns de poesie dans
qnehiues scènes dii Drame de Krasinski, dans son
h'rrv (le Cct«tra, dans son Prisounicr, que dans toutes
les élégies de Lamaitine et dan.s toutes les poésies
eu bas relief de Mctoi- Hugo. La vie, l'action, le
sentiment d"une tàche à aceomplir. lemnent daus
t(>ut ce que ces hommes qne vous appelez ineptes,
écrivent. Enfin, mon amie, ces liomraes ces Slaves
que vous méprisez, savent le martyi-e (jue nous ne
connaissons plus : il i)i-ient et cond)attent, tandis
(jue nous diplomatisons: ils luttent et lutteront,
soyez-en sùre, jusqu'à ravènement, tandis que nous
iaisons de Voinìortumsme entre le tombeau de la
Pologne et celui du Danemark. A force de l'analyser,
nous avons tue la vie. ^'otre race germanique, c'est
la criti(iue, c'est la pensée saus l'action. Son unite
n'a i)as un martyr depuis 1848. La Pologne tout-
entière est un seul martyr.
J'avais devine la raison par lacpielle vous n'aviez
])as envoyé le livre sur l'Italie. Et c'est pourquoi je
tiens à l'avoir. (^ Il y a, dans cette hésitation, un
doute que je n'aime pas et que je sais ne pas mé-
riter. Non ; vous n'avez rien à craindre de mes im-
pressions: le blàme m'a quelquefois rendu triste,
quand il m'arrivait d'une voix amie et aimée; jamais
il ne m'a rendu injuste; jamais il ne m'a fait reagir
contre celui (jui le prononcait. J'ai de profondes
coìivictious ; je n'ai pas l'ombre d'orgueil. Cattaneo
a écrit sur moi^ dans quelques notes de son Archivio,
(') Il V(;l. : Florence et Turiti, études d'art et de poìitique,
remiiiisceiize de' suoi frequenti viaggi in Italia, che Mad.
d'Agoult aveva pubbl. a Parigi nel 1802.
[1,S(;4J Kl'ISTOI.AKIO. 89
ilcs clioscs s()iiv(M-;ihu>meiit injiistos; non seiilenioiit
j'iii c'crit Vìi loiijuit VA r< hi rio; mais chatiuc fois (pie
jc vais (lans le Tessin, je le vois, je discute avec lui.
je le traile en ami : (|uel(iiies erieiiis sur moi ne
cluiufient en rien mon apjìréciation de ses hautes fa-
cultés et de sa i)r<)ton(le honnèteté politique. Vous
me parlez de Manin. Ètes-vous bien sfire de connaìtre
à fond le caraetère de notre dissentiment? Avez-vous
lu les trois lettres que je lui adressai par la presse,
lors<pi'il parla de la « théorìe du i)oignard?». Il
était jjrand et j*ai conscience de l'avoir traité comme
tei. Mais il faussait, selon moi, sans le savoir, le
caraetère de notre mouvement: il démoralisait l'Ita-
lie qui n'est pas^ (jui ne peut pas étre monarclii(pie,
en voulant la monarchiser: il fondait à son insù
cette école opportuniHte, matérialiste, qui menace de
nous étouffer au berceau ; et je lui écrivis ce que
j'eu pensais en Tadjurant de nous revenir. Est-ce
là étre injuste?
Veuillez bien me comprendre. Ce n'est pas à
ritalie matérielle que je tiens: c'est à l'ame de
l'Italie, à sa mission dans le monde, à sa grandeur
morale, à sa fonction religieuse dans l'Humanité: à
son Education en un mot. Si l'Italie devait, tout en
n'ayant plus de carcere duro et ne payant plus ses
impòts à Fétranger, rester telle qu'elle est, telle
qu'on cherche à la fa ire, servile, sceptique, oppor-
tuìiiste — cet horrible mot revient toujours sous
ma piume, car il résumé parfaitement notre école
monarchique — n'adorant pas des principes mais
seulement des intéréfs, ne remplissant pas un róle
d'apostolat dans le monde, je préférerais la tyrannie
étrangère, sous. laquelle elle se débattait en se re-
trempant. Blàmez-moi ; c'est votre droit, si vous
«HI EPiK'nii.Aiud. [1804]
croycz (pu' Jc le mèrito; mais partoz loiijouis de ce
poiiit (le vile itctiir jiiiici- Ines éerits oii ines aotes.
Et (|n(>i(|u"il eli soli, ne ci-ai^iiez ]»as de me méeon-
tenter eii etani flanelle et sevère. Je tieiis beaiieoui),
natiirellemeiil. à votre suffrajre : je tieiis heaiieoiii»
])lus à ce <iiie iios ra])])()i'ts soieiit sur un terrain de
sinceri té sans limites.
Je ne connais i)as les dialojiiies de l'hébren doni
vous me itarlez. L'Évangile éternel liii-méme n'existe
l)as; ou s'il existe^ c'est aii fornì de quelqne hameau
de la Calabre dont ou ne Fa pas déterré. Pent-étre
n'a-t-il jamais existé; et les disciples de Joachira
Font déduit de propositions éparses dans ses livres
A /wealypsis Nora, Psalterium decem chordanon etc..
dont de longs fragments existent épars qr et là
dans de vieux livres oubliés, tels que les ^^enp-
torcH Dominic. de Jacques Éckard. Ce J. Éckard
déclarait les avoir extraits d'un ms. existant à
votre bibliothèque de la Sorbonne. J'aurais fait des
reeherches moi-méme, si Paris ne m'avait pas été
tou.iours interdit. excepté en 1848, lorsque j'avais
bien autre chose à faire. Le moine Gerhard ])ublia
deux sièeles et demi après Joachim, une Introdncfioii
à VFjvanrfiì éternel; mais ce livre fut brulé par Fln-
quisition : et le Franciscain Jean de Parme qui li-
vrait en méme temps aux adeptes Fexposition de
la doctrine de Joacliim fut également persécuté cora-
me hérétique. Il v aurait bien de reeherches à faire
dans les bibliothèques Italìennes. au midi surtout et
à Eome: et je les aurais bien dirigées si votre Empe-
reur ne m'avait condamné à combattre d'abord, puis
à partir. Elles se feront un jour sans moi. Il m'est
impossible. dans Fétat actuel de l'Italie, de m'occu-
per d'autre chose que de conspirer pour rendre ine-
[lSfì41 EPISTOLARfO. 91
vitsihic Ir iiionvcnient de hi \'(''iu''l ic ci l:i jiucirc à
rAutriclic. LA. dmis cctte iiccessitt'' du 1r;iv;iil jxmr
ractioii. )>our li» (|uesti()ii jioliticiiic, jxMir oi-j^auiscr
riH-sfniinrnt de l'jiveiiii-. est la plaic de tonte ma
vie. \'()us l'iiiez si voiis poiiviez voii- les notes, les
mrinontiula, les jnojets irécrits et de travanx \n\-
rement intellectuels, (jue j'ai consijfné snr des
moreeaux volants de papier^ lorscpie je me her-
(;ais de l'espoir (pie, Fiinité conquise, j'aniais j)U
avoir qnelques années d'isolément et de liberto! (^)
La féte Dantesque? (-) Mon Dien, qne vons dire
qui puisse ajouter à ce qne vons savez I Dante, com-
me tous les grands prophètes. révit anjonrd'lmi:
il révit dans l'Unite Italienne qui se fait et qu'il
a prévn : il révit dans la mission Italienne qui liiit
à riiorison. C'est bien.à TFnité Nationale qn'il sa-
crifìait jnsqu'an privilège dn lanjrage tosran ponr
le snbmeri^er dans eette lancne qn'il appelait aulica,
et dans laqnelle il fondait tons les dialectes d'Italie.
Et il Ini sacrifiait Florence elle-méme. Vons savez
(ine jnsqn'aux pierres de Rome Ini étaient saerées;
qne c'était là ponr Ini la Ville prédestinée. provi-
dentielle; qn'il ne ponvait admettre d'Antorité nnlle
part aillenrs. C'est donc à Rome, au point le plns éle-
vc, snr le Pincìo [sicli on monrnt le Tasse, on aillenrs
snr Monte Mario, par exemple. qn'nne statne colossale
dévrait Ini étre erigée. dominant Rome. Les Ttaliens
e) Esiste nel Museo del Risorgimeuto di Roma un vastis-
simo materiale autografo, in parte composto di foglietti vo-
lanti, nei (iiuìli il Mazzini annotò le impressioni ricevute dalle
sue sterminate letture per ogni branca del sapere umano. Vi
sono pure annotate le sue indagini sulla vita e gli scritti
dell'abate Giovacchino.
(-) Quella per l'ottavo centenario della nascita del poeta.
02 KIMSTOI. vitto. ri'^<'»-ll
«lo Koiné Ini jnlrcsstM-ont, cn se Icv.int, In i»ii(*i-o dn
unitili ci Ini (IcinjindiM-ont nnc inspiialion pour la
jonriu'c. La lète floientine ne jM'iit T'tie «Ione (in'nno
n()l)Ie expiation et nn in-ogrammc (pii s'a('comi)lii-a
lót on taid à Home. N'est ce pas là une idée «jiie
voiis |>oniiiez <léveloi)i)ei- et (jni nous seiait utile à
nous anssi? La ■/cune Italie avait fait de Dante dès
ral)or<l son patron. Nous l'avons tonjouis oppose
à Machiavelli, comnie on op])ose la synthèse à l'ana-
lyse, le eioyant à l'anatomiste, le piincijje au fait.
Et ehose curieuse I la première ins])iration du gou-
vernement modéré, je crois sous la dictature en To-
scane de votre Kicasoli, a été celle de voter une som-
me ponr une statue ou une édition <le Machiavelli: la
première inspiration populaire, aujourd'hui que notre
élément se róveille, est elle d'une féte Dantesque.
Quant au travail de l'Eucyclopédie, je n'ai mal-
heuresement i)as le temps ])Our ce qu'ou appelle
collaboratioi). ^lais envovez moi (ral)ord programme,
etc: eusuite adressez-moi une serie de (]uestions:
j'y répondrai au courant de la piume, mais très con-
sciencieusemeut. Idées et faits, je vous donuerai tout
ce qu'il me sera possible de vous donner. Laissé
dans le vague, dans la généralité du sujet, sans
iiìdication sans trace de ce qu'il vous convient de
savoir, je uè ferai, en y.employant trois frois autant
de temps, rien qui valile.
Cui, j'ai re^'U le premier article. Merci.
Adieu, Madame et amie; je vous aurais répondu
plus tòt, mais j'ai été trois jours en province, et
je n'ai eu votre lettre qu'à mon retour.
Votre tout dévoué
Joseph.
[18041 tTISTOI.AKIO. f)'A
VMMDXXII.
To Emii.ik AsiiiTRRT Venturi, Eastbourne.
[London. Sciitonibi-r 2()th, 1S()4J. Mondjiy.
Dearest Emilie,
I paid the enclosed to W[olf1']. He spoke of iio-
thing else; biit to-day seeiiii»' him, I shall insist. I
think, however he will persist. Punch (V) was meaiit
as a i)i'eseiit, but carriages, etc. he oiight to daini.
There are six bottles of wine coming from some
merchant for yoii care of Mrs Frauce. I under
Lunedi.
Carissimn Emilia,
Ho pagato a Wolff 1" aceliiiisn. Non ha parlato di
nient' altro ; ma oggi vedendolo, insisterò. Penso, però,
che persisterà. Il Punch, era inteso come un regalo, ma
egli dovrebbe farsi rimborsare il porto, ecc. Ci sono sei bot-
tiglie di vino arrivate per voi da non so qual negoziante
all'indirizzo di Mrs. Franca. Non capisco niente ; ma
VMMDXXII. — Pubbl., in parte, da E. F. RicHarDs. op.
cit.. voi. Ili, p. 98. L autografo si conserva nel Museo del
Risorgimento di Róma. È in una busta che, di pugno del Maz-
zini, ha l'indirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi, Turret Cottage.
Seaside Road. Eastbourne. » La data 8i ricava dal timbro
postale.
(') Il noto giornale umoristico inglese.
!H EPISTOLARIO. [1864]
stand nothing; Imi jx'ihap.s AV[illiuin] will kiiow.
Jessie is beve, leaviii^ today and then Eiigland oii
W'cdnesday. Ilarriet Cj is j;()ing witli lier to <lull
Feiiaia. (-) She carne to me with Enrico, and was
very iniuli iiioved on leaving, poor girl. I am very
soi-ry for you, dear: cali it tootli-ache or abcess,
tlicrc is tliere evidently something to be radically
cnrcd. JJessie and \V[illiam] are coming back from
I5rigliton to-day, 1 believe. Ves, this Franco-Italian
affaii- will do a great deal of good. Rnt think of
the l'HÌfà not speaking one word aboiit the Con-
vention and attacking violently the Tnrin people
in the Turin correspondence ! (*') With a little clever
forse W[illlam] ne saprà qualche cosa. Jessie è qui, parte
oggi e lascerà poi 1" Inghilterra mercoledì. Harriet l'ac-
compagna nella triste Ferrara. Venne a trovarmi con
Enrico, ed era molto connnossa nel partire, povera ra-
gazza. Mi spiace molto per voi, cara: chiamatelo mal di
denti o ascesso, c'è evidentemente tinalche cosa che deve
essere curata i-adicalmente. Bessie e William tornano
da Brighton oggi, credo. Si, (luesf affare franco-italiano
farà del gran bene. Ma pensate all'Unità che non dice
una parola della Convenzione e poi attacca violentemente
il popolo torinese nella corrispondenza da Torino ! Con
(') Enrichetta, figlia di Sara Nathau,
(-) Se non a Lendliiara presso Ferrara, dov'era nato
Alberto Mario.
(') Specialmente nelle corrispondenze da Torino dei 20 e
21 settembre, inserite nell'Unità Italiana di Milano dei 21 e
22 dello stesso mese. La seconda cominciava cosi : « L'irrita-
zione della lìorghesia torinese è ginuta al suo parossismo, ed
[1S(Ì4I EPISTOLARIO. itH
maiiagenieni we woiild get favoni' with a popiila-
lion which ha.s ever beeii decidedly hostile. 1 liave
sent a Declaiation of open war to the Government.
We shall talk a^aiii aboul ali tliis; and abont the
monev-niakiug affair, soon, To-day, owing to Jessie.
Hairiet, etc, I am in a huri-y. I saw the Examincr.
Nevei- miiid the tliickness of the volume; and think
that pait of it will be in smaller type. Ever
your loving
Joseph.
un coiuportainento un po' abile, potremmo aequistare il
favore di una popolazione che ci è sempre stata decisa-
mente ostile. Ho mandato una dichiarazione di guerra
aperta al Governo. Parleremo ancora di tutto «piesto : e
dell'affare della raccolta del danaro, presto. Oggi, a causa
di Jessie, Harriet ecc., ho fretta. Ho visto VE.raminer.
Non importa la grossezza del volume ; e pensate che luia
parte sarà in carattere più piccolo. Sempre
vostro affezionato
GlUSEiPPE.
assume il linguaggio e il contegno del pii'i schifoso municipa-
lismo. Io non mi farò eco delle stolide minacce, delle insulse
accuse, delle odiose provocazioni jhe si odono contro le per-
sone dei ministri ; ve Uè ho dato ieri qualche cenno, e basta.
Soltanto, vi dii-ò che 1 interesse ha talmente acciecati questi,
sinora beati gaudenti, che danno in escandescenze riprovevoli
e ridicole, anche i più moderati anche coloro che erano comu-
nemente considerati per ui mini seri. » Solamente nei nn. dei
26, 27 e 28 settembre 1864 l'Unità Italiana di Milano cambiò
tono, inserendo tre artt.. intitolati: A uovi accordi colia Francia,
nei quali si condannava la Convenzione di settembre.
96 EPISTOLARIO. [lSfi41
VMMDXXIIT.
A Felice Dagnino, a Genova.
[Lou(li:i|. 27 .settembre [18G-1].
Amico,
Il giovine Polacco che vi reca questa è uno dei
migliori nostri: inoltre, capace, attivo, onestissimo,
tipo (li buono. \'orrebbe occuparsi di fotografia o
altro. Ve lo raccomando caldamente e per mezzo
vostro a tutti i miei buoni amici. Ilo la testa ma-
lata e non posso scrivere: dove no scriverei a Scotto
e ad altri. Ma fate voi le mie parti.
Scrivete. Amate il
vostro
Giuseppe.
Faceste stampare? Xon so più nulla «li voi.
Raccomandate anche ad Elena e Achille Sacchi
da parte mia ed a Mosto quando ritorna.
Se potete per mezzo !<ienro far avere l'unita al
sig. Rosario Bagnasco, via del Protonotaro, n. 18.
Palermo, mandatela. — Dove no, vogliate fare una
prima coperta e scriver sopra: da mandarsi, per
preghiera di Edoardo Pantano a Rosario Bagnasco,
via del Protonotaro. u, 18. Palermo, poi un'altra
fascia : sig. Alfonso Giangrasso. Assoro, Prov, di
Catania, Sicilia, e mandatela per la posta.
vMMDXXIII. ' — Inedita. L'autografo si conserva nel-
l'Istituto Mazzinianr» di Genova. A tergo di esso, di pugno del
Mazzini, sta l'indirizzo : « Sig. Felice Dagnino. Caffè Ligure. »
[18(>41 KprsTor.AKio. 07
VMMDXXIV.
To Emii-ik Asiiriisr Vkntuki, Eastlxmriu'.
I Lniidiiii ScptcìiilKT 27th. 1S(Ì4]. Tuosday.
Deni-pst lOiiiilie,
The ])i'eteii(le(l expenccs ol' W[olff] amouiit lo a
liillc: Punch excepted whieli he sent as a preseiit.
And hei-e is the list. 1 have paid him.
Why a present of wine to me! Why? Are you
so swimmiii*» in wealth? Nevertheless, I accept with
Cll'ateful feeling^.
The more I think about the money question^ the
moi-e sceptical 1 grow about English money iioir.
The few friends, Peter, etc, Avill give more if, near
Martedì.
Carissima Emilia,
Le pretese di Wolff sommano a una sciocchezza :
senza il Puiicìi, clie mandò in dono. Ed ecco il conto.
L'ho pagato.
Perché mi regalate del vino ! Perché? state nuotando
nell'abbondanza? Ciò non ostante, accetto con ricono-
scenza.
Più penso all' affare del danaro, pili divento scettico
sul danaro inglese ora. I pochi amici, Peter, ecc. daranno
di pili se, verso marzo, troverò il coraggio di dir loro :
VMIMDXXIV. — Pubi, da E. F. RichaRds, op. cit..
voi. Ili, 1). 101. L'autografo si conserva nel Museo del Risor-
gimento di Roma. È in ima busta che, di pugno del Mazzini,
ha l'indirizzo : « Mr.s. Emilie A. A'enturi, Turret Cottage. Se;'.-
side R; ad. Eastbourne. » La data si ricava dal timbro j-ostalo.
Mazzini, Scritti, ecc., voi. LXXIX (Epistolario, voi. XLVIII). 7
OS EPISTOLARIO. (ISCH
llie Miu-cli I sliiill limi coui-iigc l'oi- sayiiig: "I am
f^oing to Italy; will y<>u licli» me lo move oii llic
X'tMietia?' Oi-^ ir I sliall in>l have coiii-age ciionj^li,
thcii will he tlic liiiu* l'oi- oiic of yon to speak and
say to llicin: " lic wislics lo asU, hut does iiot liUe
to (lo so." Aiid S])ain is vcvy vaj^nc: and wliat
litllc cnn \ìv doiic in l>('!i;iuni, can, I dare say, be
doiH' hy Icltcìs. 1 sliall write one in Frcnch to yon
and ('ail(H and yon will send it.
1 stili stick, l'or Ilio presont. to niy old. always
!»alt"le<l. sclienic. lOveiy one oi' ii.s, I nican bclievtM-s
in the tliing ami in niyseli'^ oniiht to bind bimself
or berseli' to pay, as yon do, the monthly shilling:
and eonsitler biniseli' or berself the head of a little
nnelens, tryinu to ^et bere oi- in Ttaly or elsewhere,
a)non«>st friciids a l'ew wbo will ilo the sanie, and
«Va<lii in Itnliii : voloto .'linliiniii ad afi:ire nel ^'eneto? »
O, se non avrò il coraK»i<> die basti, (lìlara sarà venuto
il tempo perché una di voi parli e dica loro: «Desidera
chiedere, ma non si sente di farlo. » E la Spagna è molto
vaga ; e quel poco che si può fare in Belgio, può, oso
dire, essere fatto per lettera. Ne scriverò una in francese
a voi e a Carlo ; e voi la manderete.
Per ora. mi attacco ancora al mio vecchio disegno,
sempi'e sfumato. Ciascuno di ììoi, intendo credenti nella
cosa ed in me. dovrebbe impegnare se stesso o se stessa
a pagare, come fate voi, lo scellino mensile : e conside-
rare se stesso o se stessa capo di un piccolo nucleo, e
cercar di trovare qui o in Italia o altrove, fra gli amici,
qualcuno che voglia fare lo stesso, e fra le rnnosceuse
qualcuno che voglia dare uno scellino o un franco per
una volta sola : questo fino alla fine di febbraio. In marzo,
cercheremo di frapiur leu f/rnudn cnnim.
tlSr»-!^ KPISTOI.AUIO. Oì»
jimonj^st <icqii(iiiitaììr('s some wlio will give a sl)illi)i<i;
or traile tor once: tliis down to the end of February.
In .Marcii, \ve sliall fnipper Ics i/rtiiids coiips.
loxplain ali this to Carlo, and act in eonsequenee.
V\'liilst cadi does Avliat he can, eacli on<;ht to tliink
wild inake a kind n\' statistica! table ol' ali lliose to
wlioin thrii we shall ai>|>ly for an otfer.
1 ani tryin^ lo do llie suine thin^ in Italy.
Kver ^,^^..„^,
Joseph.
Spiegate tutto ipiesto u Carlo, e agite di citiisefixieiixa.
Mentre ciascuno fa del suo meglio, ciascuno dovrchlic
pensare a preparare una specie di statistica di tutti queUi
ai (juali fiUoni ci rivolgeremo per uirotferta.
Sto tentando di lare la stessa eiisa in Italia.
Sempre
affezionato
Giuseppe.
VMMDXXV.
A Sara Nathax, a Tengano.
[-Londra], 29 .settemljre [1864].
Amica,
Voi pure tacete. Pazienza.
Ho veduto Enrichetta prima della partenza : com-
mossa e io pure. Jessie ha ottenuto corrispondenza
coi giornali di qui e se Mario non s"è già legato,
andranno a Firenze.
Ho tutta questa settimana lavorato insolitamente
VMMDXXV. — Inedita. L'autografo si conserva no] Mu-
seo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). A ts-rgo t(i
esso, di pugno del Mazzini, sta l'indirizzo : « Sarina. »
llKI EPISTOLARIO- [18C4J
pel SiuljSopiatutto per roiganizzazione repnbblicaua.
Farò per ogni tlove quanto potrò. Ma non vi nego
clu' lo fo c.ol core morto. 11 materialismo italiano
mi spaventa. L" esagerazione di taluni fra i nostri
che vogliono il fine senza occuparsi dei mezzi, la
nimicizia inesplicabile a me d'altri come Mario, il
dualismo tra < Jaril)[aldi] e me, la qua.si impossibi-
lità di danaro, la riluttanza a una pratica organiz-
zazione, e venti altre cagioni mi inchiodano uno
scontorto inesprimibile nell'anima. Xever mind.
Come trovate la salute di Giannetta? Come
state voi stessa?
Emilia sta meglio. Tutti gli altri tollerabilmente
bene.
Addio : ricordatemi a tutti e credetemi con amore
sempre vostro
Giuseppe.
VMMDXXVI.
AL DIBETTORE DELL' « UXITA lTALL\>"A, » a Milano.
[Londra]. 29 .settembre [3864].
Amico,
In un lungo articolo inserito nel Crepuscolo di
Modena del 28 .settembre e firmato A. Mario, trovo
le seguenti linee:
« Mazzini.... poco fa tentò pratiche d' accordo e
« di sincera amicizia col re, chiedendo denari e
VMMDXXVI. — Inedita, perché non fu mai publd. nel-
VUnità Italiana di stilano per le ragioni esposte nella lettera
VMMDXXIX a p. 100. Lautografo si conserva nel Musco del
Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Il Mazzini tornò sul-
l'argomento nell'art. : Ma::zini e Vittorio Emanuele, pubbl. nel Do-
lere del 17 giugno 18(55, a proposito della nota frase di F. Crispi.
Ii,s(;il lii'isroi. Alilo. un
« jijf('V(>l('Z7A' pel moto (Iella N'ciicziii.... e il ic co!
« niez/.o (lì \'inu'i-('ii(i C) juli maiiih) in i-isposln clu'
« non ne voleva sapere. »
Credo debito mio dicliiarai-e, non a clii scrisse
l'ari icolo, ma a' miei amici:
Che, nel contallo al (piale s'accenna, i(» non l<iihii
|>ratiche d'aecordo né ìiikiai cosa alcuna, ma sol-
tanto risposi, com'era dovere, all'iniziativa altrui:
Che non solamente tioii chiesi danaro ])er la Ve-
nezia, ma j)er bnone rajiioni mie. lo ricìif<ni, quando
incertamente e probabilmente senza intenzione di
darlo, fu offerto:
Che non ebbi mai ond>ra di c(Mitatto scritto o
pai-lato, diretto o imliretto, col sip;noi- Vimercati.
Ho finora ci-ednto fosse parte di critica onesta
il non affermare ricisauuMite quello che non si sa;
tua sembra che anche in questo io debba ravvedermi.
All'altre cose contenute contro dì me uell'articolo
•non credo occorra rispondere.
Vostro
Gius. Mazzini.
VMMDXXVII.
A ViiscENzo Brusco Onnis, a Milano.
LLondra], 29 settembre [1.S64].
(jaro Brusco,
Fatemi il piacere d'inserire l'uuita uel Giornale. (^)
VilMDXXVII. — Inedita. Lautografn si conserva nel Museo
del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha indirizzo.
(') A. Mario sapeva oertameute che il Yimercati era l'uomo
di fiducia di Vittorio Emanuele II ; ciò spiega com'egli equi-
vocasse tra il nome di lui e quello di D. MuUer.
(^) La lett. precedente.
102 hlPISTOI.AKIO. |1Sr.4]
Creilo Ijiiclc licne n i)(M'sisteve nel silenzio verso
Mario: oj^iii polemica attiia l'attenzione ; ma pel
caso che taceste altrinienti, voi^Iiate inserii'e lo scrit-
to: l)or<ri <h'i rrpuhhlìfaìi'K <li Mario, inserito in
mia assenza nel Pciifiicro ed A~ionc di Londra, nel
numero del 10 ajjosto 1850, dopo la pace <li Villa-
franca: al quale io leci una nota, cercando di spie-
jjare per debito verso un amico, nel numero del
'Ji dicembre ISoO. ^^]^ero voi o ]Maur[izio] abbiate
la collezione. Del resto scriverò a Maur[izio]. Ma
penso miulioi- ])artito il silenzio. TI Crrpii scolo, con
qualche danaro che hanno raccolto, deve presto im-
piantarsi a Boloj^na sotto la «lirezione di Castellazzo
per propujì'uare le rìottrine di IMario.
Hanno sequestrato un mio articolo sul Dovere
di sabbato: ('^i sequestreranno naturalmente la mia
Dichiarazione. S]>er() farete in modo di farla circo-
l;!re in fojjlietto.
Persisto a lagnarmi del silenzio {\e\VZ^nità.{^) Cosi
pare che siamo predominati da rancori piti che da
amo'ce. Torino ibridando Torino o Roma ha perfetta-
mente ragione. Simpatizzare altamente era giustizia
e buona politica. L' immobilità dell' altre città in-
torno a un fatto pari a quello del 2 Dicembre e
intorno alla Convenzione è tristissimo, davvero; e
mi sconforta. Tutti del resto tacete anche con me.
È questo il momento per ordinare la parte repub-
blicana. E per debito di coscienza vi mando pure
l'unita nota, volendo fare e non volendo fare con
(') La lett. : A Federico Campanella, pubbl. nel Dovere del
24 settembre 1864. Com'è avvertito nel n. successivo, quello
che la conteneva fu sequestrato.
(-) A proposito della Convenzione di settembre.
I ISC I I MMSIOI AliK». 1(K{
me () lilciiciido oj^iii cosii impossibik'^ sciivi'te in
<)<4iii modo jHM'cli' io S}i])i)ia. — Non so più nulla
(li CaiirtM'jt né d'alti-i. Scparaiidoci dal Comitato Cen-
trale dovremmo far buon \ iso a;;li indiridui Gavi-
baldiiii, ]Miss[oi-i], ('ariss[ini] e aìlri. Anche 5(5. [Bez-
zi] taee. Non so altro di finanza; né se ^[[anci] ab-
))i,i riavuto da Lemmi, né die cosa rimanp,a. Né so
«in indi se riceviate le mie a voi e a 56. [l>ezzi] ai so-
liti indirizzi.
Vostro
I. Giuseppe,
VMMDXXVIIT.
TO Emilie Ashurst Venturi, Eastbonrne.
[London, September 29th, 1SG4]. Thnrsday.
Dear,
X am very i>;lad of your beiujj; better. Bessie
and \Y[illiam] are back; but, on Saturday, I think,
tlìcy g'o to Oxford and Oxfordsiiire for one week.
Giovedì.
Cara,
Sono molto coiiteiito che stiate meglio. liessie e Wil-
liam sono di ritorno: nui, credo, sabato vamio per una
settimana a Oxford o nei dintorni. Ieri sera, Sattì fece
vMMDXXVin. — Piibbl.. in gran parte, da E. F. Ri-
CHARDs. op. cit., voi. Ili, p. 102. L'antografo si conserva nel
Museo del Ilisorgimento <li Roma. È in una busta che, di
pugno del Mazzini, ha liiidirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi.
Turret Cottage. Seaside Road. Eastbourne. » La data si ri-
cava dal timbro postale.
lOl II'ISIOI.AKIO. |t.S('»41
^'(•s(('^<l.■ly cNciiiiiu, S;ini mi.-kIc liis ji]ti»(';ir;iiice at
Tlniiloc S(|ii;ii('. Ile '^ìh's l»;ick lo Heine I>;iy at
\\\v end cT the week..
Deal-, voli are ])ai-tiallv wioiiij; al)<)nt llie money
'liiestion. Xot only endeaNoiii-inji lo collect the
sliillinj; or Iraiic, 1 do iiot ex<-lnde ali otlier inethods,
biit I urne tliem on. <>iily, \'ieniia, S]»aiii, and
eveii I>el^'mni, do noi exoite me so iiuich in point
of hopes as to risk expences. And as for l'n^laiid,
I think eveiy thiii^ ])i-eniatuje. 1 tliink that as I
nijìrk down .Mr. P(dter for liis £. ."iO and have told
hiin ■' I shall ask tliem whvu needed.'' we ou^ht.
evevv one ot' ns. tliink of^ and mark down ali those
v.lio iiiay teiid an offrr, and ])repare ourselves to
attack thein ali some time, if iiothing happens in
tlie Lnterval. towards the end of Febriiary. Thiis,
you oujilit to iindertake to ask then men like Mr.
Martins, CoAven. etc.
la sua apparizione a Tbiirloe Sqiiare. Tornerà a Herne
Bay alla fine della settimana.
Cara, voi non vedete completamente jiiusto nella (jue-
stione del danaro. X(m solo, col tentare di raccogliere
lo scellino o il franco, io non escludo tutti gli altri me-
todi, ma li appoggio. Solo, Vienna, la Spagna, e anche il
Belgio, non mi danno tante speranze da arrischiare delle
spese. E per 1" Inghilterra, penso che tiitto sia prematuro.
Penso che come io ho segnato Mr. Potter per le sue
50 sterline e gli ho detto « le chiederò al momento del
hisogno », noi dovremmo, ciascuno di noi, pensare e se-
gnare tutti (luelli che potrebbero fare imofferta, e pre-
pararsi ad assalirli tutti un giorno, se non accade nulla
nell'intervallo, verso la fine di febbraio. Cosi, voi dovre-
ste allora assumervi il compito di domandare a uomini
come Mr. Martins, Covren, ecc.
ItSClI KI'ISlOl.AItlO. 105
To llic Itniiiins I lijivc jn-oposcd noi oiily tho
frane system, hut lo try to liiid oiit "lOO individiuils
biiidin^' tlicniselvt's lo give ^^'itl^nl live ln()lltll^•'
500 li-aiics: Icaviiii; lo llicni llic lioir lo collect llieiii.
J)oes aiiy body iiiuininc aiiy scliciiic lilady lo be
siiccossl'ul ? Ile inay allcinpl il oi- liavel, if iiccded;
aiul defiay bis expeiices ou wbal lie ^els. llnt 1
am so at'raid to lose tbe few tlioiisand francs I bave,
as a be.iiiniiin.u, in Oenoa al tbe baukei-'s, tbat T
ratber sbrink rioni liskinj;- i)ail of them in doubt.
Tlie weatbev is warni (Uii'inf>' day; and T fancy
it will benetìt and strenjitben yon.
Ali aiticle of mine bas been seized on Saturday
Oli tlie Dovere; and iiot a siiii^le eo])y bas reacbed
me. Next luimbei' Avill, of coni-se, Vie seized foi- my
Dec'laration. Tlie Tallita bas iiot come, and I snj)-
Agli Italiani non lio proposto soltanto il sistonni del
franco, ma anche di cercare di trovare 300 individui che
si impeiinino a dare entro tre mesi 500 franchi : lasciando
a loro il modo di raccoglierli. (Ve tuialciino che ha pen-
sato nn disegno che abbia probabilità di successo? ìx)
può tentare o viaggiare, se ciò è necessario ; e rifarsi
delle spese da quello che raccoglie. Ma ho tanto timore
di perdere le poche migliaia che ho, come principio, alla
Banca a Genova, che mi trattengo da n'arrischiarne una
parte senza certezza.
La temperatjura è tiepida durante il giorno; e mi
immagino che vi farà bene e vi rinvigorirà.
Un mio articolo è stato sequestrato sabato sul Dovere ;
e non me ne è arrivata neppure una copia. Il prossimo
numero sarà, naturalmente, sequestrato per la mia Di-
chiarazione. L' Unità non è giimta, e penso che anche
km; Kl'ISTOI.AItlO. I ISCl I
|i(ts(' il sci/cd l(>(t. TIk' tc'loi;i"ain .iImuiI N;i]»k*s
scciiis lo me lo hi' coiitradictory.
-Maiio lias wvittcMV a loiiii: aiticic aiiainst nio.
A,hlio an.l love rvoin vom- devoted
Joseph.
l'ssii sia siala sciiiicslrata. 11 l('l('.t;rainiiia riuuardank' Na-
poli mi si'iiihra contradditorio.
.Mario ha scritto un lun^o articolo contro di me.
Addio e tanto afietto dal ^,^,^^^.^ ^,^^.^^^
Giuseppe.
VMMDXXIX.
A Vincenzo Brusco Onnis, a Milano.
[Londra], 30 .settembre [1864].
Caio Biusco,
Avrete ricevuto un telegramma a proposito della
letterina ch'io vi sj)ediva su Mario. Tra per amore
a -lessi e, tra per disdegno di tutti gli assalti, lio
deciso di non fiatare, e vi prego di soi)i)rimere quelle
linee. Chi ha fiducia in me deve credere che io posso
avere contatto con un re senza tradire o disonorare
la bandiera: chi non l'ha, non l'abbia.
Sono atrocemente di malumore per la freddezza
— (pumdo non favore — dell' Italia sulla Conven-
zione, ch'è un vero disonore e che ci toglie Roma.
Poco importa che la gente vi veda possibilità che
sorgeranno ; e che le congetture siano fondate. Da-
vanti a noi stessi e al mondo è una vigliaccheria
r accettarla. È sempre la solita tattica, il solito
VMMDXXIX. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu.seo
del Risorgimento di Roma (fondo E. Xathan). Non ha indirizzo,
I im; 1 1 la'isToi.AKio. Kit
obblio del ]nint() inoi-.ile, (Iclhi (liiiiiitn «lei piicso. E
«jiiesto nraccora davvero.
-^^'Itli*^*: vostro sempre
GllJSEl'l'K.
Come sta Cantoni ?('ome Martora che stimo assai?
Non trascurate voi tutti la Società Operaia. In
Mil[an()] è guasta e incerta fra due tendenze; ma
come tutte le società oi)eraie, d'istinti buoni e
conquistabile.
^"llo io detto che se vi si presentasse una
Linda Mazini, le siate buono come ad amica? ft
nostra di cuore. Il marito, Bresciano, era ed è tut-
tavia semi-moderato come tutti i negozianti, ma ten-
dente a intendere di giorno in giorno meglio le cose.
Vedo che Linda era a Lug[ano]. Ma da Lug[auo1
pure silenzio ostinato.
Sapete nulla di Guerz[oni]?
VMMDXXX.
A Giovanni Gbilenzoni, a Lugano.
[Londra], 30 settembre [18(14].
Caro amico. .
Ebbi le linee colFacchiusa della Seraf[ini], etc. ;
non ancora le altre anteriori. Sto con te per To-
rino e mi noia l'attitudine dell'Italia.
Che cos'hai ora di nostro? Fa ch'io lo sappia
per mio governo.
I fati d'Italia e d'Europa ci faranno andare
avanti, gli uomini no.
VMMDXXX. — Liedita. L' autografo si couserva nella
t( Casa di ^lazzini. » a Pisa,
lOS KPISTOI.AKIU. |lS(;j|
Non mi (liei se liccx csl i le mie indirizzate alle
Si<iM<)i-(', senza jiiio. (2uan<l() non ci sono cose ini-
jK>rtanli, sarehlx' i>iVi connxlo sci-ivci-e diict tanienle.
IMinini dunque se .ii;innjfono.
10 sej^ni ad amarmi come fama il
tuo
(JirSKl'l'E.
I>en inleso, sai-eWhe mejilio, \tv\ casi imprevisti,
ch'io fossi vicino. Ma dove? Con lutto il mondo
Svizzero cosi codardo? E chi uso ermeticamente in
.Mil[ano] o altrove, non re.u.uerei tre mesi.
V.MMDXXXI.
A Maurizio Quadrio, a Lugano.
lLuii(h;i|, ;!(» .sctt^-mhn- lls(;41.
Caro Maurizio,
Sileuzio assoluto da te durante questa erisi. Si-
lenzio dall'amica. Sileuzio da ^Milano. Silenzio su
(|uel che rimane di salvo. Pazienza I E quel cli'è
peiiji'io, sileuzio da Genova, da Milano, etc. su questi
atroci casi di Torino; tristissima cosa: mancanza
di core e d'amore, se significa vendetta di Torino :
mancanza poi d'intelletto politico. Ogni manifesta-
zione di simpatia a Torino ci dava un numero
d'operai e di studenti, ridesti a un tratto. Là si
diceva in piazza il 28 che il re galantuomo era diven-
tato il re assassino: là s'è gridato il nome di Ga-
rib[aldi] e s'è gridato il mio. (^) E d'altra parte,
vMMDXXXI. — Inedita. L" autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). A tergo
di esso, di pugno del Mazzini, sta l'indirizzo : « Maurizio. >)
(') Che il grido per Garibaldi fosse emesso fu affermato
[18G4] EPISTOLARIO, lOi»
qualunque sia il vero motore, s'è gridalo uuicanieute:
«Abbasso il Ministero! abbasso l'iuflueuza Iraiicese '.
Koma o Torino. » Ed erano grida giuste, liisognava
distinguere subito e dire: « Abbiani fatto guerra a
Torino olìiiiale: gli istinti del popolo si sono rive-
lati. \'iva il popolo di Torino I » E davanti al san-
gue versato a modo del '1 Dicembre, non una voce
dalla Lombardia!
Spero ancora che abbiano sequestrato YlJnità
Taltr'ieri per un articolo di simpatia. Ma perché
non mi mandano mai gii articoli sequestrati tra un
altro Giornale monarchico? Mi gioverebbero qui a
far vedere fin dove va la repressione della stampa.
Mario ha ricominciato gli assalti — proprio
il 2o — sul Crepuscolo. Ho mandato a Brusco due
linee su ciò che concerne il contatto col re; non
una parola sul resto. ^>pero non risponderete. Ma
se mai lo faceste, è tempo allora di farlo bene. La
guerra a Dio di (pieste mezze intelligenze è un fatto
funesto alla nostra educazione. È falso e pericoloso
tutto ciò ch'ei dice sulle cospirazioni e sul popolo
che deve fare quando gli piace. Nel fatto, erano
appunto i Veneti che facevano e non chiedevano se
non armi. Ma in principio, non slam noi Veneti
come i \'eneti sono Italiani? Questa teoria somma
a dire: « Se i Veneti non insorgono anche senz'armi,
l'Italia non ha diritto a Venezia » — ed è il fede-
riilismo che cova infatti in ogni cosa di Mario. Fal-
so ch'io riconfermassi nel 'iS la lettera a C[arlo]
Alb[erto]. St;nnpata in quell'anno da Giannone in
Parigi, v'apposi una prefazione — v. Daelli —
nella Gazzetta' del Pepalo del 21 settembre 18G4 ; e il corri-
spondente torinese deirf"«(7à Italiana di Milano ammetteva (n.
del 22 settembre lSfì4) che ^i era i)ure udito quello per Mazzini.
Itd tn'isToi.vHK». (ls(U(
nella (luak* io diceva che potevano ristampare, ma
cli'io non credeva la salute d'Italia verrebbe da
papa o da re. i^'alsoe indecente, il dire che le barri-
cate ;lì MilaiM) diventarono cosa vana per noi. Falso
il dii-e che la dotti-ina r('i)ubl)licana venne dalle
delusioni del iM, etc., (pnindo lui io il primo a pre-
dicar la reiMibblica e organizzare il Tarlito. 11 suo
Itrogramma di libertà nega il progresso e le sue
assendilec locali devonc) .sri/uirc le tradizioni, etc.^
non triisfoninirlr. Inventa il fucile e il voto come
se non ne avessimo parlato da trenta anni. Chiama
Tunità una forma, cioè abdica lo scopo nazionale
che la la Nazione, (irida contro il coucentrameut.o,
come se non avessi gridato io lo stesso da anni.
Falso clic il caso di Marsala fosse diverso. Falso'
che due milioni di pili di sudditi afforzino meno-
mamente una Monarchia. Diresti ch'egli inventi il
l'artito repubblicano predicato da voi, (luì Dovere, dal
Pofìolo tì'lttiìid, da molti giornaletti siciliani. Im-
pudente il dire: «Chi s"è occupato del popolo?»
(piando mi sono continuamente occupato degli ope-
rai e gli operai m'amano, esagerando, come padre.
Stolto il citare il Sacramento iu Roma (\) e il dire a
Lesseps che noi lasciavamo lo spirituale^ etc: con-
fusione atroce tra quello che non può essere se non
opera d'apostolato : abolire per decreto il potere
spirituale era stolto, perché chi ci crede ci crede,
e degno dell'inquisizione. Mario che non crede in
Dio proclamerà la non esistenza per decreto? Im-
paleremo i Turchi se non abiurano, dato caso che
(') A. Mario accennava al proclama del 29 aprile lS4n.
col (piale il Triumvirato decretava che sarehbe stato « esposto
nelle principali Chiese il Saxtissimo. per implorare la salute
di Roma e la vittoria deli buon Diritto. «
[1S(;4( KPISTOI.ARK». IH
jnuliiuno noi i-ivoliizioiiari a Costaiitiiioix)!!? 11 pò
polo eia o si credeva cattolico: noi avevamo di-
ritto di chiamarlo a c<md)attere lo straniero: pili
in là, no: il i)oi)ol(> credeva di combatter meglio col
Sacramento esposto. Dovevamo noi, jìiima di com-
battere i I^^'rancesi alle porte, iarf^li dei corsi di
lilosotia? Il nostro debito ì^ ris])ettare le credenze
collettive; lavorare coira])ostolato a trasformarle se
le ('lediamo cattive. E ho fatto (piesto tutta la mia
vita. Ti confesso che sono nauseato. .lessie mi di
cena di sono che t'eri riavvicinato a Mario. Se è
vero, ti sta bene.
Addio: tuo
Giusp:i'PR.
Malgrado queste indicazioni, credo assai meglio
tacere. Soltanto stamperei, senza commento, l'arti-
c(do di Mario nel Pensiero ed Azioìie, pubblicato
<ì()jj() la pace di Villafranca, in assenza mia : « Re-
l»ubblicaiii, raccogliamoci tutti intorno al re. »
Scrivi una volta ; e dimmi anche dell'effetto
sulle popolazioni, per quanto ne sai, della Conven-
zione e dei fatti di Torino. Mi pesa l'immobilità
generale. Tutti qui ne sono sorpresi.
1*. S. Ho mandato per telegramma pensando a
Jessie e ad altro divieto di pubblicare le mie linee
in risposta a Mario. Non risponderò pili a calunnie
d'anima viva.
Ricevo finalmente la prima parte d'un tuo arti-
colo sulla questione; (M e va bene.
L'attitudine morta delle città d'Italia mi rattrista.
(') Il primo (lei tre artt. intitolati: a Niiori acr-ordi colia
Francia, indienti nell:i in)t;i :^ ;i p. 04.
112 EPiHTor.AUio. riS041
VM.AFDXXXII.
To Mah I. DA 15i(i(is, l'iardcii.
LLoiidini. Scptt'uilìt'r...., iy(j4J. Satiinliiy.
Dearest Matilda,
Ilow aie you? \\'li(Me are .vou? Wlioi-e are you
j^oiiig? Tliey teli me that Banlen is given up; on
your house, Hoime Sijuaie, is an omiiious ''to let."
1 am in the dark; biit sorry if you persist in keep-
ing away troni London.
For the rest, I bave nothing to say and ara like
.Martha "troubled with many things." Venioe the
loreniost. And I do iiot even like to speak about
it and our affairs.
Bessie and WLÌlliam] are back. Caroline and Co^
Sabato.
Carissima Matilde,
Come state? Dove vi trovate? Dove andi-ete? Mi di-
cono elle avete rinunziato a Barden: sulla vostra casa a
Horme Square si legge un lugubre « da affittare. » Sono
airoscuro di tutto : ma mi dispiace se continuerete a star
lontana da Londra.
Quanto al resto, non ho nulla da dire, e come Marta
sono « turbato per molte cose. » soprattutto per Venezia. E
non h(.' neppur voglia di parlare di questo e dei nostri affari.
Bessie e William son di ritorno. Anche Carolina e
V'MMDXXXII. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Mnsi'o del Risorgimento di Roma (fondo F,. Xathan). N^on ha
indirizzo. La data vi fu ajiposta da ^I. Biggs.
fl8fi4] EPISTOLARIO. 11^>
equally, biit goiug away agaiu very soon. Emilie is
iinwell at Eastbonnie. The Taylors are away.
This is tlie shoi-test note I have ever writteii to
yon, 1 tliiiik: hut I sliall write agaiii soon. I cannot
iiow iiii;1 siili waiit to send one woivl of eiiqniry
and one of \n\o. Ever
yoiir very affectionate
Joseph.
comparili, ma per ripartire prestissimo. Emilia non sta
bene a Eastbourne. I Taylor sono fuori.
Credo ohe (luesta sia la più breve lettera che vahltia
mai scritto : ma presto scriverò di nuovo. Ora non posso,
ma nello stesso tempo desidero mandarvi una parohì per
aver vostre notizie e una per dirvi il mio affetto. Sempre
vostro affezionato
Giuseppe.
VMMDXXXIII.
A Giacinto Bruzzesi, a Londra.
[liiindra sottcmlirt' ls(>4], martodl.
Caro Bruzzesi,
Mandate pure il ms. a Mrs, Saffi. Herne Bay.
Sarà tradotto. ,^ ,
\ ostro sempre
Gius. Mazzini.
Per amor del paese, insistete voi pure coi vostri
vMMDXXXIII. — Inedita. V autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Roma. È in una busta che. di pu-
gno del Mazzini, ha l'indirizzo : « Col. BrUzzesi, 9. Stanley
Place. Pimlico. S. AV. »
Mazzini, Scritti, ecc., voi. LXXIX iEpi.stolario, voi. XLVIII). 8
1 1 1 EPIRTOI.AUIO. [1864]
amici, scrivendo, perche aiutino le proteste contro
l'umiliante Convenzione, e perché sentano il bisogno
«rorjj:anizzare davvero il Partilo ])er preparare l'a-
zione in primavera, intendendosi meco nell'intervallo.
VMMDXXXIV.
A Giacinto r.KUzzKsi, ii Londra.
|I-iiii(li-;i .... scMciiihi-c l.S(;4|. N'ciii-rdi s('r:i.
Taro liruzzesi.
La decisione che (luastalla asi)e11ava è contraria.
Pazienza I
La Casa Potter di Manchester mi scrive che la
condizione del mercato è ora sfavorevole all'impianto
di nuove Compagnie ma che però parleranno della
cosa ad alcune delle persone pili intei-essate nella
l'accenda del cotone e mi scriveranno il risultato.
Chiedono poi di sapere se avessero già (pialche
nome per la Società, in caso si fondi ; e vorrebbero
saperli.
Il signor T'otter non è ora a Manchester; ma la
lettera è del socio a cui Potter scrisse e mandò il
prospettino. La Casa è
Potters and Taylor. 1. George Street. Piccadilly.
Manchester.
Abbiatemi
vostro sempre
Gms. Mazzini.
VMMDXXXIV. — Inedita. L'autografo si eon.sorva nel
Museo del; Risorgimento di Koma. È in una busta che, di pu-
gno del Mazzini, ha l'indirizzo : « Sig. Bruzzesi, 9. Stanley
Place. Piralico. S. W. »
[18(>4] EPISTOLARIO. 115
Al) Andrka (JiANNKLM, ;i Firenze.
I Londra], 1" c.tlohre LIJ^»»-!!.
Fl'Jìtello,
Ebbi la. vostra del 1!) agosto. Non so se siate in
Fi[renze], ma presto o tardi, la lettera vi giungerà.
Date racchiusa, d'un giovine tedesco, alla signora
Ludm[illa].
La crisi di Torino e la Convenzione sono visi-
bilmente fraintese in Italia ; e me ne duole quanto
non so dirvi. La Convenzione — qualunque debba
esserne il risultato — insulta alla dignità italiana:
L'Italia doveva protestare tutta e noi fece. Torino
protestò: protestò non bisogna dimenticarlo^ al solo
grido di « Torino o Roma. » Bisognava secondarla
e, per rancori col vecchio Piemonte, non s'è fatto.
Firenze prima avrebbe dovuto dire: «Con una Con-
venzione che abbandona Roma al Papa, ricusiamo
l'offerta. » Noi fece; ed è male. Ne ho il dolore nel-
l'anima. Oltre il principio, conquistavamo^ facendolo,
gran parte del Piemonte a noi.
Non vi son che due cose da farsi : agitare e
cospirare pel Veneto — organizzare pili sempre il
partito lepubblicano.
Bisogna intendersi con me o con chi jìiace; ma
non con tre centri — Londra, Caprera, Torino. Bi-
VMMDXXXV. — Pubbl. da A. Giaxxelli, Leitere di G.
Mazzini, ecc.. cit., pp. 2.85-280. L"antografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Firenze. A tergo di esso di pugno
del Mazzini, sta l'indirizzo: «Andrea.»
lUi Kl'lKTOI-AHIO. Llyt)4J
soglia, in tendendosi con un centro solo, non litigare
cogli altri: non far guerra a individui: non aumen-
tare le divisioni. Bisogna, pel moto Veneto, affratel-
larsi con tutti quelli i quali ammettono la necessità
deiriniziativa popolare: organizzare intanto i repub-
blicani perché, compatti, possano un giorno profit-
tare delle occasioni di propaganda reijubblicana nel
Sud. Bisogna combattere la Convenzione. Bisogna
far la guerra del principio e lasciar la guerra de-
gli individui. Bisogna cacciarsi nel popolo, negli ope-
rai ; e dir loro che solamente con noi, coll'istituzione
repubblicana, possono avere l'abolizione della coscri-
zione, abolizione delle tasse indirette, aiuto alle
associazioni, voto, un Patto Nazionale nuovo.
Venezia, comunque, senza questione di forme po-
litiche: Roma, subito dopo, con bandiera repul)bli-
cnun. È questa la nostra via.
Vostro sempre
Giuseppe,
VMMDXXXVI.
To Enfilie Ashitrst Venturi, Eastbonvne.
[London, October Ist, 1864]. Saturday.
Why not write one Avord, dear. on Saturday?
It is only a fear of your being ili again that makes
Sabato.
Perché non scrivere nua riga, cara, sabato? È soltanto
il timore clie voi non stiate bene che mi fa dire cosi.
VMMDXXXVI. — Pubbl., in parte, da E. F. RicHards, op.
eit., voi. Ili p. 102. L'autografo si conserva nel Museo del
[18641 EPISTOLAKIO. 117
UIC s;i_v so. ^'()ll iimsl he slroiijf mikI stoni ;i<;ain
sooii ;i wliilc hcfoi-c j:;ivill,u; lip liti le ^ood Imliils. F
slijill Ik'ju- lliis cvciiiiiii frolli Ciiroliiu' iiiid I liope
slic will teli me that you wrote to licr.
Ali }j;oes wi'oiij» in Ttaly. Thcre is a want of
mora! sense in tliis ajireeinji; witli tlie chanjije of the
meti'oiiolis mei-ely because it annoys Turin. which
makes me tinly sad. T oertainly sliall not coiiiit
popnlarity and follow the fide.
No otlier news Avoi-tli {'onveyinsi.
Ever yonr loving
Joseph.
Deal-, the wine — which is not sherry bnt some
kiiid of Sauterne — is perfectly drinkeable.
Dovete diventare forte e robusta di nuovo presto, un poco
prima di abbandonare delle piccole buone abitudini. Avrò
notizie ((uesta sera da Tare ti ina e spei'o mi dica die le
avete scritto.
Tutto va male in Italia. V'è una mancanza di senso
morale in <|uesto accondiscendere al cambiamento della
capitale, unicamente perché spiace a Torino, e questo mi
rende veramente triste. Non baderò certo alla popolarità
e non seguirò la corrente.
Nessun'altra notizia che meriti di essere riferita.
Sempre
vostro affezionato
Giuseppe.
Cara, il vino — che non è sherrii. ma qualche specie
di Sautei'ììe — è perfettamente bevibile.
Risorgimento di Roma. È iu una busta che, di pugno del
Mazzini, ha l'indirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi. Turret
Cottage. Seaside Road. Eastbourne. » La data si ricava dal
timbrij postale.
IIS ETISTOl-AKIO. [lSfh4]
\'.M.MI)XXX\'1I.
TO Matilda Bkicis. Bardeu.
|1.(. 11(1(111, ttcldlicr Ist. 1S<;-1|. Sjitindiiy.
Deiuest Matilda,
How are yoii silice 1 saw you? When are you
leinoving? and where are you goiiig? I am dissa-
lisfied with Itah'. Because theie is a general spite
against Turili, tliey take — the majority — and many
oi" ours too — an optimist view of the Convention
and give up the inorai point of view. I certainly
shall iiot follow the tìde to court popularity. I ha ve
written a Declaration, pointing out the evil conse-
Sabato.
Carissima Matilde.
Come siete stata da (iiiando vi ho visto? Quando vi
moverete? e dove andrete? Non sono soddisfatto del-
l'Italia. Essendovi nu malcontento generale contro Torino,
la maggioranza — e anche parecchi dei nostri — consi-
derano con ottimismo la Convenzione e rinunziano al
punto di vista morale. Io, per me, non seguirò certo la
corrente in cerca di popolarità. Ho scritto una Dichia-
VMMDXXXVII. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Roma (fondo E. Xathan). X'on ha
indirizzo. La data vi fu apposta >la M. Biggs.
lisci] KPIHTOI.ARIO. 115J
(liUMicics ol" tilt» ( 'Oiiipact ; aiid endiiijj; by sayinji
tliat tlic Pleliiscile violateti by one of the ])ai'ties
aniiuls ìt ior the other: and that we feel free of
hoistiii^ Olii- own hannei- and endeavouring to go
to Home against Monarchy. TI will he printed lliis
vei'Y day in three Italian pai)ei's : C) seized of conrse,
hnt read ali the sanie. And if I can snateh time
1 shall wiite an article ])i-aising the Piedmontese
and hlaniing the lest.
Xo news for the rest. Jessie went. The Morn-
iitf/ Adverfiscr, the Daily Nctvs, the Morniìif/ >^far,
and the Ohscrvcr have accepted liei\ under certain
restrictions, as a correspondent. She cau now live
at Florence. And iinless in the interval Mario has
raziont', dove espouj-o le .«ravi (•oiisej?iieiize del l'atto: o
termino col dire che la violazione del lUebiscito compita
da una delle parti lo annulla per l'altra ; e che noi siamo
liberi di inalberare la nostra bandiera e di tentare ogni
mezzo per alidare a Roma contro la Monarchia. Questa di-
chiarazione sarà stampata oggi stesso in tre giornali ita-
liani : i quali, s'intende, saranno sequestrati, ma letti u-
gnalmente. E se potrò trovare un po' di tempo, scriverò un
articolo per lodare i Piemontesi e biasimare gli altri.
Del resto, nessuna notizia. Jessie è partita. Il Morning
.Ulvcrthiv, il Ddili/ Ncirs, il MoruUig Star, e VObserver
l'hanno accettata, con alcune restrJzi<mi, come corrispon-
dente. Ora può vivere a Firenze. E se nel frattempo
(') Il primo a pulthlicare l'art, del Mazzini su La Cofi-
renzione fu il Popolo d'Itaìia del 30 settembre 1864; segui il
Dovere del giorno successivo; e ì'Unifà Italiana di Milano iu
quello subito appresso.
120 KPiK'nii AKM». fisr»41
si}iiu'(l ;i ccilaiii ((mijtact wliiili wonld hìiid them
to tilt' dilli 1(n\ii of F(M-i"ii';i, slie will.
Of I\]nuli(' 1 liavo no news since two ilays.
Bless voii, deal- Matilda. Love from
your devoted
Joseph.
The I>iscusio)i lias ceased to come.
Mari») non avrà tìniiatu ini certo coiitratt*» clie lo obbli-
gherebbe a stabilirsi nella città tetra di Ferrara, vi vivrà.
Di Emilia non ho notizie da (lue jiiorni.
Dio vi benedica, cara Matilde. Cose affettuose dal
vostro devoto
Giuseppe.
La TtixcH.sioii ha cessato di venire.
V.ArMDXXX^'IIT.
A Carlotta Hexettim, a Genova.
[Londra J, o ottobre [1S(;4].
Carlotta mia^
Avete torto se credete che il mio silenzio voglia
dire dimenticanza: non dimentico mai, e voi men
ch'altri. Ma non sono più quel ch'era. Xou posso
scriver la sera senza nuocere alla testa, e nella gior-
VMMDXXXVIII. — Pubbl. da E. Rinaldi, art. cit. (in
Rass. Star. d. Risory. Hai., cit., voi. X, pp. ,585-586).
[ISC.II EPISTOI AKH». 121
lijilii il min laxoro (■ hilc clic non mi l;isci;i tempo
]HM- j;li amici: laxoro ingrato, ormai, dacclic trovo
terreno sterile e sul <iuale il senso morale è pervei--
tito. Nondimeno, tiriamo avanti. I destini, non gli
uomini, d'Italia sono per noi. Mi dicono che siete
malata e non felice. Non so che dirvi se non che
me ne duole profondamente e che se posso in (lualche
modo giovarvi, son qui. Voi meritavate meglio. Io
ho sperato due mesi addietro d'avvicinarmi a voi,
mu non v'è stato modo e siamo rimandati a sei mesi.
Vedremo allora. Intanto, una Convenzione umiliante,
disonorevole ])er l'Italia è accolta con applauso o
indifferenza dai piti. Quanto a me, esauriti tutti i
tentativi di conciliazione possibili, non avrò che una
parola sola^ l'antica nostra. Venezia comunque, *e
Roma con una bandiera repubblicana.
Che fa Caterina? Che fa la Battifora? Come
vanno le cose con Cristina e il marito? Come il
tiglio e la moglie? (^) È Viiif/enuo sempre in Genova,
l(ì vedete? Se gli occhi ve lo permettono, scrivetemi
una ])arola su voi e su essi.
Addio, cara Carlotta. Non so se vedrò pili (Je-
nova, se vi vedrò più. Mn comunque, son sempre
vostro amico e fratello
Giuseppe.
(') Carlino Martini, figlio di Carlotta Benettini-Martiiii.
e Angiolina Quaraglia.
121* EPISTOI.AKIO. fl.S«J4J
VMMDXXXIX.
To Emii.ik Ashtrst VKNTrui. Kasthounie.
[Loudou, Octoher lini, 1S(>4]. Mondiiy.
Dearest Emilie,
1 liad volli* note oii Satiiiday eveiiing aii<l this
iiìorniiifi; The other. Good ; biit tlie wind and the
cohl must be dreadinl at Eastbourne. When do you
think of leaving? No; I did not see Wolff's photo-
,uia])Ii ; quile enoiigh of the originai as far as the
l>hysical a])pearance goes. Yesterday evening. Bes-
sie, AV[illiam] and Barker and Davies. Bessie gl-
ves a very bad account of ^latilda. Jessie^ nnless
in the interval Mario Las pledged himself to Fer-
; Lunedi.
Carissima Emilia.
Ho avuto una vostra lettera sabato sera, e questa
mattina un'altra. Bene; ma il vento ed il freddo devono
essere terribili a Eastbourne. «.Quando pensate di partire".'
No ; non ho visto la fotografia di Wolff ; mi basta l'ori-
ginale quanto ad aspetto fisico. Ieri sera Bessie, William
e Barker e Davies. Bessie porta notizie molto cattive di
Matilde. Jessie, a meno che nell'intervallo Mario non si sia
impegnato con Ferrara, starà a Firenze. Quanto alle pre-
sentazioni, cara, io non credo che Jessie scriverà mai
VMMDXXXIX. — Pubbl., iu parte, da E. F. Richabds, op.
cit. voi. III. pp. 102-103. L'autografo si conserva nel Museo
del Risorgimento di Rema. È in uaa busta che. di pugno del
Mazzini, ha l'indirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi, Turret
Cottage. Seaside Road. Eastbourne. » La data si ricava da]
timbro postale.
[1S(»4| KPIHTOI-ARIO. 12:?
raia, will ho in Florence. As for the introduotions,
deal', I (lo noi think Jessie will ever write unfa-
vourahly to me or to niy fnndaniental views, 1
believe she «lisa^rees at lieait fi-oni Maiio's doings
and regrets the attacks. I mvsell" introduced her
to the OhHcrrrr where she has been ae(*epte<l too.
Saffi has taken Ihe paper, nnder promise of givinji;
it back to-<lay. The Italian moral sense is perverted ;
and nothinu' but action will cure it. An artide of
mine on the Dorcrc has been seized one week
airo: (M <>t" conrse the Declaration inserted Satnrday
last, will bave been seized too. Today I send
another article in praise of the Turin people. (-) I
teel sick at heart; nevertheless, the republican
Party will gain. They may approve uow, but
v.'ithin two or three months will rage again.
contro di uie o contro le mie vedute fondamentali. Credo
che disapprovi profondamente qiTello clie fa Mario e si
dispiaccia degli attacchi. Io .stesso la presentai -aW Ohscy-
vci\ dove anche è stata accettata. Saffi ha preso il giov
naie, promettendo di restituirlo oggi. Il sen.so morale
italiano è pervertito ; e soltanto l'azione potrà guarirlo.
Un articolo mio sul Dovere è stato sequestrato una setti-
mana fa : naturalmente, la Dichiarazione pubblicata sabato
passato sarà stata anch'essa sequestrata. Oggi mando un
altro articolo in lode del popolo torinese. Mi sento il
cuore malato ; ciò non ostante, il Partito repubblicano
guadagnerà. Possono approvare ora, ma fra due o tre
mesi si solleveranno ancora.
C) Ved. infatti la nota 1 alla p. 102.
(-) Intitolato: La Convenzione e Torino, fu pubbl. nelVU-
nità Italiana di Milano, del 7 ottobre 1SG4, e ri.stampato nel
Dovere del 15 dello stesso mese.
124 F3>IHTOI.ARIO. ri'^f»41
Vcs; lU'l^'imii, aiivf.liiii^; Imt hclj» me in my
]{i'itisli statisi ics. I liavc aln-adv .Mr. l'oKcr lor
£. 50 wlicii die timo ai)i)r«)a('lios. Wv oui^lit to niake
a List, tax approximatively^ aiid distiibute tlie
parts for asking.
Not Olio word from Lugano or Milaii.
I suppose that, however seized, I sliall bave
To-moirow a eopy of my Declaratiou.
I had liad lialf au idea that my reliffious letter
would liave done for tlie Leader; but I gave it
up on consideratiou.
Wolff, T think, will uot go before Friday. i^)
Ad (ito: love from
j'our
Joseph.
Si : il l'.elulo. (inaUmiiiu' cosa ; ma aiutatemi nelle mie
statistiche inglesi. Ho yià ^Ir. Potter con ."() lire sterline.
(juando il tempo si avvicinerà. Dovreumio fare una lista,
fare una tassazione approssimativa, e dividere le parli
per chiedere.
Non una parola da Lugano né da Milano.
Penso che, quantumpie setiuestrata, avrò domani una
copia della mia Dichiarazione.
Avevo avuto una mezza idea che la mia lettera rrìi-
(j'ioxd avrehhe potuto andar bene per il IjCUiU r ; ma pen
sandoci, rinunciai all'idea.
Credo che Wolff non partirà prima di venerdì.
Addio : tante cose affettuose dal
vostro
Giuseppe.
(') Parti infatti per 1 Italia, con una missione del Maz-
zini per E. Bezzi, al quale si uni quando il Bezzi capitanò
il moto insurrezionale, per cui ved. in appresso. E fin d'ial-"
lora la sua azione parve sospetta. \'ed G. Locatelli-Milbsi,
op. cit., pp. 135 e 152-158.
[1864] epistolario. 125
VMjMDXL.
A Vincenzo Brusco Onnis, ìi Milano.
[LoiulniJ, ;-5 ottobre [isr,!].
Caro Brusco,
Inserite, vi prego, s'anche doveste disapprovare
apponendovi nota. E prendete misure perché, anche
sequestrato lo scritto circoli in Torino. (^) Oggi un
lei egra mina ci reca nìeetlng in Milano in approva-
zione della Convenzione. S'è vero, gli Italiani hanno
ilavvero perduto il senso morale.
Da voi dura il silenzio.
Mandatemi, in caso di sequestro, una copia dentro
un giornale non sospetto, ciò che dovreste far sempre,
il) caso di sequestri.
Se avessimo in Torino un giovine attivo, sarebbe
il momento per affratellarvi uomini a noi.
Vostro
GlUSEPI'K,
vMMDXL. — Inodita. L'autografo si conserva np] Mu-
seo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha
indirizzo.
(') L'art, indicato nella lett. precedente. Non fu se»
questrato e la redazione del periodico non vi appose nota
alcuna.
I2(i EPISTOLARIO. [1864]
VMMDXI.I.
A Felice Dacnino, a (Joiiova.
ILniidi-iil, :'. ..tlul.n- |isr.4].
Caro I) [agnino],
Se la Falange Sacra avesse un giovine intelli-
gente, attivo e cortese di modi, dovrebbe mandarlo
a Torino, ft (questo il momento d'impiantarvi tra gli
operai l'organizzazione. Non ho bisogno di dirvi
come ogni gara debba cessare davanti allo scopo.
In fondo del core dei Torinesi può esservi il loca-
ìIhìho ; ma sono malcontenti irritati e lanciati sopra
una via che, se trovano simpatie, può condurli lon-
tano.
Tutte le ragioni dei nostri non tolgono l'immo-
ralità e l'umiliazione verso lo straniero contenute
nella Convenzione. E tntti dovrebbero protestare per
onore e per mettere in una falsa posizione la Mo-
narchia.
Dite a Cast[elli] col mio affetto che mi mandi
entro un Giornale non sospetto i miei articoli seque-
strati sul Dovere.
Addio : amate il
:- vosti'O
Giuseppe.
vMMDXLI — Inedita. L'autografo si conserva nell'Isti-
tuto Mazziniano di Genova. A tergo di esso, di pugno del Maz-
zini, sta rindirizzo : « Dagnino. »
[1X04] EPISTOLAEIO. IL'7
VMMDXLII.
A Giovanni Zugni, a Reggio Emilia.
|L..ii(lr.il. 4 < ttolirc [1864].
Caio Zn<:;ui,
Ho l;i vostr.i del :ì. Ebbi l'altra. Non vi scrissi,
]»f'irlié vi (ledeva a ]Mil [ano], dove P>[oniiet] v'aspet-
tò iiarecchi jjioriii. La mia liei- 61, concerneva a])-
l^iinto l'affare di che mi parlate. Quel tale non può
avere autorizzazione da 80.: o ha frainteso o è man-
dato da altri che usano e abusano del nome. A ogjii
nnxlo, un tentativo che non può essere a]>]»o<ip;iato
nella parte su])eriore i>er la stagione sarebbe schiac-
ciato e rovinereìtbe opii cosa. Bisogna im]3edirlo. Del
resto, si ridurranno a ciarle; mancano di mezzi e
di tutto. All'amico M.... -di 51, fu già risposto.
Vi scriverò, mandandovi due lettere da ricapi-
tai*e; ma |)er altra \ia. Ora non ho un minuto di
tempo.
Addio :
vostro
Giuseppe.
vMMDXLII. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
seo flel Risorgimento di Reggio Emilia. A tergo di esso, di
pugno del Mazzini, sta 1 indirizzo : « Z[ugni]. »
128 EPISTOLARIO. [18041
VMMDXLIIl.
A Rosario Bagnasco, a l'alorino.
I Londra |, ~) ottolirc |18(i4|.
Fratello,
Ilo la vostra del 28 settembre.
Che dirvi? Couciliazioue o iio, io ho giurato a
me stesso di non dir più se non la verità pura e
schietta.
La Convenzione è una infamia : una profonda umi-
liazione per l'Italia. Finora L[uigi] IS[[apoleone] era
in Roma senza diritto: come un ladro ch'è forte.
L'Italia doveva agire; non potendo agire, mantenersi
allo stato di i)rotesta, aspettando circostanze favore-
voli. Oggi la Convenzione riconosce: 1" il diritto di
L[nigi] N[apoleone] per due anni; 2" il diritto di
tornare in Konia e di farci guerra il giorno in cui
l'Italia chiamata dai Romani v'entrasse; ei non
s'appoggerebbe pili sull'iniquo precedente del '49 ;
ma sulla Convenzione segnata da noi che ci dice: Non
v'entrerete.
Ho accennato all'altre ragioni in ciò che scrissi
sul Dovere, e che dovrebbe riprodursi in foglio vo-
lante. (^) La Convenzione mentre dà quel diritto a
vMMDXLIII. — ' Inedita. L'autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). A tergo
di esso, di pugno del Mazzini, sta l'indirizzo: « Sig. Ro8[ario]
B[agnasco]. »
(') L'art, intitolato : La Co,nven&ione fu infatti ristampato
e diffuso in foglio volante (s. a. n. 1.), su carta velina. Una
copia si conserva nel Museo del Risorgimento di Roma.
[1SG4] tarsToi-ARio. l'i!»
I4uigij 2s [apoleoiie] iiupoiie al nostro Governo il do-
vere «li rinnovine As[»r()nionte.
Ciò ch'io <lissi sn Napoli, è fatto. Era stata scelta
]>er Capitale. L[uigiJ N[apoleone] negò. È chiaro
( h'ei riserva il Mezzogiorno a' suoi disegni futuri. (')
Ljuigi] N[apoleone] non vuole l'Unità Italiana,
perché la teme. La Convenzione è un passo decisivo
fatto su «piella via.
Quei che guardano altrimenti alla Convenzione,
o non intendono o non vogliono intendere.
In i)osizione siffatta, il dovere dei Siciliani c(mie
di tutti gli Italiani è chiaro.
Quanto al presente, protestare fortemente prima
della liunione del Parlamento contro la Convenzione:
dichiarare che i votanti per essa saranno considerati
dal ))aese come due volte traditori del paese, la prima
volta per Nizza, la seconda per l'abbandono di Roma.
E dar testimonianze di simpatia ai Torinesi, prima
])erclié le meritano^ ])()i ])ercirè il momento di con-
quistarli a noi.
Quanto all'avvenire, due cose:
Insistere sull'impresa X'eneta, senza la ([uale
in ogni mo<lo non avremo mai Roma: aiutarci a
prepararla.
Dar carattere nettamente repubblicano aira])0-
stolato ])ubblico: dar forza all'organizzazione se-
greta dei repubblicani.
(') Xoll'iirt. rit. nella nota precedente, il Mazzini aveva
dichiarato: «Il Governo aveva pensato a Napoli. Ma biso-
gnava che il trionfo di Luigi Napoleone non avesse limiti :
bisognava che il Mezzogiorno fosse lasciato terreno aperto
ai lunghi mal celati disegni del federalismo bonapartiano.
alle agitazioni murattiane. alle probabili invasi( ni future.
Il (ioverno, anche su ([uesto. piegò la testa. »
Mazzini. Seritii. ecc.. voi. LXXIX (Epistolario voi. XLVIII). 9
VAO LTisToi.Arno. [1,SU4|
Xiill'altro jniò o^fj^iiiuii dai- salute, onore, liberlù
all'Italia. 11 .Ministero Lamarmora (') vi diee ehe la
.Monarchia girerà sempre nello stesso cerchio, tra i
ladri e gli inetti. II deitito |»a[)ale che s'accolla, (-j i
cento milioni che parla di spendere pel trasferimento
vi dicono nuove tasse o nuovi imprestiti, rovina tinan-
ziaria. 1 tentativi fatti da me anche col re in (juc-
st 'ultimo periodo, le promesse avute e mantenute coi
secjuestri dellarmi, etc, ogni cosa vi prova che la
^lonarchia non solamente vieta Koma^ ma non andrà
a Venezia : l'esercito è dunque accresciuto per domi-
nare il paese, non altro. Il plebiscito è violato dalla
Convenzione. Non rimane [)iù duncpie che il can-
giamento dell'Istituzione e tornare al programma
della (Jioriiìc [tdlia: Unità repubblicana. Gueri-a
all'Austria ])er riavere il nostro e accendere la guerra
delle Nazionalità. Poi Roma; Assemblea Costituente;
Patto Nazionale.
Il paese, mi dite, non è preparato. Bisogna pre-
pararlo, sei mesi o sei anni. È quella la via : è quello
il Dovere. Riusciremo quando potremo. E a ogni
modo, per quei che credono il bene possa ancora
venire dalla Monarchia, se pur v'è modo di deciderla
è la minaccia.
Né per ora vi scrivo più a lungo ; mi manca oggi
il tempo e inoltre son pochi giorni che ho scritto
lungamente ad altri.
C) Tra il 24 e il 27 settembre ISPA al Gabinetto Min-
ghetti era succeduto quello presieduto dal geu. Lamar-
mora.
(-) All'art. 4° della Convenzione del 15 settembre era sta-
bilito : «L'Italia .si dichiara pronta ad enti*are in trattative
per prender a suo carico una parte proporzionata del debito
degli antichi Stati della Chiesa. »
[1SG41 KPISTOI.ARIO. 131
Spinjicto ni lavoro non solamente in Sic [il in], ma,
con lutti i mezzi i)ossil)ili, nelle [n-ovincie di Ter-
raferma. La natnra <lelle cose indica l'iniziativa del
^Mezzodì cond)inato. Lavoro e lavorerò a che il resto
segna.
Addio: voj>liatenii bene.
^'^ostro sempre
(Ji.usPM'rK.
Del frate non posso dirvi altro. (')
■ Mi scrisse mandandomi una sua pnbblicazione
che non m'è giunta. Era mio dovere rispondere. Se
non si trova, pazienza. Aprite la lettera; forse ne
tiarrete norma.
Ditemi sem])re il vero sull'Isola come ve lo dico io:
Gli elementi dell'avvenire sono i lavoranti e i
giovani oggi non noti.
VMMDXLIV.
A Madame Marie D'Agoult, à Paris.
[Londres]. 6 octobre [1864].
Rassurez-vous. Xous sommes. moi et les miens,
parfaitement étrangers aux mouvemens de Turin.
]ls ont été absolument spontanés et à vrai dire je
ne m'y attendais pas. Il va sans dire que je blàme
la Convention, que j'ai protesté coutre, et qu'on a
(') Quel frate Sparaeino, di cui alla lett. VMMCCCCL nel
voi. LXXVIII, p. 308.
VMMDXLIV. — Pubbl. in G. Mazzini,, Lettres à D. Stern,
ecc., cit., pp. 31-38. L'autografo si conserva nel Museo del
Kisorgimeuto di Roma (fondo E. Nathan). Non ha indirizzo.
132 RPISTOI.AKIO. [18G4J
saisi les Jonniaux qui coutenaieut la protestatiou.
l'olir inoi, la Coiiveiilion est éinincmmeut immorale:
elle met le Gouvernement Italieu daus la nécessité
(le (lécapitei- ritalie ou d'éti-e sciemraent, de piopos
délibéié, déloyal. Elle decròte Aspromonte en perma-
iieiice. Elle aide le l'ai>e à se refaire du crédit et
une armée de bandits préts à égorger les Komains
lorsqu'ils se soulèveront. (i) Elle abolit la protestatiou
Italieuue coutre l'envaliisseur étranger. Elle pactise
un silenee de deux aus. Elle fonde le droit — le
droit non de la torce brutale mais des conventions
écrites — pour l'étranger de nous dire: « Appelés
].ar les Komains, vous entrez: vous trahissez vos en-
gagemens: je rentre et je reste. Elle rejette — je
parie toujours du Gouvernement — la question
romaine vers Tindéfini, en déclarant que ce ne
peut etre qu'à Finlluence morale qu'on devra Rome,
c'est-à-dire, je suppose, à la conversion du Pape. Elle
donne un dementi aux plébiscites, aux déclarations
du Parlement, à celles de tous les Cabinets qui se
sont succédés depuis Cavour. Et quant à nous, elle
nous rend, en brisant les plébiscites, notre liberté.
Xous tàcherons d"en user.
T"ne fois pour toutes, retenez l»ien, je vous en
juie, <pie la question morale est tout pour moi. Il
m'importe t'ort peu que l'Italie, territoire de tant
de lieues carrées, mange son blé ou ses choux un peu
(') L";irt. :'«" (U'ila Coiivpnzidin' del 1") scttcuiln-e dichiara:
'( Il Governo Italiano non i-celanierà contro V firgauizzazione
(li un" armata pontificia, anche se composta di cattolici stra-
nieri, sufficiente per mantenere l'autorità del Santo Padre e
la traniiuillità tanto all'interno che sulla frontiera dello Stato,
purché iitu'sta forza non possa degenerare in un mezzo d'attacco
contro il Governo Italiano. »
[1S041 ICPIRTOI.ARIO. 133
meillenr marche — remarqiuv. bien qne c'est anjonr-
(Tlnii le eontraii'e — il m'importe quo l'Itnlip soit
grande, bornie, morale, vertiiense; il m'importe qn'elle
vienile remplir nne mission dans le monde. Or, an-
joiird'lini, nos doetinaires en 32° inoonlent à l'en-
fant qui vient de naìtre la oonception de Vopportu-
nume, de la tactiqne, dn mensonge, de la lAeheté,
de rhypocrisie qn'on a inoenlées à la France sous les
deux "Restanrations et après. C'est la mon grief prin-
cipal contre notre ]\ronarcliie ; c'est là la raison de
mon mépris ponr tons ces petits pretendila adeptes
de Macliiavel qni font de l'anatomie antonr d'nn
bercean tandis qne Ini. Macliiavel, en faisait en
an'ìqnnni et pleurant. sur une tombe.
Théorie du poigiiard ! Vous m'avez évidemment,
fante d'informations, mal compris. Non seulement,
;> n'ai pas de théorie du poignard, mais il n'y en a
pas. C'est précisement le mot échappé à Manin en
parlant de l'Italie Centrale, qui me tìt écrire ces trois
lettres qne ie cherche, pour vons les envoyer, en
vaili iusqn'ici. C'était ponr lui dire qn'il donnait
anx étranijers nn texte pour calomnier. Mais com-
ment m'expliqner avec vous sur toutes ces choses?
TI me fandrait écrire des volumes. Or. ils sont écrits;
seulement vous ne ponvez pas, dans votre bienheu-
T'puse France. les avoir. La collection de tons mes
écrits. avec nn conp-d'-o'il historiqne et presqne
nntliobioo;raphique s'imprime à Milan chez Daelli;
six volumes ont pam. et le septième va paraitre.
lìoii ou mauvais, vous verriez lA ce qne je snis, ce
fino io pense. "Mais pen importe mon mot : ce qui ira-
porte c'est le ntoì de ce peuple italien que vous ai-
mez d'instinct sans savoir ce qyn'il a fait et que vons
attribuez à d'autres.
i:; I i;i'isi(»i,Ai!i<i. I isCii I
N'oiis \o\vz (UIC jc Ijiìs iillnsioii m votrc livrc. (')
C'csi iioiis iioiis soiiinics proiiiis si licóri t('' ìi oii
liiiiicc — le (IiJiiiic (rUiUiilcl iiioins Ihmilct Ini mcinc
IImiuIcI c'csl le pcilplc. l;i jciiiicssc iiicoiiiiuc, l'oii-
vrici' clcvc p.ii* iioiis, (pii ;i lillci-:ilciuciil l'orcc ii(>s
(I(»c1riii;iii-cs iVaiiiicirr : cpii ;i (•(nupiis, p;n' (Jaribiildi
et Ics voloiiltiiies^ le Midi: (pii ;i p(nissc, |);n- l:i me-
iijicc, le (ìonveiiieiiieiit vcis Ics Elals dii i>ape; (pii
le ponssera. coiniitcz-v, sur \'ciiisc. Ce pciiple iTest
pas (laiis votrc livrc. .Fc sais hicu (pie les événemeiis
r.iixipiels jc fais allusion ne iionvaicnt y entrer;
mais ce penjile était visible en p;ernìe daiis la période
(jni rentre dans votre cadre; et vons ne l'avez pas
VII. r'cst (pie vons n'avez pas ])lonjjé an dessous do
la surface. Cenx qni vons entonraient vous en ont
cnipi^'clice. J'ai sonri, je ne vous le cache pas, de
Tenthousiasme sans reserve avec leqnel vous parlez
(Ics individualités de notre période de transition,
vous qui avez si bien jugé Onizot et tontes celles
de la vòtre. Mais il y a tant d'amour, dans le livre,
pour mon pays, un sentiment si vif de l'Italie, une
aspiration si profonde vers son avenir, que tout en
jjrondant un peu intérieurement, je sens le besoin
de vous tendre la inain en vons disant: Merci.
Mais pourquoi ne pourrions-nous pas faire la
fijuerre à rAntriche sans la France ou l'AngleteiT-e?
Xe savez-vous pas que nous avons 380,000 sous le
avraes? 50,000 appelés dans un mois? 131,000 gardes
nationaux à mobilìser par un décret de 1861? 30,000
volontaires piribaldiens? et la Vénétie prete à nous
aider par l'insurrection? Ne savez-vous pas que l'Au-
(') Hisioire de la Revolution de IS-lfS, che Mad. d"Agoult
aveva inviato in dono al Mazzini. Yed. la lett. VM^NIDVII a p. 60.
lisci] KPISTOI.AUK». lo")
ti'iclic ne pciit, (l;ins iiiu* }:;u(M-i<' ìImIìciiiic, ile plus
(le liOO.dOO lioimiii's? ]jÀ jinssi vons iTóIcs ]»jis asscz
exju-tenu'iil iiiforimV.
Xc craiiiiiez; ricu ])()ur rriiilé: clU' l'sl à iious
(pioiiliroii fasse t'1 (|n<)l(|iu' ixms lassioiis. Elle ne
(Olili jias le iiioiiidre riscpie. VA iioiis iious i'erioiis
1i)iif< li.M'lier polir elle.
Ce iiV'sI ]»as sur Macliiavcili (pie je dis aiiathè-
iiie; e'est sur les imita teiirs de Machiavelli. Qusuit à
Tacite on lui ou aux lixres eu frenerai, je vous avoiie
(pie je les doniierai.s tous ])()ur une lijj^ue d'action.
Je crois (jue Byrou a dit cela aussi (|iiel(iiie part.
Ne m'appelez pas barbare. Sérieuseraent parlant, la
pensée m'est sacrée et je serais capable de me trat-
ner de bibliothè(iiie en bibliotlièqiie, d'archive dcj
couvent en arcliive de coiivent pfjiir délerrer qiiel-
(pies lignes d'un grand penseiir onblié, de Joachim
par exemple. Mais ce serait à condition de me dé-
vouer à incarner la pensée contenne dans ces qiiel-
ques lignes dans l'action. -Te n'aime pas qu'on démem-
bre l'nnité hiimaine: elle est pensée et action. C'e&t
pourqiioi les <>énies qui noiis ont donne une liieur de
cette unite sont ceux qne je préfère. Entre les
denx séries, dont l'ime dépend d'Horaère à travers
Shakespeare jnsqn'à Goethe, l'antre descend d'Eschyle
à travers Dante jiisqii'à Byron, mon admiration n'a
pas de clioix.mon amour choisitla seconde. Yoilà toiit.
Nons difPèrons sur bien d'appréciations, n'est-ce
l)as? Xcvcr mind, comme dìsent mes Anglais. Nous
sommes d'accord, sur des points bien plus impor-
tants; et nous sommes deux croyants dans la méme
source de foi : recherche de la Yérité et expression
courageuse de la Yérité.
Adieu, Madame et amie, Joseph
]:?i; KiMSToi AKio. |isr»4|
Uni, jc coiiiKii le niédiiilloii, si vous pailcz de
(■(dui (pii poide sur une de scs liicos (juehjut's niofs
(Ics lìandiiMa eux-niémes.
Ne ciaijiuez pas d'èti-e /iiorocdiitr. Dites-moi
sa MS i(''seive toute pensée qui vouh vient h nioii
sujet et demandez-moi tout ce qm jieut vcnis étre
utile.
J'i^uore le (luand de la fOte I)autes(iue. Il ne
faudiait ])as, je crois, qu'il y eùt ti'op d'intervalle
entie ce (jue vous écrirez et la tete elle-méme.
(^uant à la Convention, et queljpie soit votre avis
là-dessus, auriez-vous, vous ])rétres.se de Dante,
le ooniasje de la méler à ce que Dante vous inspi-
rerà? Je n'en crois rien.
VMMDXLV.
A Eva Semenza, a Londra.
[Loiulra], 7 ipttol)re l.S(j4.
Cara Eva,
Quando leggerete queste linee — tra due anni —
saprete che un uomo, amico di babbo e di mamma,
s'interessava a voi, vi benediceva e desiderava il
momento in cui vedrebbe che avete cominciato a
])ai']are. Quel giorno, pensate a me che forse non
\edi-ete irai.
Girs. Mazzini.
VMMDXLV. — Inedita. L" autografo si conserva presso
gli eredi di G. Semenza. Non ha indirizzo.
llS(;-t| M'ISTOI.AUH). l'Ai
VMMDXLVI.
To Emilie Ashurst Venturi, Eastboiirne.
[Loudon, OctolH'i- 7tli 1.S04]. Fridity.
Desu-est Emilie,
I seiid the Dovere; but the two iiumbers must
be «eiit back to me. Since the Convention, I have
noi received one sinj^le word from Lugano or from
Milan ! Tlie Popolo d'Italia too lias beeu seized
f<)]- my article.
Matilda is very uuwell again.
William did not go to Oxfordsliire : he has got a
\' iole ut C-old and is at home.
Venerdì.
Carissima Emilia,
Mando il Dovere; ma dovete rimandarmi i due un-
meri. Dopo la Convenzione non bo neppure una parola
né da Lugano né da Milano I Anclie il Popolo d'Italia ìi
stato senuestrato per il mio articolo.
^latilde sta ancora molto poco bene.
William non è andato nella trontea di Oxford : ha un
forte raffreddcn-e e sta in casa.
V.M.MDXLVI. — i'iilii.l.. in pjiitf. (l.i !•:. F. KrciiAKiis. op.
cit., vo'. Ili, 1). lO.'i. L'autografo si conserva nel Museo del
Uisorgimento di Re ma. È in una busta che. di i)Ugn(» del Maz.-
zini, ha riudirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi. Turret Cot-
tage. Seaslde Itoad. Eiistbourne. » La data si ricava dal timbro
postale.
V.\S KPISTOI.AIUO. lisci]
Tlif Ilcrzciis li;i\(> hccii ;iskiiiji yom- news. .M;i(!;i
me ((uiiicfT. \;itli;ili(\ eie. Cowcii too; H()|y<);ik(' ioo.
And thiit is ;ill. II(»\v ;ii(' yon? raiii or noi. I
Ioni; l'or yonr Itcinu cxjiinincd. ^'onl• cver
.loSKI'lI,
(ili IhM'zi'ii liaiUKi chiesto .si)C'SS(i vosi re iioli/.ic. Ma
(lame (>,s:arefl", Natalie, ecc. Anche Coweii : anche Holyoake.
K (luestct è mito, ("omo state? Dolori o no, desidero che
voi siate visitata. Sempre
vostro affezionato
Giuseppe.
VMMDXLVII.
ALLA REDAZIONE UELL'« UNITA ITALIANA, » a MilailO.
[Londra]. 10 ottobre [1S64].
Amici,
Col rossore stilla fronte io traduco per voi, e voi
di certo col rossore sulla fronte inserirete, gli estrat
li die seguono di una corrispondenza da Torino pub-
blicata nel Tiììirs del 10. (^) Il Times è tristo giornji-
VMMDXLVII. — Pubbl. wirCnitù Itulìamt di Milano,
d^l 14 (,tt.)l)re IStU.
(') Gli « estratti » della corrispondenza torinese al Times.
inviata certamente da A. Gallenga, erano i seguenti :
(I Le Camere Italiane parlarono la mente loro nel 1800 ;
pur dovranno rinegare le proprie dichiarazioni nel 1864. Tutto
questo deve e sarà sopportato. Gli Italiani non peccano d'un
falso orgoglio. Essi pendono per la loro vita dall'arbitrio
[is(;4| Ki'KSToi.AKU). i:;;»
le, lo so; iii;i ik' il Titiirs iió silcuii jillro ^ioniJilc osc-
it*bl»i' sciivt'i-c »rnn<> (lei pili piccoli j);u'si (ri*ìurop;i.
ilcljiio. Svizzera o (Ji'cciji, ciò che, iiicrcè riiiilcjjjiia
sci'\ililà (U'.iili attuali ix'gjiitoi-i crHalia, sciivc di noi.
X'ostro
(jIus. Mazzini.
(Icll.'iniin'riitiirf rr;iiic»'s«'. Essi smio ciist rei t i di ricorn-rr a lui
per 1111 favolo: e fhi niendica non ha scolta.
« Ciò clic chiesero, e. sembra, ottennero (l.ill'iiiiperafore,
è lo s};oinl)ro dei Francesi da Roma, tanto che il poter tem-
porale della Chiesa corra le sorti d un accordo tra il papa e
i .suoi sudditi. Per assicurare un intento siffatto, gli Italiani
rinunziano, da parte loro, a e gui pretesa sulla Città Etei-na.
S'anche Roma compiti i due anni, cessasse d'essere sede pon-
tificia, potrebbe forse appartenere ai Romani : ma gli Italiani
ne rimarrebbero, per loro atto solenne, esclusi.
« E s'anche i Romani dichiarassero un giorno per Plelii-
scito, di volersi annettere al regno Italiano.... gli Italiani
non potrebbero trasferire in Roma la sede del Governo....
Esista o no in Roma una guarnigione francese, è chiaro ch'j
la Corte e la Camera non possono recarvisi, finché la Francia,
a capo e nell'interesse delle Potenze cattoliche, frappone il
suo veto. La Convenzione di Parigi può riuscire in qualche
cosa favorevole ai Romani, ma quanto agli Italiani, o la Con-
venzione non ha senso alcuno, o li vincola a cercare la loro
capitale altrove.
« Se quindi è contemplato in oggi un trasferimento da
Torino a Firenze, è chiaro che si tratta di stabilire in que-
st'ultima città la capitale, non provvisoria, ma ijermanente.
La parola pror visoria può difficilmente esistere nella clausola
segreta della Convenzione. A ogni modo, sia Firenze adottati
provvisoriamente o permanentemente, scende dalla lettera o
dallo spirito della Convenzicne, che la sede del Governo, s'an-
che potesse rimuoversi in avvenire da Firenze, ii' n potrebbe
mai trasferirsi in Roma....
« L'imperatore sa perfettamente che. siano o non in Roma
le sue truppe, una sola parola, un solo cenno di lui. bastano
per costringere gli Italiani a mantener la pace in Roma.... »
140 KPISTOI AKIO. IISIU)
VMM1)XL\'1II.
•IO Emilie Asiiurst Vkntuki, Eastboiinic.
[London. OctolM'i- lOth. 1804]. Smidiiy.
Dear,
First of ali, please to i)()st the eiiclosed.
The rest to to-nioirow luorning, Avheii T shall
bave iiiost likely a little note fvom you.
Monday.
I bave at last a mass of lettei's fi-oni Lugano
and ^lilan. Thenee, laconism.
J*age 5. voi. 2. (M yes: between man and external
nature events etc.
Page 158. voi. 2. (juite right: standard of taste.
Yes; it was for the s])iritualist ITumbug that I
Domenif-a.
Cara,
Prima di tutto, fate il piacere di impostare racchiusa.
II resto a domani mattina, (piando molto probabilmente
avrò una letterina vostra.
Lunedi.
Ho finalmente una cpiantità di lettere da Liticano e
da Milano. Perciò, laconismo.
Pagina 5. voi. 2. si: fra Tuonio e la natura esteriore,
gli eventi, ecc.
Pagina 158. voi. 2. giustissimo : il livello medio del gusto.
Si : era per lo spiritualista Humbug che io domandai
VMMDXLVIIL — Piil)t)l.. in pnrte. da E. F. KKn.\Rns. oi..
cit., voi. Ili \K 104. L"aiit(if;raf() si conserva nel Museo del
Hisii-gimento di Roma. È in una liusta che. di pugno del Maz-
zini, ha l'indirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi. Turret Cottage.
Seaside Read. Eastbourne. » La data .si ricava dal timbro postale.
C) Dell'ediz. daelliana, sulla quale E. Venturi preparava
una traduzione inglese.
[1864] EPISTOLARIO. 141
asked jibont Tom. T am glad at one beiug sympa-
llietically ragiiig at it.
Deal-, to cali at tlie Cai-lyles is moie licavy tu
mo tliaii yoii lliiuk: stili, I shall tliiuk of it.
Matilda is vin-y ili — aiul Caroline is goiiig lo
luM- to-day. J don't kiiow wlietliei- she will be able
lo come back this eveiiing. If so^ I shall write
what she says. She has a Doctor fvom Tu ii bridge;
whether a homceopathic one or not 1 do not know.
1 lear the worse.
William has had and has stili a rather severe
cold; but he is getting better.
JUess vou, dearest Emilie: now and ever
your loving
Joseph.
Why do tjoii copy the Doverci
Did you ever read the Miserahicsf
Why did you send the London Illufitrated News?
di Tom. Sono contento ohe qualcuno si arrabbi graziosa-
mente per (luesto.
Cara, l'anelare dai (!arlyle è cosa pili grave per uw
di quello die non crediate: pure, ci penserò.
Matilde è molto ammalata — e Carolina andrà da lei
oggi. Non so se poti:'! tf»rnare questa sera. Se si, vi
scriverò tpiello che dirà. Ha un dottore di Tunbridge ; non
so se omeopatico o no. Temo il peggio.
William ha avuto ed ha ancora un raffreddore piut-
tosto forte : ma sta migliorando.
Dio vi benedica, carissima Emilia : ora e sempre
vostro affezionato
f4lITSEPPE.
Perché copiate il Dovere?
Avete mai letto i Miserablcs?
Perché avete mandato la London Illustrateli News?
I4*J KCISTOI AltlO. (1S(Ì4|
V.M.MDXLTX.
A (JlOVANXI CllILKXZOM, U LuglinO.
I Lumini |. 11 <.tl.)l)n' |l.s(;4|.
Caro amico,
Ilo hi tua l'I settembre soltanto ieri 10 ottobre.
(Questo mi sensi del silenzio. Serba i 1100 e aumeu-
lali, se puoi. Non mi sento bene e perciò non scrivo
al! amico M[osto] o a Q[ua{lrio], Lo farò e ti man-
derò.
Quanto alle elezioni generali è difficile decidere:
dipende da un calcolo che dovrebb'esser fondato
su fatti. Tua maggioranza dell'opposizione non è
probabile ; una forte minoranza è desiderabile for.se
perché non muta le tendenze della Monarchia e può
trascinarla a una lotta dalla quale, come in Francia
nel "i8, potrebbe escire il trionfo imprevediito del
nostro elemento. I repubblicani noti, eletti, non do
vrebbero accettare perché bisogna ormai formare un
1 ucleo sacro all'avvenire. I semplici oppositori do-
vrebbero essere spronati a votare e a convincersi
che devono rinforzar l'opposizione. Spronar quindi i
malcontenti non repubblicani: suggerire ai repubbli-
cani noti d'astenersi se eletti: bisogna cercar di riu-
nir le due cose. È bene che la sinistra si rinforzi; ed
è bene che i repubblicani non entrino nella Camera.
La vera questione del resto sta altrove. Addio
per oggi. Riscriverò,
Tuo
Giuseppe.
MMDXLIX. — Inedita. L'autografo si conserva neHa
« Casa di Mazzini, » a Pisa. [Xota 1951 : La data va corretta
in [Londra]. 11 ottobre [1865].]
fis(;4l /'rpisToi.AKio. 143
VM-MDL.
A SARÀ AAI'IIAN, il LuyjUUt.
LLoiulni], 11 .ittuhi-.. |1S(;4|.
Caia JSuriiia,
Finalmente! La voslia del 4l mi giunge il 10. Ne
.«ono lietissimo. Fantasticava d'essere maledetto da
rutti voi.
Divento nomo ali hasiness. Non vedo sulla noticina
i 500 trancili dati da Daelli a Br[usco] pel volume
in acconto. Anche quelli, se li aveste, devono essere
depositati nel. fondo collettivo. Cosi pure gli altri
mille, se D[aelli] li dasse. Gr[ilenzoui] mi disse d'ave-
re un migliaio di franchi. Son duii<pie 7720 che costi-
tuiscono il perno dell'azione futura. \'ediaino d'an-
dare innanzi. Anch'io raccolgo qui qualche minuzia.
Giulia (^j nulla mi scrisse del Miaglia, il quale,
malgrado le cin(pie lingue, non troverà, temo, im-
piego. È più che mai difficile, se non si .trovano case
che si impiantino ora.
Emilia sta meglio : ma Matilde male assai e temo.
Ricordatemi con molto vero affetto a Giannetta :
poi a tutti della famiglia. Amatemi come v'amo io.
Giuseppe.
Holyoake mi ha dato due lire per voi ! Che cosa
devo farne?
Fate giungere^ vi prego, intendendovi con Mau-
r[izio]^ l'acchiusa ad Antonio Mosto.
VMMDL. — Inedita. L'autografo si conserva nel Museo
del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). A tergo di esso,
di pugno del Mazzini, sta l'indirizzo : « Sarina. »
(') Giulia Modena.
144 KPI8TOI.ARIO. f1SG41
V.MMDIJ.
To Emimk Asru'UHT \i:.\iri{i, K.islliniiiiit'.
I London OcIoIht lllli, lSt;i|. 'l^icsdny.
J)ear,
AVliy noi oiie word to-day?
J (liti Mot wiito yestei-day, hecause I 11ioiifj;lit
tliat Caroline \vonl;l bave wiitteii. Slic did iiot,
because slie IiojmmI to he ahlc to ji,ive hetter iieAvs
to-day aftei' a note i'rom I^anlen. Tliey aie lather
worse. She ^oes again tliis afternoon.
I ani not fioiirishinju; and compelled to wi-ite as
little as possihle.
So, love, sad love fi-oni your
JOSKI'II.
AVill yon iiive me the address of CJnénau de
Miissy?
Martedì.
Cara,
Perché neppure una rijia oggìV
Non ho scritto ieri, perché pensavo die Carolina avrel>be
scritto. Non l'iia fatto, perché sperava di poter dare notizie
•migliori oggi d(»po una lettera da P.ardeu. Sono piuttosto
peggiori. Ci va di nuovo oggi nel pomeriggio.
Non sto heiiisshiio e sono costretto a scrivere il meno
possibile.
Perciò tanto affetto, triste affetto, dal
vostro
ClITSElPPE.
Volete darmi IMndlrlzzo di Cneuau de MussyV
VMMDLI. — Puh])], da E. F. Richards. op. cit.. voi. Ili,
p. 108. L'autografo si conserva nel Museo del Risorgimento
[18041 EPISTOLARIO. 14.1
VMMDLII.
A Mai'uizio Quadrio, a Milano.
[Londra], 11 ottohro Ll'^<»4].
Caio Maurizio,
>.'on posso scriverti a lungo, perché noii istò bene,
^fa ti ringrazio delle tue del 1, 4, 5 che mi giunsero,
non so perché tutte tre assieme ieri. Intenderai come
il lungo silenzio da tutti mi turbasse. Fu Jessie che
mi disse che tu e il marito, credeva, vi ravvicinavate.
Sj) [incili], qualunque ne sia la causa, spiace anche
ai migliori nostri che dirigono la Falange Sacra.
Cerco ora centralizzare tutte le diverse sezioni. Non
sapeva avesse perduto l'impiego e mi duole. Quando
mi lagnai delVUnità e della corrispondenza (^) i tuoi
articoli non erano giunti. (-) Scriverò ad Andrea in
Fir[enze]. Il (liornaletto ch'ei propone, essendo cen-
trale per tutta l'Associazione varrebbe meglio che
non i bollettini; ma oh Dio! chi lo farà? Xe dipende
il tutto. l'enso che sino alla discussione in Paria-
di Roma. È in una busta che, di pugno del Mazzini, ha l'in-
dirizzo: « Mrs. Emilie A. Venturi. Turret Cottage. Seaside
Road. Eastbourne. » La data si ricava dal timbro postale.
vMMDLII. — Inedita. L'autografo si conserva nel Museo
del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). A tergo di e.sso,
di pugno del Mazzini, sta l'indirizzo : « Maurizio. »
C) Quella del corrispondente da Torino. Ved. la nota
3 alla p. 94.
{') I tre artt. sulla Convenzione. Ved. però la lettera
VMMDXXXI, a p. 108.
Mazzini, Scritti, ecc., voi. LXXIX (Epistolario, voi. XLVIII). 10
liti EPISTOLAHIO. [1SG41
mento non bisognerebbe far guerra ad alcuno né a
Nie[otera], né ad altri. (') Se combattessero accanita-
mente la Convenzione poi, rigettati^ si ritirassero
nuovamente e delinitivamente non avrei che dire.
Mettere in imbarazzo il (Jroverno è ciò che lo spin-
gerebbe sulla via che vogliamo. Lo stesso è per le
elezioni generali se venissero. Una Opposizione for-
tissima non muterebbe le tendenze della Monarchia:
le irriterebbe. Carlo X e L[uigi] Fi) [ippo] te lo pro-
vano. Ora, tieni per fermo che ciò che vogliamo non
escirà se non da una collisione per Roma o per Ve-
nezia — o da un urto fra i due elementi non nostri
che apre l'adito al terzo. Noi possiamo e dobbiamo
registrare in due parole il nostro dissenso dal giu-
ramento, etc, ma senz'irà, senza commenti personali
per ora. È questo il mio avviso; e determinato ap-
punto da che tendiamo allo scopo ])ratic(). TI tutto
è organizzare, raccogliere.
Addio i)er oggi. Ama il
tuo
GlUSEPTR.
(') La discussione alla Camera dei Deputati riguardo alla
Convenzione del lo setteml)re si iniziò il 7 novembre 1S(>4 e
si (-hiuse il 19 dello stesso mese con 'M7 voti favorevoli al Mi-
nistero contro 70 d'opposizione.
[1S04] KPISTOI.ARIO. 147
VMMDLIII.
To Emilie Asiiurst Venturi, Eastbourne.
[Luiidon Ocldhcr K'.tli, 1S(i41. Tliursdjiy.
Deiucst lOinilie,
Youi- kiiow of Miitilda frorn Asluii-st. Caroline be-
lioves tliat she is somewhut better.
Wliat a huriT, dear ! I do iiot mean to telegiaph
in my turii to the Doctor. 1 am eiiring myself
with bismntli and pei)sine; and hope to surmount tlie
Ihreatening. I faney I am a little better ali-eady.
Any way, I l'eel tliankfnl foi- the friendly empres-
scment.
(riovedi.
f'iirissima Eiiiiliii,
Sapete di Matilde da Ashurst. ('avolina crede che stia
già iiu i)oc(» meglio.
Che fretta, cara! Non intendo di telegrafare a mia
volta al dottore. Sto curandomi con Itismnto e con pe-
psina ; e spero di stiperai' la minaccia. Ci-edo di stare giti
un po' meglio. Ad ogni iikmIo, vi sono grato i>er 1' ami-
clievole ('Miurssonoif.
VMMDLIII. — Puhbl., in parte, da E. E. Rtchauds op.
C'it., voi. Ili, p. 104. L'autografo si conserva nel Museo del
Risorgimento di Roma. È in una imsta che, di pugno del Maz-
zini, ha rindirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi. Torret Cottage.
Seaside Road. Eastbourne. » La data si ricav.i dal timbro
Ijostale.
14S FIPIRTOI.AIUO. [1804]
Deal-, the Times has createci a Ihing of bis uwn :
il" llie (,\)iiveiitioii is ai)i)i'Oved fcudality will be en-
lliioned ami so oii: The wjiiliiii; is idiotic. l'ut
I i('si<;ii iiivself.
You (lo iiot say Olio word about yourself.
I too ree! uiK-oinrortable about Matilda. Stili,
lei US liojx' l'or the better.
I reineniber now perfectly your beautiful criti-
(ism Oli the Mhrrdhìcfi. 1 grow very lorgetful siuce
some timer it is pliysical. T liad no sj)ecial reason
lor askiug: had you noi rcad il, I would bave leut
the hook.
Xothing new.
Bless vou. E ver
your loving
Joseph.
Cara, il Times lia creato una cosa tutta sua : se la
Convenzione sarà approvata, il feudalismo sani instaurato
e cosi via. L'aspettare è idiota. Ma mi rassegno.
Non etite neppure una parola di voi.
Anch'io sono preoccupato per Matilde. Pure, speriamo
per il meglio.
Mi ricordo ora perfettamente la vostra bella crìtica
ai Miserables. Ho perduto molto la memoria da un po' di
tempo : è cosa fisica. Non avevo ragioni speciali per
domandarlo : se non l'aveste letto, vi avrei prestato il
libro.
Nessuna novità.
Dio vi benedica. Sempre
vostro affezionato
GlUSE^PPE.
[lSr.41 KPISTOt.ARIO. 149
VMMDLTV.
To Emilie Ashubst Venturi, Eastbourne.
[London. October 14tli. I.'><fi4|. Friday.
Dearest Emilie,
Matilda's news, of yesterday eveniiig, were fa-
vonrable. Bnt T know that Caroline wrote to yoii.
T bave Avritten to the Doctor. I suppose I will see
him to-day. I am up and going ont as usuai: oiiìy
nnwell and witli ali the symptoms of the old illness
al the TMlonis. ToiJà loiit.
E ver your veiy lovinj;
Joseph.
Di*. rii[i'istian] insists on yonr keeping at the
soa-side as long as possible.
^ . . T^ .1- Venerdì.
Carissima Emilia,
Le notizie di Matilde, di ieri sera, erano migliori. Ma
so che Carolina vi ha scritto.
Ho scritto al dottore. Credo che lo vedrò oggi. Sono
alzato e vado fuori come al solito : solo sto poco bene
ed ho tutti i sintomi della mia vecchia malattia al piloro.
Voìlà fout.
Sempre vostro affezionatissimo
.Giuseppe.
Il Dott. Christian insiste perché voi rimaniate al mare
il pili a, lungo possibile.
VMMDLIV. — Piil)l)l., in parte, da E. F. Rich.\rds. op.
oit., voi. III. p. 105. Dautografo si conserva nel Museo del
Risiirgimento di Roma. È in una busta che. di pugno del Maz-
zini, ha l'indirizzo : « ilr.s. Emilie A. Venturi. Turret Cottage.
Seaside Ruad. Eu.stbourne. » La data si ricava dal timbro postale.
ino EPIHTOI.AKIO. [1804]
VMMDLV.
A Vincenzo Brusco Onnis, a Milano.
[Londra], 10 lotlobre 18041.
Caro Brusco,
Ho le vostre del ì) e del 12 a un tratto.
Avete jjià autorizzazione pel resto del danaro
Gril[enzoni], se occorre.
Sta bene delle intenzioni; ma siamo oltre nel
tempo; e una cosa di (piel genere non si sostiene
colla neve sull'Alpi. O presto o nulla. Come vi dissi,
non v'è da spingere, ma da lasciar fare e seguire.
Non capisco l'affar della li. 19.17. 3. 5. I. 8. 7.
Due operai nostri di notte fanno il lavoro, p] in
\'l. S. :\. !).. etc. II. 2:1 21. 10. 7. 1. 13., etc, e un
amico suo farebbero.
Se si fa, bisogna — (pianto al seguire — insi-
stere coi buoni, con ^ren[otti], con tutti, perché ri-
cordino che in 1. 21. 23. 2. 4., etc. non hanno bi-
sogno se non di (pialche I. 11. 7. S. 5. e inoltre gli
elementi vicini al X. 20. 27. 28. 29. 30. — T. 8. 5.
v'andranno. L'importante ])er raccogliersi è il paese
di 56. [Bezzi]. (M
Non ho tempo. Aspetto. Porterò. Se no, pazienza :
lavoreremo in inverno per la repubblica.
Vostro
Giuseppe.
vMMDLV. — Inedita. L'autografo si conserva nel Museo
del Risorgimento di Milano. A tergo di esso, di pugno del Maz-
zini, sta l'indirizzo: «Brusco On[nis]. »
(') E. Bezzi era nato a Cusciano comune di Ossana, in
Val di Sole, alle radici del Tonale.
[18041 KPIKTOI.AKIO. ini
VMMDLVI.
A Felice Bagnino, a Genova.
[Londrsi]. 17 ottobre [1864].
Caro Felice,
Scegliete, vi piego, qualche delegato oi)eraio che
vada a Napoli: inserite il di lui nome nei due atti
e affidategli rincai-ico. Datemi il nome.
Fate, vi prego^ che i nostri sostengano la ridu-
zione del numero dei componenti il Consiglio Cen-
trale, ft impossibile che in nove uno non mi sia
avverso; e non potrei jùù ispirare la Commissione.
Centrale. C)
A'ostro tutto
Giuseppe,
Ben inteso, se andate voi. {)onete il vostro nome
sugli atti. (-)
vMMDLVl. — Inetlita. Jj'autogrjifo si conserva nelllsti-
tut ; Mazziniano di Genova. Non ha iudii'izzo.
(') Neirultima seduta (27 ottobre) dell'XI Congresso dello
Società Operaie il Comitato Centrale, su proposta di B. F. Savi,
fu cosi composto : Zuppetta, Savi, Tavassi, Martinati e Stampa.
Ved. il Giornale delle Associazioni Operaie Italiane del 6 novem-
bre 1SG4.
(-) Nell'elenco « dei componenti 1 Assemblea dell'XI Con-
gresso delle Società 0])eraie in Napoli. » publtl. nel Popolo
d'Italia del 29 ottobre non figura il nome di F. Dagnino. Rap-
presentarono le società operaie di Genova : F. Ricci G. Fa-
nelli, D. Attanasio e B. F. Savi.
152 KPIKTOI.AKIO. [18(541
VMMDLVII.
To Emilie Ashurst Venturi, Eastbourne.
[London, October 17th, 1SG4]. Munday.
Dearest Emilie,
W[illiam] and B[essie] are leaving to-day for
Oxl'oid or ahout: they do not come back uiitil tisa-
tiirday. I write tliis so that. if you should not re-
ceive any answer, you iinderstand the why.
1 continue to be so so, lor the present. The
Doctor came.
Ho\v sanguine you are! If Daelli is ruined, not
Lunedi.
Carissima Emilia,
William e Bessie partono oggi per Oxford o dintoi-ni ;
non torneranno fino a sabato. Vi scrivo tinesto. in modo
elle, se non riceveste risposta, possiate comprenderne la
ragione.
Continuo a stare cosi cosi, per il momento. Il dottore
è venuto.
Come siete ottimista ! Se Daelli è rovinato, non solo
VMMDLVII. — Inedita. L'autografo si couserva nel Mu-
seo del Risorgimeuto di Roma. È iu uua busta che. di pugno
del Mazzini, ha l'indirizzo: « Mrs. Emilie A. Venturi, lurret
Cottage, Seaside Road. Eastbourne. » La data si ricava dal
timbro postale.
[1S(J4| KPISTOI.ARIO. 153
oiily J sIkiII iiot ha ve more, bui I shall inost pro-
bably lose tlial source of gain Avhic-h is iiow iiuli-
spensnble to me.
Ever
loving
JOSE'PH.
W[illiam] goes to-morrow morning.
non avrò di pili, ma sarà molto probabile che io perda
quella sorgente di guadagno che ora mi è indispen-
sabile.
Sempre affezionato
GlUStJPPE.
William i>arte donuini mattina.
v:mmdlviii.
AGLI Amici m Trieste.
[L lidia], iS ottobre [1S()4].
Fratelli,
Il moto Veneto non i)nò aver Inogo in qnest'anno^
pei- la stagione innoltrata che vieta la zona dell'Alpi,
snlla qnale l'azione popolare deve iniziarsi. Avrà
luogo irrevocabilmentp nella primavera. Trascinerà
esercito e Governo. Bensì, è necessaria per noi la
nostra iniziativa. Senza (piella, il Governo non agirà
mai. E s'anche agisse, agirebbe come nel '59 col-
VMMDLVIII. — Puhhl. in S. MuRATTi, I Precursori (Do-
cumenti rìguardunii ire punti di Storia dell' Ir r(dentismo) ; Trie-
ste, Trani, 1923, p. 2.
154 KPISTOI.AKIO. [1S<>4]
l'armi francesi a fianco. Or l'armi francesi signifi-
cano, oltre il disonore e la soggezione, una seconda
paco di A'illafranca clic lascerebbe in mano all'Au-
stria voi e il Trentino.
Voi dovete (lun<iue ravvivarvi, rioidinaivi, secon-
dare gli sforzi. Non so fin dove potrà, nel momento
solenne, estendersi la vostra azione. La forza vostra
e le circostanze lo deci<leranno. Ma voi potete in
ogni modo aiutare rim])resa cli'è vostra con qualche
offerta oltre a Bollettari del Comitato A'eueto — e
potete fin d'ora^ studiando il terreno e le condizioni
del nemico, nella vostra città e in Pola, prepararvi
l)ossibilità di fatti die scemino la potenza nemica e
ne danneggino il materiale. Quanto a un'azicme piiì
diretta, fate scopo del vostro lavoro la Marina segna-
tamente, e le coste Dalmate.
Non credo inudente di mettervi ora in contatto
col Comitato d'Azione Veneto, f] necessario mante-
nerlo intangibile ad ogni sco]»erta. Accostandosi la
jìvimavera, avrete <la me modo e indirizzi. Intanto,
abbiate contatto con me, sia per mezzo dell'amico,
sai direttamente indirizzando a Cli. Pìgott, 25. Rood
Lane — Fenchurch Street. London, — sia col mag-
giore Bounet in Comaccliio, o con L. Missiroli in
Ravenna o con Antonio Mosto, in Genova.
Vogliate darmi un quadro dei vapori del Lloyd,
numero, linee che percorrono ed elementi che ne
formano gli equipaggi. Più tardi vi dirò altro. Da-
temi pure un quadro delle forze nemiche che occu-
pano non solamente la città, ma il littorale.
Addio : questo non è che il comincìamento della
nostra corrispondenza. Sono lieto del vostro averlo
provocato. Abbiatemi fratello,
Git:s. Mazzini.
[1864] EPISTOLARIO. 155
VMMDLIX.
To Emilie Ashubst Ventubi, p]astbourne.
[London, October ISth. 1S(;4]. Tuesday.
Dearest Emilie,
Onlv tliat vou shoiild iiut be uiieasv, I write to
say the usuai .so .so. ^Moie I caiiiiot, conscieutioiisly.
say. Xothiug fioni yoii tliis moruing. If you come,
write, so tliat I do not send the papers. But how
cau you come? You ha ve no where to go.
Evei-
loviug
Joseph.
Martedì.
Carissima Emilia,
Soltanto peiX'lié non vi i)reoecupiate. vi scrivo il so-
lito (o.s/ co>!ii. Di pili, in coscienza, non posso diro. Nulla
da voi <iuestii mattina. Se venite, scrivete, in modo che
non mandi i giornali. Ma come potete venire? Non avete
un luogo dove andare.
Sempre affezionato
Giuseppe.
VMMDLlX. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mn-
seo del Risorgimento di Roma. È in una busta che, di pugno
del Mazzini, ha l'indirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi. Tur-
ret Cottage. Seaside Road. Eastbourne. » La data si ricava
dal timbro postale.
1f)(i KIMSTOI.AKIO. [1«P>4|
VMMDLX.
A Saba Nathan, a Lugano.
[Luiulnil li» ottol.n' \\f^CA].
Cara Sarina,
Pei'clié non siate inquieti, vi scrivo. Ho avuto e
ho ancora un ritorno di quella malattia infiammatoria
al i)iloro ch'ebbi tre anni addietro. !Ma siccome ho
cominciato a lottare contr'essa con l)ismuto e altro
sin da i)rinci]>io. spero escirne, e tra non molto. Ho
del resto il medico dei d'Orléans (^) che intervenne
nella prima e sugheri le cose che mi giovarono o.
che Belcr[edi] approvò. Solamente, lo scrivere mi fa
male. E per cpiesto in una mandata a Br[usco] per
Cairoli, insistendo per la restituzione dei 600 fran-
ali non ho inserito sillaba per lui. Maur[izio] gli
scriva.
Ho veduto di Daelli. Questa faccenda mi giunge
male a proposito. Se ])erdo quella sorgente di gua-
dagno, coi piccoli bisogni voluti dalla salute, etc, il
vitalizio non mi basta. Se quei deìVUnità prendono
la cosa per sé, presto o tardi v'avranno guadagno,
ma poveri come sono, il presto o tardi non fa per
VMMDLX. — Inedita. L'autografo si ((tuserva uel Mu-
seo del Risorgimeuto di Roma (fondo E. Nathan). Non ha
indirizzo.
(') Il dott. Guénau de Mus.sy del ijuale aveva chiesto
l'indirizzo a E. A. Venturi.
[1864] EPTSTOI.ARTO. ìf>7
essi. (^) Maur[izio] mi tenga a giorno del come finiià
((nesta faceenda.
•lessie è, come già saprete a Firenze.
Delie cose nostre non so i)iii che dire. Aspetto
a vedere se i nostri intendono il bisogno d'nna vera
organizzazione. Ilo mandato nno a Napoli il quale,
tornando, si reclierà a Mll[ano] e vedrà i nostri.
Dite a Maur[izio] elie non si preoccupi di Mnl-
l[er].lio rotto solennemente colle alte sfere. Quanto a
(}iann[elli] è buono, ma esagera la propria influenza.
T*er la Falange Sacra congressi e, temo, giornali son
sogni. Sto fondando in (Ten[ova] una Direzione Cen-
trale per tutte le Sezioni e ho già mandato una lunga
Circolare che emetterà sui doveri dell'Associazione.
Addio ])er ora: affetto a Giann[etta] e a tutti,.
Vostro sempre
GrT'SEPPE.
VMMDLXI.
An Ani)Rb:a Giaxnelli, a Firenze.
[LoH.-lnil. 20 ottohvo [ls(i4|.
Caro Amico,
Sono malato e lo scrivere mi nuoce al petto o
stomaco cli'è appunto la parte malata ; ma perché
(') Sulle tristi vicende alle quali andò incontro l'ediz.
daelliana degli Scrilti editi ed inediti del Mazzini ved. 1 Intro-
duzione al voi. LXXVII dell'ediz. nazionale.
VMMDLXI. — Pubhl. da A. Giannelli. Lettere di G.
Mazzini, ecc. cit., pag. 237. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Risorgimento di Firenze. Non ha indirizzo.
15S EP18T0I.AK10. [1864]
non mi crediate trascurato, vi scrivo due linee. Ebbi
le vostre. Non credo necessario né utile un Congresso;
crealo necessaria una Direzione (Centrale per tutte le
Sezioni. Credo l'avrò stabilita a momenti, e riceverete
da essa una lunga mia Circolare contenente tutte le
uorme comuni da seguirsi. Questa Direzione sarà per
ora in Genova. È necessario rimanga segreta e sia
riconosciuta da una firma convenzionale. Ma siccome
(guanto essa vi dirà verrà da me nessuno può avervi
ol)biezione. Ogni lagnanza, ogni dubbio potrà sem-
pre mandarsi a me, centro visibile.
Il Giornale, buono in sé, riesce quasi impossibile
a farsi : difficile una redazione come la vorremmo.
K inoltre ogni periodicità va male a un lavoro che
dovrebbe rimanere segreto. D'altra parte, i bollet-
tini locali dovrebbero cessare per evitare contradi-
zioni. Ma ogni quindici giorni m'incaricherei io —
se risano — di stendere un bollettino senza firma
mia, che la Direzione Centrale contrassegnerebbe e
diramerebbe.
Sulla Convenzione e sul resto, sapete già da
Lugano le mie idee. Ognuno dovrebbe protestare
in foto.
Scrissi tem})o fa all'indirizzo della signora Lud-
[milla]. Riceveste? '
Addio :
vostro sempre
Giuseppe.
Non lio né nomi né altro per la Falange in
Napoli.
[l,Sr>4] KJ'ISTOI.AKIO. la'J
VMMDLXII.
A ViMK.N/o BRfsco OxMs, a Milano.
tl-oinll-l). ^1 Ottdl)!»' lls(i4J.
Caro IJiusco,
Un telegramma pel Friuli mi mette la febbre.
Che cos'è? Perclié a stagione sfavorevole? E quando
tutto è contiomamlato? Non riesciranno; e nuocerà.
Avete avvisi? Se saj)ete, scrivete senza indugio. Se
pei- impossibile la cosa acquistasse valore farei ciò
clie posso : (^J sono malato^ ma risanerei.
Sul resto dovreste aiutare le petizioni contro la
Convenzione. (-) Trascineranno il Governo a dichiara-
zioni che saranno smentite a Parigi. Gli nuoceranno.
E dovreste, giacché è fatta, promovere dapper-
tutto la sottoscrizione a Stausfeld. Se la direzione
è in mano vostra e il danaro viene a voi o a no-
stri, fareste la medaglia col meno e serbereste il
resto alla causa. (■^)
VMMDLXIl. — Inedita. L'autografo si conserva nel Museo
del Risorgimento di Konia (fondo E. Nathan). Non ha indirizzo.
{') Il Ki ottobre 18(54 una band.i friulana, c-apeggiata da
F. Tolazzi si era mossa da Spilimbergo iniuilzaiulo il vessillo
insurrezionale. Ved. G. Cassi, Un pugun d'eroi contro un im-
pero, cit., p. 45 e segg.
(-) Nella seduta delI'S novembre 18n4, R. Sineo presentii
alla ("amerà dei Deputati una i)etizione firmata da (ì. A. Pet-
titi e da altri 104 cittadini con cui si domandava che fosse
posto in stato d'accusa il Ministero Minghetti. Ved. il Diritto
del 9 novembre 1S(')4.
(') Nel n. dell'll aprile 1864 VUniià Italiana di Milano
aveva preso l'iniziativa di un indirizzo a J. Stansfeld. come
100 EPISTOLARIO. [1864]
Avvertilo «iiiei della Fulanj^e Sacra, ma il meglio
sarebbe orgauiz/varvi in piccoli nuclei e assumerne
il nome. Quando un'Associazione accenna riuscire,
l>i.s()<;Ma caccia rvisi e l'aiiu' un mezzo ])otente d'u-
nii à.
1/allare Daclli mi pesa. La salute mi la spendere
l>iri e se (juella riserva mi manca nell'avvenire, non
s(» come farò ad andare innanzi. Se potesse l'ormarsi
una società di piccoli azionisti, bisognerebbe, credo,
ridurre il ])rezzo a metà.
Scrivete sul Friuli per carità.
Vostro
Giuseppe.
testimonianza di riconoscenza desìi Italiani i>cr aver difeso
(ì. Mazzini dalle accnse rivoltegli dalla staniiia inglese e da
alcnni nienilìri della ("amerà dei ("oinnni. Per pili nnnieri
piovvero le adesioni di patrioti d ogni partito pj;litico ; (piindi.
nel n. del 25 settembre 1S()4. lo stesso periodico « per rendere
pili dnrevole la ricordanza di qnell'indirizzo, » propose che
fosse « aperta la sottoscrizione per nna medaglia da presentarsi
al nolùle amico del Mazzini. » Aderirono con offerte di danaro
buon numero di patrioti, dei quali l'Unità Italiana pubblicò
gli elenchi ; e fra i sottoscrittori furono Ad. e B. Caindi,
G. Saffi, F. D. Guerrazzi, F. Campanella. M. Quadrio, G. Gri-
lenzoni, G. Nicotera, A. Bertani, 0. Corte, G. B. Cuneo,
E. Bezzi, G. Dolfi, L. Pianciaui. A. Saffi, ecc. La sottoscri-
zione si chiuse nel n. del 17 novembre. La somma raccolta
fu certamente superiore a quella per il costo della meda-
glia, della quale, per incarico di Giulietta Pezzi, cui fu
affidata l'amministrazione della somma incassata (ved. V Unità
Italiana di Milano, del 26 gennaio 1865), fu commesso il conio
allo scultore Taudardini. E fu spedita al Mazzini, perché la
presentasse a J. Stansfeld, il 19 marzo 1865 (ved. VUnità Ita-
liana di Milano di quello stesso giorno). Ved. la risposta di
lui a Giulietta Pezzi, in Id. dei 5-6 giugno 1865.
[ISG-l] ETISTOLARIO. 101
VMMDLXlll.
A Maurizio Quadrio, a Lugano.
l Londra J, 11 ottobre [18G4J.
Caro Maurizio^
Poco <loi)o avere impostata una mia, mi giuuHe
la tua del l(j eolle acchiuse. Ti darò altri indirizzi
nella mia prima. Sono inquieto per un telegramma
concernente il Friuli. Com'è? La stagione è tarda:
tutto era contromandato. Non riesciranno a mante-
nersi. 8e continuasse, naturalmente bisognerà far di
tutto per aiutare; e io pure, malgrado salute, etc,
farò quel che posso. Spero da Mil[ano], ove scrivo,
mi daranno nuove.
Sul resto, due cose dovreste: aiutare dappertutto
le petizioni alla Camera contro la Convenzione, im-
barazzo grave al Governo : accrescere ovunque po-
tete la sottoscrizione Stansfeld — giacché avete vo-
luto averla — poi consecrare la menoma parte alla
medaglia e serbare il resto per la causa. A chi vanno
i fondi? chi dirige la cosa?
Abbiate almeno^ con Daelli, salvo il ms. del
volume che non potrei facilmente rifare. Quanto al
resto, penserete.
Ho già fatto quanto dici per la Falange Sacra.
Sp[inelli] e l'altro non possono più stare assieme.
L'altro non diventa moderato, tant s'en faut.
VMMDLXIII. — Inedita. L'autografo si conserva nel Museo
del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha indirizzo.
Mab7.ini, Sentii, ecc., voi. LXXIX (Epistolario, voi. XLVIII). 11
idiJ EPISTOLARIO. ftSOil
L'opposizione n Nicol [cijij lo ciìccorebbe preci-
sanieiite dove non volete. Se un l.ivoio l'osse dav-
vero forte, Nic[otera] sai-el»l)e eon noi. P. scettico,
non alti'o. l'noi combaltei-e, e la devi, la Capitale
]>rovvisoi-ia, ma che bisoj^no c"è di nominare Nic[o-
tera] i)in che nn altro? (^j
Affetto airaniica, a (Jiann[etta] a tntti. ^lif^lioro
piuttosto.
Tno
Giuseppe.
A^MMDLXIV.
A Madame Marie D'Agoi-lt, à Paris.
[Loiulrcs], 24 octobre [1804].
Madame et amie,
Pautliéismel Que véut dire cela? Lorsqu'on aura
commeucé pour me dire comment on peut progresser
indéliniment dans un cercle^ Je consentirai à discuter
cette philosophie d'écureuil en cage dont TAUema-
(') Nell'art, sul meeting di Napoli, tenuto il 28 settem-
bre 1864, in cui si era approvato ohe Napoli dimenticava
« d"e.sser la prima città d'Italia, per lasciar libera al Governo
la scelta della capitale provvisoria. » erano rivi Ite acerbe pa-
role al Nicotera che aveva proposta e propugnata quella deli-
berazione. Ved. VUnità Italiana di ^Milano del 4 ottobre 1864.
VMMDLXIV. — Pubbl. in G. Mazzini. Lettres à D. Sterri,
ecc., cit., pp. 39-53. L'autografo si conserva nel Museo del
Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). È in una busta che
di mano ignota ha l'indirizzo : « Madame d'Agoult. Place de
Prcsbourg, 11, Paris. » La data si completa col timbro postale.
[18(>4] EPI8TOI.AK10. 1G;ì
glie uous a iait cadeau tout eii cheirhant son unite
en l'russe ou eu Autiiche. Moi aussi je suis paii-
théiste en ce senis que je vois un peu de Dieu en
toute chose ce qui fait que j'eu voie aussi un peu
dans ce catholicisme auc^uel uéanmoins j'ai fait
toute ma vie une assez rude guerre quant au pré-
sent. Je ne suis ni catholique ni clirétien; c'est
poui-quoi je reconnai.s sans crainte leur gi-andeur et
la pavt de vérité qu'ils renfei-ment et (jui resterà,
L'avenir le fera comme moi, lorsque, dans la grande
transformation religieuse qui s'élabore, christianisme
et catholicisme ne seront plus que les signes d'un
progrès accompli. Mais quoiqu'il eu soit de mes
croj'ances ou des vótres, comment pouvez-vous, vous
femme de cceur et d'intelligence de Favenir, me
dire que ma rertii et ma mondìté vous impatientent
et que la i^olitique n'a rien à y voir? J'ai cru
jusqu'ici que ce qui nous distinguait de l'ennemi
était précisément la déftnition que nous donnons et
qu'il donne de la politique. J'abhorre ce qu'on est
couvenu d'appeler politique, comme j'abhorre l'Art
pour l'Art, l'Economie qui s'occupe de la Production
en éliminant le problème de la Distribution, la Ee-
ligion qui prétend nous parler de Dieu en nous
enseiguant le mépris pour sa création, et ainsi de
suite: tout ce qui séparé, démembre, fractionne;
tout ce qui établit des types à part, indépendans du
grand idéal qu'il s'agit de poursuivre: tout ce qui
nie implicitement la solidarieté humaine en niaut
ou eu oubliant l'unite du But: tout ce qui supprime
Dieu pour fa ire du polythéisme et de l'idolatrie. Il
n'y a qu'uu But; c'est le progrès inorai de l'homme
et de l'Humanité. C'est de ce point de vue que je
juge tout ce qui se fait. Convention ou autre choses.
1(U EPISTOLARIO. [IfiW]
Je préfère un demi-siècle d'esolavage pour mon pars
;\ un niensonf^e national: le premier élabore la ré-
bellion salute, le second la corruption. I*eu m'im-
porte l'Italie si elle ne doit pas accomplir de giandes
nobles choses pour le bien de tous : peu m'im[»orte
Kome si une grande initiative EurojK'enne ne doit
pas en partir. \'ous me parlez d'Unite. C'è«t ma
pensée, mon idée tixe ile trente einq années: si jai
fait quebpie cliose pour mon pays, c'est de lui avoir
prèthé rUnité tandis (pie les hahiìen ne lui par-
laient «pie tedéralisme. Mais c'est d'unite morale qu'il
s'agit : c'est lame de la Nation que je veux : le corps
n'est rien sans elle; ou plutót le eorps ne se fera
pas sans elle. C'est i)ourquoi j'ai dit: Unite avec,
sans, ou contre la Monarchie. Et ce n'est pas ma
faute si nous devrons chercher à la fonder contre'.
c'est sa faute à elle.
Enfìn, il eu sera ce que Dieu voudra. Et croyez-
le bien : ce n'est pas un désir de polémique qui me
fait vous écrire tout ceci : c'est simplement le désir
d'étre — je ne dis pas approuvé — mais compris de vous.
-le veux ])ien accepter mie condamnation, mais sur
juste cause.
•Te n'ai pas (été), dans mes fragmens autobiogra-
pliiques, viole le souvenir de mes affections : je me
suis contente de dire ce que j'ai pensé ou voulu
faire. Je me suis tu, dans le volume qui touche
à 1848-41), sur de graves dissentimens qui ont
existé entre Garibaldi et moi. Je n'ai pas prononcé
les noms d'hommes qui m'ont été chers et qui m'ont
trahi. Se taire n'est pas mentir. Lamennais aurait
pu faire ce que vous lui conseilliez, sans flétrir ceux
qu'il avait aimés. C'est l'autobiographie de son àme
qui aurait été un bienfait pour nous, Je presume
11s(k4I epihtoi.akk). inn
que sa Cori-cspondeiico iious l:i liviciait cu partie.
Celle (jiie vons m'avez envoyée ne eompieiid (pie la
premièie éjxxpie. Je sais bien qu'on ne poiiirait paa
la publler sans inutilations eii Fi-ance. Mais ses amis
devraient la réiinir et la publier à rétrangei-. ()n
neglige les morts aujourd'hui. Voyez le silence qui
s'est fait autonr de la tombe de Jean Reynaud I (')
Qu'on pai'tage oii non toutes ses idées, par la puretó
de sa vie, ])ai- son modeste dévonement, par son eulte
de ridéal, par la force et Tétendue de son intelli-
gence, Jean Reynaud est un des saints de la Démo-
cratie et une de plus remarquables individualités de
nos jours. Et cei)endant, pas un seni article serieux
n'a été écrit sur lui; pas une collectiou de ses
Éci-its n'a été entreprise.
À propos de Jean R[eynaud] connaissez-vous son
travail sur le Druidisme? J'en ai vu une partie dana
VEncyclopédic Xourcllc. ^lais n'a-t-il pas imprimé à
part et complet? Et si cela est, pourriez-vous me
dire par qui?
J'attends avec impatience le numero de Novem-
bre. Je re^ois la Revue.
Adieu, Madame et amie. J'ai été malade: je suis
mieux maintenant. je crois.
Soyez bonne et patiente sur nos dissentimens ;
et croyez bien que, tout tyran que je suis. le
"God bless you" est pour vous au fond de mon
àme.
Joseph.
(') Jean Reynaud, filosofo francese, fondatore con Pier-
re Leroux della Enci/clqpédie Nouvelle, era morto l'anno in-
nanzi.
KiC WISTOI. Alilo. llSChl]
V.M.MIH.W.
A I»i;Mi:ii!in Dìamii.i.a .Miij.kk. à 'riiriii.
[Ivoiidrcs .... nctiphrc "IS(i4J.
('liei- Mnllri,
Comnieiit daii-s iiioii v\:\i de sauté rcstcr t*ii 1 ta-
lk^? Knfeiiné rijjouieiisenK'iit entre les (]naties mms
d'uiie cliainhre, je ii'y resisterà is pas deiix mois. ()ii
iu"a I-avi la donii-libertó (juc j'avais daiis le Tessili.
('online je voiis ai dit. (|iiaiit aii roi je ne p^ux
plus rieii avoir à taire avec lui; comme je le lui ai
amioneé depuis longteraps, eii ne voulant pas résoudie
avec nous la question iiationale, il m'a rejeté vers
la (juestion politique. Je ne suis plus que républi-
cain. Et jt ne veux pas me piacer daus une doublé
position.
Quant à vous. etc, c'est autre chose. Yous agis-
sez ]ioni- l(^s mouveraents nationaux ; vous pouve/;
continuer. Je ne me ferai pas solidaire ; mais jamsiis
je ne vous contre carrerai. Quant à lui, il sait que
s'il marchait vers Yenise. nous serions tout dans
le mouvement sans mot politique. Ce but ne viendra
que pouv Eome.
Je ne veux pas étre dupe. Or, quand nous étious
d'accord que le mouvement de la Yénétie suivrait
celui des Karpàtlies, il nous fallait bien donner
des armes à la Yénétie. La saisie des armes et le
refus d'en substituer d'autres secrètement était une
première decisive violation de l'accord. La seconde
VMMDLXV. — Pubbl. in Corrispondenza inedita, ecc..
cit.. pp. 84-86, quindi in Politica secreta italiana, ecc., cit.,
pp. 185-186.
I ISC. I I KPISTOI, Alilo. lliT
l'ili le phiii (l\'iik'\ ('!• (ìjiiihahli, ve <|iii Jious fni-
siiit ti-iliii- loutes nos i)i-<)iii(*sses aux Vénitiens.
11 iiV a (Ione riiMi à faire et c'est la j^iierro.
Si les ]>atri()tos (\\n so disoiit (larihaldiens avaient
riiistiiicl (le la situatioii et le boii vonloii-, il de-
vraient:
Aj:;ir parlout eontre la Convention.
Profìtei' (In moment ]»oni- organiser notre Parti
en Piémont.
Se rallier à moi poni* tontceqniest/jrépffmfif^lais-
sant natnrellement la direction de l'action à Garibaldi.
Pousser de plus en plus au monvement vénitieu
pour le printemps, en ramassant des fonds, en orga-
nisant sans brnit des noyanx indépendans l'un de
l'autre de volontaires .de ce coté de la frontière en
s'entendant avec moi pour la distribntion des fonds,*
Accepter pour l'entreprise de la Vénétie tous
ceux qui acceptent l'initiative populaire, sans dìstinc-
tion de drapeau.
Organiser en méme temps^ surtout au Midi et au
Centre, la prédication républicaine.
Mais je n 'espére rien d'eux. Ils n'ont pas vrai-
ment à coeur de vaincre.
Quant aux députés qui se disent des nòtres et
qui voteront pour la Convention, nous les mettrons
en note avec ceux qui ont vote la cession de Nice.
Votre ami
Joseph.
P. S. — Il va sans dire que tout ce que j'ai
dit sur ma sante ne regarde qu' un emprisonnement
volontaire indéfini et sans but précis. Toutes les
fois qu'il y aura action en perspective en un mois,
je n'hésiterai pas à aller où il faudra aller.
108 EPISTOLARIO. [1804]
VMMDLXVI.
A Demetrio Diamil,u\ Muller, a Torino.
Londra, 24 ottctlirc 18(54.
Caro Muller,
Tutti essendo in questi ultimi tempi in campagna,
son nati disordini nella trasmissione delle lettere, e
ricevo quindi oggi la vostra del 6.
All'affare dell'opuscolo ho già risposto, a voi o
a Bulewski. Non esisteva.
Al resto ho già risposto prima. Non credo più
se non a fatti. I sequestri d'armi, poi il tentativo
di mandar via Garibaldi, poi la Convenzione mi
hanno guarito. Lavoro solo. Lavoro repubblicana-
mente. Se, nell'intervallo, la Monarchia andrà sul
Veneto, aiuteremo tutti, e senza far parola di politica.
L'accettazione della Convenzione e la traslazione
della Capitale come condizione, comincia per noi
un terzo periodo. Il re poteva esser con noi; far
l'impresa Veneta, vincere: il giorno dopo trattare
d'alto in basso con Luigi Napoleone. Egli persiste
ad aggiogare la sua politica alla francese. A me par
di vedere Luigi XVI. La rivoluzione in Italia è la-
tente, ma è; o dirigerla mettendosene a capo, o pe-
rire. Presto o tardi è infallibile.
Taluni mi ciarlano di cessioni territoriali del-
l'Isola d'Elba. Non voglio credervi. Sarebbe un vero
delitto e non rimarrebbe che un rimedio.
Fui seriamente malato ; lo sono ancora, ma sul
migliorare. ^r +
^ Vostro sempre
GIUSEPPE.
VMMDLXVI. — ^'Pubbl. in Corrispondenza, inedita, ecc., cit.,
p. 87, quindi in Politica segreta italiana, ecc., cit.. p. 187.
[18G4J EPISTOLARIO. 169
VMMDLXVIl.
To Kmilik Ashukt VKNTrRi, London.
[London, October 24th, 18(54]. Monday.
Welcome dear, to Loudoii.
Yes, I am qiiite serious and want to be alone
for a while. 1 sliall write one word again and teli
you when 1 am visible.
Teli Carlo to look downstairs every day. He
will see that W[illiam] receives the Unità Italiana-,
only, as no body reads it, it is, I suppose des-
troyed.
Go to Sannders and if he does what you anti-
cipated, have the teeth replaced by artifìcial ones.
Lunedi.
Benvenuta, cara, a Londra.
Si, parlo sul serio e voglio stare solo per un poco.
Vi scriverò ancora \ina riga per dirvi quando sarò vi-"
sibile.
Dite a Ctirlo di guardare da basso tutti i giorni. Ve-
drà che William riceve VUnità Italiana: soltanto, poiché
nessuno la legge, credo che la si butti via.
Andate da Saunders e se fa quello che voi avevate
detto, fatevi rimettere i denti artificiali. Se no, gli altri
vMMDLXVII. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Risorgimento di Roma. È in una busta che, di pugno
del Mazzini, ha 1 indirizzo : « Mrs. Emilie A. Venturi, 28. Nor-
folk Crescent. Hyde Park. W. » La data si ricava dal timbro
postale.
I7(» lU'ISTOI.AKlO. |lS(i41
( Mliciw isc, llic ollici- Icclli will sooii or hilc :ill filli
:iii(l il will Ite, ;is witli iiU', woi-sc.
Evcr
yonr loving
floSEPII.
(k'iiti cadi.-iiiiKt tulli )»i'('st(i o (iirdi e Siir;"i, (•(Hiic per iiuv
1H',WÌ<>.
Sempre'
vostro ;il1'('/,ioiiiit<»
GlUSKlM'K.
VMMDLXVIII.
' To Matilda Eiggs, Bardoii.
[Luiuloii. OctohiT -JCth. 1S(Ì4]. WcdiH-s.lii.v.
Dearest Matilda
You do iiot for oue moment believe that, becaiise
I am sileiit, I am iiot most anxioiisly thiuk[ing] of
yon. 1 bave beeii asking for and haviiig every day
the notes of yonr danghters. I did not Avrite — not
Mercoledì.
Carissima Matilde,
Non dovete credere neppure per un momento che,
non scrivendovi, io non pensi con la più grande ansietà
a voi. Ho cliiesto vostre notizie e ogni giorno bo avuto
le letterine delle vostre figliuole. Non ho scritto — non
VMMDLXVIII. — Inedita. L'autografo .si conserva nel Mu-
.seo del Risoi-gimento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha in-
dirizzo. La data vi fu apposta da M. Biggs.
[ISr. J| KIMSIOIAIiK». ITI
heciiiisc I liiivc bc't'ii ili niyscir aiul stili jiiii, :il-
tli<)U<;h h'ss — hnt beojiusc yoii \vei-« ainl, 1 lejir, you
stili jiii' so j)(K)ily tlial notes wonld lune heeii more
a ti'onble to you Ihaii a coiiiloil. Today, 1 write
Olle word, to teli you tliat I love you. tliat 1 liopc;
l'or vou, tliat 1 tliiiik ol" ^ou coiitinuouslv, liless
vou, dearest IMatilda.
lOver , .
your loving
JOHKVU.
perc'lió sono stato malato io stesso e ancora lo sono, seb-
bene stia meglio — ma percbé eravate e temo che ancor:i
siate in cosi cattive condizioni di salute che le mie let-
tere sarebbero state per voi pili un fastidio che un con-
forto. Ma oggi voglio scrivervi una parola per dirvi che,
vi voglio bene, che spero per voi, che penso a voi, con-
tinuamente. Dio vi benedica, carissima Matilde.
Sempre
vostro affezionato
Giuseppe.
VMMDLXIX.
A Giacinto Bruzzesi, a Londra.
[Londra, 20 ottobre 1S(Ì4]. mercoledì sera.
Caro Bruzzesi,
Perché non salire? Ho rimproverato la mia pa-
drona di casa. Non istò bene e non converso voleu-
VMMDLXIX. — Inedita. L'uut(»grafo si conserva nel Mu-
seo del Ri.sorgimento di Roma. È in una busta che, di pugno
del Mazzini, ha 1 indirizzo : « C(,l. G. Bruzzesi, 12. Finbury
Pavement. E. C. » La data si ricava dal timbro postale.
172 ta'IKTOI.AKIO. [l.SC>4J
fieri; nui avrei veduto con piacere voi, anche per
udire se avevate qualche notizia sulle cose del Friuli,
ch'io non intendo e sulle (luali nessuno mi scrive
(inora. (Conoscete Tolazzi? (^) Sapete qualche cosa?
Scrivetemi una parola in pro])osito. Dico (piesto,
perché per una ragione che vi dirò poi non posso
vedervi che domenica o lunedi.
Addio, caro Bruzzesi: credetemi
vostro
(iITJSEPPE.
VMMDLXX.
A Saba Nathan, a Lugano.
[Londra]. 27 [ottobre 18G4].
Amica,
Ho la vostra del 20 colle acchiuse.
Vado migliorando, ma lentamente.
Lettere di Mil[ano] mi parlano del moto come de-
stinato a continuare. Un telegramma dichiara invece
sciolti, per non so quale ordine, volontariamente gli
insorti. Aspetto ansioso le notizie di domani. Non
ho bisogno di dire à Maur[izio] e a tutti che, mal-
grado la stagione, se il moto durasse, non v'è che
(^) Francesco Tolazzi (1809-1889) aveva disertato dall'eser-
cito austriaco durante la campagna del 1859, e combattuto ;ì
San Martino, rimanendo ferito. L'anno dopo era partito per
la Sicilia con la spedizione Corte e nel 1862 aveva seguito
Garibaldi fino ad Aspromonte. S'è già detto ohe capeggiò la
banda friulana nel moto insurrezionale dell'ottobre 1864.
vMMDLXX. — Inedita. L" autografo si conserva nel Mu-
seo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha
indirizzo.
[1804] EPISTOLARIO. 17:5
una parola (rordine: aiutare: spingere piccoli nuclei
a entrare, dalla parte del Tren[tino], nelle Giudi-
carie: scrivere, suscitando, agli amici del Basso Vo,
Z[ugni], Bonn [et] e gli altri che Maur[izio] conosce;
non pensare a politica, a Monarchia né ad altro ma
fare. Ditelo, vi prego^ a Maur[izi()].
Se durasse, bisognerebbe pensare a fare })er me ciò
di che v'eravate incaricata partendo, pel soggiorno.
Se avete notizie che importino lasciate la via di
Germania : è lunga. Scrivete a W. Shaen, Esq. 8.
Bedford Kow. llolborn — a \V. Malleson Esq. 94.
Ilolborn Hill. E. C. — a Mrs. Clementia. Aubrey
House, Aubiey Road, Notting Hill — a David.
Addio : se il moto sparisse, tireremo innanzi a
organizzare repubblicanamente.
Vostro tutto
Giuseppe.
Matilde sta impercettibilmente meglio. Emilia
è ora in Londra, in casa di William.
Scrivere mi fa male ; e, tinche dura il moto, ho cura
della mia salute. Date dunque a Br[usco] le mie
notizie.
VMMDLXXI.
A Vincenzo Brusco Onnis, a Milano.
[Londra], 31 ottobre [1864].
Caro Brusco,
So che nulla si fa o si può fare. So che 56. [Bezzi]
è ammirabile. Malgrado le nuove del Diritto e vo-
VMMDLXXI. — Inedita. L'autografo si conserva nel Museo
del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha indirizzo.
17-t ■ ÈPieroLAUio. tl8G4|
stn-, non cicdo alla (liirata. Nondimeno, se m'incan-
nassi, binofjiKi aiutare. K non vedo che i modi se-
guenti.
Da I. 7. :i. U. 15. IG., etc. e II. 4. a. 14. 1. IH,,
ole. i)(>ti'ebI)ei'o impadronirsi di 122. e recarsi all'al-
tezza di 1. 4. 1. 2. 3. li., etc. Nella seconda città
v'è sotto la condotta di III. 11. 12. 3. 1. 2. 7. 15.
lo. etc. e XI. 1. 2. 21. 22. G. 3., etc. nuclei nostri
armati.
Da 111. 6. 5. 7. 9., etc. e da altiove dovrebbero
agire sui lì. 7. 4. 1. — IV. 9. 10. IG. 15. 4. 3. 15.
17. 1. — al I. 1. 2. IV. 22. 23. 24. — I. 8. 5. as-
salire di notte — sparire — assalire nuovamente,
se possibile, la notte dopo : scopo, trascinare rimo-
stranze e difficoltà gravi tra i I. 1. 4. 9. — VII.
G. 15. 2. 1. 13. 8., etc.
Finalmente, un punto di convegno, come dissi
nella mia a Ben [edetto] C[airoli] tìssato possibil-
mente airinterno, tanto da potere introdursi a tre o
quattro per volta.
Per la seconda operazione indirizzatevi a Ma-
n[ini] — a Z[ugni] — a II. 7. 3. IG. G. 4. 11.
L'ultima dovrebb'essere affacciata a II. 5. 22.
19. 7., etc. e ai X. 1. 27. 22., etc. VI. 8. 3. 9.^ etc,
che sono armati.
Che cosa rispose Gar[ibaldi]?
Se non v'è un fatto che mostri aumento di forza
e d'azione, gli animi non si scoteranno. E questo
tentativo, se spira, rovina il futuro.
Sono triste : mi vedo impotente. Scrivete.
Vostro tutto
Giuseppe.
flS(Wl EPISTOLARIO. . 17.1
VMMDLXXir.
AI) EB(ìISTO HKZZI, il :\Iiliiin».
[Londra dttohrt' 1S04].
Caro Jiezzi,
Eccovi i 1000 fianchi.
Brusco ve ne darà altri 1432 incirca.
Cella può andare con Mosto. Sarebbe bene, prima
di tornare a Udine, mi vedesse. Gli darei due linee
di Garib[aldi] che ho, e c'intenderemmo.
Le richieste però sono assurde. Avremmo anche
i 2000^ non potrebbero mandarsi. Ma parleremo.
Vostro in fretta
Giuseppe.
VMMDLXXIII.
A Saba Nathan, a Lugano.
[Londra], 1° novembre [18G4].
Amica,
Sto meglio; e mi dorrebbe assai che Belcr[edi]
— come Br[usco] accenna — si fosse messo in moto
per me; con incomodo suo e senza necessità. Ho un
medico francese che stimo e che diede i soli buoni
consigli la prima volta.
VMMDLXXIL — Inedita. L'autografo .si conserva nel
Museo del Risorgimento di Milano. [Xota 1951 : La data di
questa lettera, pubblicata anche nel voi. LXXVIII, p. 288 come
del luglio 1864, sembra vada corretta in [Lugano, giugno 1863].]
VM]\IDLXXIII. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Museo del Ri.sorgimeutu di Roma (fondo E. Nathan). Non ha
indirizzo.
17t» FTISTOI.ARIO. [1SG4I
Sono a giorno d'ogni cosa. Ho scritto a Mil[ano]
le cose che mi parevano possibili per aiutare. Ma
pievedo male; e quel male nuocerà anche al futuro.
Pazienza I Qualche nuovo fatto jmtrebbe risollevare
gli animi; ma bisognerebbe venisse dairinterno e
non vedo apparenza.
\'edete come tutto prova che senza una Cassa
ogni cosa è impossibile! Se il Partito avesse avuto
un 2()0,(K)() franchi in riserva, un Vapore capace di
500 almeno, noleggiato ed offerto a G [aribaldi], lo
determinerebbe. l*er terra, che cosa può fare un uomo
riconoscibile al primo passo?
Se vedessi ombra di probabilità o avessi mezzi
in mia mano, malato o no, mi moverei ; ma a che
prò'? Non posso fare o suggerire cosa alcuna.
Quanto vi dico, non deve naturalmente trattenere
dal tentare il possibile. Maur[izio] e Gril[enzoni]
devono scrivere a tutti, a Eeggio a Parma, a Pia-
cenza, a Z[ugni], a Bon[net], a quanti possono, solle-
citando, e da parte mia pure. Ho suggerito a Br Fu-
sco] di ricordare a Z[ugni] ed altri un antico disegno
mio di sorpresa notturna, di subita dispersione, di
nuovo assalto la notte seguente, IV. 2. 7. — V. i. 10.
I. 12. II. 2. A^I. 4., etc. — VII. 10. 9. — I, 6, 5. —
VI. 4. 5. .3. — V. 4. 2. 6. — I. 1. 9. Cinquanta giovani
bastano. E le conseguenze tra i due Governi potreb-
bero essere gravi.
Addio ; aspetto ; e se la cosa si ravviva, deciderò
in conseguenza.
Vostro con profondo affetto
Giuseppe.
Ricord.».temi sempre a Giannetta e a Maria.
flSr. n KTISTOr AUIO. 177
VMMDLXXrV.
A Madame Marie D'Agoult, à Paris.
[LoudresJ, l^^ iioveinbi-e 11<S(>4].
Madame et amie,
11 faut pourtant qu'avaut de recevoir — demaiii
peut-étie — la Revue, je vous écrive un mot poui* vous
il ire qiie vous étes bouue comme l'est une femme
(jnand elle est bonne. .le vous rudoj'e bétement à
])r(>pos de pantlwisme et autre chose: vous me lépon-
dez avec la plus amicale des lettres et l'envoi de tout
ce qui legaide Jean Keynaud. Merci, vingt fois merci.
L'essai sur le Druidisnic est bien ce que je cherchais.
Les deux autres écrits sont extrèmement intéressante.
l'"l l'épigramme sons la forme de brochure Falloux
est teinte de miei. Ces malheureux fragments auto-
biograpliiques sont éparpillés dans quatre des six vo-
Inmes qui ont pam: ce sont les quatre volumes
d'écrits politi«pies, les deux autres contenant dc-s
écrits littéraires. Je n'ai pas moi-méme les six volu-
mes ; mais je t?ìclierai de les avoir: et si vous ne
trouvez pas d'autre moyen, je détacherai les pages
en (piestion et j'en formerai un seni volume que je
cliercherai à vous faire parvenir. Oui, j'ai été assez
gravement malade: je suis mieux en ce moment. Ne
craignez rien: tonte lettre devous,francliement écrite,
(juelle qu'elle soit, me fera plaisir. Je ne vous écri-
rai pas, si je serai malade; je vous répondrai^ si je
ne le serai pas ; car cela aussi me fera plaisir. Ce mou-
VMMDLXXIV. — Pubbl. in G. Mazzini, Lettres à D. Sterri,
ecc. cit.. pp. 45-48. L'autografo si conserva nel Museo del
Risorgimento di Roma (fondo E. Xathan). Non ha indirizzo.
.Mazzini. 5erf«i, ecc., voi. LXXIX (Epistolario, voi. XLVIII). 12
17S icpisTor.Aiiio. |lS('h4]
vemeiit daiis la Haute V'éuétie, qui n'est pas lini,
([uohiu'on eli elise, est veiiu à ajouter à mes chagiins:
e est uu mouvenieut (riioinmes appaitenant à inoii
<>i-gaiiisati()ii Xéiiétieiine qui, sachaiit leurs noms sui*
k's listes (le lAuti-iche, oiit pi-él'éré combattre à se
soumettre à une ari-estation iiiévitable. lls m'out
eiivoyé leur deiniei' mot le 12 du mois passe en
me disaiit : « Xous tiendions trois mois: aidez nous.»
lls ne tieiidront probablement pas: les neiges soiit
là et les bestiaux sont avec leurs gaidiens dans les
plaines. Mais j'ai là des amis; et puisque cela ne
peut aboulir qu'à une protestation, il faut qu'elle
ait au moins quelque importance. Je cherce donc
à les aider; mais avec deux Gouvernemens alliés
I)our fermer la frontière à nos volontaires, l' Autri-
ci! ien et le uótre.
Sans approuver la forme qu'a pris la pensée de
Garib[aldi], il faut pourtant que je vous observe qne
ce n'est pas des Franyais qu'il a parie mais de Bona-
parte. (^) Ne tombez pas dans Terreur de ce brave Du-
mas (jui me fait des phrases sur les engagemens
de la France, comme si la France était.
Adieu : je vous écrirai à propos de la continua-
tion de votre Dialogue. Pourquoi me dire que Fnuftf
no m'intéresse pas? Évidemment_ je suis pour vous
un barbare. J'ai lu, relu, étudié Faust, comme notre
Poème. C'est l'epopèe bourgeoise comme Wilhelm
Meister est le roman bourgeois. Goethe méne tout
(') A Parigi era giunta notizia (ved. la lett. VMMDLXXX a pa-
gina 180) della seguente dichiarazione che il 10 ottobre 1864 Gari-
baldi aveva inviata al Diritto, il quale l'aveva pubbl. nel n. del 21
ottobre : « Che i colpevoli vogliano trovare dei complici, è cosa na-
turale — ma che si voglia tuffarmi nel fango degli uomini, che
bruttarono l'Italia colla Convenzione del 15 settembre — non
[1SC)4J EPTRTOr.ARIO. 170
droit à hi Contemplation : Danto à l'Action. C'est là
le conti-aste. Senlenient, comme il y a de la contem-
plation dans le l*ar<i(lis, il y a (inelcpies vers dans
la seconde partie dii Fauni (pii jettent mi cii de
remords et iraspiration inipnissante il l'Action.
jìevinez les. _, ,
\ otre ami
Joseph.
vM:\ir)LXXv.
Al) Andrea Giannelli, a Firenze.
[Londra]. 2 novembre [1804].
Fratello,
Ho la vostra del 22.
Dovete avere ricevuto altra mia all'indirizzo della*
Signora Se ... . Avete quindi risposta a ciò che
chiedete. Sarà a momenti fondato il Centro unico:
e avrete allora il Bollettino Centrale ogni 15 giorni.
Vi riscriverò tra poco su questo ; ma ora, tutto deve
rivolgersi a una cosa : il Veneto ; aiutare in ogni
modo possibile quei generosi ; e non dovesse essere
che protesta, accrescerne l'importanza : provare la
devozione del Partito e il mal volere della Monar-
chia. Per ciò che riguarda aiuti materiali possibili,
dirigetevi al nucleo déiVUn'ìtù di i[il[ano]. Pei mo-
rali, al Comitato Centrale Unitario. Una pubblica
adunanza col grido d' « aiuto a^'enezia, guerra all'Au-
stria ! » sarebbe buona — se sciolta^ proverà ciò
ch'io dico della Monarchia. Vi sono grato della di-
Io aspettava. Col Bonaparte una Convenzic np sola : purificare il
nostro paese dalla sua presenza, non in due anni, ma in due ore. »
^MMDLXXV. — Puhhl. da A. Giannelli Lettere di G.
Mazzini, ecc., cit., pp. 23S-2.S9. L autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Firenze. Non ha indirizzo.
180 EPISTOLARIO. riS04]
chiaiaziono die mi fate. \'()jiliate far giungere a
J)[(>lliJ l'unita: se faranno (jiialche cosa, v'unirete.
.Mando I;i IcIttMa di'lla si<;nora Ludm[illa]. Le scri-
verò: ora non lio né tempo né l'orza. Son tuttavia
infermo, ma migliorando.
Finché il Centro non è costituito, ciò die saprete
da una Circolare, intendetevi per la Falange con F[e-
lice] I) [agnino] in (ìenova. Colle migliori intenzioni
del mondo, C^asteili] le imjiiccia sovente.
\"ostro sempre
GiT-SErrB.
Kicordatemi fon antica stima a Cicognani. (')
VMMDLXXVI.
AI) ArRELio Saffi, a Londra.
[Londra. 2 ni venibre 1^(54].
Caro amico.
Il numero col tuo secondo articolo è stato seque-
strato; (-) ma siccome lo fu per altro, probabilmente
riprodurranno nel venturo. L'articolo è buonissimo.
(') Con Ales.santlro Cicognani. già rappresentante per Forlì
all'Assemblea Costituente Romana, il Mazzini era in relazione
fino dal 184S. Ved. la lett. MMDXVIII. nel voi. XXXVII, p. 110.
VMMDLXXVI. — Puh1)l. da G. M.\zzati>-ti. Lettere di
G. Mazzini, ecc., cit.. p. .310. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Risorgimento di Roma (fondo A. Saffi). È in una busta
che. di pugno del Mazzini, ha l'indirizzo : « A. Saffi, Esq.
Herne Bay. » La data si ricava dal timbro postale.
(-) La seconda parte dell'art, intitolato : La Convenzione
del lo settembre e il Parlamento, imbbl. nel Dovere del 29 ot-
t bre 1.SC4. Quel n. era stato sequestrato per 1 indirizzo ai
Torinesi firmato da F. Campanella e da L. Maluccelli. L'art, di
A. Saffi fu i-istampato nel n. successivo del Dovere.
[1,S«;41 EPISTOLARIO. 181
L;> niagjiior pjirlc della Sinistra voterà la Coii-
vciizioue () snieiiihrcrà. Miceli e [)<)elii altri soli vo-
teianiio contro. (' )
Il silenzio non sij:;nitica. Le bande esistono sem-
pre, non assalite finora. 3Tanovrano per separarle.
Due nnclei di nosti-i, yarihaldini dovrebbero essere
passati a (piest'ora : ma ji;rinto])pi son tali che fino
ad avviso della rinscita, dubiterò. Uno è comandato
da Bezzi. (-)
TI ])rinci])aleostacolo è al solito il danaro. Se potes-
sero nolejiti'iMrsi barche, etc, nuclei di Ravenna, d'An-
c[ona], etc. andrebbero per mare. Pienotti andrebbe.
Ho scritto proponendo una operazione possibi-
lissima e che potrebbe produrre sconcerti giravi tra
l'Austria e il Governo. Ma le proposte migliori ge-
neralmente si scansano.
Affetto a Nina. Tuo
\ Giuseppe.
V]\rMDLXX\'II.
A Vincenzo Brusco Onnis, a Milano.
[Londra], 2 novembre [1S64].
Caro Brusco,
Fate avere il biglietto che porta 82. a UT. 1-1. TV.
18. 6. 25. 1. — e quello che porta 2. a VT. 6. 17. 9.
(') Sul voto per la Convenzione di Settembre alla Camera
dei Deputati, ved. la nota ;illa p. 14(ì. L. Miceli infatti
votò contro la Convenzione.
(-) Sulla spedizione Bezzi, stroncata fin dall' inizio, ved.
G. LOOATEXLI-MlLBSI. op. cit., pp. 121-143.
VMMDLXXYII. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Milano.
ISli EPISTOI.AKIO. [1S«;4|
:i. L'S. l'cl primo. ni;ni(l;iii(l() :i II. ."). C. 1(1. 10. 25.
Lio., iiudi-A.
Ilo l;i fi'ltbic i»t'l luicliM) .')(). , r.(V.zi|. VJ)\n le linee
aun'lniià. (1)
Ditemi (li (ìai'i ibiildi I — che cosa dice?
.Mijj^lioio: spero che Belci[e(li] non si sia mosso:
danaio sprecate».
^^ostro
Giuseppe.
(^ni. il silenzio assolnlo dei 1ele<ii-annni fa con-
siderare spenta ojiiii cosa. Se nn l'atto nuovo venisse
a scuotere^ potrei raccojuliere (jualche cosa.
(') Probabilmente ciuella specie di proclama che ha per
titolo : « Il moto del Veneto. » che senza nome d'autore f'i
inserito in principio del n. del 20 ottobre 1864 dell' Z7nJtò Ita-
liana di Milano. È però da supporre che sia stato steso dal
Mazzini : è il seguente : « I patrioti resistono : le bande si
afforzano e si moltiplicano. ■ — Fra noi. a frangere le volontà,
a soffocare l'entusiasmo che dovrebbe prorompere da ogni core
Italiano si cospira dai governativi colla menzogna e col si-
lenzio. E si tratta di giovani subii niente impazienti, che
hanno in pugno la carabina di Marsala e del Volturno, e ne
rivolgono la bocca contro i gregari! dell'Austria.... È dun(iue
il disonore, il disonore supremo, incancellabile, che il Partito
dominante vuole imporre a questa Italia novella, che il sangue
di tanti martiri ha consecrato al rispetto del ilondo?... E lo
sopporteranno in pace i veterani di San Fermo e di Calata-
fimi? E non grideranui) tutti da un capo all'altro della Peni-
sola: — Soccorso al Veneto' triierra all'Austria!.... La neve
vicina? Pretesto specioso e null'altru. È la neve eterna degli
animi egoisti e codardi, quella soltanto che può farsi ostacolo
insuperabile alle armi dell'insurrezione.... Passate su questo
ghiaccio, o giovani italiani ; al di là è il fuoco delle sante bat-
taglie, il sole dei successi gloriosi I
« Soccorso, soccorso al Veneto I — in nome della libertà,
dell'unità, dell'onore d'Italia ! »
llSCdl KPliSTOI.AKK). 1.S.'5
VMMDLXXNIU.
A Felice Dagnino, a Genova.
[Loiulni], 4 uuvi'iul)!-*' L1<'S04J.
Caro Da mi ino,
^'oI('te (liiini se riceveste le mie e quella specie
(li Circolare mia che il C[omitato] [Centrale] do-
vrebbe, appeira costituito, emettere ?Sapete clie scrissi
a M[osto], ch'ei sembra disposto ad accettare, ma
ch'ei non sapeva ancora da voi clii era il terzo.
8iji che le cose Venete debbano chiamarci in attività,
sia il contrario, (piel lavoro è essenziale e deve
diventare importante. Ditemi dunque qualche cosa
e sollecitate l'impianto.
Foste in Nap[oli] pel Congresso? (')
Scrivo a Savi pei- chiedere informazioni sul Con-
siglio Centrale che non intendo ora si raduni.
Vostro sempre
Giuseppe,
VMMDLXXVIII. — Inedita. L'autografo si conserva nel-
1 Istituto Mazziniano di Genova. A tergo di esso, di pugno
del Mazzini, sta rindirizzi; : « F [elice] D [agnino]. »
(') Ved. la lett. VMMDLVI. a p. 151.
1S4 EIMKTUI.AKIO. [1S(i4|
VMMDLXXIX.
A Maurizio Quadrio, a Lugano.
, [Londra], 4 novembre [1SG4].
Caro Maurizio,
Alle tue liuee del 2U.
Quel tanto che poteva dire, l'ho detto a Bi'lUsco],
a Caii[oli]^ a ZFugui] e ad altri. Quanto a me, l'esser
male più o meno in salute non m'impedirebbe; ma
che verrei io a fare senza un soldo, quando ogni
proposta esige danaro? Ti confesso che non credo a
possibilità di successo ; e credo che questo fatto
improvviso rovina il disegno per la primavera. Un
fatto dì lotta, di diffusione, d'aumento, potrebbe
dare qualche appicco per giovare; ma se non viene,
è assolutamente inutile ogni mia decisione. Il Par-
tito che non ha mai saputo formarsi una Cassa di
200 o 800 mila franchi è impotente. Se avessimo
avuto tanto da noleggiare un vapore e offrirlo con
500 volontari a G [aribaldi] o anche soltanto al fi-
glio, vera chance; ma colle migliori intenzioni del
mondo, che può egli fare se non farsi arrestare dai
nostri ?
ft più che probabile che il tentativo abortirà.
E non vedo per l'avvenire che dedicarsi a rafforzare
VMMDLXXIX. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Roma (fondo E. Xathan). A tergo
di esso, di pugno del Mazzini sta Tindirizzo: «Maurizio.»
fis(;4| EPISTOLARIO. isn
]' ()i-^aiiizz;i/ion(' clic s;ii; eiitrarvi tulli come cap"i
di nucleo: jissunieiiic tutti il nome per darle po-
tenza : dare per essa un bollettino generale ogni quin-
dici giorni, che faremo io e tu per evitare le incon-
gruità o le imi)rudenze locali: formar nuclei piccoli
o grandi dappertutto: pagar tutti un franco men-
sile: 50 centesimi per gli o]>erai affiliati: cavare
intanto statistiche di quei che al momento opportuno
potranno fare una offerta di ])iiì: raggiungere una
cilra di cento mila affiliati almeno. Saremo allora
forti. Si farà? i)rol)al)ilmente no; i nostri mancano
di senso ])ratico e di pazienza. i\Ia bisogna tentarlo.
Ciò che consigliava era di spingere la Sottoscri-
zione medaglia e non affrettarsi a coniarla. Ora,
è poco; ed è inutile appropriarsi poche centinaia
(li franchi.
Addio; ricordami con affetto all'amica e ai pochi
buoni che m'amano.
Tuo
Giuseppe.
. Ben inteso, tutto lo sconforto ch'io esprimo è per
te^ e non deve impedirci dal far quanto è in noi,
lincile stanno in piedi, per .agitare e aiutare.
Mando direttamente questa : s'anche la leggono,
poco monta.
].S(i KIMSTOl.AKIO. (ISr^l)
VMMDLXXX.
TO CLEMh>NTIA TAyi,f»r<, I^Oluloll.
I London], Noveniber Tlh, L1'"^*5-'J- Munday.
Deaie.st Clementia,
I ani better: not Avell, stili better. I did iiot
]»ut aiiy notes to Miss Cobbe's book, (^) 1 could uot
wliilst this \'enetian movemeiit is on l'oot and Ave
must do anythin^ to help it ; even if it was only
M nol)le protesta of the olticial Italy against the
(OAvai-dice ot the officiai one. Besjdes, the book is
bttter than I thoiight. It has sins, bnt moi-e of
oniìssion than of comìnissi<ni. It is true that the
oìnission is not a venia! one. Miss Gobbe omits the
Italian peo])le: Hamlet in Hamlet's piece. The people
Lunedi.
Carissima Cleuieiitia,
Stu meglio : non bene, ma però meglio. Non lio apposto
nessuna nota al libro di Miss Cobbe. Non lo. potevo
mentre è in piedi (luesto moto veneto e noi dobbiamo
fare tutto il possibile per aiutarlo: anche se fosse sol-
tanto una nobile protesta dell'Italia non ufficiale, contro
la viltà di quella ufficiale. Inoltre, il libro è migliore di
quello che mi aspettavo. Ha dei peccati, ma più di omis-
sione, che di azione. È vero che Vomissione non è un pec-
cato veniale. Miss Cobbe omette il popolo italiano: Amleto
nella tragedia di Amleto. Il popolo d'Italia, il Partito
VMMDLXXX. — Inedita. Da una copia conservata nel
Museo del Risorgimento di Roma.
(^) Intitolato : ''Itaìics'' Isotes on Itiily en 186^. by Miss
FBANCEs Power Gobbe; London. 1864.
[t8CV4) KPisTOi.ARro. 187
(>r Jtal.y, tlic l'jirty ol" Action, witlioiil wlioin iiotliing
would Ila ve Ikhmi (Ione — to wliom aloni' Ilio annexa-
tion ol' Central Ttaly and ol' Ihe wliole South are
owing — are ignoreil in the hook, Slie had her infor-
niations from Azeglio, Usedoni (/) and such legai
people. She has asked no body else, read nothing
else. She sjìeaks of liberty of Press eqiial to that
ot England Avhilst we have had dnring: these three
years hundrcdfi and himdrcd.s of seizures of jiapers
olten not followed by trial, whilst every word in
syjnpathy to the ^'enetians has l)een during these
last three weeks invariably snpjn-essed, whilst the
letter of (Tarib[atdi] against the Convention, freely
c'ircnlated in the Frciìch press, has been seized in ali
(Hir papers. She rebels against Ch[arles] Albert's be-
irayal. as if his betrayal in 1S21 and in 1S48 at Mi*
tlAzioue, senza il quale non si sarebbe fatto nulla — a)
quale unicamente si deve l'annessione dell'Italia Centrale
e di tutto il Sud — sono ignorati nel libro. Ha attinto le sue
informazioni dall'Azeglio, dall' Usedom, e da personaggi
ufficiali di questo tipo. Non ha fatto domande a nessun
altro, non ha letto niente altro. Parla di libertà di stampa
simile a «juella dell'Inghilterra, mentre noi abbiamo avuto
in questi tre anni a centinaia e centinaia sequestrati i no-
stri giornali, spesso senza che ne seguisse il processo,
mentre in queste ultime tre settimane è stata invaria-
bilmente omessa ogni frase di simpatia per i Veneti,
mentre è stata censurata in tutti i nostri giornali la let-
tera di Garibaldi contro la Convenzione, che circola li-
beramente sulla stampa francese. E.ssa si ribella contro
il tradimento di Carlo Alberto, come se il suo tradimento
del 1S21 e del 1848 a Milano non fosse argomento di
(') Ministro plenipotenziario prussiano in Italia.
ISS HIKTOI.ARIO. [lS(m
l;jii. \v:is iiot ;i niatti'i- of liistory, olìicial dofiimente*!
liisloiy. r.iit allei- ali that. she loves Italy and ber
lutine: lei liei- be forjjiven. Ouly from Mìhs Cobbe
oue was eiititled lo exi)ect a syiiipatlietic stndy of
llie radicai element in Italy and of its history. Her's
is a liook, a usuai bastily superlicially made book,
not a (It'cd, a moia] <luty performed.
1 hope we shall meet oii Wednesday.
The \'enetians are resistili^;, and somewhat in-
creasinji in stren^th : arms are -wanting. and the
diniculties of introducine them now amount alniost
to im))ossibility. Stili. Ave are doinji what we can
t() help : and if they keep on, I shall bave to speak
to Peter, and ali my friends.
Ever
affectionately yours
Joseph.
storia, storia documentata e ufficiale. Ma dopo tutto (luesto,
essa ama 1' Italia, e il suo destino : perdoniamola. Sol-
tanto, da Miss Cobbe si aveva il diritto di aspettarsi
uno studio che simpatizzasse con l'elemento radicale ita-
liano e con la sua storia. Il suo è un libro, un libro scritto
come il solito, superficialmente, di fretta, non un fatto,
non l'adempimento di un dovere morale.
Spero che ci vedremo mercoledì.
I Veneti resistono, e sotto certi a.spetti aumentano la
loro forza: hanno bisogno di armi, e la difficolti! dell'iiitro-
durle rasenta <iuasi l'impossibilità. l*ure, stiamo facendo
quello che possiamo fare per recare aiuto: e .se resisteranno,
dovrò parlare a Peter e a tutti i miei amici.
Sempre
•affezionato vostro
GlL'SEPPE.
fiso 11 EPISTOI AUIO. ISn
VMMDLXXXI.
A Sara Nathan, ìi laiKuno.
[Londra], 7 iiovoiubre [1804].
Amica,
Ilo hi vostra del '-> novembre. Ho capito quanto
mi (lite. \"lio detto, mi pare, d'avere scritto lunga-
mente a Gri[lenzoni]. Quali erano le obbiezioni che
facevano G [aribaldi] riluttante a dar l'ordine a
]j[emmi]? (M Mi duole che la commendatizia sia al
G. S. che inter[)reto Governo, mentre era al Partito
Nazionale che doveva essere. Del resto, vedrò d'agj!;iu-
stare ogni cosa. Come mai egli intenda di Congresso
]3ei mese venturo (]uando non esiste nepi>ure il pen-^
siero^ non l'intendo. Addio, vogliatemi bene.
Vostro sempre
Giuseppe.
VMMDLXXXII.
a Giuseppe Petroni.
[Liiidra], 7 novembre [18G4].
Fratello,
Ebbi la vostra : e l'accolsi con gioia e riverenza,
perché io vi stimo come stimo pochissinii.
VMMDLXXXI. — Inedita. L'autografo si con.serva nel
Museo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha
indirizzo.
O S'avverte ancora una volta che A. Lemmi era il cas-
siere del Comitato Centrale Unitario.
VMMDLXXXII. — Inedita. Dannaci pia presso la R.Commis-
isione. L'autografo si conserva dalla famiglia Frattini. di Terni.
1!)(t Ki'isToi.ARio. [18(54 J
Sono minato nella salute, minacciato a ogni tanto
nella si>iiia e d' inlianunazione al piloro e d'altro:
<lelK)le oltre (><;ni dire. (ìrazie al passato, alla vita
disagiata, al lavoro, a dieci cagioni, sono come un
albero niaicilo dentro che stia ritto per vigore d'abi-
tudine, ma che il primo soffio di vento un po' tem-
pestoso può rovesciare. Questo vi dico perché lo vo-
lete. Nondimeno, vado innanzi, tento d'avermi cura
e durerò forse ancor tanto da veder voi Fuori e ini-
ziata la conchiusione del nostro programma. Perché
la parte nostra guadagna terreno ogni giorno e gii
errori, le codardie, l'inesattezze scavano la fossa alla
.Monarchia. Dopo aver esaurito — senza mai abdicare
un momento solo la fede mia — ogni possibile ten-
tativo a vedere se dalla Monarchia potesse cavarsi
l'Unità Nazionale^ posso or dire, con corredo di prove
ai miei concittadini: «Non v'è modo» — e lo dico.
— Una fratellanza segreta va stendendosi in quel
senso e ingrandisce ogni giorno. Ben inteso, se prima
del tempo opportuno, l'impresa Veneta — alla quale
lavoro, perché ci darebbe F iniziativa dell' insurre-
zione Europea — avesse luogo, tutte le forze vi si ver-
serebbero senza questione politica. Ma v' affermo,
senza poter avventurarmi a dirvi il come, che l'im-
presa Romana seguirebbe immediata la vittoria sul-
l'Austria ; e — lo spero — con bandiera più esplicita,
l'rima, non vedo possibile un'azione efficace su Roma.
Chi lavora dovrebbe mantener la protesta e intanto
evangelizzare nel popolo i ricordi del '49 e la vecchia
fede siccome l'unica degna di Roma e sol dalla quale
essa possa avere salute.
Ciò che dite sui due campi è giusto. E senza
concessioni pericolose, non è male mantenere quel
dualismo e tendere a che i secondi, i meridionali
[l.S(^4J KPISTOI.ARIO. l'Jl
guadagnino terreno: ali armerebbero a un tempo
L[uigi] \[apoleone] e la Francia, che credendo libe-
rarsene un giorno^ non vuole successore il legitti-
mismo. \'oi, se potete, scrivete su (luelTargomento
e illuminate l'opinione italiana.
M. ch'era in l*al[iano] fu traslocato in lloma? mi
parve indicato da una vostra frase. Se parlaste di
lui ebbi due lettere concernenti l'antico soggiorno.
\'oi non sapevate, scrivendo, della Convenzione,
ft necessario or vedere (juale contegno assumeranno
le due parti delle quali parlaste.
Credo più che calunnia, equivoco, ciò che si disse
dell'uomo (/) che difendete. A me l'opinione vostra
vai più di tutto ; m'informo dunque e, se l'occasione
si affaccia, ve ne dirò.
Or ditemi potendo, una cosa: v'è modo possibile
per voi e altri di sottrarvi? e se si, quali aiuti si
esigerebbero da noi?
Comunque, abbiate per voi e ridite ai nostri che
voi e Koma siete il pensiero continuo dell'anima
mia — che voi dovete calcolare su me e dirmi ciò
eh' io possa e come per finire o alleviare ciò che
patite — che quanto a Roma, sogno da lungo inva-
riabilmente un disegno, in virtù del quale Venezia
<leve aversi comunque, ma Roma deve emanciparsi
all'ombra «Iella nostra bandiera.
Addio: amate come ei v'ama il
vostro
Giuseppe.
(') Lorenzo Lesti. Veri, la nota 2, voi. LXXVIII. p. 235.
192 EPI8TOLAKIO. [1864]
VMMDLXXXIII.
Al) Andrka CiIannelu, a Firenze.
[IjOii(lr;i 1, 7 novembre ll.S()4J.
Fratello,
\'()^liate far ginuj^ere l' unita a D[olfì].
In ricambio di ciò che mi scriveste sul l'unione
a prò' del \'eneto, devo dirvi che, dopo la Conven-
zione, l)[oltì] mi scrisse spontaneo non esservi più
che la repubblica democratica capace di sanar le
piaghe e dover noi tutti escir dagli e(iuivoci.
L'acchiusa alla signora Lud[milla]. Ditele che le
sono gratissimo della sua lettera: che oggi mi manca
il tempo di risponderle: che la contorto al lavoro
progettato. (^)
^Manifestazioni d'ogni sorta pel Veneto:
Contatto amichev(de coli' esercito, cercando su-
scitare in essi l'idea della guerra all'Austria :
Sottoscrizioni ; e mandarle airr'»/^ò :
Volontari armati di carabine; e indirizzarli que-
tamente al nucleo delYUnità :
Biasimo formale ai nostri che intendono votare
la Convenzione :
Ecco tutto per ora. Più tardi se il moto si so-
stiene, bisognerà pensare a cose che attirino l' ira
VMMDLXXXIII. — Pubbl. da A. Gianxelli. Lettere di
G. Mazzini, ecc., cit.. pp. 239-240. L'autografo si conserva
n^l Museo del Risorgimento di Firenze. A tergo di esso, di
pugno del Mazzini, sta l'indirizzo : « Andrea. »
(') L. Assing si era proposta di tradurre in tedesco una
parte degli Scritti del Mazzini.
f1S(;4| l'TISTOIAKIO. 10."',
(lell'Austi'ia conilo l'II;ili;i officiale e l'ondaiio iricvi-
tahilc la liin'ii-a.
N'ostro in ficlla
(JirSKI'l'K.
VMMDLXXXIX'.
A KitSAKio l',A(iN.\s('<), ;i rsilcniio.
1 Ldiiilr.i I, lo novenil)ro [l-^f'-ll-
Fratello,
Ebbi la vosh-a del J".
y\ ringrazio ilella franchezza ; è ciò che desidero.
Ma non posso porre io stesso rimedio al male.
Xon posso ributtar col silenzio giovani di buone
intenzioni che mi scrivono. E non potrei scegliere
io stesso con un atto dittatoriale iiin solo uomo col
(piale corris])onilere i)er tutta l'Isola. Scegliessi an-
che il migliore, voi nel (juale Iio piena liducia o
altri, darei, temo, precisamente nuova cagione a scis-
sioni. Importanti o no, esistono organizzazioni se-
grete che trovandosi a un tratto eliminate da ogni
(•(Mitatto, reagire])bero.
Il lavoro (runificazione è bensì urgente; ma tocca
a voi altri deirinterno di farlo. O è impossibile
— e allora gioverà almeno alla propaganda delle
idee ch'io ripeta le stesse cose a quanti mi scrivono.
() è ])ossibile e, ripeto, tocca a voi tutti di tentarlo,
a me di ratificarlo. Fr[iscia] è in Xa])[oli] e non ha
VMMDLXXXIV. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Rcinia (fondo E. Nathan). A tergo
di esso, di pugno del Mazzini, sta l'indirizzo: « Ros[ario] B[a-
gnasco]. »
Mazzini. Scritti, ecc.. voi. LXXIX (Epi-stohiiio. voi. SLVIII). 13
104 fa'isToi.Aiao. [1S(,4|
(juiiidi numo (liii'ttamiMite liei I;i\(»ii dcirisola. Ma
v'(* 1111 amico ^iio. 1{. clic non vorrei fosse escluso,
(^iii, scpai-ataiiieute; scrivo le idee {generali clic raj)-
preseiitaiio il mio ilcsiderio. (M Fatene 1 uso clic
credete il migliore.
(') La « -Nota dei liuniii, » ohe si conserva imre autografa
nel predetto ^luseo. ed è la seguente: « È nei-essario aiutare
il tentativo ^'enet(^ : con sottoscrizioni, manifestazioni e — se
il moto dura — collazione. Quest azione jinò difficilmente.
sul Sud, compirsi pi-r terra ; ma Pisacane e altri hanno inse-
gnato modi da adottarsi nel caso di durata. Avete coste e Va-
pori che le toccano ; è po.ssihile impadri.nirsene per sorpresa,
porvi su nuclei d'arditi armati e movere per l'Adriatico a
ricongiungersi all'insurrezione. Pensateci.
« Ma intanto e dov anche il moto dovesse per ora .s<»spen-
dersi. l'agitazione e lo manifestazioni sono urgenti pj'rché si
l)alesi pili sempre l'intenzione dell' Italia non otiiciale e la
colpevole opposizione all' impresa p.itria dell Italia officiale.
Pensate anche a questo.
« Bensì, da un fatto che, ov'anche perisse, dovrà i>iu tardi
nuov.-imente iniziarsi e reclamare soccorsi prifiiiì. i buoni de-
vono dedurre, pensando alla perdita fatale di tempo che de-
riva dalla mancanza di eoncentramento anteriore, la necessità
suprema di (juesto concentramento.
« E inoltre, questo concentramento diventa ci sa indi.spen-
sahile per chi scrive. Infermiccio e (>i)prf'sso da un lavoro mol-
teplice non limitato ali Italia, trova impossibile il corrispon-
dere coi mdti buoni isolatamente. S'io potessi sapere che.
corrispondendo Cf)n un sedo Centro, esprimo il mio pensiero a
tutti i buoni dell'Isola, potrei pili sovente e.sporre idee d'av-
venire colla Stampa che gii. va anche agli ignoti.
« Invoco quindi questo eoncentramento per la Patria co-
mune e per me. È debito dei buoni di provvedere.
« Le idee generali che dovrebbero presiedere alla forma-
zione di questo Centro sono le seguenti :
« Doppio lavoro da continuarsi e promoversi più sempre :
pubblico, d'agitazione, di Stampa, di contatto con quanti, anche
per vie diver.se, amano sinceramente il paese, d'aiuto al la-
t1S(V4| KPisroi.AKKP. VX,
Il molo \'eneto — fatto alTiinpeiisata da uomini
che sapevano di dover essere ari*estati — ha (on-
Voro (1(>11<> ('lussi (ipi'rnio. iiidust i-i:ili e ii>;i'ic(ilr> ; - sofrrcto.
<r(trgaiiiz/..izii>iit'.
« 11 programnia del dinniio lavoro ilevo «'sscrc puhhlicann'iitc
il seguente : Venezia — Konm — l'atto Nazionale per mezzo
d'una Costituente raccolta in Uoina. Segi-etamente, deve essere
pili esplicito: (rapostolato repnhlìlicano.
(1 11 Partito, accogliendo e secondando ogni agitazione, ogni
moto che gnidi, per la via di N'enezia a Roma e a nn nuovo
Pattf» che veramente esprima la vita della N'azioiu», deve a nn
tempo organizzarsi in una vasta associazione repubblicana
unitaria, che si stenda per tutte le parti delTIstìla e si stringa
in «'ontatto con (piella che già esiste nell'Italia Continentale.
La Falange Sacra ne è il nome; mi dov'anche, jier l'Isola, il
nome fosse diverso, purché le nor ne generali f( ssero ideiiti-.
che. non importerebbe.
« I*er fondare t)uesto doppio la\'oi'o, i buoni che accettano
queste norme e rappresentano tin d ora una certa cifra d'in-
fluenza o d' elementi ordinati, compresi del dovere sui)renio
comune a tutti e in nome anche, se oso dirlo, del loro affetto
per me, d<tvrebbero riunirsi in adunanza segreta, dimenticare
ogni lieve cagione di dissidio, porre in non cale ogni senso
d'individualismo, sentirsi fratelli e sacerdoti tutti del grande
scopo; e costituire un Centro unico dell'Aiiostolato e dell'Asso-
ciazione.
« Con questo Centro io C(UTÌsponderei periodicamene : a
questo (^entro darei Istrnziimi e bollettini clandestini di quin-
dici in quindici giorni : a questo Centro darei contatto col-
I Associazione Continentale.
« Fate questo e avrete bene maritato dell'Italia. Scrii do-
veri incombono al nostro Partito, al Partito dell'Avvenire.
Divi.si, gelosi Tun dellaltro. smembrati in cento piccole fra-
zioni, ntii non faremo che agitazioni e proteste. È parte in-
degna di noi. X( i abbiamo nome Rivoluzione. E i Siciliani
più ch'altri sono avvezzi a intendere il valore di qu(>lla iKirola.
« 10 novembre.
Vostro fratello
Gius. Mazzini. »
l(((i KPIKTOI.AUK». I1S('»4|
(IO l;i snhiliiiuMlA, la stajiioiie, rAustriaco, il nostro
(ìovcriio. Teulianio .-liutarlo; ma <jì\ ostacoli ri-a[)j»osti
soiK) inliiiiti. iJisognu a^uitarc a suo prò' per far
ricathMc, (lo\ ■aiiclic non si riusi i;;s(\ l'odiosità del
l'opposizione sul (Joverno. VI inlanto, j>ensare a or-
dinarsi pei- Taweiiire.
Amatemi. x' ^ • e < n
\ ostro amico e liatello
(lirsKri'K.
VMMLXXW.
To ('Aiiii|,ix\K Riiic.s. r.jirdcii.
[T.oikIiiii, iiovciulx'r Hth, IMUI. Siitnrdiiy.
Dear Caroline,
Here is the note: Itut I liavi- not the a<ldress
whidi is somewhere St. Jolin's Wood. The Stans-
felds Inive it ; 'uit I do not see them this evening:
and von have lime to ask then.i vourself: or vou
may it" yon come to town l'oi- the purpose; oi- 1 slialì
send it on Monda}'.
Sabato.
Cava Carolina.
Efco la letterina : ma non so l'indii-izzo : è nei pa-
raggi di St. John's Wood. Gli Stansfeld lo sanno : ma i<i
non li vedo qnesta sera ; e voi avete tempo di chiederl<j
direttamente a loro : oppnre potete averlo se venite per questo
in città : oppnre lo manderò io lunedi.
VMMDLXXXV. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Museo ilei Kisorgimentii ili Roma (fondo E. Natlian). Xmi 1ì;i m
indirizzo. La data vi fu apposta da ('. Riggs.
I 1S(;I I hl'ISI'dl AKK». l'-IT
M'hy liiiiil yoiirsolf to your .Miiniina's saliitatioiis
jind noi say oiic word about ber liealtli?
Tu a Imn-y, but ever
a ff ed iona tely y ou rs
.lOSEPH.
l'erché liuiilarvi a nunulare i saluti della vostra Maiu-
lua e non diro una parola della sua salute?
In fretta, ma sempre
aftettluosamente vostro
Giuseppe.
VMMDLXXXVr.
A Giacinto Bruzzesi, a Londra.
[Londra, 11 noveml)re 1804], subbato.
Caro Bruzzesi,
Sta bene delle lettere. Tolazzi si sostiene. ]\[a
s'egli e gli altri sono abbandonati, cadranno. Era
necessario un incremento a ogni patto. Ora Bezzi e
Guerzoni stavano per passare col nucleo quando
giunse un ordine scritto di Cairoti di sospendere,
(hierzoni cedette. 1 Comitati di Brescia e di Milano
sono irritatissimi. Parlano di coiitatto del Comitato
con Lanza', etc. Non entro in questo perché non ho
VM:MDLXXXVL — inedita. L'autografo si conserva nel
IMuseo del Kisorginientu di Koma. È in una busta che, d-
pugiu) del Mazzini, ha l'indirizzo : « Col. Bruzzesi. 12. Finsbur.v
Pavement. E. C. « La data si ricava dal timbro postale.
1!IS l-l'ISTOI Alilo. I ISC, I I
(l;iti siiriiciciili. M;i so clic volici ('jiiroli :i l'i-esciii,
non .1 Torino. (M
Se non e aiiitjito-. il moto cade e il ^'cllcto non
avrà che la^naii.^e e sarà ])er<luto per noi.
Se avessi mezzi in mia mano sarei «iià andato.
(*) Nelle sue Memorie, E. Bezzi, scrive a questo proposito:
« Alla fine d'ottobre, io e Guerzoiii. secondo le intelligenze
pret>e. eravamo a .Brescia, studia !ido il modo più spedito
d invadere il Trentino. L'amico Antonio Frigerio mise a no-
stra disposizione la sua casa, che i;er 15 giorni fu il centro
dove s'andava organizzando la spedizione. Arrivarono alla
spicciolata molti giovani trentini, veneti e lombardi, che ven-
nero distriliuiti in diversi luoghi nelle vicinanze di Brescia e
nella littà stessa. Giuseppe Facchini, operaio bresciano, e
Carlo Tortiua, agente di una casa di connnen-io. furono inca-
ricati di reclutare quanti giovani loro concittadini desidera-
vano prender parte alla spedizione. Que" due giovani ardenti
furono l'anima, in Brescia, di quel lavoro insieme col Frigerio
e con Giacomo Pievani.
« Il Comitato d'Azione aveva dato al Guerzoni mezzi pecu-
niari e carta bianca ; e ^lazzini. per mano del capitano Wolff,
mi aveva spedito sei mila lire, con ordine che quella somma
si conservasse come fondo di riserva e non fosse applicata ai
preparativi, ma adoperata a far fronte ai primi bisogni della
colonna, entrata che fosse nel Trentino. Coi fondi sommini-
strati dal Comitato d'Azione si comperarono altre partite di
fucili, prestandosi all' uopo i fratelli Glisenti, fabbricatori
d'armi in Brescia, patrioti sempre generosi ogni qualvolta si
ti-attava della liberazione d'Italia.
« Ai primi di novembre tutto era pronto per la spedizione.
Ma all'ultim'ora. il Guerzoni. non so se per ordini ricevuti
dal Comitato Centrale, dichiarò ch'egli, prima di agire o per-
mettere che la spedizione si facesse, era in obbligo di andare
a Torino per intendersi col Comitato. Non valse l'osservare
che, ritardando ancora, il moto del Friuli cesserebbe, che la
polizia poteva aver sentore dei nostri preparativi, che l'in-
veruo imminente avrebbe resa sempre più malagevole una
spedizione sui monti del Trentino. Egli non mutò proposito
I |S(,1 1 KPIS'IOl.AKK). 1!H»
Mi! chi' ('(ts;! posso suji^ei'ii-t' (iiiiiiido non posso oT-
fiii-e i modi di '(-jilizzare?
II moto cadr'iido. nvrcmo scissura com[»li'ta nel
l'artito (rAziouo. Camminiamo airauai-cliia. Lo dico
con doloit' })i-ofondo, ma lo vedo inevitabile.
A'ostro sempre
Giuseppe.
e parti, lo intanto misi a profitto «pn'l tempo, e con guido,
per i monti, mi portai a Bagolino per conoscere le strade e
intendermi col Guarnieri. Di ritorno a Brescia trovai il Giier-
zoni. il quale mi disse chiaro che la spedizione non s"avea
da far più. perché il Lanza. allora ministro deirinterno, avea
dichiarato al Caircli che il Governo reprimerebbe qualunque
moto, anche con la forza. Lascio immaginare le ire e le pro-
teste di tanti giovani, ivi convenuti, e in attesa da più giorni
di una spedizione nella quale aveano posto tutto il loro cuore.
Ma il Guerzoni non si curò delle loro querele e rimase fermo.
« Allora fu stabilito che io andassi a Milano e m'abboc-
cassi Ccn gli amici per decidere il da farsi. Accettai. Si tenne
ua'adunanza in casa di un egregio patriota, Antonio Casanova,
e fu dato incarico a me e ad Aurelio Bellisomi di recarsi a
Torino dal Cairoli, presidemte del Comitato Centrale.
« Partimmo, e trovai il Cairoli. lo investii dicendogli
. ch'era delitto l'abbandonare a quel modo i nostri amici del
Friuli, gli rammentai le promesse fatte al Cella, la chiamata
in Brescia di tanti giovani anelanti all'azione, i patrioti incar-
cerati dall'Austria, la fede data agl'insorti di accorrere in
loro aiuto. Benedetto incominciò a gridare, ad appellare a" suoi
morti, protestando che ora la spedizione era intempestiva, e
ch'egli in coscienza non poteva permetterla. Dichiarai ch'io
avea dato la mia parola d'onore al Cella ; che non avevo mai
mancato alla mia parola e che intendevo di tentare ad ogni
modo l'impresa, assumendone tutta la responsabilità. E cosi
me ne ritornai solo a Brescia.
« La scarsezza dei mezzi, la tarda stagione, l'atteggia-
mento ostile del Governo italiano spiegano l'opposizione del
Cairoli e de' suoi colleghi ad un disegno ch'essi avevano pocfi
dianzi approvato.» G..Locatelli-Milesi, op. cit., pp. 135-137,
lìOO l'ii'isroi.AitM). [IMltl
VMMDLXXW 11.
A Madame Mabib D'Agoult, ù l'aiis.
I l,()ll(ll-cs |. 12 lloMMllhic ||N(>1|.
Madame et amie,
Je 11 'ai lerii due fort tard le iinméio de novem-
bre. J'ai hi de suite vos pages. Elles sont belles et
vi-aies. Sur ce terraiu là nous commuuious presque
sans réserve. J'auiais bien quel<|ue chcse encore ;\
dire sur le catliolicisme de Dante et sur les lignes
de la page 20(5 qui mettent sur la méme ligne sa
foi dans la ])uri!icatioii du péclié par la vertu de
l'expiatioii — qui est la eroyaiite chrétienne et la
nutre — et sa foi dans la vertu de la confession.
Est-ce de la confession, aveu du péché à soi-meme
et aux honimes, (jii'il s'agit? C'es^t alors le ])remiei'
degré de l'expiation; et il est à nous. à la morale,
à la philosopliie aussi bien qu'au Christianisme.
Est-ce de la confession telle que le catholicisme
nous Ta donnée ea en rétrécissant la salute et noble
portée et l'enfermaut dans Foreille d'un prétre qui
jure le silence? De cette confession (pii ne volt que
le pécheur et un individu repréì^entant Dieu, je ne
VMMDLXXXYII. — Pubbl. in G. Mazzini. Leitres à D.
Steru, ecc.. cit. pp. 49-53. L'autografo si conserva nel IMuseo del
Risorgimento di Roma (fondo E. Xathan). È in una busta che,
di mano ignota, ha l'indirizzo : « Madame d'Agoult. 11. Rue
de Presbourg. Paris. » La data si completa col timbro po-
stale.
llSdll KI'ISIOI.AUK). 201
Irouve piis l.i moi'.Klre Irace daiis l:i Ini du poète.
Et (lUMiil ;ì l'iiiI'Tcession des suiiits, m'appelleriez-
vous catholiiim»^ si je vous disais (pren un certai'?
seiis j V crois moi-aiissi? Je cii is ;\ un lien entre
les vivans et les niorts; à une infiuence morale pouv
le bien sur nous, si nous aimoiis ))ar delà le tom-
beau, de la i)art de ceux qui sont morts en nous ai-
mant, C'est le lien l'unite de la Vie dans ses pliases;
et c'est i)robablement la première récompense de ceux
([ui ont ^ardé leur amour jusqu'nu dernier jour, et
la i)reniière jiarautie de leur proi^rès. Je ne serais
point du tout étonné que Dante — (pii se fait sauver
non ]ìas précisément par la Vierge, mais par Bea-
trice — n'eiit eu ({uelques idées ])areilles. Mais vous
avez su si bien (empérer votre idée avec ce que vous.
dites sur tous Jes élémens bétérodoxes qui se croi-
saient alors avec l'ortbodoxie. que je n'ai pas le
courage d'insister sur cela. J'approuve, et je suis
beureux de votre ! ravail. Seulement. je vous en prie,
donnez-nous, si votre cadre le permet une ou deux
pages sur Dante penseur et pére de l'Unite Na-
tionale. Quant au poéte, je n'ai rien à vous sug-
gérer : rien de plus fìnement esthétique que votre
analyse.
Maintenant, une ou deux remarques de pédant.
Le « f/iusti son •'hie. ma non si sono intesi » n'exi-
ste pas; et n'aurait rien de commun avec le sens
grammatical et le style de Dante. C'est « non vi
sono intesi » qn'on lit dans tous les textes d'une
certa in valeur.
L'explication donnée au titre Commedia peut diffi-
cilement se soutenir: je parie de la seconde. Dante
ne savait pas le grec. La lettre qui contient cette
dérivation est trés suspecte; et quant à moi, je ne
(
'202 KI'ISTOI.AKM). |1!s'(!ll
le (Tois i»;is ;in;]i('iiti(|n('. Il (l(»il nu'iiK' y Jivoii- un
l)assaj;t' (ini parie «le Daulc coinme d'un tiers. Je ne
l'ai ])as clicz 'noi. Dante donne (iiiehiue part dar-s
soli livre J>(' riilf/ari clofiiiio une dil'férence entre la
tragèdie et la coniédie fondée sur le style (pi'on
adopte dans les denx. J'ai un doute histori<iue sur
raiìjiellatif Caiir (ìnunìe qui, s'il était fonde, serait
un ar^ument de i)lus oontre l'authenticité de la
lettre. (M -le crois oue Cane della ^caì<f, le veltro n'a
jamais été api)elé draìide: mais que c'est un de ses
successeurs (|ui a eu ce titre. Seulement. je n'ai, ni
moyens^ ni loisir lìour véritier tout cela.
Après tous, <-es remarques et d'autres qu'on pouv-
rait peut .étre faire, sont insijjnifiantes. Ce qui ini
])orte (-'est (Varn-tir, comme voiis le dites si bien,
et de convertir les lecteurs de Dante. Votre travail
le fait; et moi, j'aijoute mes remercimens à ceux qui
vous viendront nombreux d'autre part.
Vous avez, je crois, le Dante de Foscolo. Avez-
vous devine que les quelques pa^es signées « un
Italiano» sont de moi?
Adieu, Madame, amie .et su'ur en Dante. Tout
en vous écrivant ces pédanteries, je songe, le cceur
navré, à ce pauvr? Tolazzi couvert de blessures re
(;ues dans le Sud et (jui maintient ses deux ban-
des sur deux ou trois pieds de neige dans notre
Friuli.
A vous de ca?ur
JOSKPH.
(') Molto si è disputato prò' e contri» rauteiUicità <ii
questa lett.
lisci
KIMSroI.AIUO.
20;!
VMMDLXXXMll.
T(> OaBOLINE B1CÌG8, IJlU'tU'll.
I liOiuloii, Xovi'iiilìt'r Htli, l.S()4J. Al(»ii(l;iy.
Dear T'ai oline,
Mas.soifs adflri^xs is;
2 Newton Mllas. Finelilv New Koad. N. W.
1 liear tliat voni- Mamma's accounts are not good
to day. Ah me!
Ever
a ft'ec lionate
Joseph.
Lunedi.
Cara Carolina,
I/indirizzo eli Masson è :
2. Newton Villas. Fincliley New Road. N. W.
Sento elle le notizie della vostra Mamma non sono buone
oggi. Ahimè !
Sempre
affezionato
Giuseppe.
VMMDLXXXVlll. — Inedita. I.'autogiafo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Ruma (fondo E. Nathan). Non ha
indirizzo. La data vi fu apposta da C. Biggs.
•J(H Kl'ISIOl.AKHI. IISIIII
VMMDLXXXIX.
To Caroline Bigok, Biirdcii.
[Loiuloii, Novoinber 14lh. 1S(»4|- Moiidiiy night.
Dear Caio] ine,
Thaiiks lov yimv note and for l'io enclosed : it
WMs for me.
Ves: I lieai- every day of youi- motlier: and liope
to lieai- ol" a little move im])rovement. T shall write
then to her.
If you can send the pampliki, cto. I shall he
grateful. I cannot understand why they carne to
you or to Orme Square The papers were coming
regulaily to me here.
Love to your dear ^Mamma and to Ashurst. Ever
affectionatelv yours
Joseph.
Lunedi notte.
Cara Carolina,
tiruzie della vostra lettera e della acchiu.'^a : era per me.
Si : ho notizie di vostra madre ogni giorno : e spero di
sentire che il miglioramento progredisca. Allora le scriverò.
Se potete, speditemi l'opuscolo, ecc. ve ne sarò grato.
Non riesco a capire perché sono giunti a voi o a Orme
Siiuare. I giornali mi arrivano regolarmente qui.
Cose affettuose alla vostra cara Mamma e ad Asliurst.
Sempre affettiiosameiite vostro
Giuseppe.
v:\I]\IDLXXXIX. — Inedita. L'autografo .si conserva nel
:\Iuseo del Risorgimento di Roma (fi ndo E. Nathan). Non La
indirizzo. la data vi fu apposta da C. Biggs.
(ISini ll'ISrOI AKKt. 20.'
VALMDXC.
A >r.u{i() Ai.itisio Sammii'o. :i Tcnaiiovii.
I Ijiiiidr;! I 1 1^ iiiiSf'iiiliic I 1 >(■' I I .
Fv.xUAU),
Kl)bi la vostra .lei '20.
Eccovi j biglietti l'ichiesti. hueito se i (juattio
nomi ne roi-m.isseio un solo o due, lio agjiiunlo un
l)ii;l ietto che disti-uggerete se inutile.
Io ])Ui-e sono amico a (^airoli che stimo assai. Ciò
nondimeno ei non è solo nel C(,-mitato Centrale e
soggiace mercè alcuni tra «[uei colleghi e la natura-
arrendevole e il soggiorno a Toi-ino, a iniiuenze dan-
nose. Oggi a]>i)Uii(o, mentre si tratta d'appoggiaì-e
gli insorti del Friuli con oi)era7aoui ardite e che non
<lovrebbero calcolarsi sulla loro importanza intrin-
seca, ma suirefferto morale da prodursi sui ^'eneti,
egli inceppa dise;gni che gioverebbero. E d'altra
|>arte è impossibile seguire l'impulso di due cents'i
collocati a 'distanza. Bisogna scegliere. In ogni c<»sa
che riguardi l'agitazione pubblica e che non con-
tradica alle norme accettate, voi mostrerete l'unità
morale del l'artito, secondando fraternamente gli
atti, se ne faranno, del Comitato Centrale. Ma per
tutto ciò che riguarda l'ordinamento segreto, il rac-
coglieie offerte per l'azione, e l'apostolato repubbli-
cano, v'intenderete, voi e gli amici, con me; la via
^MMDXC. — Pnl)hl. da E. renio, nella Rivisia dlfalia
del settembre 1907, (luindi da (ì. Firetto, nella Nuora Anlo-
ÌOfiin del 1" luglio liti 4.
2(i(! t-iprsroi.Arjio. (1S(;4|
(li LujiiiUioJ e (iiU'lhi di (Jciiova son buone ìiiiiìk'iIuc.
l't'i- (|iu*st'ultimii (loMcstc iiiaiidare a raleinio tanto
(ile 11 asiiK't ((.'ss(M*o per N'aitoi-c conio sanno le vo-
shc :i(l Anioiiio Mosto in (JcMiova. Le avrò sollecite.
il problema die dobbiamo sciogliere è (jnesto:
die nessun nomo del Partito sia inutile; che nessun
nomo del l'aitilo non contribuisca, non fosse che di
pochi centesimi mensili, alla formazione della Cassa;
che nessun nomo del l'.irlito rimanjja iiiaccessil)ile
alPApostolalo, i)arlato o scritto, della nostra fede.
È problema d'iniijanizzazione. I] bisof>na scioj»lierlo
unardando. non solamente alle importanti, ma alle
pili piccole località; non racchiudessero che un uomo
nostro.
Addio: liliale in me; lido in voi.
Vostro
Giuseppe.
v:mmi)xci
A Felice Dagmno, a Genova.
[LniKlral, IT) nnvonil.rp [lSr,41.
Fratello,
Ebbi la vostra del 10 novembre. Ebbi pure final-
mente la scatola ; i canditi avevano, pel troppo
temjx) trascorso, perduto un po' del loro valore; ma
l'injirazio voi e gli amici sommamente della bella
c]-avatta die ])ortei'ò (pianto più lungamente potrò
a ricordo vostro.
VilMDXCI. — Inedita. L'autografo si oonspiva nell'Isti-
tuto Mazziniano di Genova. Non ha indirizzo.
[1S(Ì4| P.PISTOI.AKIO, 2(>«
Xiilla ebbi (la Savi. Ijiiioio i iniitauiouti latli
all'Atto. E ignoro come il Consiglio Centrale intenda
operare. Dove si raccoglieranno? che sorta d'uomo
è Tavassi? Come Tarn io per corrisjiondere, con-
sigliare. |)roi)orre? Considero (jnel lavoio come im-
lK)rtantissimo; ma temo che nella pratica si ridurrà
a poco.
Il Consiglio (\Mitrale è radicalmente guasto da
influenze esterne^ e incepjKi l'azione che bisognerebbe
promovere nei modi i ]»in arditi e più celeri. Le
<liftìcoltà per gli aiuti sono gravi: ma la linea è
lunga assai; e se vi fosse vero ardore negli Italiani,
non sarebbe dilticile a i)iccolissimi nuclei di traver-
sarla. Non dirò che resem])io della S])agna nel ISOS
contro i Francesi, ma quello che ci ])oi-goin) i ma-
snadieri, e' insegnano come un piccolissimo nucleo'
])ossa maneggiaisi. E i ]>icc()lissimi nuclei potreb-
bero ricongiungersi insieme al di là. Non importa
rin]j>ortanza di ciascuna oi^erazione, che nella guerra
di bande è nulla: imi)orta 1' effetto morale: importa
(') Franoesfo Tavassi, presidtMite (lolle società operaie di
Napoli, presiedette l'XI Congresso tenuto in lineila città. Fin
dalla prima adunanza tenne un contegno ambiguo. Ved. il
Popolo fVliaìin del 2S ottobre 18r>4. E su tutte le discussioni
avvenute nel Congresso, ved. X. Rossei-Li. Mazzini e Bakii-
niii. ecc.. cit., pp. 121-125. L'.4//o tli Fratellanza delle Società
Operaie Italiane fu discusso e approvato nell'adunanza del
27 ottobre. Ved. il testo nel Popolo (Vlfalia del .31 otto-
bre 1.S04. Il Rosselli osservava al riguardo: «Mazzini anc( ra
una volta si rallegrò moltissimo. L,'Atto di Fratellanza votato
a Napoli non era parola per parola quello da lui proposto.
Ma, insomma, n<in conteneva nulla cb'egli non potesse appro-
vare : l'unione di tutti gli operai italiani in un unico fascio,
possibilmente devoto a lui. gli pareva cosa imminente. » Id..
p. 125; e la nota 2. nel voi. LXXYIII. p. 205.
20S l'TIKTOLARK). flSMI
clic i N'elicti si sciiImik) .liiitiili: iiiipoilu clic anmciili
ragitazioiic :il (li (ina e al di là: iiiiporta che (|iia
t» là si in<)ltii)lichin(), anche su piccolissime dimen-
sioni. i nuclei.
Iiileiidclcvi con Antonio .Mosto] e insistete ])er-
ché sMilili/zi in <|ualche modo la Itiiona volontà. K
iiileiid('tc\ i col Comitato Milanese, tacendo capo al-
Vl iiilò. .Mi (hiole che i l'ondi raccolti in (Jen[ovji]
dal MnriiiKiilo \adano al Comitato ('entrale, invece
(T andaic a .Mil aiio|. Saranno inutili. Del resto,
della Palanfic eie. scriverò al Comitato tra poco.
Il Comitato Centrale do\i-ehl>e curare subito la stam-
pa e litojii-alia clandestina della Circolare che man-
<lai, perché si distribuisse alle diverse Sezioni senza
j^raiMÌe induiiio. Io jiui-e dovrei averne ti-e o (juattro
copie.
\'ostro sempre, in fretta,
fJl.l'SKl'l'K.
VMMDXCMT.
A Saverio Frtscia, a Napoli.
[Londrii], 10 novembre [1^04].
Fratello,
Ebbi la vostra del 9 coH'accliinsa dell'I 1 set-
tembre e (luella del Direttorio. Acchiudo la risposta.
1] nondimeno, dovrebbe procacciarsi un buon indi-
rizzo in Pai [ermo] per ogni caso possibile d'assenza
V^IMDXCII. — Inedita. L'autografo si con.'jcrva nel Museo
del Ris( rgiraenti) <ii Roma. A tergo di essf). di pugno de] Maz-
zini, sta l'indirizzo : « Saverio Friseia. »
[18041 KPI.S'K)I,AKIO. 2()f>
vostra o ili malattia. Ogni contatto dovrebbe sempre
avere un mezzo (lop])io.
J)i ('Ili parlavate accennando a un artista non ita-
liano incaricato mio in «piel cessato maneggio? se
(i"un IJulewski, hanno torto. Lo conosco da '20 anni:
compi missioni pericolose e so che posso fidarmi.
Scrissi tempo aildietio le mie vedute a M lieti
del Popolo (V Ititlin, ('j commettendogli di riunire i
migliori amici, tra i (piali io aveva indicato Nic[ote-
ra] — comunicarle — e darmi l'avviso loro. Non ebbi
sillaba. E (pianto a ]S'ic[otera], temo di non avere
oggimai potere per ridurlo a fare ciò ch'ei dovrebbe.
K[osario] B[agnasc()] m" ha proposto la forma-
zione d'un Centro per la Sic[ilia]. Costretto io pure
a diminuire la corrispondenza con individui delia
provincia, dissi che il pensiero era buono, ma che
non mi spettava di sciogliere il problema : toccava
ai Siciliani stessi. Raccogliessero gli uomini d(dlo
diverse frazioni; e se accettavano le mie vedute d'ii-
l>ostolato e d'ordinamento repubblicano formassero
il Comitato. Accetterei il concentramento e il con-
tatto. Xel mio concetto, i delegati di frazione già or-
dinate come la Vito Nuora continuerebbero il loro
lavoro tal (piale; e soltanto lo rapj)resenterebbero nel
C'omitato come Sezione del grande esercito. Probabil-
mente, nulla si farà. Ma ho voluto parlarvene perché
sappiate l'intento mio.
Fo e facciamo quanto è possibile per aiutare il
^'en[eto]. Ma gli uomini d'azione, appunto come
Nic[otera], dovrebbero essere frementi per lavorare
all' intento con me, invece di tormentarsi per di-
(') Carlo Mileti. patriota calabrese, nel 1863 aveva as-
sunto la direzione del Popolo d'Italia.
Mazzini, Scritti, ecc., voi. LXXIX (Epistolario, voi. XLVIII). U
210 KIMSIOl.AHK». flSr.41
scutero se ("in^iiUKio dì ciisji si cjnisia di sistema.
Il Coinilato Centrale pi'esie<lut<) da (\-tir|()li], hnoiiis-
siiiio, è dominato da inflneiize clic iiicci)|)aiio, invece
d' aintarla, l'azione. K iistanto la pili j^ran parte
dei l'ondi raccolti vanno a (jnel Comitato. Il vero
Comitato d'Azione è in iMil[ano] e sarebbe necess;n-io
tar coìiverfi^ere in esso elementi e lissorse.
Addio ])0V Ola.
Vostro sempre
fil.USF^rPK.
VMMDXCIII.
A Saba Nathan, a lAigano.
I Londr.-i]. 1" novcnihrc [1804].
Amica
Ho le vostre sino a qnella del 12 coiraccliiusa.
A^do del Concerto: Dio benedica voi, Giannetta,
Ernesto. Fate benissimo a lasciare la metà ai poveii
di Lng[ano]. Clii è Pollini? È qnel giovine ch'io udii
suonare in casa dell'amico? Einoraziatelo dal prò
fondo del core per me.
Vedo le notizie; ma non ho ancora avviso se
l'amico ivi riescisse nel suo disegno. Lo aspetto an-
sioso, perché può influire anche su me. Mi sono deciso
a raccogliere, qui pure tra pochi amici e ho scritto
già a due. Pubblicamente è finora imjDOSsibile. I gior-
VMMDXCIII. — Inedita. L'autografo si conserva ne]
Museo del Risorgimento di R» ma (fondo E. Nathan). Non ha
indirizzo.
[18041 EPISTOI.AKIO. 211
naii inglesi non occupjindo.si del moto, nessuno gli
«là importanza. Se andrà innanzi e crescendo, si
potrà : oggi soltanto i quattro o cinque che m'amano
possono lasciarsi indurre anche stringendosi nelle
spalle. \'i confesso che mi pesa chiedere, invece di
lasciare corso alle cose; l'aiuto dovrebbe venir d'I-
talia. Intanto, in Napoli sette e più giorni di sot-
toscrizioni non hanno ancora raggiunto mille fran-
chi; e in M il [ano] pure, benché un po' più, cosa
s'è fatto? (^j Son momenti questi nei quali alcune
donne come la Mantegazza, la Cairoli, etc, e alcuni
uomini dovrebbero andare d'uscio in uscio, di bot-
tega in bottega, chiedendo l'obolo pei Veneti insorti.
Darebbero al C[omitato] C [entrale], lo so; ma quan-
do ricevessero larghe somme, anche C[airoli] e gli
altri farebbero qualche cosa. Ho scritto a C[airoli] —
a Men[otti] — a quanti possono essere utili. Il moto
è a contrattempo e ha tutto contro. Nondimeno, se
aiutato rapidamente e arditamente, potrebbe trasci-
nare, come quello di 8[icilia], conseguenze gravi.
Quanto riesce a voi individualmente di raccogliere,
sia — se B[ezzi] riesce — consecrato ad aiutarlo;
o a una delle operazioni che ho indicato a Br[usco].
Addio: Matilde è gravemente ammalata: le altre
amiche stanno benino. Io, cosi, così.
Vostro sempre
Giuseppe.
(') Nel Popolo d'Italia del 16 novembre 1864 si dichiarava
che. per soccorrere l'insurrezione veneta, s'era finora raccolta
in Napoli la somma di L. 980.6,5. L.' Unità Italiana di Milano,
dello stesso giorno, pubblicava una lista nella quale, comprese
le precedenti, la somma era di L. 5598,40.
212 EH'ISTOLARIO. [18041
Ho in(ln«;int<) ;i impostale. K ojifgi mi giunge il
Iflcgi-amni;! latale coucerueute bagolino. Ilo raiiima
in pianto. Tremo per Brezzi], pel povero Can [to-
ni], per altri amiei. Il colpo, temo, saia mortale
al moto, ('j 1 X'eneti intenderanno che non liauno da
sperare cosa alcuna. Bisognerebbe poter entrare a nu-
clei di cinque o sei e congiungersi al T[olazzi] (-) là:
bisognerel)be poter veriticare qualcuna delle opera-
(') Non ostante l'avviso contrario del Comitato Centrale
Unitario e il rigido diniego del Guerzoni. E. Bezzi aveva de-
ciso di rompere ogni indugio e di iniziare il moto insurrezionale
del Trentino, vagheggiando il proposito di recare aiuto alle
tre bande insurrezionali del Friuli, e mantenere così l'impegno
che nei giorni precedenti aveva solennemente promesso al Cella,
il quale capitanava una di esse. Ben 150 volontari il 13 no-
vembre erano partiti da Brescia alla spicciolata, riunendosi
poi a Pieve Lumezzane, dov'era un deposito d'armi e dove
E. Bezzi assunse il comando della banda, e nominò il Wolff suo
aiutante e cassiere della spedizione. Per vie alpestri, coperte di
neve, quei valorosi giunsero la sera del 14 alla cascina Can-
toni e vi peimottarono. X*^l frattempo, la banda si era assot-
tigliata e solamente 4J1 di coloro che la componevano risposero
all'appello. Era proposito di E. Bezzi di calar giù a Bagolino.
pel versante del Caffaro, tentando di unirsi a una delle bande
friulane. La mattina del 16 novembre l'esigua schiera fu in-
vece accerchiata a Bagolino da 30 carabinieri comandati da
un capitano e costretta alla resa. In quei frangenti il Wolff
tenne un contegno assai ambiguo. Condotti a Palazziiolo, presso
Brescia, gì insorti furono per la via ferrata trasportati ad Ales-
sandria e internati in quel forte. Ved. E. Loc.\telli-Mile8I,
op. cit., pp. 141-143. Il Cantoni, ricordato qui dal Mazzini,
era forse quel giovane che era andato a Londra in qualità di
segretario dell'esule. Ved. la lett. VMMCXXII. nel voi. LXXVI,
p. 113.
(-) Dopo un aspro conflitto con una schiera di soldati e
di gendarmi austriaci avvenuto il Ci novembre a INIonte Ca-
stello, la banda capitanata dal Tolazzi si era sciolta due giorni
dopo. Ved. G. C.\ssi, op. cit., pp. 45-81.
[ISCill I-.IMHTOI.AHH». 2ì'\
/i(mi clic siijiiiciii, scMiucstvo »li N'tijxn-i, ctc. M;i tini,
sijiiii l';ii-1il<) sciizii (l;m;ir<), scissi li;i noi, e hiso
.i;ii;i i;isscj,ni!n-si. l'cr me hi ^iumtìi m nome (lell;i rv
puhhlic;! è dccisji ; m;i iinclie (inesl;i csitjei-ebbe tale
(iisciitlina. tale lelijiione d' orjjanizzazioue, tale in-
sistenza snile contiibuzioni mensili che uè dispero.
Questo secondo Asjnomonte fatto a pio' dell'Anstria
e dov'ejjli non eia, dovrebbe determinare Garib[aldi]
a unirsi dichiara tanreute con me, proferire una pa-
rola di repul)blica, poi lasciarmi fare. Mn anche que-
sto sarà ini])ossibile.
Addio: aspetto, trepidando, notizie.
Vostro tutto
(ilUSEri'K.
IS novembre.
^"el•n un Sindaco e capitano della Guardia Na-
zionale in 1.lM>.!).2lMM11. 8.20.7. — in VII.25.10.S. —
IS.12.22., ch'eia linoiio, dis])osto ad agire, in con-
tatto con tutti i contrabbandieri montanari, et e. Si
chiama I.22.7.15.2.1 \'.22.28.24.25.2.12. Bisojinerebbe
tentarlo. Non fosse che per un nucleo di un quindici
nostri, ai <iuàli s'aggiungerebbero taluni de' suoi, im-
])orterebbe il rimontare gli spiriti, facendo vedere che
si ])ersiste. Ditelo a Br[usco] e insistete cou lui pel
tentativo 1.20.2.12.9., etc, [Vapori], in IIT.3.2.I.20.,
etc. [Ravenna]. Gli elementi vi souo già presti. Un
uomo stimato, come VII. 1.2.19.4.. etc. [Mosto], o
1.8.5.15., [Nicotera], i^i che vi si recasse, potrebbe
forse riescire.
(') Si lamente per questo e per gli altri due nomi prece-
denti, nell'autografo è .svelato il cifrario.
2\ \ EPIHTOLAKU). |1.S(J41
VMMI)X(M\'.
T<i Matilda r.nais, Ifanlt-ii.
|l,i>ii(l 11. .Nuvciiilii'r 1S<>1|. S:itiiril:i.v.
HIcss yim, <lc;ii(*st Mntildii. for linviiip; wiitlen
sudi il loiiji note lo ine. Do iiot fatigue yourself
lor iny sake, liowever, but one line, in your <)^^n
liiindwi-itiiiir. will always be a blessiug and a sigu
ihal you aie noi worse and keei)ing on liravely The
Aveathei- is bad ainain, bere at least : I hope it is
iiot so with you and not preventing your going out.
Caroline, as yon know, is at St. Leouard's, coming
back on Monday evening. I am rather unwell stili,
and moreover iinsettled by news from the Friuli,
Sabato.
Dio vi benedica, carissiiua ^Matilde, per avermi .seritto
lina lettera cosi luuga. Non vi stancate, però, per farmi pia-
cere, ma una riga, nella vostra scrittura, sarà sempre per
me una benedizione ed nn segno che non state peggio e che
tirate avanti coraggiosamente. Il tempo è di nuovo eattivo,
per lo meno qui : spero che non sia lo stesso da voi e che
non vi impedisca di escire. Carolina, come sapete, è a
St. Leouard's. e tornerà lunedi sera. Sto ancora piuttosto
uiuluccio, e oltre a ciò, inquieto per le notizie dal Friuli.
dove il moto è ancora in azione, e ha bisogno di un
VMMDXCIV. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathanl. Non ha
indirizzo. Ash. Biggs. annotò : « envelope Jul.v 1<S66 ; » ma si
tratta evidentemente di un errore.
|1,S(;4| KiM.sTor,.\r<io. '21")
wlicrc the iiio\ cmciil is stili iij», ;iiiil iiccdiii}; liclp
\\liicli wc liy to jiivc — ^witli wliiil success I sliiill
Iviiow 1(1 iiionow pcilijips l)y ;i k'l(\ui-iiiii. I liojx'
Aslmrsl is hcllcr, ;iii<l Ad.ili Icss uervous iiiid more
satislacloi-.v to Uai-tict. Evoi-
yoiii' loviiiji;
JOSEI'II.
••liuto che noi cercliiaiiio di dare — con (nial successo, lo
saprò forse domani da un telegramma. Spero che Ashurst
stia meglio, e che Ada sia meno nervosa e accontenti di
più Bartlet. Sempre con affetto
vostro
Giuseppe.
VMMDXCV.
A Madame Marie D'Agoult, à Paris.
[Loiulresl 1!» iiovemln-e [UHi^].
Carlo Tioya, petit ètie Comte; il n'a jamais été
abbé. (M
Fra (ìiovaiiiii da Serravalle, aiiteui- (ruii inau-
vaise tiaduetiou latine du Poème, (-) était eu effet
VMMDXCV. — Pubi)], in G. Mazzini. Lettres à D. Stein,
ecc., cit.. 1)1). 88-88. L'autografo si con.serva nel Museo del
Ri.sorginiento di Koma (fondo B. Nathan). È in una busta che
di mano ignota ha Tindirizzo : «Madame d'Agoult. 11. Rue de
Presbourg. Paris. » La data si completa col timbro postale
(') Carlo Troya (17S4-1858), storico insigne e uomo di
Stato, apparteneva a nobile famiglia, ma non era conte.
(-) È ora a stampa : Frath Johannis de Serravalle trans-
hitìo et comentunì totliis libri Dnntis Aldigherii.... ; Prato, 1891.
121(1 i:i>isi(H..\iiH). (1S(!i|
(''Vicini' (le l'N'iiiK» : coniiiic cumiiu'iil.ilctii-. il ne iiu'mìIc
jMicniic lui.
Non; haiili' ni' s'cst |»;is ocelli^', ;"i ce (ine iioiis
sjivoMs, (Ics (loctriiies de l'yth;ij;<)ir. (') Il nVsl pas
inohable (lu'il ait coniiu la ]'ìsioti de Jnlieu.
•Tai \ u VAniioiicc. de n'ai aiicuii raiìport avec
.Mounier. (-| Il devrait lire mes « lìicoi-di. » à cause
des lettre» des Bandiera qu'ils renfeiment.
Remei'oiez bien sinoèrement de lem- souvenir ou
de lenr sympathie vos amis. .Te me ra])pelle fort
bien Fanny Lewale; et j'ai beauconi) sympatliisé
aves les Ernst. Comment est maintenant Mr. Ernst?
Il était bien mal quand j'ai joné avec Ini une partie
d'échecs. J'estime beaucoup le caractère de Jacobi,
si c'est de Jacobi i)rnssieii qu'il s'aj^it; et je vou-
drais bien lui étre ra]»pelé. ("M Je ne crois ])as impos-
sible la démonstration scientifique des croyances de
Reynand ; elles proviennent toutes de Tintellii^ence de
la loi de Pro^rès (|ui commence a ])ouvoir étre scif'n-
La principale fiiiite del i-onimeiito è Keiivemito da Imola. Veri.
.M. Bauiu. in Studi daiitixchi da lui diretti, voi. XVIII. i)p. 79-!»S.
(') ]Mad. d'AgouIt ammetteva che Dante avesse potuta
« conuaìtre de très-près Pythagore par sou traducteur et sou
di.sciple Boèce. » Ved. Dante et Goethe. Dialogiies pur D. Stern ;
Paris. Didier. IStK). p. 174.
(-) Marc Mounier (1829-1885), storico svizzero, nato però
a Napoli, duve vi.sse alcun tempo. Notissimi sono i suoi sci-itti
di storia italiana contemporanea.
(■') Forse Johan Jacoby (1805-1877). scienzato e uomo po-
litico prussiano, membro del primo parlamento di Francoforte
(1848). poi dell'Assemblea Nazionale di Berlino, esule in Sviz-
zera per la parte da lui avuta nell'organizzazione del partito
democratico, per cui fu accusato di alto tradimento. Tornato
in patria nel luglio del 18(>4. fu condannato a sei mesi di car-
cere per (jffese al re di Prussia.
[1,S(>4| KIMSIOI AKK». 217
tiliipuMucnl (li'iiioiitinV. .le iii'iiilricssc doiic licimconi)
A voliv .lini iuconiiu.
.Fai In Ics Soiircin.x (ìaribdUlìCK «U* .M;ix|iiiu'J
Dn Ciunp (l;iiis hi h'criic (Ics Deu.r-Moìidrs. .Te snp-
])()se (pie vous parie/, de ces soiivenirs (jui doivent
avoii' été i-éiinpi'iinés à ])art. ('l
Je suis étoniié de ee (pie vous me dites d'Au-
sonio Franchi. Il a i)aitaitemeiit niison à étre co-
sternato; senlement je ne m'y attendais pas: il
était, depuis son i)r()fessorat, devenu royaliste et
gouvei-namental. (-)
Nous nous (luerellcions plus tard sur Goethe. Je
sait tout ce (pie vous ])ouiTez me dire sur la condu-
sioji de Faust; mais en (pioi une aspiratiou de libre
lermiei-, tout noble (pi 'elle soit, chaujic-t-elle. un jii-
f^ement (pii ressort de la vie entière de Goethe et
de tout ses ouvraiit^s? 11 y a coutraste entre Dante
et lui de]»uis les traits du visaije jus(|u'à la moindre
lijxnc de Icurs éci-its. Dante était eminemment sub-
jectif, Goethe objectif: Dante grave son ame, ses
tendauccs. ses aspirations dans l'T^nivers (pi'il jiar-
court: Goethe réfléchit en soi-méme tour à tour,
comme une sphère ((ui tourne, les zcuies différentes
de cet F^nivers: Dante pousse à la mission, au de
voir. à l'action, à la souffi'ance, au martyre; et c'est
})our(]uoi nous l'avous pris tout jeunes pour notre
(') Maxime Du Camp, autore d'un voi. intitolato: Expé-
dition des Detw-Siciles. i^ourenirs personiieìs (Paris Bourdil-
liat, ISGl), che aveva già pubbl. nella Revue des Deux-Mondes.
(-') A. Franchi insegnava allora storia della filosofia all'Ac-
cademia scientifico-letteraria di Milano. Ma già prima (1860)
professava airT'nivei\sità di Pavia. Mad. d'Agoult lo aveva co-
nosciuto personalmente. Ved. voi. Florence et Turin, pp. 1S2-213,
nel cap. intitolato: La Iihr( pensée en Italie. — Ausonio Franchi.
21.S ICPISTOI.AKIO. [18041
piilroii: (JcH'lhc, ;in cjiliin', i~i l;i coiilciiipliit imi, ;ì
rordic, ;'i l:i i«''simii;i t ioli ;ni.\ ciiccnisliiiiccs : il eiisei-
jiiic ì[ s'jidiiplei- ;iu milieu <l;iiis |(M|U('I oh se (rove,
Ti iciiiplii- SOM ]K'lit (l('\(»ii-, ;ì se cjiscM- coiil'ortiilde-
iiUMit, Ifll et' luéiiu' (hiiis line proprietà lihic. l'ai-
sjiul (In l)i('ii ;iu1oiir de soi à (-(Hidit ioii de ne pus
trop se iis(pi('r et surtoiit de ne i»;is ti-oiihlei* riiarnio-
iiic, l'écpiilibre des faciiltés ])ar It'Sijm'lIes on coi/:
(•'est ]v ])0('t(' de la IJonriieoisie ; seuleiiieiit, il est
suhlinie à force de puissauce. de poiirrais ixinsser
iiies coiitrastes à dix feuillets, si je u'avais pas daiis
l'oreille l'écho de la fiisillade de ces malheureux pré-
toriens contre mes pauvres amis. C'est bieii uu se-
cond Aspi-omonte au profit de l'Aiitriche. Allez, après
cela, vous an'aiij2:er avec la Moiiarcliiel
Addio, sorella Maria. Je snis triste à moiirir.
déj^oùté des hommes et des clioses et me répétant
— ce qui vous fera plaisir, le « Warte iinr, balde
— Kucliest du aucli » de votrc (loetlie.
A vous de ca'ur
Josp:pn.
VMMUXCYl.
A Saverio Friscia, a Xaiioli.
[Londra] 21 noveinhre [18G4].
Caro amico.
Eccovi risposta alla lettera ritardata del Di-
rettorio. Come mai le sue mi giungono così tardi?
'vMMDXCVI. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Risorgimento d: Roma. A tergo di esse, di pugno de!
Mazzini, sta l'indirizzo : « Sav. Friscia. »
[ 18041 EPISTOLAKIO. iilJ*
Indirizzo (|iu'sta. comic raiilcriorc, :i Njip[oliJ, per
che mi diceste di Ijiilo.
I)o])o il volo delhi Convenzione i se^Miatnri del-
rordiiic del <i:ionio (Mispi avrebbei-o dovnio daic la
loi-o <liniissionc in massa, e con solenne protesta. (')
Le i)rime informazioni sul fatto di liaj^olino (la-
vali lolla, morii e feriti. Scrissi (piindi sn (|ne]le
a De Boni. Ora mi avviso da Mil[ano] non parla
di lolta, ma <li arresto di tntti i 120, prigionieri ora
a M il [ano] e Alessandria. Il fatto è vergognoso
egualmente: la mossa era segreta e non compromet-
teva il Governo.
Gli Italiani son morti, temo, a ogni senso d'o-
liore, di libertà, di patria — e non ne eccettuo
molti fra' nostri migliori e amici miei un tempo,
Son corrotti dal ^lachiavellismo deirintelletto. se*
non del cuore, ft un vero dolore. Ma per noi, mino-
ranza di buoni, non rimane che una via ; la repubbli-
cana — e — costi tempo o no poco monta — bi-
sogna seguirla nettamente.
Conservatevi a tutt" uomo al lavoro nelle terre
(') L'ordiue del giorno (jui accennato era il seguente:
« La Camera, considerando che il trasferimento della capitale
a Firenze è una garanzia alla Francia perché Roma resti al
Papa : — Considerando che un tale atto, causa e condizione del
trattato del 15 settembre, viola il patto co.stitutivo nazionale,
il quale ha base nei plebisciti del 21 ottobre 1860 ; — Rimettendo
ad un tempo in cui si potrà esser liberi da ogni pressione stra-
niera, il discutere della sede provvis ria del Governo, la quale
convenga alle esigenze politiche e militari dello Stato, fiiich»'
Roma non sia la capitale d'Italia, pas.sa all'ordine del giorno. »
Oltre al Crispi, capolista, lo avevano firmato ventun deputati
della Sinistra fra i quali B. Cairoli, X. Fabrizi, R. Siiieu.
F. De Boni, L. Miceli, G. Libertini. M. Macchi, S. Friscia. ecc.
Ved. il Pfjìolo (Vltiiìit, del in novembre 1804.
'Jljd KPIHTOIAHKI. |1.S('»41
ii:i|M»l('l;iiif. l>iso<;;ii;i (•<tii(|uist;ir(' mia Iciiiia liasc nel
Sud intcìo.
N'osilo s('ni|ȓr
( JnsKi'i'i:.
22.
.M uioxiiic di Catania lispoiidciò. Ora non posso.
Ilo indugiato a si)e<lii- la lettera, e ajjiiiiin^o quin-
di la lettera pel giovine di Catania. Son lieto della
decisione presa da Ni('ot[era]. (M Trista e non richie-
sta è la dichiarazione <li C^risjd che «chi innalza
un'altra bandiera è nemico ilellTnità.» (-)
v>rMi)Xc\ii.
Al) Aurelio Safki, a Londra.
ILoiuIni, '2'.' iiu\fiiil)rf ls(i4| incrculcdi.
Caro amico.
Non anticijx» vantaggio reale dell'abboccamento
col Thiiry. Digli, ti jìrego, che sal)bato sono in città,
(') \illa seduta del IS iiuvenil)re lN(i4. G. Nicotera aveva
dichiarato essere andato « in Parlamento disposto a votare in
favore della legge » iu disr-ussione. ma che s'era deciso a votar
Contro « dopo le dichiarazioni del Ministero e dopo i discorsi dei
difensori della Convenzione. »
(-) Aveva pronunziato quella frase nella seduta' della Ca-
mera del IS novembre, rispondendo a un'osservazione di A. Mor-
dini. Ved. il Diritto del 20 novembre isr)4.
VMMDXCVII. — Pubbl. da G. Mazzatixti. Lettere di
a. Maz~ini. ecc.. cit.. p. 811. L'autografo si e nserv i nel Mu-
.seo del Risorgimento di Roma (fondo A. Saffi). È in una busta
che. di pugno del Mazzini, ha l'indirizzo : « Sig. A. Saffi, 12.
Grafton Street. New Kond Street. W. ■■> La data si ricava dal
timbro jiostale.
r],S(»4[ EPrSTOI.AKTO. 221
ma che rij)ail(> subito (I<)|k»: lauto circi possa, oc-
coi-reiido, 1 roncare.
Se Ira un (luattro giorni ti si presentasse nn
Dani che vnol parhii-nii, e a cui scrissi essere in
provincia, ascoltalo, ti prejjo, ])(m- me, e <li<^li che
riferirai a me.
Tuo sempre
Gl.USEIM'E.
VMMDXCVIII.
A Carlo Milet^ a Napoli.
I liondr.-il. 2.'» iiovciiihro [lS(i41.
Fratello,
Non posso menomamente soccorrervi. (^) Disposi,
per tentare qualche aiuto ai Veneti, delle poche mi-
gliaia di lire italiane ch'io aveva serbate. Non ho,
letteralmente, un soldo né speranza d'averne.
Voi forse non sapete che il Popolo (VJiaììa ebbe
da me, oltre aiuti all'impianto, 30,000 lire in una
volta quando Nic[otera] e De Boni maneggiavano. (-)
E noto questo per farvi vedere che non gioverebbe,
VMMDXCVIII. — Inodita. Da un tVifsimilo presso In R.
(ji nimissiDiie.
(') Carlo Mileti, direttore del Popolo d'Iiuììa, si era rivolto
al Mazzini perché sovvenisse tìnanziariamente il periodico, peri-
colante, come lo era.no in (luell'anno il Dovere e Y Unità Ita-
liana. A cominciare dal n. del IS settembre 1864 il Popolo d'I-
talia aveva lanciato un disperato appello, nel quale, invocando
« l'esempio delle Provincie settentrionali, » esortava i Napole-
tani a « soccorrere la stampa. »
(-) Ved. infatti la lett; ^MCXCVII. nel voi. LXXI, p. 34.
'2'2'2 FTISTOLARIO. [ISCHI
()\ iiiicirio pottwsi, aiutarvi con un Partito che nou
sa iK' \u(»l(* aiutarsi, l'u Parlilo che avesse ombra di
coscienza del proprio dovere troverebbe in venti
j^iorni. con nini emissione di piccole azioni di 10 e di
lM) liic. tanto da sostenere l'orf^ano die lo i-a])iire-
senta. Se il Partito non ha senso di dovere né senso
di j^iusto or^roj^lio, tal sia. A'oi cadete; e cadendo
dite il perché; snudate, flagellate lo smembramento,
l'inerzia, l'egoismo d'un Partito numeroso che ciarla
patriotismo nelle adunanze e non vuole incorrere
il menomo sagrificio per esso. Il Dovere di Genova
è minacciato della stessa vostra sorte, perché 2000
abbonati non hanno pagato mai. E si tratta di cin-
que lire annue I
Sapeva già dell'accoglimento freddo alle mie pro-
poste. E sia. Intanto il Partito che s'è disonorato
lasciando passare l'opportunità della Polonia e del
conflitto Dano-germanico, si disonora cento volte di
più lasciando combattere i Friulani senza aiutarli
e limitandosi a far una meschiuissima elemosina ai
loro fratelli,, anzi ai feriti! (M Comincio a vergognar-
mi del Partito a cui appartengo e a disprezzarlo. E
lo dirò. È tempo di dir tutto il vero sugli uomini
e sulle cose.
Abbiamo gli istinti del popolo : abbiamo un buo-
no elemento nei giovani oggi di nessuna influenza.
Xon ci perdiamo di core e — pel dovere, foss'anche
senza speranza, lavoriamoci dentro. Ma senza cen-
tralizzazione in me,
senza una quota mensile, d'un franco, e di 50 cen-
tesimi pei popolani, pagata invariabilmente da tutti,
(') Infatti, il Diritto intitolava la sua S(.ttoscrizione «pei
feriti del Friuli e del Cadore. »
(■1S(;41 KrisToiARTO. 223
c'iiiscuiio fiicendosi capo di micloo, e che raccol}:;a
una soiiuiia iiiiportaiite:
senza una fratellanza sejireta, Falanjie Sacra o
Mfii Xiiora, che si stenda pazientemente come l'an-
tica Carboneria o la nostra Giovhic Italia in o^ni
ani^oìo del paese, repubblicana unitaria :
senza un lavoro ordinato fatto dalla Fratellanza
nell'esercito, non foss'altro a smembrarlo o intor-
pidirlo davanti a un moto di i>opolo:
ciarleremo sempre e saremo sempre impotenti e
derisi.
Ahi m'aspettava meglio dal vulcanico Sud.
Abbiatemi, voi buonissimo, amico. Strinjjete la
mano a Janch che ricordo benissimo; e al fratello (^)
e alla moolie vostra.
Giuseppe.
VMMDXCIX.
A Sara Nathan, a Lugano.
[Londra], 25 noveml>rp [1X04].
Amica,
Ho la vostra del 20. Sto meglio, non bene. Tra
voi e me credo tutto inutile. Il mal esito dei nostri
produrrà uno sconforto in chi è già, secondo me,
a mal partito. I giovani italiani avrebbero dovuto
(•) Raffaele Mileti. Ved. la lett. vMMDCXXXIII a p. .SOI".
vMMDXCIX. — Inedita. L'autografo .«li conserva nel Mu-
seo del Risorgimento di Roma (fondo E. Xathan). Non ha in-
dirizzo.
2l'l irpisToi.Aiuo. ri^^>41
p.irliri' ;i !li;ii»p('lli per l:i fioiit i('i;i ; l'jirsi an'cstiui;
e coiKluric ili Al('ss;m(lii;i : poii-c; cosi in una più
clic (lillìcilc |K)sì//k)iic il (Jovci-no. E il danaro? 1
};i(Hiiiili nia;;MÌIìcaiio la città <li IMaccnza «'he ha
mandalo 500 rranclii. (') in Napoli non hanno i-aj;-
jiiunlo mi migliaio di l'ianclii. A,n};iuiiiiett' le liti esa-
gerate, Tra i nostri e il Comitato ('air[oli]. Dico esa-
jicralc, ])erclié odo di contatti con Iaìhzo, mentre mi
consta non aver essi il menomo contatto. (-) Sapeva
(VA'-loll'o (■"') e lo stimo. Non vi sarà modo però. Non
credo che sarà i)in i)ossibile orpmizzare bande per
terra. Qualunque danaro dovrebb'essere consecrato
o a un'impresa clie ho f>ià indicato per mare o man-
dato, se lo chiedono, a^li insorti, perché possano
])a,uare viveri e munizioni. Se il moto dura, finirò per
realizzare il mio ])ro<>etto individuale. Se, ciò die
io temo, cade, ripiglieremo il lavoro in altro modo.
Ori^anizzo intanto re])ul)blicanamente il Sud. ^fa
vi confesso che ho il core morto.
Qui ^latilde è tanto gravemente ammalata che
temo non passi (juindici giorni. Carolina è con essa.
Emilia sta cosi cosi.
Addio, amica carissima. Stringete la mano ad
Adolfo ])er me. E ricordatemi a tutti e sjiecialmente
a (ìiannetta, s'è ancora con voi.
Vostro tutto
GiTJSEPPE.
(') Ad es. il Diruta del 17 novembre 1804.
(-) E. Bezzi affermava tuttavia che qualche contatto tra
B. Cairoli e il Lanza, Ministro dell'Interno, era avvenuto a
proposito del moto sul Veneto. Ved. la nota alla pag. 19S.
(■^) Fifjlio di Sara Nathan.
I lS(rl ( KPISTOI.AKKI. 225
3 dice mi HO.
Fiori che fa?
Faiini dov'è? L'ho (liiiienlicato,
(Questo bij^lietto die non impostili, vi ]»i-(>vi che
pensava a voi, e anelie clic iii(lo\iiia\a pi-eseii1en<lo
la caduta del moto.
Sia diimpie. \'oi e uli amici non vi stancate,
come non mi stanciiei-ò io, sebbene, come dissi, moi-(c.
n(=iranima. Alcune miji^liaia di li-anclii e un centi-
naio di jiiovani è tutto (piello che ha dato l'Italia
al moto.
L'Italia è profondamente malata di materialismo
e machiavellismo. L'apostolato deve duncpie farsi più
senijìi-e morale e come o^iii a])ostolato morale, deve
essere tem])eratissimo nella forma : si tratta di gua-
iire i malati, non di scaldare i ])ochi sani. Tem-
]>eratezza nel linjiuaggio, fermezza e ostinazione nel-
l'orfica ni zza re il Partito, devono accoppiarsi. E li-
nanza. Kaccoj;liere qiietamente una somma abba-
stanza considerevole, auciungendo lioccia a j»()ccia :
sia (juesto sempre in cima dei nostri pensieri.
Matilde si trascina. Carolina è (piasi sempre a
T[unbridoe] W[ells], al letto dell'inferma. Emi-
lia è qui, e si lajina un pochino perché non le ab-
biate mai scritto.
Adilio. L'unita a ^[[aurizio], dov'ecli è.
Vostro tutto
Giuseppe.
3 dicembre.
E de' miei Scritti? Si decide nulla? ^"è alcun
disegno pratico?
Mazzini, Scritti, ecc.. voi. LXXIX (Epistojario. toì. XLTIIl). 1
2^(i ÉS'isToi.Aino. fl8(>4l
Kiconliiteiiii a Maria, a Niiia e alla Mamma Pi
sli-[iu-ci], s'è tornala. (ìiamietta ò ])artita?
Aliliiamn salvato cosa alcuna «lai nanli-aj^io?
VMMDC.
[Ijondral, 27 novembre [ISCHJ.
Fratelli,
\'oi primi intendeste, che l'unica risposta da
«larsi al grido degli insorti nel Friuli era d'accor-
rere; che il grido venuto dalla Venezia è grido d'U-
nità, di Nazione e vincola gl'Italiani al di qua del
Mincio come al di là; che riuscendo o no, attestereste
la solidarietà italiana e protestereste a prò' del Do-
vere, che è in tutti. Lode a voi I
Non so (pianto possa giovarvi la mia parola di
conl(.rto e d'ammirazione; ma ve la mando per de-
bito di fratello e di patriota verso voi tutti ; per
debito d'affetto individuale verso taluno di voi. Du-
rate forti e sorridenti. Ogni tentativo generoso frut-
ta. A una serie di tentativi fraintesi ad uno ad uno
e biasimati, è dovuto, checché altri dica, (piel tanto
d'Italia che oggi esiste; a una serie di simili insi-
stenti, crescenti tentativi dovremo, checché altri fac-
cia, la conquista del resto.
Addio, fratelli. Abbiatemi.
vostro
Gbus. Mazzini.
VMMDC. — Piibhl. in fenili hir//rafii-i e sforici a proemio
del testo degli S. E. I.. V(.l. XIV. p\>. clx-clxj. i' da (i. E. Ctkà-
TT-LO. op. oit., p. 310.
[1S('»41 KPisToi.AUio. 227
v^rMDcr.
Al) EK(ìist() T{i;/zi. in-l forte di Alessandria.
ILuudral, 2.S iK.vcinhrc |l.S(i4|.
l'^i'iitello mio.
Una linea speciale a voi pe.i- diivi ch'io v'am-
niii-o e v'amo sempre pili. So che quanto poteva
lai'si fu (la voi fatto. Dio sa se mi dolgo della posi-
7Àoue in cui siete; ma siete giovine e l'avvenire
farà lunga giustizia a voi e alla vostra fede. Chie<le-
temi (pianto ])ossa giovaivi, liberamente come frtv
(ello a fratello.
E amate sempre il
vostro
Giuseppe.
Ricevo, dopo d'aver scritto (pieste linee, la vo-
stra, della (piale vi sono ])iu che grato. Non pensate
a chi biasima : pensate a chi v'ama. I buoni dav-
vero e v' aiwmirano. Fo (pianto posso ])er far prevalere
le mie e le vostre idee con Torino e con tutti.
VMMDCI. — Piil>l)l. in Cenni Biof/rafiri e .sforici a proemio
del tento degli S. E. I., voi. XIV. p. clx. (luiudi da G. LocA-
TF^Li-MiLBsi, op. cit.. p. 244. Nell'autografo, come risulta da
un apografo presso la R. Commissione, stanno l'indirizzo : « Er-
gisto, » e la nota seguente di E. Bezzi : « Quando mi trovava
prigione in Alessandria per aver tentato di portare aiuto all'in-
surrezione nel Friuli. »
2*JS KiMsTorAUKt, (lsii41
v.M.MDrir.
A Mairi/io «^rAiiuio, ;i 1.11^:1110.
[Li.iulr.t I. liS ninfiiilirt' |1S<;4|.
Curo M.inii/io,
Ilo le lue lino ;i (|iH^ll;i del Ht. Ilo dato appun-
ti-.nuMilo per domani al tuo Tunisino. Sono incerto
se (ìari-ido sin in l'aiini ora o altrove; {^) vedrò »li
sai)erIo; ma v*è trattato letterario tra la Si»[agnaJ
e rilalia? ne dnhito. Qui sono due sorte di romanzi:
(juei di scnsdZìnnr, con assassini, misteri, etc. Sono
d'un W'ilkie Collins, col quale non ho contatto al-
cuno, ma i>otrei riescire ad averlo; e i romanzi serii
di maggior merito. Tra (piesti dovresti tradurre,
panni. Romohi, clie tratta di Savonarola, ed è d'una
donna. L'avete? devo mandarlo? L'edizione Tauch-
iiiz di (Jermania, costa pochissimo, e potreste com-
metterlo o alla Assing o alla Herwegh. (-) Dall'au-
trice potrei avere il permesso. {^) Me ne dirai. Di Wil-
kie Collins, se scegliete l'altro genere, la Woìntiii in
Whife potrebbe tradursi. (^) Mi dirai.
VMMDCII. — Inedita. L'autografo si conserva nel Museo
del Risorgimento di Roma (fondu E. Xathan). Non ha indi-
rizzo.
(') Su Fernando Garrido, esule spagnolo, ved. le lett
VMDCCXXXYi e V^IDCCXLI nel voi. LXXIII, pp. 100 e 204.
(-) Emma Herwegh. l'amica di F. Orsini.
(^) Del noto romanzo di G. Eliot, il Mazzini aveva già
fatto cenno nella lett. VMDCCXL, nel voi. LXXIII. p. 184. La
direzione deU't'wi/à Italiana voleva dar la traduzione d'un ro-
manzo da porre in appendice al periodico.
{') William Wilkie Collins (1824-1S89), romanziere inglese,
che in gioventii aveva soggiornato lungamente in Italia. Il suo
[ISC.ll Ki'iKroi.AUK). 22!»
L'iiiiprcsji hillitsi i)r<)<liii-iA tris< ìssiiiio clìVIto ino-
r.Uo sui Wmu'Iì. E lo stesso, il liiii;ujij'<;io tenuto d.'i
L;uujirnifoi'n], (') la dichiarazione di <]uei tristi del.
Comitato Veneto. (-) Non eredo a durata jìossibile.
l^'ir.ché dura, se non si fa qualche cosa i)er mare, sulla
costa i)resso Rav[enna] — se ])ure un Vapore ci tocca
— o in Anc[ona] o in Brindisi — è impossibile aiu-
tare, se non mandando un po' di danaro agli insorti.
Se le cose cadono, non puoi dubitare, col lavoro
repubblicano da me impreso, che non c'isoliamo. Ma
finché dura questo jnccolo moto, serbando pure la
vostra indijiendenza, se C[airoli] suggerisse un'o-
perazione definitiva, buona, alla quale possiate gio-
vare, fatelo. Ho certezza che non sono in contatto,
come dicevate, col Governo. E ogni dissidio, se noto
primo lavoro, Antoniufi (Londi-a, 1850), risentiva di questa sua
dimora, poiché trattava della presa di Roma per opera di Alarico.
Il romanzo Wonian in Whife (Londra. 1861) può considerarsi
il suo capolavoro.
(') Il gen. Lamarmora, a nome del Governo, aveva difeso
la Convenzione nella seduta del 12 novembre 1864 della Car-
niera dei Deputati. Frasi come queste : « Io credo che Napo-
leone ci aiuterà non solo nella questione romana, ma anche
nella veneta ; )> e : « ....mi fanno argomentare che non sia impos-
sibile risolvere la questione veneta colle trattative. » avevano
certamente provocato un moto di sdegno nel Mazzini.
(-) Era composto di G. Finzi, G. B. Giustinian, A. Me-
neghini e A. Cavalletto. Nella dichiarazione del 20 novembre
era detto : « T^n'insurrezione nella Venezia sarà possibile ed
efficace allora quando l'Italia, chiamatavi dal Re, si accinga
alla liberazione del territorio nazionale occupato dall'Austria. »
Yed. il Diritto, del 28 novembre 1864. T^na protesta contro
quella dichiarazione, da parte dell'altra Commissione di soccorso
ai Veneti, che aveva sede in Genova, composta di C. Corte.
B. F. Savi, F. Bagnino, ecc., n^WTJnità Italiana di Milano,
del 23 novembre 1864.
2.".() KPISTOI.AHIO. lisci I
:i (UHM deiriiitt'i-lio, nuoce. Se licscitc ;i(l iivci- nw7//À
V ]H)t('t(* l'ili- cos;! Imoiiii <l;i |»('r \()i, tate; ma .se da
l'xMi [edcllo I ('|aiioli| \i v(Miisse projìosta di cosa
clic a|)])i(»valc voi piii-c, ainlale. (]nalc In la tua ini-
})iissionc individuale su IJcu [edclto] (|naudo fosti
a Torino? Se ìl').2'2.\U.7., etc. (chiave l>r[usco]) si
decidesse, hisoj;iierehl»e circi jjotesse almeno com-
ici idre a capo d'un nuovo niudeo di (|uei deirinterno,
ai (piali allora potrebbe tentar d'aggiuni»ersi qualcu-
no de' suoi, aiutamlone il ])assajfji;io. ^la non vedo, ri-
lieto — dac(dié il mio disejiiio, tendente unicamente
a trascinar ])iati tr;t i due, su T. 1.11.27.11.7.4^., etc.
non ])ai'e possibile — altra cosa i)ossibile che 1.27.5.
Ì!:',.S., etc. — 0. 7. S., etc. in II.:{. U., etc. o XT. 5.3.2.10.
1.1.2.27.28. In T.23.7.()., etc. da quanto mi scrive XI. 5.
5. 21). 10., etc, pare abbiano inteso VTI.2.15.11., etc. non
per IV.11.2.J:.12.V.2., etc. e dicono averne uno a cui
manca VIIT.8.4.1. 4.2:5.12.7. Hanno 150. [Garibaldi]
A'III. 1.12.14., etc. Forse, se XT.1.20.11., etc. vi si re-
casse egli stesso, potrebbe trarne partito. È insomma
l'unica cosa da studiarsi con i)ersisteiiza.
8e i teleiii-ammi dei giornali inglesi continuano
a rimaner muti, è assolutamente impossibile racco-
gliere qui. Xon v'è che un Inglese il quale m'abbia
dato 50 lire sterline ieri. Verz[egnassi] (i) deve avere
ricevuto lire sterline 20 o ]»iu da Linda Maz[ini].
Le diede a voi altri o al Comitato Centrale? Addio:
ama il
tuo
Giuseppe.
(') Francesco Verzegnassi, friulano, ma stabilito a Milano,
(love esercitava il coninu'rcio delle sete e dove aveva una filanda.
Fu dal 1859 al 18U0 la provvidenza degli esuli, specialmente
friulani.
[1S(J4J KIMSTOI.AIUO. 2'M
VMMI)(^III.
A (JiL HiU'i'E Liui;ini.M, il Torino.
tLoiidijil, MO imvcmltre 118(»4].
Amico,
l'abbi ]a vostrji e l'altni liriiiat;i ila (iuei-?.| ()iii],
Giiast[alla] e Leiiuni. Scrivo a voi, iiatui-almcntc.
per tutti. Io non dubito né dubiterò mai delle iuteu-
zioui vostre, del vostro zelo, del profondo vostro af-
fetto al paese, come voi non dubitate di me. Possia-
mo avere metodi diversi, non altro di diverso fra noi.
Petto ciò in<livi<lualmente jjer me, non- v'esage-
rate l'influenza mia. Non posso rifar gli uomini. Non
posso quindi ridurre a unità di centro elementi che
hanno sistemi d'azione diversi. Ben dovrebbero, an-
che camminando su due parallele, rispettarsi e sti-
marsi gli uni cogli altri ; e tutte le mie lettere lo
predicano. Non credo più post^ibile per cenno mio
un concentramento sulle generali: lo credo ancora
più die possibile sopra azioni definite. Quando avete
un disegno da compiere a prò' di Venezia, indicatelo
al Comitato di ^[il[ano] — chiedete cooperazione
per quello, indicando le parti che potrebbero fare:
sarete accolti. Io scrivo almeno in quel senso.
Vi confesso ch'io non sono esattamente del pa-
rere vostro intorno al metodo d'aiuto. Ritengo im-
l>ossibile la durata del moto sino a primavera senza
aiuto diretto. Ciò che potea dar anima al moto —
VMMDCIII. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Kisorginiento di Roma (fondo A. Lemmi). Non ha
indirizzo.
'2'.\'2 M'isrniAitn». |1S(M|
e clic :i o^ni modo ;ivi-cl»l»c coni rihuifo n inoiM lizzare
ii i>:ics(' — ci-i jitìVrinjii'C ;i|l;Iì ocelli di tulli hi ^oli-
diiiiclA it;i]i;iii;i. l^a Ici-Zii hiiiid;! della (luale i)avlato
sai-el»I)e iniportaiite, non taiilo però (pianto un atto
del di fuori. 1^ inoltre, la (piestione rimane la stessa.
Sorta la teiza, sorta la (piarta, Idso^nerri pure stu-
diare modo d'agire dalla ])arte nostra. Senza ciò, che
cosa significano tre o (piattro bande sul A'eneto? Su-
sciterà col fatto - — se è possibile — quel senso di
s(didarietà al (piale ho accennato; compromettere
il (Joverno; era ed è (piesto l'essenziale. È male
avvezzar l'Italia a credere d'aver fatto // proprio
dovere aiutando d'una elemosina Italiani insorti
contro lo straniero. È già male morale l'averla la-
sciata convincersi di quella teorica antinazionale
della non importazione del moto in terra ch'è sua.
Oggi ancora \)er me non vi sono che tre vie da
seguire: tentar la via di mare: giovarsi degli ele-
menti posti in Eav[enna]. in Anc[ona] e altrove:
impadronirsi per sorpresa d'un A'apore, e porvi su.
so])ra un punto diverso da quella sorpresa, dac-
ché la sor])resa dovreJ)be operarsi con finti passeg-
geri sul mare, un nucleo di nostri — studiare se vi
sia modo di dare un punto di concentramento al
di là della frontiera, tanto che i nostri possano in-
trodursi per vie diverse a tre, quattro, cinque per
volta — dar eco al moto facendo si che uomini di
nome noto nel Partito d'Azione vadano a capita-
narlo.
Se potete far questo, fatelo, in nome di Dio. Se
non che temo pur troppo d'invocare la vita a prò'
delle bande,
d'una cosa morta. Da pili giorni non odo parola
Se mai questo tentativo sfumasse, io so che non
[1S«(4J KIMSTOI.AKIO. 2:VA
IMdiviiio lilciitaie. In ([nel caso, non avanzii a noi
e a ni(» c\w oi-<linai-e e aumentare la parte i-ei)nl)b]i-
cana. l^e prove sono esaurite e io non intendo morir
neire(iuivoeo. Lo dico a voi tin d'ora. i)erclié uon vi
laciniate s'io assumo una condotta assolutamente
indipendente da ojj^ni Comitato esistente, da ogni
lavoro iniziato. Seguirà chi vorrà.
Addio:
vostro sempre
Gius. Mazzini.
La nuova del vostro contatto o meglio d'una vo-
stra proposta coll'alte sfere mi venne da Torino.
I>eu inteso, la parola vostra e degli amici basta a
smentirla; e ne ho scritto subito a MiUano]. ^) Io
pure ebbi contatto e non ne feci mai mistero agli
amici: contatto non provocato da me, accettato, ma
sulla base posta nella mia prima lettera, ch'io ri-
cusava legami a un patto qualuniiue e solamente
consentiva a parlar di Venezia dove la questione
l)olitica non entrava per alcun di noi. Dopo il ten-
tativo di condur via Garib[aldi] — mi dichiarai li-
bero e ]>er sempre. Non vedo salute che nella re-
pubblica e lo dirò. So che il Comitato Centrale non
andrà fin là e per qnesto io vi diceva che lavorerei
indipendente. Non ho neanche bisogno di dirvi che se
un giorno credeste bene inalberar quella bandiera
sarei più che lieto di lavorar di concerto. E ad ogni
modo, qualunque impresa nazionale m'additerete nel-
l'intervallo sarà secondata da me. Credo bensì, come
dissi, che — se il moto cade, come presento — noi non
potremo far cosa alcuna in primavera, quando non
(') Ved. infatti la leti. VMMDCII a p. 220, e la nota 2
alla pag. 224.
2!4 KlMSTOl.AKIO. lise, lì
iossillio l'orti ;iltlt;ist;iii7,;i ]»('!' ì III /tostare lisolllt ;nil('Il1('
1 insniit'/.ioiit'.
V.M.MDCIW
A Gaetano Skmknza, a Londra.
[Ldiidra, .... iio\fnil)rt' ls(;4J, gii,\i-ili'.
I0(*c(>\ i uiiji (ìtizzrttu venula a me.
.Mi sono i)ei'messo di fare iiKlirizzare alla vostra
Casa 400(1 siuaii di ^'l've^^ ])ei- me e i)er un amico.
\'olete, ()uaiido j-inii^ono da (ìiiievra. dar ordini per-
dio vejjlino allo sdooanamento, etc?
\"\ sarò tarato davvei-o.
Le cose del Friuli non sono finite, credo.
Non sono ancora j>iiarito.
Vostro sempre
GiTTS. Mazzini
VMMDCV.
A Federico Campaneli^a, a Genova.
[LondraJ. 2 diceml.re llsn4].
Caro Federico,
Eccoti le linee, se ai)provi. (\) Avrei fatto le azioni
VMMDCIV. — Inedita. L'autografo si conserva presso
gli eredi Semenza. In una busta annessa, di pugno del Maz-
zini, sta l'indirizzo : « Si^. Semenza. Brompton Crest-ent. »
V.M:MDt'\'. — l*ul)l)l. da G. Mazz.vh.nti. Lettere di
(1. .\tii::ini a F. ('unipuneUu (nella Riristu d'Italia del giu-
gno l'.MH). L'autografo si conserv:! nell'Istituto Mazziniano di
Genova.
(') Intitolate: «Ai sottoscrittori che non pagano,» fu-
lise.}] KIMSrol.AKIO. 2'\~>
(li 10 Iriiiiclii, III!) siete inij^iiori giudici. Ter ramoi-
(li Dio, iioii vi ^itliitc, (lUiind'iiiiclic i-;icc();;liosl(% in
rono piihlil. nel Ihncrc del 10 (liccinln-c iSCi-l, e riin'lutc nel
11. successivo. Sono le seguenti: « Moltissinii sottoscrittori .'il
Dovere uuii hanno, malgrado i nostri fretiuenti inviti, versato
il prezzo dovuto.
« Questi sottoscrittori ritiutaiio alla i)ul)l)licazione. che rap-
presenta ci(-) ch'essi chiamauo la loro fede, la meschina soinniu
(iiuiKii di ciiKjue lire italiane I Essi ritiutano a un'iniiircsa d'apo-
stolat I morale il pagamento d'un (ìchito che iier temenza di
disonore e di peggio, non ricusereblx'ro a chi provvede ai loro
conforti individuali !
« Questa duiìlice moralità, (piesto obblio d'un dovere d'o-
nore, questa trascura nza ingrata a uomini che affrontano fa-
tiche, noie, persecuzioni per la predicazione d'una fede, vincolo
comune tra essi e i sottoscrittori, è una vera vergogna, una
Cilpa che pone il sorriso sul volto degli avversi, il dolore e lo
sconforto nell'anima dei buoni che si sentono abbandonati da
loro. <
« Noi mandiamo a (juei sottoscrittori un ultimo richiamo.
Abhandi nati o no, seguiremo finché i)otremo. INIa il giorno in
cui dovremo cadere, ricorderemo all'Italia che cademmo, non
per guerra nemica, ma per meschina avarizia d'uomini che sa-
lutarono, come nostri, l'apparire del Dovere e ci al)bandona-
rono sulla via. — Gius. Mazzini. » F. Campanella vi premise
le seguenti parole : « Abbiamo caloro.samente eccitato più volte
con avvisi e circolari gli Associati morosi che sottoscrissero la
scheda d'assdciazione e ricevettero il giornale, per uno spazio
di tempo pili o meno limgo, senza pagarne l'importo, a voler
compiere il debito loro, onde metterci in grado di poter con-
tinuare la nostra patriottica impresa, la quale non ha altri
mezzi finanziari di esistenza che quelli provenienti dalle asso-
ciazioni. Alcuni di essi risposero al nostro appello, facendoci
pervenire l'ammontare di quanto dovevano, ma i più (e sono
ancora un migliaio circa), si ostinano vergognosamente a fare
il s(n-d) ai nostri giusti richiami. Ora facciamo un ultimo
tentativo col pubblicare le seguenti linee <li G. ISIazzini, nella
speranza che la voce autorevole dell'uomo, la cui vita fu un
continuo sagrificio alla patria, desterà un po' di pudore nel-
u
:>•;(•, l'.nsi'oi. Alilo, |ls(l-4|
iniix'uni dì coHjiltovazioiic frciiiicnlc, (lUiimlo vi iiuui
Cimo i colliiboiatovi jh'I- una volta la selliniana. Se
riescile, pi-oniovete .uii'Ji<l''iiii'i/a di l'crlani, di (inali-
li linnaroiio il i)roj>Taninia ; (') e chiedele loro un or-
(HnanuMilo di collaborazione determinata. Quanto al
diventare jjiornalieri, mutereste natura. E rimar-
rebbe necessità d'un organo teorico settimanale. Tut-
to (luesto è prematuro, e ne riparleremo se collocate
le azioni. Tiennii a giorno di questo.
Ho ])romesso altri 1000 franchi e atterrò. Ma
ho dato quanto aveva alle cose — cadute — nel
Veneto, e non posso mandare ora. Antonio (-) anti-
divi e calcoli sull'impegno mio. ^lauderò 500 franchi
in questo mese, e 500 — se non posso far meglio —
nell'altro.
Mandami, ti prego, quel libriccino siciliano, che
m'hai trattenuto. M'è assolutamente necessario. E
benché meno di questo, anche altre pubblicazioni
che mi mandano dal Sud, mi sono utili. IMi son dato
con volontà feroce, superiore davvero alle mie con-
dizioni tìsiche, a conquistarci, con intenzioni pra-
tiche, il Mezzogiorno ; ma per questo m'è necessa-
rio non negligere alcuno, non violar l'amor proprio
di chi mi chiede una linea sulle sue pubblicazioni.
Antonio t'avrà già detto che il raccolto pel Ye-
l'aiiimii di coloro che troviiiiu esorbitante «li pagare poche lire
(cinque per xin anno di associazione I). delle (inali pnre hanno ri-
cevuto ]''e(iuivalente. »
(') Oltre al Mazzini e al Campanella, avevano firmato quel
programma : F. De Boni, A. Mario. A. Saffi, A. Bertani.
M. Quadrio. F. B. Savi, G. Libertini. G. Guerzoni, E. Gua-
stalla. C. Corte. G. Asproni, G. Castellazzo.. A. Martinati e
Ruiz Pons.
■(-) Antonio Mosto.
flsCrH KrrsTor AKKi. 2:i7
lido (U'vVssiM- mjuidalo, pei' ììwa'/aì {Ml'l'iiità, }il
Comitiilo (li .Milano.
Non lavoio più clic rc|nil)l)li(*aiiamentc. Non dol)
liianio Mioiii- ncircMpiivoco. Dichiarai a (incirasino di
re, nel contatto — provocato da Ini- — cirio ('hl)i
pili mesi atldieti-o i»er Tiinpresa N'eneta, che, s'ei non
manteneva i)raticamente le dichiarazioni circi mi
faceva, avrei ])ortato tutta l'attività che mi rimane,
sulla (juestione interna, e i>li teri'ò la ])ai-ola : non
per dis])elto verso lui, baila, ma peichc veramente
non v'è ])in via fuorché (piesta.
Tuo semi)re
Giuseppe.
VMMDCVI.
A Benedetto <'.\ik()i.i. a Torino.
[Londra, 5 dicembre 1S04].
Fratello,
Il moto Friulano è finito. E per la stima singolare
che fo <li voi, vi debbo conto delle mie idee e delle mie
determinazioni per l'avvenire; tanto ch'io sappia del-
le vostre e non fosis'altro s'evitino tra noi men che
giuste interpretazioni.
Abbiamo innanzi due grandi questioni, la que-
stione nazionale e la politica.
VMMDCVI. — Pubbl. in M. Rosi, L'Italia odierna, ecc.,
cit., pp. 131.5-1.317. L'autografo .si conserva presso s'ii eredi
C'airoli. V'è stata tagliata in fondo la firma, e forse un i)ost
scriptitiiì. A tergo di esso, di pxigno del ^Mazzini, sta l'indirizzo:
« Ben. ('[airoli]. »
2:is fn»iRToi,Afuc). fl8«^41
Quest ultima diventa tanto pili impoi-tante (luauto
diventa ojìhì jriorno piti la \ i.i ])iù probabile a scio-
jilier la piinia.
Pei- parte mia, come <iià vi dissi, non lavorerò
più se non repubblicanamente, cioè a onlinare com-
patta la parte rei)ubblicana e a cercare di con(pii-
starle altri elementi.
11 primo lavoro è naturalmente segreto: il se-
condo pubblico, d'apostolato.
Due associazioni, ambe repubblicane unitarie, son
già in attività d'opere in Italia; queste associazioni
chietlono d'esser dirette da me. Lasciate sole, si
sfo<i:aiio in bollettini imprudenti, etc. Ho dunque
accettato e intendo dirigerle a uno stesso fine, esten-
derle (pianto i»iii posso, affratellare in esse quanti
elementi nostri mi verrà fatto, costituire una vera
forza oi-dìnata.
\"entrano (pianti promettono di promovere rap(>
stolato rei>ubblicano unitario — di seguire ogni
moto nazionale che sorgesse nell'intervallo e sotto
([ualuncpie bandiera, ma continuando l'apostolato
lino a che il fine non sia raggiunto — di seguire
le istruzioni che avranno dai loro capi-nucleo ogni
(jualvolta non siano coutradittorie allo scopo ac-
cettato o respinte dalla loro coscienza — di serbarle
segrete.
Bollettini esciranno ad ogni quindici giorni sia
da me. sin da un Comitato Centrale esistente che
deve rimanere segreto a tutti e che firmerà con al-
cune lettere iniziali. Ogni lagnanza, ogni dissidio,
ogni consiglio di modificazione verrà a me come
centro visibile.
Il N'eneto rimarrà sempre punto obbiettivo del-
l'agitazione. Se mai, ciò che ciedo ora difficilissimo,
tiswi EPisTor.ARro. 2S(»
quando non ci riesca raccogliere somme abbastanza
l'orti, si liescisse a un secondo moto più fortemente
iniziato, le associazioni adiranno per secondare: se
il Governo s'opporrà e si troveranno abbastanza
forti, adiranno contro il (Joverno. Altri casi d'op-
portunità saranno un colpo di Stato o sospensioni
di i»narentij>ie, una nuo\;i cessione di territorio
— etc.
V'è la suprema necessità di raccogliere; e questo
esige condizione prima il serbare intatte e accumu-
lare quasi la totalità delle somme raccolte. Se aves-
simo, per vasti mezzi anteriormente raccolti, i)otnto
aiutare fin dalla prima settimana i nostri del Fi-inli
coi volontari, riescivamo probabilmente a dare al
moto dimensioni im])ortanti.
Pj innlile illudersi sni ricchi: inutile e indeco-
roso stn<liar modi in In<;hilterra o altrove. Non ab-
biamo se non una via : lunga, faticosa, esigente co-
stanza di lavoro minuto: ma unica; e bisogna (juindi
tentarhi : cacciai-si tutti nelle associazioni ed esten-
derle: versare ciascun di noi una (juota mensile:
far ciascun di noi centro d'un piccolo nucleo che
versi: in in ini uni un franco mensile per la classe
media e 50 centesimi per gli operai: procacciare, cia-
scun nucleo, offerte d'un franco o piti per una volta
tanto da (luei che, sebbene patrioti, temono di le-
garsi ;i una organizzazione: stendere, mercè questo
lavoro d'associazione, le contribuzioni a tutte le pic-
cole località. CVnto mila tra affratellati e contri-
buenti esterni al mese darebbero un milione e 200,000
lire in un anno. E se ciascuno di noi, grandi e pic-
coli nel Partito, s'astringesse religiosamente a for-
mare il ])roprio ])iccolo nucleo, non sarebbe impos-
sibile raggiungei-e la cifra.
1»|(> WIBTOLAKKI. (tS(i4]
Il l;iv(H(» sc^irU) tciidci'A segna (aiiUMito al Mez-
zogiorno iiiM- lanie, a tcnipo dclùlo, una l»asc* (Pope
jazione.
Ter la iialiiia di' (picslo lavoro voi vedete che
nfè l'orza di piocedere indipendenle da ogni altro
("entro. (Miiederò via via agli indivi<lni inllnenti cli'io
slinu) se conseiiloiio di lavorare con me fraterna
niente airini])resa.
Tra noi è debito d'essere fi-anclii. \'oi e gii amici
vostri siete tro])po devoti al paese per non ricevere
e discutere imparzialmente, Iraternamente, le mie
j)roposte, com'io inter[»retei-ò fraternamente il ri-
tinto, se per disavventura, darete riliuto.
Come Comitato Centrale voi, secondo me, non
])otete i)iu uniticare il Partito. I i>iù vogliono ])ro-
gramma più ardito e chiaro. Le Associazioni che ti-
niranno ]>ure ])er raccogliere gran numero dei nostri
non possono riconoscer dne centri.
Come individui, siete jireziosi, indis]>ensal)ili e
l)otete gittare nn gran peso sulla bilancia.
Secondo me, sciogliendovi, vi liberereste senza
urtare alcuno d'ogni contatto inutile o creduto pe-
ricoloso dairopinione del Partito.
\'oi dovreste farlo; e riunirvi poi quetamente,
scegliendo i migliori, in piccole Commissioni s])eciali
con lini determinati e in contatto con me.
V"è necessità d"un lavoro d'organizzazione tra i
20 o 25 mila garibaldini dell'antico esercito, dispersi,
i pili dimenticati, ignorati. S'anclie non potessero
raccogliersene ortlinati pili di 2000, sarebbe già
molto; ciascuno di loro potrebbe o entrare in una
delle due Associazioni o non foss'altro farsi capo-
nucleo per raccogliere.
Ve necessità, come dissi più volte, d'un lavoro
[18041 rn'isToi-AKio. 241
sistematico neirEsercito. Questo lavoro è già comin-
ciato ; ma bisogna estenderlo.
\"è necessità di commissioni molteplici liuan-
ziaiie.
\"è necessità d unificare la Stampa e concen-
trando in pochi organi tutte le forze, farne potenza.
11 Diritto — seguendo sul terreno più indipendente
scelto dopo la Convenzione — il Dovere come organo
settimanale — YUnità Italiaiia — e possibilmente il
l'opolo (l'Italia — dovrebbero essere gli organi del
Partito e unificare più sempre le loro tendenze. TI
Dorerò manca di collaboratori; bisognerebbe, aiu-
tando r emissione d'Azioni che sta ora facendosi,
])orlo in grado di retribuire tutta la collaborazione;
poi collaborarvi, migliorarlo, ridargli importanza. .
Dei tanti che ne firmarono il Programma, quasi ues-
sun.o vi scrisse: Guerzoni, collaboratore prezioso, lo
abbandonò. Il Dorere esiste: è letto assai larga-
mente; ed è un vero peccato l'abbandonarlo.
Questi e altri fini speciali dovrebbero determi-
nare tra voi la formazione di Commissioni speciali
con zone determinate, tanto da non cozzare con
altre esistenti altrove.
Non ho bisógno, parlando a voi, d'estendermi.
I particolari, se c'intendessimo, verrebbero dopo.
Vorrei che comunicaste queste mie vedute a Guer-
zoni, Guastalla, Nicotera, Corte, Miceli, Bertani, e
qualch'altro dei migliori e più attivi vostri. Non ho
bisogno neanche di dirvi ch'esclndo dalla comuni-
cazione non solamente Mordini, Crispi e simili, ma
anche taluni tra i vostri che stimo, ma la cui ten-
denza a una perenne incertezza e timidità politica
rende assolutamente inutile il discutere con essi un
lavoro come quello che io imprendo e propongo a voi.
Mazzini, Scritti, ecc., voi. LXXIX (Epistolario, voi. XLVIII). 16
242 KrisroiAino. (iscil
Non vi soiprenda se ni tutto <iiie.sto non ho detto
IKirolii (li (J5iiib[jildi]. Egli Ini una posizione spe-
ciale: capo naturale d'o}i;iii azione, ei sarà sempre
ciipo accettato (Toj^iii impresa mizionale; e n(m v'è
neppure bisogno di dirlo. Ala (|u;into ;tl lavoro pro-
posto, ei giace ancora davanti all'Italia malcontenta
sotto il jK'so d'un e(piivoco che dovrebb'esser cessato
da due anni. Lavoro continm» de' suoi amici più cari
dovrebb'esserc di farglielo, a poco a poco, intendere.
l'Ila paioli! sua concorde colla nostra sarebbe la pili
grande coiupiista Italiana possibile. K forse l'avremo,
ma non prima d'avergli provato che l'Italia attiva
sarà con noi.
Vogliate essermi cortese d'una risposta, tanto
che io sa])pia come stiamo tra noi. Comunque, io
vi stimerò e amerò sempre, anche deplorando che noi
non possiamo ])rocedere uniti.
Vostro sempie
Giuseppe.
VMMDrVTT.
:i MAOAisrE Marie D'Agoui.t, à Paris.
[Londre.s], 5 déoembre [1804].
Merci pour votre lettre du 22 novembre.
Le congrès onvrier a eu lieu. On y a décide une fé-
dération des associations ouvrières Italienues, on y a
VMMDCVII. — Puhhl. in G. Mazzini. Lettres à U. Stern,
ecc.. cit., pp. 59-(>4. L'iiutografo si consei'va nel Museo del Ri-
sorgimento di Roma (fondo E. Xathan). È in una busta che di
mano ignota ha l'indirizzo : « Madame d'Agoult, 11. Rue de
Presbourg. Paris. » La data si completa col timbro postale.
[1,S()4I LTIHTOI.ARIO. 24[i
vote iiu Acte (le Fraternité que je njii pus en ce mo-
ment, mais que je tàcherai de vous envoyer: (') oii y
a élii un Conseil Central de cinq membres pour
dii-i<j;ei- l'application progi-essive pratique de l'Acte.
Je ci'ois que ce Conseil lésidera à Cénes, Mais je
vous parlerai encore de tout cela sous peu. Ce lien
établi est chose importante.
J'ai cu ici des qiierelles sans tin pour les tables
tournantes; et je regrette on ne peut plus que notre
ami le Docteur y tienne. 11 n'y a rien là qu'un symp-
tóme: quaud les hommes ne croient plus à Dieu,
Dieu s'en venge en les faisant croire à Cagliostro,
au Comte de St.-Germain, aux tables qui tourneut.
Tout ce gàchis de tables en convulsion, de mcOiuìiia
qui font traile et marchandise des àmes, d'esprit bé-
gayant alphabétiquement je ne sais queìles sottes
réponses à de sottes questious, m'irrite comme une
profanation de la sainteté de la mort. Quand je songe
que si je m'avisais de leiir demander une conversation
avec ma mère, ces gens-là la feraient arriver dans
un cercle de sceptiques, d'hommes Idasés en gants
jaunes et de dames en crinoline, pour avoir une en-
trevue avec sou tìls et lui débiter des lieux communs
bornés aux demandes qu'on lui adresserait, je me sens
pris de dégoùt. Il n'y a presque rien que je ne puisse
croire dans un moment exceptiounel avec un étre ex-
ceptionnel par la croyance, par l'amour, par l'entliou-
siasme, par la doulenr, à minuit, dans la solitude,
sous un effort suprème de concentration et de vo-
(') T'n primo schema {\AV Aito di Fritfeìluir.u delle So-
cietà Operaie Italiane fu pubbl. nel Giornale delle Associazioni
Operaie Italiane dfl ;>! luglio lSfi4. P^u leggermente modificato
durante le discussioni del Congresso di Napoli, e dato a luce
in questa forma nel Pffiolo d'Italia del 31 ottobre 1864.
244 KPisroi.ARio. [18641
louté. ^lais (laus une séaiice, à uni' heure fixe, au
niilii'u dlioniuies désdnivrés et de feinmes légères, un
ètre obseur, souveni au dessous du niédiocie, sou-
vent payé, auiait puissance «1 évoiiuei- réclielle de
Jacob à con<lition qu'on touche un uioiceau de bois
et qu'on commuuiciue par tic-tac I Et remaiquez que
depuis viugt-cinq aus de contact, ce monde d'es])i'lts
ne nous a ])as révélé une seule vérité ignorée jus-
(ju'ici. Tàchez donc de guérir, au noni de Reyuaud,
ce brave Docteur,
Si j'allais au pouvoir et si je consentais à avoir
une l'olice, je ferais Mordiui Directeur. Cet lionime
aurait la ligne droite à parcourir, libre de tout
obstacle, devaut lui, qu'il clioisirait une ligue oblique
et brisée. De plus, il vise à un Ministère qu'il n'aura
pas. Je l'ai connu pendant de lougues anuées avant
'59. Je l'ai revu à Londres il y a un an ; (^) et je lui
ai dit (ju'il se perdait avec nous sans gagner les
autres. Il est intelligent, beau parleur, assez brave,
bon enfant dans la vie individuelle ; mais dans la
vie publiijue, il glisse et n'appuye pas. A force de
tactique et d'ambition, il nous a démerabré notre
gauche i)arlementaire, ce qui, au fond, ne m'importe
nullement.
X'atteudez pas pour vous quereller avec moi, si
l'envie vous en prend, que le bonlieur m'arrive. J'y
ai renoncé depuis 1886; reuoncé si bien que le mot
Seul sufflt à m'effrayer comme une déception ener-
vante. Je suis si bien mort à tout esporr individuel
que je reconnais ceux que j'aime non pas à la Jole
(0 Veramente, nell'aprile del 1864, quando il Mordini andò
a Londra durante la visita che vi aveva fatto Garibaldi. Ved.
la lett. VMMCCCXLVIII, nel voi. LXXVIII. p. 131.
lise. !| KiMKToi.Aitto. 24r»
(lll'ils IMI' (loillU'llt lllJlis ;i 1;| (lonlcUl- (lllils pCIlVCllI
me (loiiiicr.
DtMiurm |>('iit rtic j'inii;ii hi licriic. -le voiis (''cri-
i;ii nprrs. INnii-suivrez-voiis votir ti;iv:iil sin- (Joellie
siuis iiiterviiption? .]'i\\ bicii (.'iivie do noiis ciivoycr
(liu'huu's ]);i<i[('s A nioi, iiisóiH'cs il y ;i (luiiizc ans
pout-òtre «laiis iiiic Hóvue, sur lìyroii et (loethe;
mais j"ai imi v.tiii rlH'i-clu' le uiaiiiiscrit (ine je crois
a\(>ir, ])t>iiitant. -le iToublie pas lues notes antobio-
iiiaplii(Hies.
Adieu poui- anjonid'liiii, ^Madame et amie. Je suis
mieux de (ine]<ine chose d'assez sérienx (ine j'avais:
mais j'ai maiulenanl mi gios rliume et ne fais (pie
tousser. Tàeliez d'èti-e bien.
Votie ami
Joseph.
Je viens de lire le dernier livre de Michelet. (^) .Je
le rej^rette. Oet homme, (jiie fai tant admiré, (-) éerit
aiijoni'd'liiii à la liate, en Mazei)pa de Fintelligenee,
comme (inebiu'un (ini sent la mort approcher. C'est
un eauchemar, une course d'amant de Léuore à
travei's tout ce (pi'il a vu, couun, senti, reucoutré
dans la vie, se dressant ])èle-méle, tourbillonuaut
SUI- la l'oute. Point de calme: ])()int de recueille-
nient : i)()int de séréuité, de triomplie après.la re-
clieiche. Eciit dans la fièvre, ce livre donne la fièvre.
l)is])roportion entre les parties: vinjit paijes sur
le RaìiKiì/ana, trois sur le Cliristiauisme : pas une
(') La Bilie de rHumanite (Paris. 18G4).
(^) Col Michelet il Mazzini era stato nel 1850 in cor-
rispondenza epistolare. Veci, le lett. MMDCCCLXXXVIII e
MMCMVII, nel voi. XLII pp. 271 e 305.
2J(; KPIHTOI.AKIO. |isr(4|
sili- Ir r.onddliisiiic, |>:is uiM' sur hi lióroruic. Il y
il (Ics |);i;;,i's (|ir<)ii lu' r()ini)i-eii(l i)as : Uabyloiie,
.Milliia, la IMuMiicie. Le sentiiiRMit «hi Progrès, et en
niOnu' 1('ini)s riOdénisine: oii dirait que tout se trouve
tlaiis \v poème-i'omaii du h'amaiiana. Au lieu de nous
montrer comment toutes les chapelles que riiomine
a élevées vienneiit t'ornuM- le Paiitliéon que l'Huma-
nité edifìe, à travevs la suite des ages, ;\ Dieu, on
dirai un é( roulement univevsel des temples, au mi-
lieu du<|uel riiomme pevdant la téte a envie de
se sauvei- dans le Doute. Comment appeler cela un
livre sacre? Les feuillets volent je ne sais où dans
Touragan éternel, dans «la bufera infernal che mai
non resta » de notre Dante. Et vous, (ju'en pensez-
vons? ()ì) apprenez-vous dans la BilJÌe de VITuma-
tiité'! ;^Llrchons-nous à une transformation religieu-
se, à une philosophie, à un polytliéisme nouveau, ou
à Tantliropomorphisme? Avons-nous une Lei on non?
D'où venons-nous? Où allons-nous? Par quelle voie?
par <iuel pont lance entre Dieu et Fliomme? Y a-t-il
un Seul mot de cela ?
VMMDCVIII.
AD Antonio Mosto, a Genova.
[Ldudral. .5 cliceml)re [1S()4J.
Caro Antonio,
Lisez l'incluse et faites-la parvenìr. Il est boii
(pie vous sacliiez la conduite que je tiens. Quant
VMMDCVIII. — Inedita. Da una copia conservata nel Mu-
seo del Risorgimento di Roma (busta 156, u. 30). È la tra-
lisci) KPISTOI.AKK). -'^
51 vous, vous étcs iiotre, mais n'pondcz -À ce <in<' je
(IcMiiande dans mes lettres précódentes. Nous voulons
trioinplun- de nos advorsaires : j'y consaci-e les der-
iiiei-s jonvs de ma vie. Aidez-moi.
Sei-i-ez la maiii, si voiis i»()nve/ les voir, à To-
l[azzi], Andr[eiizzi] et C[ella] C) poni- moi.
Joseph.
VMMDCIX.
aO Aurelio Saffi, a Londra.
[Londra, !) (leciMiil)re 1804], venerdì.
(.'aro Aurelio,
Facciamo (lunque, digrignando i denti, anche
(piesta buona opera. Eccoti una Lista pel Dani : verrà
duzioue francese della lett.. della (juale fu .sequestrato l'au-
tografo dalla polizia austriaca, e quindi avviato a destinazione,
come si fece per la lett. a B. Cairoli a pag. 237, pure tra-
dotta in francese e unita alla presente. Fu trascritta dal prof.
Silingardi nella redazione francese, che si conserva nell'Archivio
di Stato di Modena.
(•) Nel Moi-iinenfo di Genova dell'll dicemlire 1864 si
leggeva : « L"altr'ieri furono a Genova i signori Tolazzi e An-
dreuzzi, gli intrepidi capi delle bande, che levarono il vessillo
tricolore sulle montagne del Friuli. Essi andarono a Caprera a
salutare il General^e Garibaldi. » TI ("ella era rimasto a B(.-
logna. Ved. il Corriere dell'Emilia di quello stesso giorno.
VMMDCIX. — Publil. da G. Mazzatinti. Lettere di
a. Mazzini, ecc.. cit.. p. 811. L'autografo si con.serva nel Mu-
seo del Risorgimento di Roma (fondo A. Saffi). È in una busta
che, di pugno del Mazzini, ha l'indirizza : « A. Saffi. E.sq. 12.
Grafton Street. New Bond Street. W. » La data si ricava dal
timbro postale.
24S KIMSTOI. Alilo. ll.SCill
(la le: diiili clic le ilio nunidat}!, con una liia, clic
a\rai appena ti vedo. Firma. (Jli ho sci-itlo e dato
sci o sette nomi. J>aj,dicnc tu jmi-c, se ]»noi, e (Jioi--
i»ina. Cci-ca persuaderlo, come lio latto io. clic non
deve sperare di riescir (pii con idee militari o con
altre. Addio,
Tuo sempre
GlUSKI'PK.
\^MMDCX.
A Felick Da(.ìnino, a Genova.
[Londra]. 10 ilic-cinl.iv |1S(H1.
Caro Felice,
Ebbi la vostra. Scrissi a M[osto], ma non ne
Ilo finora risposta. Il tempo corre. Il lavoro che
im])rendiamo è serio. E quella Circolare con alcune
linee del Comitato che s'annunzii impiantato, è per
noi essenziale. Senza quella io non posso andare in-
nanzi. Ora. il sistematizzare TAssociazione è cosa ur
jicnte. Un'altra Associazione ji,ià forte in Sicilia e
che mette ])ure capo a me, la Vitd Xuora, è già in
contatto fraterno colla Falange di Nap[oli] e finirà
per assorl)irla e stendersi sola nel Sud. Bisogna ser-
bare la Falange al Centro e al Nord. Se (juindi la
Circolare non fosse ancora stampata, sarebbe bene,
nelle linee del Comitato Centrale, fare allusione
VMMDCX. — Inedita. L'autografo si conserva nell'Isti-
tuto Mazziniano di Genova. Non v'è indirizzo.
[1S(H| l.l'ISTOI.AUK). -Il)
;iirjiss()(i;i/,i()iu' sonali;!, dicendo: « Il CoiiiìImIo Ccii-
lijilc dellii l'^iliiii^c intende conimi ic;ii-e hi Circo-
I;ii-e di (I. Mi azzini], non solamente alle se/ioni
della Falange, ma ai fratelli nostri (Toj^ni altra as-
sociazione diletta esi)licitamente allo stesso intento
e seguente le stesse intenzioni. » Fate di mandar-
mene non mia ma pili copie, dieci. Mostrate (pieste
linee ai due e pregateli da parte mia di sollecitare.
Quanto al Consiglio Centrale delle Associazioni
Operaie, è cosa degli operai stessi e tocca ad essi
il protestare contro il far nulla del Consiglio. 11
Consiglio dovrebbe aver già dato fuori un Manifesto
alle Associazioni, annunziando la pro])ria attività:
allora, indii-izzerei consigli, proposte. Oggi, non so
ancora dove risieda. La Federazione era un fatto
importante al (juale bisognava subito dare rilievo.
Ma pur troppo, lo spirito d'inerzia è in tutti, fuorché
in me vecchio e malato. Spronate quanto potete, e
dove potete.
Quanto ai fondi, ogni fondo che andrà al Co-
mitato Centrale, comuntpie buono, sarà per la na-
tura delle cose speso via via : poi. quamlo verrà un
secondo tentativo Veneto, ci troveremo senza un
soldo, costretti a raccogliete e indugiare gli aiuti
tìnclié il moto sia spento. Oggi, non ci dovrebb'es-
sere che una Cassa intangibile in mano sicura e
sempre accresciuta. Se il lungo tempo passato non
convince tutti della necessità d'un vero concentra-
mento e della giustezza delle mie vedute, dispero che
siamo mai forti.
Addio, fratello e amico.
Vostro sempre
Giuseppe.
2r>U KIMSTOI.AKIO. 11W41
VMMDCXI.
Al) Antoxio Fkigeuk), Camillo Biseo, Marino Bevilacqua,
e Giacomo Plevani, a Brescia.
[Londra]. 10 dicembre 1864.
Fratelli,
So ciò che avete fatto. 80 ]»ure d'alcuni inconve-
nienti che accaddero circa a munizioni. Ma so so-
])ratutto il vostro zelo, l'attività che spiegaste mal-
4;Tado chi, errando, l'inceppava ; e so che, credenti
sinceri, sarete sempre con noi, né vi stancherete per
ostacoli o delusioni. Perché i nostri martiri non si
stancarono, perché a tentativo sottentrò tentativo,
perché guardarono al Dovere eia compiersi più che
al risultato immediato, noi abbiamo in oggi quel
tanto che abbiamo d'Italia. E avremo, persistendo,
il resto.
Persistete dunque. Rimanete concentrati agli ami-
ci di Mil[ano] — a chi capitanò l'impresa aiutata
da voi — a me che sono deliberato di consecrare quel
tanto d'attività che mi resta allo scopo. Non lottate
con altri: non accusate; fate che in quanto concerne
la pubblica agitazione, il Partito appaia unito; ma
VMMDCXI. — Pubbl. in Cenili hiografici e storici a
proemio del testo degli S. E. I., voi. XIV. p. elxj. Ne esiste una
copia nella Biblioteca Queriniana di Brescia, nella quale sono in-
dicati i nomi di coloro ai quali è indirizzata la lett. E v'è no-
tato : « L'originale è in mano di Bevilacqua Maria di Legnago.
Relativa alla tentata invasione nel Trentino e ai moti del Friu-
li. » I patrioti ai quali scriveva il Mazzini facevano parte del
Comitato Unitario Bresciano. Ved. G. Locateixi-Milesi, op.
cit.. pp. 138-139.
[1K04I EPISTOLARIO. 251
siate, pei- (lUiiiito rijiuarda l'a/ion»'. il lavoi-o tacito,
esclusivamente con noi. 11 concenti-amento oj^'j^imai
è <li assoluta necessità.
Abbiatemi
vostro
Gius. Mazzini.
VMMDCXII.
[Londra], 11 diceuibie 1SG4.
Amici,
L'ultimo fatto del Friuli, tentativo generoso d'in-
dividui die preferiscono il combattere airimprigió-
namento decretato per essi, non muta il disegno ge-
nerale del Partito d'Azione cli'è quello di preparare
remancipazione del Veneto. E a questo scopo, senza
nuocere alle oiterte volontarie che ])otranno farsi al
momento dell'azione iniziata, gli uomini del Partito
hanno determinato di versare mensilmente un franco
nella Cassa comune.
Panni dovere che gli amici deiremancipazione
Veneta in Londra facciano essi pure atto d'adesione '
versando uno scellino mensile.
Carlo ^"ellturi è incaricato di dirvelo e d'iniziare
le riscossioni.
vMMDCXII. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Risorgimento di Roma. A tergo di esso, di pugno del
Mazzini, sta scritto : « AflSdato a Carlo Venturi. » E subito
dopo la firma, si legge una lista di nomi, certamente di contri-
buenti alla sottoscrizione : « A Emilio Nathan — David Na-
than — M. A. Rosselli — Fontanella — etc. »
l»r»li KIMSTOI.AIUO. I is(;4 1
('iasciiiio «lei conlrihuciili iiiiMisili non dinienli-
fliOrà, spiM-o, (r.-il'ten-ur \ i;i \ i;i ()<xn\ oppoi-lnniiri clic
s'offrisse mi essi |)('r ;i\('ic offci'lc :il di fuori del
coirhio dei eontribueiiti mensili.
X'ostro seinpie
Gius. Mazzini.
V^ri\II)(^XllI.
A Madame Mari io D'A'ìoi'lt, ;i Paris.
I Luiidicsl. ir. (lócciuhrf I iSf,! 1.
Amie,
Mei'ci, bien meici |»<)ur vos li_L>nes inipiiètes. -le
tousse touj(Mirs. voilà font. Mais d'aiitres eauses oiil
produit moli silence. D'abord, j'ai beaiicoiip trop à
faire pour Tétat de sauté daiis lequel Je me trouve;
ensuite, j'ai été très iiupiiet pour une amie intime qui
a été près de raourir: je le suis encore. Mais enfìn
il y a es])oir. Tout cela ne m'avait ])as empéclié de
lire le Dialoi;ne: C] mais je n'ai pas eu un moment
pour écrire.
Je n'ai rien qu'à approuver. C'est une mairnifìciue
exposition, une saillante analjse. Vous. savez que
j'aurais voulu vous voir trailer des (juestions qui
sont effleui-ées dans votre travail ; mais vous ne le
pouviez pas.
VMMDCXIII. — Puhhl. in G. Mazzini, Leitres it 1). Fifern.
ecf.. cit., pp. 05-67. L'autografo si conserva nel ]Museo del Ri-
sorgimento di Roma (fondo E. Nathan). È in una busta ohe
di mano ignota ha l'indirizzo : « Madame d'Agoult. 11. Riie de
Presbourg. Paris. » La data si completa col timbro postale.
(') l'no dei cinque Dialofjues. Dante et Goethe, dapprima
apparsi nella Revue Gennanique, riuniti poi in voi.
[ISCVi] KPISTOr.AKIO. 2')'.'
Te ip<;iette Tabsenoe (ruu détail que voiis poiinez
peutètre iiisórer daiis le livre: c'est celui de iios
trois oonleui-s itnliennes remoiitant à Dante. 11 en
hahille iieatilce. ^ul•^^ XXX, v. :'>1-.S8 et il les jiar-
tages entie les trois l'emmes du eh. XXIX, v. 122-2(5.
Vos dei-iiièi-es ])aij;es sont bieii belles.
Malli teuaiit, poiirciuoi ii'aime-je pas la Frauce?
l'arce que, orgiielUeux que vous ètes, je ne crols pas
que Dleu lui alt Inféodé Yinitiative perpétuelle qui
fausse lilstorlquement, nle le Progrès, regalile et l'as-
sociatioii des Peuples, et perpétue le dogme nio-
narcliique au-dessus des individus de l'Humanité,
les Nations ? Farce que je ne vous alme pas à Kome ?
l'arce que je repousse le matérlalisme, l'exclusivisme,
Tabsolutisme de vos faiseurs de systèmes soclalistes.?
\'oyons, pourquoi. Lorsque je commendai à rèver
d'Italie ou disait cliez nous Franqais pour dire pa-
triot e, Autriehien pour dire servile. Paris était pour
nous l'Arche Salute, ou comme on le dit modeste-
ment chez vous le « cerveau du monde. » Il y avait
alors une Haute Vente menée par Buonarroti qui
nous excommuniait aussitòt que nous parlions de
faire quelque cliose pas nous-mémes. Je vis de suite
que la première cliose à faire c'était de redonner
une conscience libre à mon peuple. Et je me permis
do dire qu'on ne serait jamais digne d'étre libres
tnnt qu'on attendrait la liberté comme une aumòne.
•Te combattis la Charbonnerie. Je répétai à satiété
(lu'il ne devait y avoir ni homme-roi ni peuple-roi.
1^1 18-^5 j'éerivis dans votre Rcvue Répiihìicaine qu'il
y avait mi vide en Europe; (^) que depuis 1815 lini-
C) Neirart. : De Vinitiative réroluticfìnaire en Europe. Ved.
l'ediz. nazionale, voi. IV. pp. 122-151.
204 KJ'isToi.AHH). [l.sr>4J
li;ttiv(' (''(ait vacante el (ine toni penplc ponvait,
cM vonlant, la saisir. Sont-cc là mes crinies? J'ui'-
Jcz nioi «Ione (le nies^ lendanccs lyranniqnes.
• le v(»is (|ne la Jieviie (ì crina iiique va trouver Je
monde, riiisloire, la leligìon, je ne saits quoi encore,
(lans le llvie de Michelet. Dien ! que vons ave/. <lfi me
tionver liérétitine!
Adien poni- anjoni-d'hni ; [)as poni- long-temps.
(loil hi (SS ijoii!
JOSEI'II.
VMMDCXIW
A Giuseppe Facchini e Pelizzaki.
[Londra]. lt> dioeiulnt' [lSt;41.
Fratelli,
Mandai una stretta di mano a tutti i buoni e
piodi compagni dell'amico mio Bezzi; ma sento il
bisogno di mandarne un'altra, caldissima, a voi. So
la vostra risposta agli operai di Alessandria; (^j so la
lede dell'anima vostra; so il modo costante con cui
la raijpreseutate negli atti menomi della vita. Non
VMMDCXIV. — Pubbl. da G. E. Curàtulo. op. cit.,
pp. 310-317. — G. Facchini era un operaio bresciano; tanto
lui, quando il Pelizzari dividevano con E. Bezzi la prigionìa
nel forte di Alessandria.
(') Nel Giornale delle AssoHa^ioni Operaie Italiane del
18 dicembre 1864 si leggeva : « La Società degli Operai Uniti
[di Alessandria], conforme a" suoi principii unitari, volle an-
ch'essa, come il Consiglio Provinciale, dimostrare agli insorti
del Veneto come sia animata e forte nei vincoli di fratellanza,
promuovendo nel seno della stessa Società una colletta a fa-
vore di quegli operai, che si trovavano in quella cittadella.
Nella sera del 3rn. s., in seduta straordinaria, raccolsero lire 40,
[l.s(!4| KPTSTor.ARio. 255
intendo lodarvi, ikmoIu'' voi sapete di conipieie un
dovere, ^fa intendo dirvi, clie son lieto di trovare
esemiM siffatti in una classe di uomini che amo spe-
cialmente da lunjio, e nella <|uale io confido y)er
l'avvenire della jtatria coinun(\ Addio. Amate come
fratello il
vostro
(Jirs. Mazzini.
A Demetrio Diamilla Miller, a Torino.
[Londra]. l(i dicembre [lS(i41.
Caro ^Iiiller,
Abbia o non abbia (^j le informazioni sul Ve-
neto, egli non farà cosa alcuna, a meno che non giovi
a Luigi Napoleone una guerra. Né io ora darei con-
tatto d'uomini deirinterno, pericolanti segnatamen-
te dopo le ultime cose, (ili esciti recentemente dal
Friuli sono quei che possono dargli contezza sulle
che vennero recapitate ai detenuti ; ma questi, nel mentre erano
commossi per tanto atto di generosità e di amicizia, vollero
che fossero ritenute dalla stessa Società per deposito e fondo
di altre collette, da destinarsi a quell'uso che potranno consi-
gliare gli avvenimenti. »
VMMDCXV. — Puhbl. in Politica segreta italiana, ecc.,
cit. (2» ediz. ; Torino, Roux, 1891). pp. 93-94.
(') Vittorio Emanuele II. Afferma D. Diamilla Muller. a
commento di questa lett.. che il re, fallito il tentativo insur-
rezionale del Friuli, era « nella persuasione che Topinione pub-
blica delle Provincie venete fosse contraria a qualsiasi movi-
mento. » E « mostrò desiderio ne fesse informato Mazzini, »
che ri.spose con la presente lett. a quella che in proposito gli
aveva indirizzato D. MuUer.
25(; EPISTOLARIO. ri'^<>41
tc'iKltMizc (Iciriiitonu). Egli sa, o dovrebbe supere,
che Tuli imo moto, l'alto contro la stagione e contro
tutti i nostri accordi, non poteva essere aiutato dal-
rinterno, a meno che non vedessero il Partito no-
stro in Italia ])rendervi parte, ciò che egli e i suoi
impedirono. .Ma il solo latto d'essersi mantenuti
quel tempo e d'essersi poi ])otuti ridurre in salvo,
<ìovrebbe provargli ciò che un moto in più larga
scala e in projìi/Ja stagione produrrebbe e come sia
])otente la nostra organizzazione. Ma, vi ripeto, non
importa piti d'intenzioni. A forza di tentare, costrin-
geremo a seguire, o ci daremo un'arma potente per
rovesciare. Ho tentato in buona fede ogni via i)er
inten<lerci ; l'ho trovato impossibile; e sia cosi.
Non mi scrivete ì)itì d'accordi, ma tenetemi in-
formato.
Vostro
Gii: .SEPPE.
v:\r:\rr)rxvT.
To George .Jacob IIotaoake, London.
[Londnii]. Decemher ITtli [1S(;4].
Denr Friend,
No ; there is not the least chance for my ever
17 dicembre.
Caro amico,
No ; non v"è la minima speranza che io possa accettare
ViOIDCXVI. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
.seo del Risorgimento di Milan . Non ha indirizzo.
[is(ni KPiHToi.Aiuo. 2n7
heiiig JibU' to iic('('i>t iiiiy iiivil;iti(»ii l'or a public incel-
ili}^! Acluall.y, I ani laltouriny undei- a pcisistinj;-
(•old aii<l c'onj^liiii»^ a «;ivat deal. J>nl j^cuerally, the
state oi" m.v liealtli and the inipossibilily oL' speakinj^
londly and lonj; withont sulTeiing aie a pei-eiinial
obstacle.
Play, eoiivey my heartt'elt tlianks lo onr fiiends
in Halifax ior the vei*y kiiid thoiight, and a decj»
sense of sym])a1hy foi* the work tliey liave devoted
themselves to. l bave been earnestly and anxiously
\vat('hin<i the spreading of the (Cooperative idea as
the beginning- of an immense social revolution which
will do more for the brotherhood of man to uian than
ali the eighteen centniies of Christianity bave done,
and^ piovide tliey avert every daiigei- of material
eg'otism by takiiig np the whole of the moral, intel-
kctnal, economie jii-oblem and sympathizing Avith ali
its diflei-ent manifestations, I look to the working
un invito per un comizio i»ul»l»lii'o ! Ora, soffro di un raffred-
dore insistente, e tossisco un bel po'. Ma, generalmente,
lo stato della mia salute e 1" imiiossibilità di parlare ad
alta voce e a lungo senza soffrirne, me lo impediranno
sempi'e.
Vi prego di esiirimere i miei sinceri ringraziamenti ai
nostri amici di Halifax per il loro gentilissimo pensiero, e
la profonda simpatia che provo per il lavoro, al quale si sono
consecrati. Ho seriamente ed ansiosamente osservato il dif-
fondersi dell'idea cooperativa, come il principio di una im-
mensa rivoluzione sociale, la quale far;! per i buoni rap-
porti da uomo a uomo pivi dei diciotto secoli di cristianitiì,
e, purché essi si guardino dal cadere in un egoismo mate-
rialistico, coll'occuparsi di tutto il problema morale, intellet-
tuale ed economico, e col simpatizzare con tutte le sue dif-
ferenti manifestazioni, io guardo alle classi lavoratrici in-
Mazzini, Scritti, ecc., voi. LXXIX (Episloimio, voi. XLVIII). 17
2f)S ci'rsi'oi.AiiKi. {IRMI
classes <»f Kiijflnnd mikI ICui-<>ik» ;ts to llic iiioiiiiiiciit
♦'Icniciil «>(■ llic l'ili urc.
lOvcr
fjiithl'ully youi-s
Jos. Mazzini,
glesv e l'uropec ooiik^ :i mi chMiuMito di lìiiiiia iiiiitortaiiza noi
futuro.
Sempre
devotamente vostro
Gius. Mazzini
VMMDCXVII.
A Benedetto Cairoti, a Torino.
[Londra], 17 dicembre [1S04].
Fratello,
Xon avendo ancora risposta airultima mia e pen-
sjindo sempre all'accordo necessario fra tutti noi,
pure imi^ossibile, se non sotto certe condizioni, rias-
sumo cosi il da farsi secondo me.
Se il Comitato Centrale i-imaue quale è, bisogna
almeno sancire una divisione di lavoro.
VMMDCXVII. — Puhbl. in :\I. Rosi. L'Italia odierna.
eoe. cit., voi. II, pp. 1317-i;U.S. I>':nitografo si C( nserva presso
gli eredi Cairoli. A tergo di esso, di pugno del Mazzini st i
lindirizzo : « IVr Ben[edetto] C[airon], subito.»
[1864] Episror ARIO. 259
Il Comitato Conti-ale s'occupeiebbe dell'agitazio-
ne, del raccogliere, dei lavori che indicai neirnltima
mia.
Il lavoro segreto pel \'eneto si concentrerebbe
tutto invece in una Commissione segreta di tre risie-
dente in Mil[ano], o dove le parrà, ma di certo me-
glio in M-il[ano] che non altrove. Questa Commis-
sione sarebbe composta d'Audreuzzi. di Tol[azzi] e
di Ergisto. Essa non dovrebbe dare conto minuto
del suo lavoro ad alcuno. Noi tutti dovremmo aiuto
di fiducia ad essa.
Riaccolgano tutti come e dove possono. Ma il
Comitato Centrale dovrebbe astringersi a depositare
in mano terza a ordine della Commissione Veneta i
due terzi d'ogni somma raccolta, serbando l'ultimo
terzo a mantenere la propria attività.
Quanto a me, non avendo obblighi collettivi, da-
rci quasi tutto ciò ch'io raccogiiessi alla Commis-
sione, serbando una minuzia per qualche viaggiatore
al ^Mezzogiorno o in Oriente o in Ungh[eria].
Il lavoro politico interno rimarrebbe libero.
Io non lavoro jiiù che per la repubblica. Voi
lavorereste come vorreste. Resta inteso che nella
questione Veneta non entra bandiera politica e che
aiuteremmo noi tutti, lasciando ai Veneti di far ciò
che vogliono.
Cosi può essere accordo fra tutti : iu altro modo,
la scissione tra gli elementi è inevitabile.
Addio :
vostro semjìre
Giuseppe.
tìi'tO i;i'iHT(»i.Aitit). (l.s(Ml
VM.MDCXVIII.
Ai> AfiosTiNo Hkkiam. m fienciva.
[Londra U 17 (liconiliro |1.S(;41.
Cmi-o lìei-tiini,
Delle cose ])()litiehe e del com'io le iiitenda, sj\-
]»i;ii j^ìm. Le riassumo noiidimeuo, se mai non t'aves-
sei-o conniiiicato le mie proposte.
Cose \'enete. Divisione di lavoro. Il Comitato
Centrale Unitario, se i)nr vuol durare, euri l'agita-
zione, il raccogliere, l'apostolato. Ma tutto il lavoro
segreto di cospirazione pel A'eneto si concentri ia
una Commissione segreta di tre del paese: Andr[enz-
zi] — Tol[azzi] — e Bez[zi] — quando escirà.
Con quella potremo lavorar tutti noi. Se no, è impos-
sibile impedir scissione tra i miei elementi e i loro.
Quanto alla Finanza ognuno raccolga come può.
Ma il Comitato Centrale I^nitario s'astringa a de-
l'.ositare. a ordine della Commissione dei tre, i due
terzi di quanto raccoglie, serbando per l'attività
])ropria l'altro terzo.
Quanto alla questione politica interna, ognuno
lavori come la coscienza gli detta. Io non lavoro pili
die per la repubblica, e a modo mio. Resta inte.so
VMMDL'XVIII. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Roma (fondo E. Xathan). A tergo
di esso, di pugno del Mazzini, sta l'indirizzo : « Dr. Bertani,
dov'è. »
I ISCil I KI'ISIOIAUH». 'Jtil
clic, soi-^('ii(l(>, iiiiriiifcirallo, l"iiii]»rcs;i N'cncla, i no-
slii ainfci-iiniio senza (ìatar di ici)ul)hlica. scpincii.lo
ciò ohe (liiaiiiio i Veneti e solamente continuando il
lavoro repubblicano dopo e sempre fino a realizza-
zione.
Or dim'altra cosa. Avete tutti un peccato sul-
Tauima. Ed è il Dovere. Qualunque organo uiorna-
lit^ro ciascuno voglia aiutare, è chiaro che una pub-
blicazione settimanale repubblicana è più che utile,
necessaria. Il Dover.e era ed è letto assai. E lo avete
lasciato tutti languire. Alle strette finanziarie ho
dovuto provvedere io recentemente. Emettono ora
una serie di piccole azioni, e bisognerebbe collocarne.
Ma un'altra cosa vitale è la collaborazione. Or fra
tutti quelli che ne tìrmarono il programma, pochis-
simi v'hanno scritto una linea. E nota che ciascuno
lo poteva. A te non costava di dargli quasi periodica-
mente qualche lettera politica, come le sai scrivere
tu. A Corte nulla costava dar qualche articolo mili-
tare. A Sacchi qualche cosa sugli ospedali militari; e
via cosi, rappresentandovi tutte le specialità. Collo-
cate le azioni e pagandosi quindi ogni collaborazione,
potreste cercar altri. Urge insomma assicurarne l'esi-
stenza e migliorarla. ]Ma io non posso far tutto:
son vecchio e infermiccio. Voi lo potete : e tu, se vuoi,
in gran parte lo puoi.
Importa concentrar le forze nella stampa, nel-
l'organizzazione, in tutto. È una vergogna che un
Partito come il nostro non faccia che protestare
eternamente.
Addio : ama sempre l'amico
Giuseppe.
•JC.li KPIKTOI.AKK». tlS(>l]
V.M.MDCXIX.
To Matii,iia UUKis, liiinh'ii.
[Luii.li.n. Drcciiilicr ISC»}]. Siilurday.
I)i';ii-, (leni- .Ma1ild;i,
Al last -lioin a Icttei' ol' yoiiis lo i:iuilit', J j^a-
IIkt tlial, althouiih very slowly, yoii are positively
impioviii^. And I feel I can write, as 1 told you
lime ago in anothei- little note, woe to you if you
interpreted my silence as nejjlect I Tliere lias cer-
tainly been none, even belonging to the faniily feel-
ing- ali the while more anxiou.s thau I have been
(iay fi'om day about you. But as soon as one of
those I love is seriously ili, I feel lost, distrustful
Siilmto.
Cara, cara ^MatihU',
Finalmente — da una lettera vostra a ìCiiiilia. In» riiii-
pressione elie. benché molto lentamente, voi stiate itesitl-
vamente mij^liorando. E sento di potervi scrivere, come vi
dissi tempo fa in lui'altra letterina, gwài a voi se avete inter-
pretato il mio silenzio come unti, trascuranza ! Non vi è stato
certamente nessuno, anche appartenente alla famiglia, che
si sia pre.)ccupato più di me sul vostro conto giorno per
giorno. Ma appena uno degli esseri che amo si ammala
VMMDCXIX. — Inedita. L'autografo .si conserva nel Mu-
seo del Kisorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha
indirizzo.
I ISC. 1 I l.l'ISKII AKM). 'Jt'..'!
(>r niyscir, iiisi^iiilicjiiit. 1 Ikivc no (•(mr;ij;i' to wi'ilc.
I IVcl ;is il" I li;ul IH» i'Ì!i;Iil. I IVcl (lisconi-ijjcd, inorb-
l'd, iiiid coinpcllcd lo silciico. Now, il' yon only
coiiliiinc lo i(iii>rov(' ;i liti le, I sli;(ll ovciw licliii yon
willi notes. Do noi, dc.ii*, lakc loo j;looniy :i vicw
ol" youi-seir. Tlii' i;i-eat thinjn' is now lo j^cl over
tfiis viohMit Ihi'ejjtt'iiin}^' alljick. Tlicn, willi a mrcat.
deal of pnidence about air, sudden chan^cs ol" atiiios-
])luM-e ri-(nii ('(dd to Avarnilli and viceverm, wliat
y«»ii eat beinji; of an easy dij^estion, etc, I trust yon
will re.uain streii^th and, on s])rin<> ap])r(»acliini^, be
yonrself ajuain. Tliink what yoii ]ike about my Doc-
tor. 11 wonld be nseless to discuss. Biit T sliall
ever feel greatetul to him. He lias beeii the first
from whom, Avliilst others were despon<ling, I jia-
thered a liope, a certaiuty of aetual recovery aecord-
insr to bini.
seriamente, mi sento perduto, sfi'^lnciato di me stesso, insi-
gnificante. Non ho il coraggio di scrivere. Sento di non
averne il diritto. Mi sento scoraggiato, triste, e costretto al
silenzio. D'ora in poi, se appena continuerete a migliorare un
poco, vi coprirò di lettere. Non dovete farvi, cara, un'idea
troppo nera del vostro stato. La gran cosa ora è di superare
questo minaccioso e violento attacco. Poi, con una gran pru-
denza quanto all'aria, agli improvvisi cambiamenti di tem-
peratura dal freddo al caldo e viceversa, mangiando cibi
di facile digestione ecc., sono sicuro che riprenderete ancora
forza, e, all'avvicinarsi della primavera, sarete ancora voi
stessa. Pensate quello che volete del mio dottore. Sarebbe
inutile discutere. Ma gli sarò sempre grato. È stato il primo
dal quale, mentre tutti gli altri erano disillusi, io potei
avere una speranza, una certezza di V(na guarigione, se-
condo lui.
2l!l KPlNTOl.AHln. I ÌS^^,^ I
Ali llic wliilc, I luivc I»c('ii imvvcll inyscll': ìiikI
iiow tii:il I itili Ik'IIci- oI' (Ih' lii-sl coniphiiiit, I linvc
;i coujili — Ironi ji coIiI — iimioyin^ nic \(m y iiiih-Ii, dur
iiiU' iiijilil es])e<-i;illy. And lluil ^'(MlPti:lll niovt'ineiit,
(■(•n]tk'(l willi the Italiiui slumic ol' llic Coiivcnlion
liiivc tormeiitwl me f.ir more tluiii jiylonis iiiid coiiii;]!.
Thei-e ai-e moments in avIiìcIi I i-esilly despnli- and
i'eel sick ol" my counti-y and otliei-s. Only, there
is somethinfi,- witliin me, between faith aiul rebcllion,
v.'hicli cannot be quenelied. and 1 snddeiily rise iip
apìin. Avriling- circiilars, a mnltitude of letters. devis-
iiifi iiow schemes and strnuiilinjj. I am now more
iliaii ever. The movemeiit, which liad beeii [)Os1poned
lo the spring, took place throngh some of onr i)eople
aho were on Aiistrian lists and woiild iiot be ar-
ili tutto questo tempo, sono stato poco bene anch'io ;
ed ora che sto meglio del male più importante, ho una tosse —
da raffreddore — che mi dà molto fastidio, specialmente
durante la notte. E quel moto A'eneto, accoppiato colla
vergogna italiana della Convenzione, mi hanno tormentato
molto pili che il piloro e la tosse. Ci sono dei momenti nei
quali io veramente dispero e mi sento stanco del mio paese
e degli altri. Solamente, v'è qualche cosa dentro di me.
tra la fede e la ribellione, che non si può domare, ed io
improvvisamente mi levo ancora, scrivo circolari, una quan-
tità di lettere, immagino nuovi disegni e lotto. Ora piiì
che mai. Il moto, che era stato differito alla primavera,
ebbe luogo per causa di alcuni dei nostri uomini che.
essendo sulle liste dell'Austria, non volevano essere arre-
stati. Le nevi ed altre cause resero il tentativo disperato.
Pure, se noi avessimo avuto dei fondi pronti prima che
il nostro Governo prendesse tutte le sue misure, avremmo
potuto sostenerli con bande dei nostri volontari. Ma do-
IlSr.ll M'ISTOI.AKK». 2(ir»
rcstt'd. TIk' siiows nnd ollici- cinises injidc the at-
leiiipl .1 (l(*s]KM-ate om*. Stili. li;i;l wc li;ul Tunds
r'<i(h) Ik'Ìoic OHI' (loveniineiit takiii.u ;ill its ino:i-
sm-es, we itiiiiht Iiavi' sii])i)(>i-t(Ml tlu-iii Avitli l)aiids
oT Olir v(»lTint('(M-s. \\w\ wo had to losc tiiiic, io col-
kn-t, to front ali sort oi" obstacles, heforo boin"' ablo
1.) ti'V with the first band. Then, the frontier Avas
strictly f>arrisoned and watched : tlien too discre-
pancies with the Central Garibaldian Turin Com-
mittee, new delays, a pouring rain of twelve hoiirs
half killini; onr vohinteers whilst marchino; up mount-
ains, on snow, and other incidents. made onr band
\>.eak and when they fonnd themselves surronnded
by snperior forces, they were competled to capitn-
late. They are now in the fortress of Alexandria.
They were lieaded by one of my best men, Bezzi, a
brilliant aide-de-camp of Garibaldi, bnt entirely
veiuino perdere tempo, rat'cojjliere. fronteggiare ogni generi-
di ostacoli, prima di potere tentare eolia prima lianda. Al-
lora, la frontiera era strettamente sorvegliata da sentinelle :
poi anche disaccordo col Comitato Centrale garibaldino di
Torino, nnovi ritardi, una pioggia continua per dodici «)re
che qiTasi uccise i nostri volontari, mentre risalivano le
montagne, sulla neve, ed altri incidenti, resero debole la
nostra banda, e quando essa si trovò circondata da forze
superiori, fu costretta ad arrendersi. Sono ora nella, for-
tezza di Alessandria. Erano comandati da uno dei miei uo-
mini migliori, Bezzi, un brillante aiutante di campo di Ga-
ribaldi, ma completamente mio. Io corrispondo segretamente
con loro, ed essi aspettano un processo, che. ritengo, non
avrà mai luogo. Saranno trattenuti il piti a lungo possibile;
poi messi in libertà, ma quelli che sono Veneti, come
'2ùi> Li'isKti. Aliai. I \y*'i 1 1
niiiic. I iim sccrctely coricsiKMKrni^ witli I liciii, hikI
tlicy iiic ;i\v;iililiji' Ini- ;i lii:iL wliicli, I (Ini'C SM.V,
will iii'vci- l.-ikc pl.ic.c. Tlicy will Ite U('1>1 ms lon^'
;is possildc: Ihcn sci Ircc, l>iil lliosc w ho avv \'eiie-
1i;nis. likc He/zi, or Koniaiis, will he i-clo^iit(Ml in
S;M(liiii;i oi- soiiUMvIuM-e else. Tlicir is no comiiioii liiw
loi- lliciii ili Iliilyl I iini iiow jiimiiij; jxM'sistcntly
;i{ X'ciiicc. .111(1 ;it llic s;uiu' lime tryiii^' io oi'<iiinize
t!u' rally tlirou.uliout ali llaly uihUm- llic reiuiblicaii
ria.u. avowetUy. Two secret Assoeiatioiis, the "Fa-
lange Sacra" ami the ""\'ita Nuova'" are s]»rea(linj;,
llic first in Ihc iiortli and center, the latter in the
South ol" Italy: botli reiiublican an<l under me.
(loft liclf iiiir; Idi kdìui nicht andrrs as old Lu-
ther was sayinf»'.
Emilie is ^.oìn^ on Monday to Tom Taylor. Ta-
1 oline and James speak of ^oinji apiin in the coun-
try, or at T>riotl,on, for a fortnight. Of W[illiam]
and Bfessie] I know nothinc; just now, except tliat
r.ezzi, () Roiiiaui, saranno relegati in Sardegna <> in (iiiak-he
altro hio^o. Non vi è letjge eouuine per essi in Italia I Sto
ora tendendo con insistenza a Venezia, e allo stesso tempo
cercando di organizzare il Partito in tutta Italia sotto la
bandiera repubblicana, chiaramente. Due associazioni se-
grete, la Falange Sacra e la Vita innova si stanno diffon-
dendo, la prima nel Nord e al Centro, la seconda nel Sud
d'Italia: entrambe repubblicane e ai miei ordini. Goti helf
tnir; Ich latin nicliti anders, come diceva il vecchio Lutero.
Emilia andrà lunedi da Tom Taylor. Carolina e James
parlano dì andare ancora in campagna, o a Brigthon, per
una quindicina di giorni. Non so niente, al momento, di Wil-
liam e di Bessie. eccetto che essi parlano di traslocare in
liso II MMSKU.AKK». 207
tlicy <iill< <>l rciiioviiij; scmicw licic, I\('iisiii^t(»ii IJoiid,
iiciircr lo US tli;iii tlicy wvvv.
^■()^l kiiow llijil NN'oHT, llic iiuiii wliicli seni iciiccl.s
frolli UH' lo you, is willi llic AIcxjiikIi-ììi prisoners.
He liad jioiu' lo It.ily l'oi- ;i (|iii(<' «litTcrciH afriiii-;
l»ut lindinii Olle band ]»r('))aiin,u, he joiucd. Ile writerf
aiid iiieiilioiis you ali.
Oi' ali the lamily 1 have ahvays news li-om Ca-
roline. A kiss, ]»lease, lo the tiro aud love lo the
two othei'S. Keiiieiiibei- me kiiidly to Mr. I^i.ijirs.
I wondei- il" Caroline ever ^ave to you for me the
kiss whieh I w rote, whilsf slie was iiear you, lo give.
Ever, dearest Matihla.
your ever loviiij^ and liopiii^
fToSKI'H.
qualche luogo, a Keusiugtou Uoad, i»iù vit-iuo a noi di inicl
che stiamo ora.
Sapete che Wolff, hi persona che vi mandava i mici
pacchi, è con i prifìionieri di Ales.sandria. Era andato in
Italia per una ct)sa molto diversa : ma, trovando che si
stava preparando una banda, vi si uni. Scrive e ricorda
voi tutti.
Della famiglia ho sempre notizie da Carolina. Un bacio,
per favore, alle due e tante cose affettuose alle due altre.
Siate cosi gentile da ricordarmi a vostro marito. Mi do-
mando se Carolina vi ha dato «mei bacio, da parte mia,
che le scrissi di darvi, (inando stava presso di voi.
Sempre, cara Matilde,
affezionatissimo e pieno di spei-anza
(.UlT SEPPE.
UCiS KIMSIOI.AICIO. lisci]
VM.MDCXX.
A Kaiu. I'i.im». m Loiidn-s.
[Lniidrcs, 17 (li'ci'inl)re 1S(>4|, siiiiicdi.
KeiiUMcii'z ]>()iii- moi viiijil fois Madame Blind
(tour sa libéi-alité amicai euvei-s moi. J'étais juste-
ment iuiieiix contre une leroii de Moleschott (^)
à Turili, dans laquelle il jiose i)hiloso])hi(iuement les
bases (1*1111 fatalisme aveuj^le et matériel à une jeu-
nesse que nous devons élever aii seiitimeiit de la
Liberto. Le trois photo^raplies m'ont radouci.
•Te tousse; je ne bois que de l'eau de Vicliy avec
1111 peu de hrandy dedans. -Te suis donc très mauvais
comiiagnon. Cela passera, je Tespère.
Adieu à la hàte.
Votre ami
Joseph.
Le travail fraucliement républicain que Je fais,
dei)uis la Convention eii Italie, marche bien.
VMMDCXX. — Pubi)]., tradotta in italiaur.. da G. B. Pen-
XE. Lettere di G. Mazzini, eit., p. 9.3. L'autografo si conserva
nel British Mu.seum. La data si ricava dal timbro postale.
0) Giacomo Moleschott (1S22-1.S03). scienziato olandese,
era stato chiamato nel 18G1 da F. De Sanctis, del quale nel
1856 era stato collega al Politecnico di Zurigo, a insegnare
fisiologia all'Università di Torino. Tornato Ministro dell'Istru-
zione nel 1879. lo stesso De Sanctis lo fece trasferire all'Uni-
versità di Roma. Il Moleschott aveva prima (1847-18.54) in-
segnat'» all'T'niversità di Heidelberg, da dove era stato costretto
a ritirarsi, per il suo crudo atteggiamento materialistico, ripro-
vato da quel Senato universitario.
fistili KprSTOI.AKIO. lir.il
VMMDCXXI.
A Kii.ii'i'ii Ukttini, il CJonovii.
I L(iii(lr;i I, IS (liccnilirc l.S(!4.
C-AVO liei tini,
Ilo ricevuto In tun dell 11 dicenibie e riceverò
og^i o (loniaiii le 4J^ sterline, importo dellii Ciini-
biale. Ti ringrazio dell'una cosa e dell'altra.
P^'ui intatti vicino a mutare soggiorno : ma le
circostanze hanno voluto altrimenti.
Fai ammalato d'una intiammazione al piloro, poi
d' un raffreddore con tosse che <lura tuttavia, ma
scemando. Questi malori mi vengono dall'età, e dalla
vita piuttosto dura passata. Non me n'accoro. La-
vorerò finché vivo allo scopo de' miei primi anni :
altri seguirà quando muoio.
Fin là e anche dopo, vivi certo dell'affetto del
tuo
Gius. Mazzi>'t.
V'MMDCXXI. — Iiicditii. L'autografo si conserva nell'I-
stituto ^lazziniano di Genova.
27(1 RPisTor.ARiO. tlsr.41
V.M.MDCXXIT.
AI) Angklo Hkzzi, il Londra.
fLondra. Is (liccinlnc lS(i4], d<tmeiiicii sera.
Caro Rezzi,
Passa ila me (inando puoi. Ilo alcune piccole com-
iinssioni. rìw vorrei predarti di fare per me.
Tuo
Giuseppe.
VMMIXWXTII.
TO jEssiE White Mario, Florence.
[London], December lOth, [1804].
Dearest Bianca,
I did not write :
because I have beeu ili :
11> dicembre.
Carissima Bianca,
Xon ho scritto :
perché sono stato male :
vMMDrXXII. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Ri.sorgimento di Roma (fondo E. Nathau). È in una
busta che. di pugno del Mazzini, ha l'indirizzo : « Slg. A. Bezzi,
at B. ^Maroohetti's 34. Onslow Square. Brompton. S. \V. » La
data si ricava dal timbro postale. A. Bezzi da pili anni lavo-
rava nello studio dello scultore Marochetti.
vMMDCXXlll. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Roma. A tergo di esso, di pugno del
Mazzini, sta l'indirizzo : « Signora Jessie Mario. »
(1SG4] episTor.Aftió. 271
because I have been nmisually bothered, wea-
i-ied, etc. by our all'airs:
because 1 liad iiot.hing to say except my love;
aud of that you pi-oniised me to feel siiie, whatever
I do 01- do not.
I hope you kiiow that the Friuli outbreak carne
on me sutbleii, uiiexpected, like a tile on the head;
and it has been the spontaneous decision of men
who were to be arrested by Austria and preferred
to act. Once afloat and althougli despairing as my
iriends know, I tried to help. And althougli that
too failed, I am glad that it has l)een attempted
and bave notliing but praise to give to Bez[zi]. Of
course, although this outbreak, its failure and our
having spent Avhat we had begun to collect, increase
the difficulties, we do persist. Money therefore is mo-
re than ever wanted. I am sorry for the things; and
perché ho avuto più seccature e mi sono affaticato ecc.
più del solito per le cose nostre :
perché non avevo nulla da dirvi, fuorché il mio af-
fetto : e del mio affetto mi avete promesso di sentirvi si-
cura, qualunque cosa io, faccia o non faccia.
Spero sappiate che l'insurrezione nel Friuli mi arrivò
improvvisamente, inaspettatamente, come una tegola sulla
testa, e che è scoppiata per spontanea decisione di uomini
che dovevano essere arrestati dall'Austria e preferirono agi-
re. Una volta in campo, e sebbene disperassi, come i miei
amici sanno, cercai di dare aiuto. E sebbene anche «luest'im-
presa sia fallita, sono contento che sia stata tentata, e da
parte mia Bezzi non può meritare che lodi. Naturalmente,
benché questa insurrezione, il suo fallimento ed aver noi
speso <iuanto avevamo cominciato a raccogliere, accresca le
ditMcoltn. dobbiamo perseverare. Perciò pili che mai ab
biamo bisogno di danaro. Sono dispiacente per l'andamento
272 ta-IKTOLAKU». |lS(i4|
1 ;mi sony ihat ali simis collcclcd are seni to the
Central C'oinmittee. >.'()t llial I liave anytliiiig to say
against, C'air|(»li] willi w liom 1 ani oii perfectly good
ternis; Imi because, thr()ngh the nature anW exigen-
cies (>r cNcry ( 'oniniittee liaving general ainis, the
sunis will he spent, and when — if ever — the moment
Comes — we shall he without anytJiing, sliall have
to begin to collect, the time will pass an<l Ihe mo-
vement will not be helpe;! imniediately as it ought.
If any opportnnity olTei-s itselT to you, do not f'or-
get me. And you ought to try to persuade I)[oltì],
Cun[e()] and others of what 1 said : they ought to
concentrate the money in my liands — that however
is impossible; they do not like me enough for that —
or keep it in some safe hands for the moment — or
at least, put on the Central Committee the condition
of keeping somewhere the two thirds iutangible, de-
voting the other third to the activitj' of the Com-
delle cose ; e sono dispiacente che tutte le somme raccolte sia-
no mandate al Comitato Centrale. Non che abbia a dire «lual-
che cosa contro ("airoli. col quale mi trovo in rapporti asso-
lutamente buoni : ma. data la natura e le esigenze di ogni
Comitato che ha tini generali, le somme saranno spese,
e se un giorno verrà il momento, ci troveremo senza nulla,
dovremo cominciare a raccoglier danaro, e intanto il tempo
passerì'V e non si potrà dare al moto l'aiuto immediato
che richiederebbe. Se vi si offrisse qualche occasione, non
vi dimenticate di me. E dovreste tentare di convìncere Delfi,
Cuneo e altri di (juanto ho detto: essi dovrebbero concen-
trare il danaro nelle mie mani — cosa tuttavia impossibile,
non amandomi abbastanza per fare (luesto — o conservarlo
per il momento in mani sicure — o almeno, porre al Co-
mitato Centrale la condizione di serbare in (jualche luogo
i due terzi intatti, consacrando l'altro terzo all'attività del
[1S04] KIMKTOI.ARrO. '21'.',
ini(((H'. Il sc'cnis strillile tliut people mv, allliough
gruinhliiit; (IooiiumI to revere an^'thiii^^ ciiHinj^ itself
a Coniniittee.
As l'or the internai question, I woi-k delibera tely,
avowedly and for ever the republic. Only, I sliek
to the N'enetian niovement in the interval : and I
liave my reasons for it.
Of the news of onr friends liere, you know from
.lames. Matilda is ili and with scarcely any change.
Xevertheless, 1 have a hope that she will reeover.
Km[ilie] and V[entnri] are now at T[om] Taylor's:
alter, I don't know what they will do. l^[essie]
and AV[i]]iam] are well. Th[urloe] Sq[nare] to-
lerably.
Hless von. dearest Bianca ;
ever loving, ever trnstin»;
Joseph.
('((lìiilnfo. Sciiihra strnno che, sebbene contro vojjlia, si sia
condannila a riverire (|nalnn(iiie cosa che abbia nonie To-
mitato.
Kignardo alla tiuestione interna, lavoro deliberatamente,
apertamente e incessantemente per la repubblica. Ma nel-
l'intervallo n(»n dimentico il moto veneto: e ne ho le mie
ragioni.
Dei nostri amici qni, avete notizie da James. Matilde è
ammalata e le condizioni sono quasi immutate. Comunque, ho
speranza clie possa ristabilirsi, Emilia e Venturi sono adesso
in casa di Tom Taylor : dopo, non so quel che faranno. Bessie
e William stanno bene. A Thurloe Square discretamente.
Dio vi benedica, carissima Bianca ;
con affetto e con fiducia sempre vostro
GlTTSEaTE.
Mazzini, Sentii, ecc., voi. LXXIX (Epistolario, voi. XLVIII). 18
2~i i:i>isTOi.,\Ki(). [lSf)4j
V.MMDCXXIN .
Al) Ancklo Bkzzi, a Londra.
|L(.ii(lr;iJ. 11) (li(eml)ro [l.S(;4].
11 ciltadino ALii^clo] ÌW'ayA è avvertito ch'ej^li
non ha da qualche tempo versato le sue quote men-
sili.
Che il Partito repubblicano s'è recentemente ri-
costituito sotto il nome di Falange Sacra.
Che ogni membro è vincolato a versare la quota
mensile d'uno scellino — e per gli operai di six pence.
Ch'egli, versati gli arretrati, non sarà responsa-
bile che di quel versamento mensile.
Che naturalmente ciò non impedisce il dovere
morale d' ogni membro d' una offerta maggiore per
una volta tanto, quando venga il momento dell' a-
zione.
Ch' egli è costituito capo-nucleo della Falange
Sacra, incaricato d' affratellarsi quanto più può, uo-
mini e donne: dando nomi e (|Uote mensili.
Gius. Mazzini,
VMMDCXXIV. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Risorgimento di lioma (fondo E. Nathan). È in una
Itusta file, (li pugno del Mazzini, ha l'indirizzo : « Sig. Bezzi,
at Sig. Marochetti's. Ouslow Sciuare. »
[1,S(;4| KIMSIOI.AKK». 27.'j
VMMDCXXV.
To Matilda Biggs, Barden.
1 [London, December ..... 1864].
Dearest Matilda,
Silice (lays I scarcely kiiow of yoii; of course,
T ask every day and hear every; but I caiiuot
make out whether theie is, however trifliug, aiiy
improvement in your condition. And this severe
wheather too I And your feeling compelled, if I
ani well informed, to be in your room without a
file I Oli, dear, if only I could do sometliing for
you 1 But I caii only feel anxious, ask, listen, and
fear, and hope that next day better tidings will
reach.
Tolazzi, Andreuzzi and otlier leaders of the late
Cari.ssima Matilde,
Da vari giorni iiou so <iuasi' nulla di voi; naturalmente,
ogni giorno chiedo notizie, e ogni giorno le ho ; ma non
riesco a capire .se v'è un miglioramento, anche piccolo, nella
vostra salute. Anche questo tempo cosi freddo! E voi co-
stretta, se sono bene informato, a stare in una stanza senza
fuoco! Oh, cara, se potessi fare qualcosa per voi! Ma io
non posso far altro che essere in ansia, domandare, ascoltare
e temei-e, e sperare che il giorno dopo verranno notizie mi-
gliori.
Tolazzi, Andreuzzi e altri capi del recente moto del
VMMDCXXV. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Roma (t'ondo IO. Xathan). Non ha
indirizzo.
L'Ti; icPisTor.ARio riS04]
Fiiuli moveiiUMit aie sale iu Tmiii or elsewlieie. Ol'
collise, \ve doii't give up the scheine; aiul we tiy
lo i)rei)ai'e Jor a better seasou. AVe woii 22 iiiilious
ol llalians tlirough a Um^ seiies of renewed altempts,
I)e))eii<l uj)on it, we sliall, tliiough the sanie metho«l,
hiaineil ahvays in the interval, get \>nice.
And, as to the inteinal politic question, I am
uow at last working, avowedly and deliberately, l'or
my old republiean liag. That too, you may depend
upon il, will ultiinately trinmph. I am gainiiig
ground everyday.
Vester(hiy evening, the Healeys, Eeelys or what
they are were dining at Th[iirloe] Sq[uare] —
B[essie] and \\'[illiam] too — and I with theni,
At nine, tlie (ìaribaldian band carne to show to me
their newly got uniform, and to play well enongh
on instrnments out of tnne. They were treated with
w isl;ey and one cigar each: I gave something for
Friuli .sono in salvo a Torino o altrove. S" intende che
ilon possiamo rinunziare al nostro piano : e cerchiamo di far
pre))arativi per una stasjione migliore. Abbiamo conquistate»
22 milioni d'Italiani con una lunga serie di tentativi rinnovati.
E state certa che con lo stesso metodo, sempre biasimati nel
frattempo, conquisteremo Venezia.
Riguardo alla questione politica interna, ora sto final-
mente lavorando, apertamente e deliberatamente, per la mia
vecchia bandiera repubblicana. Anche questa, siatene sicura,
alla fine trionferà. Vado guadagnando terreno ogni giorno.
Ieri sera, gli Healey, Eeely o quel che siano, hanno
pranzato a Thurloe Square — anche Bessie e William —
e io con loro. Alle nove, la banda garibaldina è venuta a
mostrarmi la sua nuova uniforme, e ha suonato abbastanza
bene su stromenti stonati. Hanno avuto del H-ifikey e un
sigaro a testa : io ho dato qualche cosa perché festeggias-
[1S(»4| KPtKTOI.AKlO. 277
their New Yeav's celebi'iitioii. Aiid \\w\ marolied
ott", spite of the intense colei, in liij^h si)irits and mi-
litary array, jdayinj; the llynin ol" (Jaribaldi.
Emilie and V[entni'i] are to come back sooner
than Ihey exi)ected, al the en<l of the month I think,
from T[om] Taylor, some relation jioini;' in instead.
I bave not the least idea — nor bave they — of the
where they will fjo.
I bave received an entbnsiastic letter from Mrs.
OonAvay abont the tirst volume of the English edition
of my writinfis ; nnd proposai for an American edi-
lion. Then, an invitation to Halifax from the Work-
ing Men for a Commemoration Cooperative Meeting
at the end of the year — declined of course. (M I
bave always shrnnk from pnblic Meetings: now,
coughing and weak as T ani, more than ever.
sero l'anno nuovo. E se ne sono andati, malgrado il freddo
intenso, tutti alle-^ri e in parata suonando l'inno di Garibaldi.
p]niilia e Venturi devono abbandonare la casa di Tom
Taylor prima di (luanto si aspettassero, credo alla fine del
mese, per lasciar posto ad alcuni parenti. Non ho la mi-
nima idea — e neppur essi Thanno — di dove andranno.
Ho ricevuto una lettera entusiasta dalla signora Con-
way per il primo volume dell' edizione inglese dei miei
scritti ; e una proposta per un'edizione americana. Ho avuto
poi un invito ad Halifax da parte degli operai per una
riunione cooperativa commemorativa alla line dell'anno — in-
vito che naturalmente ho ritiutato. Non ho mai voluto interve-
nire a riunioni pubbliche : e ora meno che mai con la tosse
e la debolezza che ho.
(') Ved. la lett. VMMDCXVI, a p. 25G.
27S KPI8TOLAKIO. [18641
r>ut ;il;is! Io clipck tliesp little tliiiiniiplis,thero
roiucs tlic non piiyiiKMil of my 7tli volume aiuì the
thi-eateiicd hjiiikiiii)tcy of the publislier, piittinf; an
end, if it happens, to a soiirce of ijain now essential
to me.
Love and i»eiennial wishes, dearest Matilda, frora
your devoted
Joseph.
Ojjareff's daughter — T fancy the eldest — seized,
T suppose, with Diplitevia in T*aiis, has undei-j^one the
« tracheotomy » operation. I kuow nothin^ moie.
Ogareff. who was rather ili himself at Richmond, left
suddenly a few days aj;o, and since then, T kuow
nothinii noi- know liow to kuow. Ali the ITerzen
aie abroad.
And Mis. Natlian is sci-iously ili.
r shall teli von of lioth as soon as I know.
Ma ahimè! ad amarejrsiaruii <inesti piccoli trionfi, ecco
il mancato pagamento del mio settimo volume e il minac-
ciato fallimento dell'editore, che porrà fine, se avverrà, a
una fonte di guadagno che mi è f»ra indispensabile.
Cose affettuose e perenni auguri, carissima Matilde, dal
vostro devoto
GlUSEIPPK.
La figlia (li Ogareff — credo la maggiore — colpita,
suppongo, da difterite a Parigi, ha dovuto subire l'opera-
zione della « tracheotomia. » Non so di pili. OgarefT, che
stava egli stesso piuttosto male di salute a Richmond, è
partito improvvisamente (jualche giorno fa, e da allora, non
ho pili notizie né so come averle. Tutti gli Herzen sono
all'estero.
E la signora Nathan è seriamente malata.
Vi darò notizie dell'uno e dell'altra appena le avrò.
[l,S(i-}] KPISTOI.AKIO. 27!»
VM MIX 'XXVI.
Al DiBKTTORi dell' « UNITÀ ITALIANA, » a Milano.
[Londra], 20 dicembre I1S(>4|.
Amici,
Taluni hanno (jui dov" io vivo interpretato sfa-
vorevolmente ad Aurelio Safìi la parola iituhantì,
contenuta in un estratto del settimo volume dei miei
Scritti, pubblicato nel vostro numero del 15. (^) Altri
VMMDCXXVI. — l'uhlil. ueiri/utà Ituliana di Milauu,
dei 25-26 diceml)re IMM.
(') A. Saffi, ilu' si teneva in quei giorni a.ssai vicino al*
Mazisiui, sia pure soddisfatti! di iinesta difliiarazioiie. credette
opp irtiino d'intervenire a spiegar nieglin la condotta sua du-
rante i tristissimi contatti che il Triumvirato ebhe con l'Ou-
dinot e, con alcuni suoi mandatari .e lo fece con la lett. seguente,
inviata il !> gennaio iSlió nW'l iiità Itul'uinn di ililano. che
l'inserì nel. n. del 2.5 di (piello stesso mese :
« Lessi in un recente numero deUT/u'/à Ituliana la lettera
colla (piale Mazzini, (piasi riprendendosi d' una frase adope-
rata sul e nto mio nei suoi Ricordi di Roma, ne spiega il si-
gnificato a suggello del vero. Quella lettera, dettata dall'affetto
e da un delicato senso di rettitudine, richiede da me una
parola di riconoscenza : e duolmi avere indugiato d'alcuni giorni,
per inv; lontarie cagioni, a soddisfare un debito del cuore :
perché le parole dell'amico mio m'hanno profondamente com-
mosso, non per la testimonianza che rendono a quel poco che
feci nel '49 — fra molti che fecero assai più di ine — in
difesa del diritto e dell'onore italiano ; ma per le memorie im-
mortali ch'esse risvegliano : memorie congiunte nell'animo mio
all'origine di quell'amicizia, che nacque in Roma fra noi, e
ch'ivi a me, giovane ancora, fu .scuola di generosi affetti, e
durò cara e sacra poi sempre, come la virtù e gli eventi che la
crearono.
2S{) KIM STOLA K IO. [1^(54 |
]K)trt'l»l»(' l'ili- Io sti*ss(» in Iliil'ui, e mi (loni'libe, cosi
pei- l;i \u\ì<xA ;iini<-Ì7.i;i clic, iiii7,i;it;i ;ii)])nii1o in "Roma,
mi Ic^M a Salii; come ])ei-clic, oj;iii sospetto di con
u Dei quali eventi è deiìito tener viva la i-icnrdanza a
rimprovero delle vergogne presenti, e a documento <li ciò <he
possano, in un popolo, la santità d'un iiriiu-ipio e il patriotismo
dei suoi rappresentanti, allorché (piesti sono fedeli interpreti
della ooscienza e della dignità del paese che rappresentano.
« L'incidente, di che tocca la lettera di Mazzini, non è
senza importanza storica, dacché non riguarda soltanto il mio
contegno innanzi alla Costituente, la notte del 20 aprile (ciò.
dove non si trattasse che di me, non meritereblìe commento),
ma additi le vere relazioni che correvano tra il potere esecu-
tivo della Repubblica e l'Assemblea in ogni grave risoluzione ;
e i motivi della riserva che c'imponemmo in quella, più d'ogni
altra grave, della resistenza.
« Quelle relazioni e quella riserva rispondono, fra molt'altre
prove alle stolte voci, allora divulgate per tutta Europa, da
bugiardi .stranieri, e da Italiani non migliori di loro, sul ter-
rore esercitato dal Governo repubblicano ìi\ Roma ; e sono parte
di un insieme di fatti, i (juali concorrono tutti a recare l'ini-
ziativa e il merito della gloriosa difesa a chi s'appartiene : al
p polo, all'Assemblea, alle milizie, a quanti si sentivano Ita-
liani e liberi in Roma sotto la bandiera della Repuliblica : ed
erano tutti, tranne coloro, la più parte forastieri o preti, che
armeggiavano in segreto
COI) la i. in eia
con ia qual giostrò Giuda.
« Ija spedizione francese — tramata da quella ipocrita
lega di seguaci di Voltaire e di affigliati di Lo.vola. che già
forbivano i ferri in Parigi a spegnere, dopo Roma, la Repubblica
in Francia ; e volta a calcolo di futuri suffragi da chi. sin
da (|ue' giorni, fiutava la preda dell'Impero — copriva, con una
doppia menzogna i segreti fini che la guidavano. I suoi autori,
dando credito alle accuse d'anarchia, inventate dai loro agenti
e ripetute da una stampa venduta, avevano, da un lato, tra-
volta l'opinione pubblica in Francia, e suscitato contro Roma
la ripugnanza della borghesia coi fantasmi del '93. apponendo
[1S04I Fn*ISTOI,AKIO. 2S1
(lottji meli clic jfiMi(M()s;i e i-('pul)l)licaiia da ])ai-t(' sua,
in tnu'I sacro ]hm'Ì<h1() della vita Tlaliaiia. sarebbe
iiij»inst().
al suo popolo delitti simili a (incili della loi-o jii'ima rivolu-
zione. Cerne se le forsennate vendette di u)in jìlche. fatta sel-
vaggia da secoli di enormezze sociali, fossero conformi al genio
civile della stirpe italiana e possibili all'età nostra. Dall'altro
lato, valendosi, con ba.ssa slealtà di una grande .sventura ita-
liana a fingere propositi di tutela della ncstra indipendenza,
carpivano, dopo Novara. all'Assemblea Costituente di Francia
l'assenso della spedizione, sotto colore di scendere in Italia ad
impedire ch'altri stranieri opprimessero la libertà del jiopolo
romano, non ad opprimerla essi medesimi.
' Noi non andremo in Italia per imporre un governo, né
quello (Iella Repubblica, né altro.... Noi non vogliamo usare le
forze della Francia per difendere in Roma una od altra forma
di governo, no I È nostro intento essere presenti agli eventi che
possono compiersi, pel di ppio interesse della nostra influenza
e del pericolo della libertà. '
« Cosi parlavano — e giova ricordare l'inganno, quan-
d'oggi siede nei consigli dell'Impero quello stesso Drouyn de
Lhuys. che allora pure reggeva l'esterna politica della Francia
— i ministri della Repubblica francese all'Assemblea, il 10 apri-
le. E al giungere della spedizione a Civitavecchia, le menzogne
e gl'inganni, gl'insulti e le lusinghe, s'alternavano tristamente
nel linguaggio e negli atti di chi la ccnduceva. I Francesi scen-
devano come pirati sul nostro suolo; i reggitori di Francia,
perché non avevano riconosciuto la Repubblica Romana, si
reputavano arbitri della sua volontà e del suo territorio. Non
previo avviso, non forma alcuna prescritta dal diritto delle
genti.
« E il generale Oudinct, in un primo proclama preparato
a Parigi, dichiarava d'intervenire ' pel ristudili mento di un re-
gime effualmente lontano dagli ohusi — per sempre distrutti dal-
la generosità delVìUustre Pio TX. e dall'anarchia degli ultimi
tempi. ' E invitava, con sinistro appello alla guerra civile, a rac-
cogliersi intorno alla handiera di Francia ' tutti coloro che ro-
lessero concorrere all' opera patriotica e santa. ' Poi, scosso da
qualche sentore del vero stato degli animi in Roma, ed accortosi
1>S*2 KI'lSIOI.AltlO. flW4!
(glieli;! i>;ir()lii In sciithi, e iikmì diioU^ jil'l retlal;!-
nieute: avi-ci dovuto ajjjj^iunj^erne altre a spiegare
come l'apparente titubanza, o meglio il silenzio at-
d'avor crriito ii scoiJi-irsi, riprendevi! il ))r()>;r;nmii;i delle libe-
rali proiiii-sse ; e per diehiariizioiii dell'Espivent, suo aiutante
di campo, affermava, poco stante, che il Governo francese
' rinpetterehbe il roto deìla maggioranza delle popolazioni ro-
mane.... e non imporrebbe mai dd esse forma alcuna di Go-
rreno. '
« Il modo della spedizione e le prime parole di f'hi la co-
mandava, sollevarono siffiittamente gli animi in Roma, che
parve, e fu veramente ignavia e colpa di Civitavecchia, il non
resistere allo sbarco, trasgredendo l'ordine mandato da noi
al Preside di (piella città di opporre la forza alla forza. Che,
se il tenere la terra era impossibile, il combattere era dovere,
Cime protesta del diritto contro la violenza straniera. Ma la
cittadinanza e le autorità di Civitavecchia aggirate dalle seconde
parole del comandante francese, le (piali parevano restituire
alla spi'dizione il cirattere ad essa assegnato innanzi all'Assem-
l)]en di Parigi, cedevano a ipiel triste fascino ch(> il nome di
Francia snob) esercitare in Italia, nialgi-ado le antiche e odierne
ingiurie. E albu'a più che mai sembrava incredibile che un:i
Kepubldica venisse ad uccidere una Repubblica sorella, e che
la Francia rompesse la sua fede, e mettesse in fondu if suo
onore, \iolando uno dei principii fondament;ili della propria
Costituzione.
« Però, mentre Roma era risoluta di respingere la vio-
lenza, e di non volere i Francesi nelle proprie mura, non ri-
cusava., pur protestando, d'intenderli a verificare le oneste
intenzioni, o a constatare l'inganno. Al qual fine erano in-
viati a Civitavecchia, sin dalla sera del 4 aprile, il ministro
degli esteri Rusconi e il deputato Pescantini. Ma, mentre questi
— presentata al generale Oudinot la protesta dell'Assemblea
Romana — lo ammonivano delle vere condizioni e dei fermi
propositi di Roma contro l'invasione straniera ; ed egli mo-
stravasi stupefatto che si usasse la parola invasione, dichia-
rando, colla manol sul petto, di non avere mandato di restaurare
il governo papale, né di opporsi al libero voto del popolo ro-
mano ; ma di difendei-lo, amico fra gli ospiti, da Napoletani
fl.s(;4| KiMHToi.Auio. 2S:{
toiiio alhi })i()i)ria ojjinioiu* (lavanti all'Assemblea,
ileiivò in Saffi dalla stessa causa che mi tenue di-
scosto, in quel giorno, (lall'adunanza. Saffi credeva,
e (la Tedeschi, in nome di (niella Francia che mille tradizioni
(li gloria collegavano all'Italia — in Roma, il Forbin Janson,
e un Colonnello Rlanc, mandatoci dallo stesso generale Oudinot.
tenevano a noi altro linguaggio. Esageravano costoro le ac-
coglienze fatte ai Francesi in Civitavecchia ; se le ripromette-
vano eguali iu Roma ; e parlavano meno ccpertamente de' fini
della spedizione intesa, dicevano, non solo a salvare gli Stati
Romani da imminenti invasioni, ma a constatare le vere opi-
nioni del popolo, onde mettere le condizioni di Roma in armonia
col Papato ; il che voleva dire — né, stretti da noi, lo nega-
vano — ri.staurazione del potere temporale.
« Tra queste duplicità, e contro l'armi della calunnia, colle
quali gli avversari oltraggiavano la Repubblica Romana, prima
di assalirla col ferro dei fratricidi, era debito nostro lasciare
«•he Roma rispondesse per noi : nostra diplomazia, la volontà del
popolo e il vero. Dicemmo ai signori Forbin Janson e Blanc.
che l'oiìinione del paese s'era già manifestata a segni non dubbi
col suffragio universale, coi voti unanimi deII'AsseniI>lea, con
(»gui atto della vita jiolitica <lelle popolazioni : e il Forl)in
Jans-?n, testimonio m-ulare (mentre mentiva il contrario nella
sua relazione ai Ministri di Francia e al generale Oudinot).
non i)otPva contraddirci. Dicemmo che al Papa, come capo della
Chiesa, il decreto fondamentale della Rei)ubblica offeriva le
più ampie garanzie; che, se la Francia intendeva impedire gli
Austriaci, ed aiutarci contr'essi. doveva protestare contro la
loro invasione, non tórre la facoltà di combatterli, intervenendo
anch'essa in modo ostile : e che, finalmente, noi. esecutori, non
arbitri della volontà sovrana dell'Assemblea, non potevamo far
altro che riferirsene ad essa. E l'indomani. 20 aprile. Slazziui
esponeva, con temperato discorso, alla Costituente la grave
questione in ogni suo aspetto.
(( E quantunque sentisse (nel che m'avea concorde) che in-
contro alla palese ostilità di una forza straniera invadente il ter-
ritorio, non rimaneva al diritto e all'onnr del paese altro ri-
medio che il protestare con l'armi in mano, pure dichiarava non
intendere, che la sua opinione dovesse menomamente influire
2.S4 KIMKTOLAKIO. [1S041
concoide ])ci-rettanicnt(' con me, clic l'oiioic di Koma,
la dignità della Repubblica, e la necessità di dare
all'Italia esemi>i niiglioii dei dati a quel tempo dalla
siill.i lihcrtìi dclli' (leliberazioni deirAsseniblea ; e concludeva
acccmiaiKlo du»' vie: resistere, ed offerire l'esperimento richiesto,
nel (|uale i) popolo non disdirel)l)c se stesso; ' ìuncuire. ei diceva
che la storia registrasse il fatto, che la Francia, nel 1849, la
Francia repubblicana, la (juale ha un articolo nella sua Costi-
tuzione, che consacra il diiitto di indipendenza dei i)opoli, è
venuta a combattere con la forza, per rovesciare, o modifica i-e
lo stato iittuale delle cose nostre; ch'essa non s'è arretrjua
davanti al combattere, non provocata, un'altra Repubblica;
lasciare alla nostra coscienza la soddisfazione di avere trlem-
pito un dovere, o la certezza che, anche soccombendo, il ni-in
cipio che noi professiamo avrà un incremento, moralizz-iirlosi ;
e dare un alto insegnamento a tutti i popoli, e a tutte le parti
d'Italia. Oppure seguir l'altra via che è. a un dipresso, rjuella
proposta dalla mediazione francese : che il paese, convinto che
l'opinione della maggioranza assoluta sente l'inconciliibil'tà del
potei'e temporale e dello spirituale, voglia subire un'altra prova,
e si rassegni alla manifestazione invaditrice della Francia. '
' L'Assemblea, soggiungeva Mazzini, deve scegliei-e. Noi tro-
vammo ch'era una questione nuova nel nostro mandato, e che
dovevamo perciò richiedere alla Camera una nuova decisione.
Qualunque sia la scelta, noi Triumviri l'accetteremo, se coin-
cido con la nostra coscienza, se no. torneremo jirivati cittadini. '
« L'Assemblea Romana, già sin dalla sera del 24, appena
saputo dell'arrivi» della spedizione, e del prtidama dell'Oudinot.
aveva, come sopra toccai, nobilmente protestato contro l'ina-
spettata invasione ' non- prorocafn dalla condrjtta della Re-
puhhlica verso l'estero, non preceduta da comun'ìcazio^ìe alciiìia
da parte del Governo francese, eccitatrice di anarchia in un
paese, che tranquillo e ordinato riposava nella coscienza de' pro-
prii diritti e nella concordia de' cittadini; e dichiarava, il
suo ferino proposito di resisterei, rendendo mallevadrice la
Francia di tutte le conseguenze. ' E la protesta fu accolta
con entusiasmo dalle tribune, e il di appresso reiterata dal
popolo e dalla guardia nazionale di Roma, accoltasi tutta in
Piazza Sant'Apostoli, ed acclamante la resistenza.
[IStMJ farsToi.AKio. 285
Mouaichia, comaiidiiviino la lesi.steu/.a ; ma ei cre-
deva, courio credeva, che pei- essere, davanti all'I-
talia e airiOuropa, ellicace e iecoiida, la decisione
« Il 2(> aprile l'Asseiiihlea, e-ostitiiitasi, (lopo lo paiole di
Mazzini, in comitato segreto, decretò uuauiiiie <li resistere; e
il decreto era del seguente tenore: ' L'Asseinhìeu, dopo le co-
muuiruzioni ricevute dui Triuiiinrato, gli coniitiette di salrure
la Repuhblioa e di respingere iti forza colla forza.' La <iiuile
sentenza era confermazione legale del Plebiscito di Koma.
« Ma occorrevano, dopo (luell'atto, nuove circe, stanze, e
nuovo debito di prudenza e riserva da parte nostra. Tornavano
da Civitavi'ccbia il ministro Rusconi e il l'escantini, e con essi
un capitano Fabar, (fficialmente deputato del generale Oudiiiot
a recarci un messaggio d'acoordi e di pace. Dicevano avere il
Forbin Janson e il colonnello Blanc parlato di loro arbitrio,
non per officio commesso; il Fabar rappresentare con autorità
il generale francese; e pareva a taluni che le comunicazit)nl
fatte da Mazzini all'Assemblea, la mattina di quel giorno, fos-
sero state premature, prematuro il partito della resistenza.
Il capitano Fabar ripetè le cose dette dall'Oudiuot a" nostri
inviati ; annunziò deciso l'intervento d'Austria e di Napoli ; la
Francia interporsi ad ovviare gl'imminenti pericoli ; il popolo
romano rimarrebbe padrone de' suoi destini ; le bandiere delle
due Repubbliche proteggerelibei-o, congiunte, la sua libertà ; e
ci esortava a ritrarei da una lotta fatale.
« Un ostinato errore occupava generali ed inviati francesi ;
ed era, che Mazzini, ed una fazione estranea a Roma, avessero
inventata, composta, e tenuta insieme in sino a quel di^ non so
con quali malie, la Repubblica ; e che da Mazzini e dagli amici
suoi dipendesse quello ch'essi stimavano vano rumore contro i
Francesi. E le passioni de' partiti avversi, e la fantasia degl'i-
gnari delle cose nostre, avevam^ nudrito quell'errore, non solo in
Francia, ma in ogni parte d'Europa. Tanto è l'impero che
ne' resultati delle cose umane hanno, malgrado i progressi
delia civiltà, l'ignoranza e la fantasia, pili che l'onesto esame
e la giusta stima de' fatti. E cosi avviene che pochi astuti e tristi,
fra un volgo inerte, che non sa né giudica, governino sovente
ad arbitrio loro la fortuna de' popoli.
« Noi dovevamo distruggere errore siffatto ; dovevamo prò-
lisa KHlSrOf.AKIO. (I1SU4J
aveissi* a escile, iiou da noi, belisi spuiiluiiea e senza
iiitlueiiza del Triuiuviiato, dall'Assemblea e dal po-
polo di Kouia. Quindi il di lui silenzio. A me im-
vare al moiido cho, nella rivendicazione del suo diritto, Itoniu
era moralmente libera, e che nessuna signoria esercitava sulla
sua volontà il Governo, ch'essa aveva eletto a reggere i suoi
destini. Né Mazzini, né io, né altri credeva alle nuove prof-
ferte della fratellanza francese, (juando io chiesi al Fabar :
se la spedizione è amica, che necessità di occupar KomaV ri-
spose : i Francesi dover entrar in Koma, ad ogni C(,sto. E il
generale Oudinot, chiesto dai nostri che farebbe incontrando
ostacolo ; avea risposto : combatterebbe. Era evidente che apren-
do le porte a Francia, tutto sarebbe perduto, anche l'onore ; e
Roma conscia di ciò, non era disposta a lasciarsi cogliere nella
rete. Ma importava che la Francia e l'Europa avessero novella
prova della nostra temperanza in que' supremi cimenti ; im-
portava che nessuno potesse dire : Roma non fu informata delle
intenzioni del Governo francese : la resistenza non fu atto
spontaneo del popolo e de' suoi rappresentanti. Però noi ci
facemmo da capo a consultare l'Assemblea, senza frammettere
alle sue deliberazioni giudizio o consiglio nostro. E adoperando
COSI, pensavamo alla Francia, guardavamo, dietro ai delitti
de' suoi reggitori, la coscienza del suo popolo : volevamo far
chiaro ed aperto che, quanto era in noi, rifuggimmo dalla
funesta guerra, e che dalla i-arte nostra era il diritto, la ne-
cessaria difesa, la verità di una causa incontaminata ; dalla
parte de' nostri avversari, l'aggressione e la frode.
« Mazzini, per le stesse cagioni, si tenne, quella sera, di-
.scosto dal Parlamento. E a me ripugnante toccò l'ingrato ufficio
di partecipare all'Assemblea le pratiche del capitano Fabar.
11 che feci, celando pensatamente il mio sentire, come narratore,
non giudice. E parve a molti perplessità ciò ch'era debito verso
noi stessi e ili paese. L'Assemblea non mutò sentenza per quelle
pratiche, sapendole artificii consueti dell'arbitrio che vuol ce-
larsi, e usate pili volte dagli stranieri in Italia, stata sempre
troppo facile a credere ai loro inganni. Ma Roma, con esempio
raro, quasi sentisse che l'Italia non sarà finché non creda in
altri che in .se medesima, non piegò alle lusinghe ; e fu il prin-
cipio della sua grandezza ne' fatti che seguirono, e il saggio
[1,S(^4I KIMSIOI.AItlO. 2S7
portava di dicliiai-aie ai)i)uut() (iiudla unaninie .spon-
taneità ; ma avrei dovuto, come mi prova l'interpre-
tazioiie dala alla mia parola, pensare anche ad al-
della grandezza d'Italia, quaiidu riiitoru Xaziuiic saprà imitar
quell'esempio.
« Cosi la resistenza all'intervento fram-ese non mosse 'a
volontà di pochi, o da impero di partigiani temuti ; ma scoppiò
— virile protesta d'animi couscii del loro diritto, e giustamente
sdegnosi dell'insulto straniero — dal voto S(,lenue di tutto un
popolo, il quale seppe provare col fatto la serietà del p<!nsi(ro
che lo ispirava. E se alla fama della Repubblica Roni.ma, e i^ll.i
virtù della difesa, il nome di Giuseppe Mazzini va intimamente
congiunto, non è perché la Repubblica e la sua lotta contro i
Francesi uscissero dall'arbitrio suo ; ma perché la spontaneità
popolare, che creò la prima innanzi chei fosse in Roma, e
produsse la seconda nel modo che ho detto, ebbe in lui il più
alto interprete, com'ebbe in Garibaldi il suo eroe. Mazzini, con
devozione unica, operosità infaticabile, e profonda coscienza
della missione di Roma nell'avvenire d'Italia, servi per tre
mesi la Repubblica Romana, come le più civili, libere e pro-
vette nazioni si augurerebbero d'esser servite nelle grandi neces-
sità, ad incremento della loro gloria o della loro grandezza.
E a chi pensi che tanta forza d'intelletto ed altezza di cuore,
e tanto patriotismo, giacciono, senza cura della maggior parte
degl'Italiani, sconsacrati dalla terra nativa : e che una infame
Condanna mantiensi ancora sul venerando capo dell'esule da
chi raccolse, solo a guastarla, la eredità dell'idea da lui colti-
vata : non può non compiangere la infelice sorte d'Italia, quanto
più bisognosa de' suoi migliori e più forti figli, tanto più sco-
ncscente della ,loro virtù, od impedita dai dappoco e dai tristi
dal valersene ed onorarla.
«Se mezza la fede di Mazzini nelle facoltà e. nelle foi'ze
d'Italia, e quell'altero sdegno della prepotenza straniera, che il
rispetto di se medesimi ispira agli animi generosi, fossero pos-
sibili ne' ministri del Regno ; se una favilla di quella virtù,
che innalzò la Costituente Romana sopra se stessa, iiotesse
destar vita di nazii nali doveri in chi oggi rappresenta il paese ;
noi non vedremo Venezia ancor schiava dell'Austria, Roma
288 KTISTOLAHIO. [1804T
tro, e scrivere più (listintjimenle e accuratamente
la cosa.
S"i<). del resto, noi leci, è dovuto in gran parte
banditii dal soiid della coiniuu' i)atria, <• ritalia incerta aiifcira
di se medesiiiia, dirtideiite deiravveiiire, coiiie cosa che muore.
« l'hé non mancano oggi alTltalia, come non mancarono
a Uoma uel "49. le capacità di, una robusta esistenza; sibbene.
fra gli uomini che l'onliue delle ccse presenti chiama alla dire-
zione dello Stato, chi sappia o possa guidare (luelle capacità
ad alto fine. E manca ben altro; manca, ciò che Konia jìosse-
deva nel ■4!t, l'intrinseca solidarietà degli uffici del (Joverno
colle tendenze del poi»olo, l'unità del pensiero fra chi è retto
e chi regge ; e (juindi la mutua fiducia, il forte volere, e (luella
potenza delle grandi cose e de' grandi sagritìcii, che vediamo
esser frutto soltanto de' governi popolari. E lo ve<lemmo ap-
punto in Konia, quando un grande principio e la libera form.i
dello Stato, operando con subita educazione sugli animi, ride-
starono un popolo dall'obblio di se stesso. Chi aveva conc sciutu
Roma pochi anni innanzi, non poteva credere che quella città
fosse la stt'ssa. Moltitudini avvezze a piegare la mente e il
ginocchio alla signora de' preti, si mcstrarono di gran cuore;
i dappoco divennero virtuosi, gli umili grandi. Roma repub-
blicana, risorgendo sulle rovine morali del Papato in nome
dell'unità d'Italia, sentiva la grandezza del fatto ch'essa ini-
ziava. Le tradizioni del suo passato le risplendevano come sim-
bolo dell'avvenire. Essa sapeva, che venti secoli non hanno
stancato l'ammirazione del mondo per la sua storia ; che i
.sapienti istituti della sua antica libertà e la eguaglianza civile
delle sue leggi, furono il seme dell'incivilimentcj moderni i ; che
ogni terra è piena de' suoi vestigi; e che .se l'Impero e il Pa-
pato ebbero in lei fondamento, essa è, per questo medesimo,
destinata a sciogliere colle sue rivoluzioni dalle forme del pas-
sato la vita dell'avvenire.
« Questa era la fede di quelli che morirono combattendo
per *ssa nel '49, e sono sepolti là fra| la polvere de" suoi antichi ;
questo sentiam noi. testimi nii di quella forte manifestazione
del pensiero italiano. E tal fede vinceva la certezza di cadere
nella lotta ineguale : perché, .se gl'invasori potevano distrug-
flSC)41 KiMSTOi.AUio. 2Kn
a elle io, memore dell;» nobile coiidotta <li Saffi dal-
comiiiciamento ai liiiir della crisi, non credeva i)os-
sil»ile l'ultimo sos])e11o veiso l'amico.
Compiacetevi d'inserir (pieste linee, e (ledetemi
vostro
(iius. Mazzini.
VMMDCXW'Jl.
A Vincenzo Brusco Onnis, a Milano.
[Loii.lra I. 20 (iicciiihi-c |1S(;4].
Caro Brusco,
Vi mando alcune linee da inserirsi.
Sono inquieto per l'amica, tanto piti che non vedo
gero il fatto presente, nessuna forza può separare I" Italia
dal suo centro antico ; mutare le relazioni ideali e storiche.
che fanno d'ogni suo Municipio un monumento di lilìortà creato
dalla materna mano di Roma; ed impedire che il moto, inau-
gurato nel '49 dal Campidoglio, ritorni, quando che sia, alla
sua fonte, e si compia. E quanti \ider(> quella lotta, e serliano
memorie e intelletto de" suoi intendimenti, possono davvero
.sorridere alle arguzie, onde divertiva non ha guari il Parla-
mento del Regno, chi non sa scorgere nella storia di Roma che
il delitto (li due tiranìiidi; e chi considera quest'ultima una
ìiieinoria che non ha pia senso, ed uua testa di pofite, che i
Francesi devono guardare per noi contro il Quadrilatero; <•
l'Italia, ima morta, che Luigi Napoleone tirò dai sepolcro.
« folle quali piacevolezze non finirei un soggetto tanto
grave, se non dimostrassero anch'esse la differenza de' tempi,
delle istituzioni e degli animi. In Roma repubblicana le pa-
role e le opere erano serie come il pensiero. Oggi, nel Par-
lamento del Regno, si tratta la storia coi motti, e si scherza
colle più sacre memorie della italiana virtù. »
VMMDCXXVII. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Mu.seo del Risoi-gimento di Roma (fondo E. Xathan). Non ha
indirizzo. .
Mazzini. Seritti, ecc.. voi. LXXIX (Epi.stolario, rol. XLYIII). 19
•J'.Hi (CfMSTOf Alno. (ISCill
jirticoli (li .Maur[izi(>J da tre j;ioiiii ìh'WI iiità. !);>-
lenii nuove: da voi mi «fiungono i)iù presto che non
da Lnj^lanoJ. IO se non v'è ]>erieolo, telegrafatemi:
è il mefilio a rassicurarmi. I-^rance. 2. Onslow Ter-
race. Fnlham lload.
Per leneivi al ((urente di ci('» che propongo, vi
diro che, ]»er desiderio d'unione non foss'altro appa-
iente, ho proposto al Comitato Centrale Unitario
che — se persiste a vivere — dacché ho detto ad
essi francamente prima che dovrehbei-o sciogliersi
— serbi a sé l'agitazione, il raccogliere, i lavori spe-
ciali da me proposti — che il lavoro segreto cospi-
ratorio i)el Veneto si concreti tutto in una Com-
missione segreta, composta di Andr [euzzi], Tol[az-
zi], 56. [Bezzi], indipendente, non tenuta a render
conto delle sue operazioni a Comitati, ma aiutata,
per fiducia negli individui, da tutti noi — che il Co-
mitato Centrale serbi per la proi)ria attività nn terzo
d'ogni incasso, depositi gli altri due a ordine della
Commissione — che quanto alla questione politica,
ciascuno lavori a suo modo, io co' miei amici per la
re])ubblica, essi per ci(') che crederanno — che se
iicW intervallo avrà luogo moto Veneto lo aiuteremo
senza introdurvi la questione politica, ma continue-
remo a lavorare repubblicanamente tino a trionfo,
Xon ho ancora risposta. Forse v'ho già detto questo
mio ìilfiniafinn : ma lo i-ipeto nel dubbio.
Addio per ora.
Vostro
Giuseppe.
(ISCII KPIH'I't»! AKIO, 2!>t
VMMDCXXVIir.
Al) Andrea (Jiann^i-m, a Firenze.
[L(.ii(lr:i I, 20 (licciiiliic [l'SCll.
Fnitello,
Ebbi tutte le vostre tino a quella del !). Dovete
i-assepiarvi ail avere su cinque lettere una risposta.
Xoii so come far fronte, tiacoo come sono e inTermie
ciò, alla corrispondenza, alle Circolai-i, ai mìei
Scritti,
Eccovi risposta a Forlì che manderete, coiral-
l'etto mio, all'ottimo e costante Cicognani.
Lettera per Mario,
Lettera i)er Cuneo. In essa dico la situazione e
la necessità di formare un Fondo intangibile, fuor-
ché aiutare un'azione sul Veneto. Propongo man-
dino un tei'zo di ciò che si raccoglie al Comitato Cen-
trale se dura, e serbino i due terzi per l'Azione, de-
positati in luogo sicuro. Al Comitato Centrale poi
ho proposto che si divida il lavoro — che il Co-
mitato s'occupi dell'agitazione, del raccogliere, della
stampa, d'altri lavori indicati da me — che il la-
voro segreto concernente il Veneto si concentri in
una Commissione segreta di tre: Audr [euzzi], To-
l[azzi] e B[ezzi], che non avrebbe obbligo di ri-
ferire le operazioni e alla quale noi tutti daremmo
aiuto — che il Comitato Centrale serbi due terzi
d'ogni danaro raccolto a ordine della Commissione,
VMMDCXXVTII. — Piihbl. da A. Giaitoelli, Lettere di
(r. Mazzini, ecc.. cit., pp. 240-242. T/autografo si conserva nel
Mnse 1 del Risorgimento di Firenze. Non ha indirizzo.
21>'J i:i>isT()i.AKi(t. f1Rr,4|
Ij^iioro jiiiconi se la mia proposta sai"à accettata;
ma riio evSposta a Cniieo j)uri', cliicdciKlo clic tutti
i nuclei, se rai>])i'<)vau<), rap])()jj;jiiu(>.
(guanto a voi e ai iiostii, ai)poji,<iiate. 1"] se è re-
s])iiita, lasciate o<j,ni l'eci-iuiinazioue, uia riuscendo
a lacco^iliere, non vei-sate il danaro se non in mia
mano o ììWI iiHà. Se la Commissione — ai)i)i'ovata
o no — si costituii-à. ve ne dai-ò avviso; e allora,
verserete ad essa.
Da Geu[()\a] devono a (piest'ora avervi mandato
una Circolare mia e loro alla Falauge Sacra. Ap-
pena sa])rò che fu distribuita, darò mauo a un Bol-
lettino.
Ho raccomandato caldamente i Botta ai nostri
di Milano e andrò via via raccomandandoli ajjli
altri nuclei. ^la non posso l'impossibile. Con Gar[i-
baldi] il mio insistere — a meno d'essergli vicino —
sarebbe inutile. Scrivo a (Jenova.
Xon intendo perché in Roma non possano uni-
ficare il lavoro coir Italia, accettando il nome di
Falange Sacra, e organizzandosi poi praticamente
come credono. 11 loro seggio sarebbe allora autoriz-
zato da me e dal Comitato segreto di Gen[ova].
Kiceverebbe allora i Bollettini del Comitato Centrale
e in uno d'essi si ]iarlerel)be specialmente di Roma.
Proponete dunciue a seconda. E l'autorizzazione no-
stra sarà a scelta loro, per Comitato o per individuo
scelto a capo da essi — o data da me se preferisco-
no, dal solo Comitato di Gen[ova]. Ben inteso che, la
Falange Sacra essendo Repubblicana, essi dovrebbero
dichiararsi tali da noi. Se non che ciò non implica
altro che un apostolato repubblicano nel popolo.
Se una combinazione nell'intervallo portasse la ^lo-
narchia Italiana a Roma, noi non innalzeremmo
[1,S04| KI'ISIOI AKIO. -"•••>
biindieni fontrai-ui ; (hiicniiiio ;iii//i oj^ni aiuto, se-
parando la (iiicstioiK' Nazionale dalla Tolitica: sol-
tanto, continueremmo l'Apostolato re[)ubl)lic"ui() per
r avvenire.
Addio ;
vostro sempre
Gius. Mazzini.
Anche per (piesta volta la signora L[udmilla]
abbia ])a7.ienza : non lio più tempo di scriverle. V.<i
lo farò. Ricordatemi intanto a lei con affetto di
stima.
Coi nostri di Nai)[oli] corrispondo.
VMMDCXXIX.
To Caroline Biggs, Barden.
[London, December 22nd. 1864]. Friday.
Dear Caroline,
I tliought that Caroline(^) liad already written the
lamentable account to your mother. Both the twins
Venerdì.
Cara Carolina,
Pensavo che Carolina avesse gii!] scritto del caso pie-
toso a vostra madre. Tutte e due le gemnielle sono morte.
°VMMDCXXIX. — Inedita. L'antografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha
indirizzo. La data vi fu apposta C. Biggs.
(') Carolina Stansfeld.
•J!i| Ki'isioi.Aino. I !S(i4 1
lire- »I(';hI. (>j;:ir('lT liatl ( wo ol' liis lils niid .M:i(!,iiiic
O^jiitH" IiìkI beeii i-eiuoved fi-oiii llic r;il;il liouse in n
state borderiii^ on iiis;iiiity. Ilerzcn \v;is witli tliein.
Tliis is jill tlijit 1 kiiow. I (Ioni kiiow tlioir ad-
di'oss, noi- tlierefove liow lo write.
I ani vciy sony foi- the in('rea.sed coujili o!' yoiir
inothei-. To-day, iiiihai»i)ily, tlie cold weather lias
ajiain bejiun. (live liei- my love and tlianks for her
l()ii<; lettor ol' tlii-ee days ajjo. T shall soon writc
to liei-.
Mis. Nat ha 11 who Avas ili too is better iiow.
Ever
affeetioiiately yonrs
Jos. ^Iazzixi..
Ogareff ha avuto cine dei suoi soliti accessi e la signora
OgarefE è stata allontanata dalla casa fatale in uno stato
che rasenta la pazzia. C'era con loro Herzen. Questo è
tutto quello che so. Non conosco il loro indirizzo, e perciò
non ho modo di scrivere.
Mi dispiace molto che la tosse di vostra madre sia
aumentata. Oggi, disgraziatamente, è ricominciato il fred-
do. Fatele i miei saluti affettuosi e i miei ringraziamenti
per la sua lunga lettera di tre giorni fa. Le scriverò
presto.
La signora Xathan, che anch'essa era malata, ora sta
meglio.
Sempre
vostro affezionato
Gius. Mazzini,
lise, || KIMSTOI Alilo. 20.'
VM .M I )( XXX.
AD EKijisTo lìEzzi, uel forte di Alessaudria.
[Luiuha], 22 dicembre [18G4J.
Fratello
l'erc'hé lo sappiate voi pure, ecco riiltinia mia
l)roposta al Comitato Centrale. Serbare jter sé l'a-
gitazione, il raccogliere, gli altri lavori indicati ad
essi da me — concentrare tutto il lavoro segreto pel
A'eneto in una Commissione segreta composta di
Andr[enzzi], Tol[azzi] e 56. B[ezzi]. indipendente,
avente la nostra fiducia e aiutata quindi da tutti
noi. Depositare a ordine della Commissione i due
terzi di quanto il Comitato Centrale' raccoglie, ser-
bando l'altro terzo alla propria attività — quanto
alla que.stione politica, ciascuno seguire la propria
coscienza, io lavorando per la repubblica, essi per
ciò che credono — noi repubblicani dar fede che se
nell'intervallo ha luogo il moto Veneto, aiuteremo
senza riguardo a bandiera, riserbandoci di seguire
nel nostro ai)ostolato in Italia sino al trionfo. Non
ho ancora risposta : ma da parte mia è un ultima-
tum: se non è accettato, lavorerò solo; intendo con
voi e gli amici. Ad Andr[euzzi] scrissi la stessa
proposta. Dovreste a quest'ora aver le linee pei
due operai. (^ ) Eccovi le altre. And [reuzzi] e To-
l[azzi], come bene avvertiste, dovrebbero, per un
v:\IMDrxxX. — Pii1)l)l. da G. Locatelli-Milesi, op. cit.,
pp. 242-24.S.
(') La lett. al Facchini e al Pelizzari. Ved. la lettera
VMMDCXIV a paj,'. 2r>4,
2JM» KPIK'K»! AKIO. [1S()4J
mese ìiIiiumh), s\ une ralli'ii/ioiii' : dove no, siiriiimo
nll<)n1;iii;i1i dal (Joverno. Addio, in licita. Hicoi'dji-
tonii a \\'|()lfr] e dite}i;li che se, dentro o inori come
spero, jmò iiii/jai'c un lavoro o almeno insisler coi
nostii, prima di tornare, non dimeiiticlii clic la for-
mazione dei nuclei i)er <piote mensili è l'unica cosa
pratica essenziale.
^'ostr() tutto
Giuseppe.
VM.^IDCXXXI.
A Sara Nathan, a lAigauo.
[Luiidra]. 22 dicembre [1S(54].
Amica,
Fui seriamente inquieto per voi. ^Nli dissero a
nn tratto da :\fil[ano] ch'eravate inferma e ch'era
stato chiamato Belcr[edi], Poi non vidi per tre
giorni articoli di Maur[izio] aulYUnità. Basta: or
vi so meglio e sta bene. Ebbi la vostra. Amica, io
non intendo ciò che mi dite di contratto, di ban-
chiere, di Cattaneo. (^) Qualunque cosa farete, sarà
ben fatta. Qualunque cosa mi direte di fare, farò.
VMMDCXXXI. — Inedita. L'autografo si conserva uel
Museo del Ri.sorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha
indirizzo.
(0 Non già Carlo, ma il notaio milanese Giovanni Cattaneo,
che il 30 agosto 1865 rogò Tatto di cessione tra G. Daelli e
L. Rol)ecchi dei diritti editoriali degli Scritti del Mazzini. Yed.
Y Introduzione al voi. LXXVII dell ediz. nazionale.
[1S(»4| ICPISTOI.AKIO. 297
Ma D[at'lliJ ha pubblicato il 7": senza aininii//i, ciò
che prova le strette in cui è; i)ur Tavei- i)ubblicato
intlica l'orse che si)era rimedio alle piajihe e, senza
forse, che il libro i-li dù profitto. Vedete voi e M[an-
rizio] le risposte sue o altrui, e decidete. Aborre!
potere andare innanzi, prima perché un di o l'al-
tro (luei libri potranno giovare, ])oi i)erché vera-
mente ho bisogno di (luell'aiuto. Di certo, io non
do più volumi a D[aelli] ise non compie il debito
suo.
Matilde ha migliorato un po', ma la tosse per-
siste, la stagione corre avversa e temo. Ricordate
gli Ogareff? Hanno or ora perduto in Tarigi due
fanciulline gemelle che avevano.
Pensa Giannetta di tornare più tardi a prender
Ilaria? È miracolo che si sia decisa a lasciarla.
Qui vedo Davide qualche volta : non gli altri che
vivono lontani. Ma un giorno dopo l'anno nuovo an-
drò a Blackheath.
Non intendo delle Cartelle. Io non ricordo d'altre
che delle date a Miss [ori]. Né ricordo affatto d'a-
verne io dato a Miceli ; ma se mai, di certo non n'eb-
be pili d'una. Garib[aldi] mi sembra pili che singo-
lare in questo suo eccesso di regolarità.
Lavoro più che forse non v'ideate nel Mezzo-
giorno per la bandiera risollevata. Ma Centro e
Nord, benché in sostanza migliori, non corrispon-
dono per determinazione pratica. In questo aposto-
lato e lavoro repubblicano possiamo e dobbiamo an-
dare innanzi, indipendenti da tutti. Ma il lavoro Ve-
neto è altra cosa. Per quello dobbiamo essere più
corrivi e giovarci di tutti. Né la bandiera può en-
trare nel disegno Veneto. Sarebbe respinta da tutti,
provando tutti la necessità di trascinare esercito a
lì'.IS KIM STOLA KM». | ISCI |
jLiiU'ii-.i. I.c <>i»|»<til iinilji [tei- noi soi-j^ei-jiiuio, se sa-
rt'iiio l'orli.
Se non clic l.i (|iics1i()iie j)rominente ò il danaio.
Kicoi'datcnii ;i l']i-n|est()], (Jins[c])i)e], (}iialt[iero] (^i
e tutti: nn hiicio ;hI A(1;i1i, e vogliatemi bene.
l'iiii sti'cttn (li nnino h l>el [credi].
"S'osti-o sempi-e
Giuseppe.
M'inihi-ojilio ne' miei conti e non mi licoi-do più
d'una vostra risposta. I 500 franchi del volume si con-
l'usero, come credo di avervi detto durante la crisi,
nel Fondo Veneto o rimasero separati presso voi?
Al di fuori dei L'OOO? Se si confusero, bene; se li
aveste tuttavia separati, potrei averne bisopio.
A^MMDCXXXII.
A Maurizio Quadrio, a Lugano.
f Londra], 22 dicembre [1864].
Caro Mciurizio,
Ho le tue tino a quella del 16. Se vuoi decisa-
mente un romanzo di sensazione, prendi The Woman
in White di Collins. Soltanto, per l'altro era certo
(') Tre figli di Sara Nathan.
VMMDCXXXII. — Inedita. L'autografo si con.serva nel
Museo del Kisorgimeiit > di Roma (fondo E. Xathan). Non ha
indirizzo.
I ISC. I I KIMSIOI. Alilo. li!»;»
(l'avere il iteriiiesso : per (luesto, (eiilei-ò, ma non ii<»
relazione eoirauloie. Io invece tradurrei la stoiiii
(li Kinjilake a lunghi frammenti i-ieapitolando le
parti meno interessanti. Non dimenticare, ti i)re5J!;(),
l'occasione [)ei fotoj^rati. Non ('* nella nainia di Fiori
d'essere inerte o freddo: si sarà creduto nejfletto
da te e da Fior [ini]. Noi dovreste: il piccolo nucleo
di Lug[ano], se rejjol a rizzato e utilizzando tutti, con
norme determinate, })otrebl)e essere anche i)iù utile
che non è, per l'orsianizzazione nella zona limitrofa
e pel franco mensile. Dell'altre cose scrivo all'a-
mica. Addio: non avrò per lungo tempo gran che
da scrivere: non trascurare un solo uomo che possa
entrare nella Falange Sacra — spingere intorno e
da\'anti a sé — giovarsi ])er (piesto di tutti. Fiori,
Casanova, etc. — affratellare non foss'altro al franco
quei del Vallese, etc. — spronare a piccole lotterie
durante questi tre o quattro mesi le nostre donne
— ecco tutto quello ch'io potrei dire.
Tuo sempre
Giuseppe.
Tutti ti risalutano.
Hai capito il silenzio del 7" voi. Avrei dovuto
rompere apertamente con (Tarib[aldi] e sarebbe ma-
le. (^) Ora non batter lui e battere i subalterni era,
in mia bocca, ingiusto. Il volume ha questo di buona
ch'è tutto — se pur lo leggono — i)ropaganda re-
pubblicana.
(') Cou le note autobiografiche inserite nel voi. VII del-
l'ediz. daelliana. nelle quali è tuttavia qualche discreto accenno
alla diversità di opinioni ti-a Garibaldi e Mazzini, durante l'as-
sedio di Roma de] 1S49. Ved. spefialmente a p. 191,
;{(M» KIMSTOLAUIO. |1S(Ì4J
VMMIK'XXXIII.
A Rosario Bagnabco, a l'alenuo.
[LoiulniJ, '-i-i dicembre [1804] .
Fratello,
Ebbi la vostra del Vi e mi colma di jiioia. l'armi
che ror<;aiiizzazione adottata risponda al bisoiinio.
Approvo la scelta de<ili iKmniii che mi nominate.
Soltanto, se non militano contro ra.yioni che ignoro
e che vorrei mi comunicaste a sioverno mio, vi pro-
porrei rao;ji;innzione al nucleo del fondatore della Vi-
ta Nitovd, che è appunto il Rijiji,io al quale accennate.
Avreste allora rai)presentanza di tutte le frazioni.
E la Mt<i Xiiovfi, continuando il lavoro colle proprie
forme, gioverebbe all'attuazione del disegno comune.
Colla Tifa Xuora io era in corris])ondenza prima che
avesse luogo la vostra organizzazione. Ed essa è già
in contatto d'accordo colla Falange Sacra in Napoli.
Per tutte queste ragioni, se. ripeto, non vi sono osta-
coli insuperal)ili. dovreste farlo. Scrivendone a voi,
intendo scrivere a tutti i vostri e miei fratelli nella
Direzione Centrale.
Riceverete presto una Circolare mia stesa ante-
riormente al vostro costituirvi, e contenente i do-
veri generali dell'Associazione. Dovete riguardarla
come traccia che può modificarsi a norma delle con-
dizioni locali. I Bollettini seguiranno.
Per prhìui cosa, ponetevi in contatto, per mezzo
di qualche individuo sui Vapori, con Genova (An-
V^IMDCXXXIII. — Inedita. L'antografii si conserva nel
iluseo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha
indirizzo.
[ISMI KIMSIOI.. \UH». .^(11
toiiio M<)[st()J), cosicché si possano di là trasmet-
tersi a voi le cose nostre.
In Naploli] ponetevi in contatto con ('oncetto
Procaccini o con Raffaele Mileti, diil (jnale avrete
l'indirizzo del fratello Carlo Alileti, Direttore del
/*oy>o/o (V Italia.
Afferrate ([nante occasioni potete di viM^jfijitoii,
etc. per estendere pili senipie il lavoro della I^^i-
lanj;e nelle i)rovincie meridionali di terrafeiina. Sol-
tanto, a non urtare snscettihilitù, suggerite i nomi
che potreste avervi o date le fila che potreste imi)ian-
tarvi, al f\)nìitato Centrale di Napoli. Secondatene
il lavoro invece di farlo indii»endente.
L'individuo che si porrà in contatto colla Fa-
lange Sacra di Napoli liguri intermediario tra la
vostra direzione e la loro, serbando (piindi il se-
greto sui sei.
Io avverto (jen[ova] e Nap[oli].
Dev'essere a (piest'ora pubblicata una mia let-
tera a Crlspi. (') Qualuncjue sia l'effetto che produrrà
sopra alcuni, m'importa che sia diffusa. Volendo e
dovendo io rappresentare visibilmente il Partito re-
pubblicano, ho creduto bene prendere, con quella let-
tera, posizione. L'avrete. E se v'è modo di ristam-
pai'la, fatelo. F. mi direte ]'im])ressioue ch'essa pi-o-
duce.
Addio per ora. Lavorate. Fra ])ochi giorni riscri-
verò. Ma ilovi-este fornirmi di (pialcli'altro indirizzo
e se ])ossibile, mercantile.
Vostro tutto
Gii's. jMazzini.
(^) Fu per primo volt:i piilthl. noWVitììii Tfaliami di Mi-
lano, (lol 8 gennaio 1SI»5.
:\(Y2 Ki'isidiAicHi. ( isr. I I
ViMMDCXXXIV.
A r.XRI^OTTA liENETTINl. il GellOVa.
fT.()ii(lv!il, 27 (lic<'ml)r(> 1S(;4.
Aiiiic;»,
Non vi scrivo, ikmcIh'' in verità, iiiieriuiccio come
sono (juasi sempre e col lavoro che ho addosso, non
posso; ma i)enso a voi e non voglio che tìnisea l'anno
senza una parola d'affetto a voi e ai vostri. E ve la
mando di tutto cuore. E per mezzo vostro a Car-
line», a Cristina, ali amico (Jiacomo, alla buona e
cara Caterina, all'Ingenuo e a l'rofumo, e a tutti
i buoni che vi amano e amano me. Quanto agli
auguri.... lasciamo andare; facciamo, ciascuno nella
sfeia nostra, il dovere e verrà (piel che verrà. Non
v'è che un principio — il repubblicano — che possa
far l'Italia come deve essere: lavoriamo a diffon-
derne il bisogno: lavoriamo all'impresa Veneta, senza
riguardo a bandiera ; ma cerchiamo di far intendere
che in Roma la Monarchia sarebbe una bestemmia,
e che se un Patto Nazionale sancito in Roma devo
un giorno sanare le piaghe, noi può se non uscendo
da un'Assemblea repubblicana.
Mi duole assai assai della vostra posizione: in
verità non la meritate. La mia condizione non è ora
florida, perché da un lato la trista salute mi con-
danna a s])endere più e dall'altro la rissorsa straor-
VMMDCXXXIY. — Pubbl. da E. C, Un'altra lettera di
G. Mazzini a Carlotta Benettini (in Hans. Stor. d. Risorf/. Ita-
liano, a. X [192;ì], pp. S84-885).
(lin;ni;i clic mi vtMiivn d.ii mici Scritti stainpiiti
in Milsiiio mi e s<)s])esii. D.iclli non ha pacato il 7" vo-
lume ed e in pessime ac(|ue. Kicoidate, nondimeno,
clic in nn momento d'nrjfenza avete in me un amico,
e pallate.
N'obliate, vi i)i'ey:o, consefjjnare o far consegnare
])rima dell'anno nuovo l'unita a mia sorella. Fat(»
avere anche l'altro Itiiilietto. Date un bacio per me
a Marietla (|uando la vedete; e un altio ai bimbi di
Carlino. Al)bia1enc un altro per voi.
Vostro sempre
, (lirSEPPE.
VMMDrXXXV.
A DRMETKIO DlAMlKLA IMlI.LF.U, Jl TiMÌIK).
[Londi-ii], 27 diccmlirc [IStM].
Caro Muller,
A me non importa affatto che la mia corrispon-
denza sia letta, ma non vi celo che il modo di di-
s])orne mi parve caraìicr. l'armi che tanto voi quanto
i membri del giuri avreste dovuto, per cortesia, in-
terpellarmi. 0 ) Notate che avrei detto : Fate jìure ; ma
VMMDCXXXV. — Puhhl. in Politica secreta italiana,
(2^ ediz. 1891). pp. 91-92.
(') Si trattava di uu giuri d'onore, chiesto da D. Diamilla
Aluller intorno a « voci sinistre che si spargevano a di lui
carico in seno al Partito d'Azione; » e, più spiecialmente a « v<;ci
di tradimento a danno di Mazzini ; » e fu formato da F. Crispi,
B. Cairoli, N. Fahrizi. F. De Boni. G. Libertini. G. La Porta.
G. Niootera e L. Miceli. Afferma D. Diamilla Muller che fu
:;U| KIMSTOl-AKIO. IISCiH
i! (lare \()i a ciiunic o sci iiomiiii. e quei ciiKjiic o
sci Ic^jici'c addii-il tura Icllcrc (iiicllc ad alti-i, non
e ciò clic a\ rei l'atto io. <'iò detto a scai-ico di co-
scienza, sia lune.
Ilo i»iacei-e a o^iii modo che ahiuauo \-cdnlo l'in-
nocenza \ ost la. Addio.
\'os1ro scnipi'C
(JirSKI'l'K.
v:\iMi)rxxxvi.
To Matilda Bkìgs, Rarrten.
[London, Decemljer 28tli. l.S()4]. Tuesda.v moruiiiK.
Deni'est Matilda.
Evei-Y day 1 ask Caiolino about yon : and every
dav conies the answer «niuch the same;» and I hope
Martedì mattina.
Carissima Matilde,
Ogni siorno domando di voi a Carolina : e ogni giorno
viene questa risposta: « Press'a poco lo stesso:» e allora
« resa si'istizia al suo rperato. » riguardante la sua intorces-
sionp nelle relazioni corse tra Vittorio Emanuele II e il Mazzini.
Il testo del verdetto rimase nelle mani di F. Crispi. col quale
il Mazzini era in i|uei giorni entrato in polemica, proprio a
motivo di quell'episLdio. di cui era ddoinieutazioue la corrispon-
denza epistolare qui indicata.
VMMDCXXXVI. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Museo del Kis(n-gimento di Roma (fondo K. Xathan). Non ha
indirizzo. La data vi fu apposta da M. Biggs.
ri8r.4i EPISTOLARIO. 3on
that a moie satisfactory word will come iiext day;
and agaiii I am deluded. The weather toc is against
you ; the cohl is severe and with a (hiiii]» clondy sky,
here at least. 1 do iiot ask one of the maiiy ques-
tions I shoidd wish to ask about your strenj^th,
your uourishiug yourself, your beiiig able to sleep.
I cannot help triistiug that bet'ore the year has gone,
I shall bear the blessed word : « she feels a little pro-
gressing. »
You bave heard of Ogareff. He is at Richmond
again, alone, and unwell ; Imt liking to be alone and
having some medicai attendance or at least method
to follow. The motlier is at Montpellier. Herzen
left ber tliere and went to Geneva to asceitaiu
whether he can establish bis Russiau publication
there, and live there himself. Meanwhile, bis income
diminishes. AH bis fortune is placed in the United
spero che notizie più soddisfacenti ventanno il giorno
dopo : ma rimango ogni volta deluso. Anche il tempo
sta contro di voi : il freddo è intenso, il cielo nmido e nu-
voloso, almeno qui. Non vi faccio neppure una delle molte
domande che vorrei farvi per sapere che forza vi sentite,
se vi nutrite, se potete dormire. Continuo a sperare di poter
sentire, prima della fine dell'anno, le parole benedette : « Va
migliorando un poco. »
Avrete saputo di Ogareff. È di nuovo a Richmond,
solo e malato ; ma desidera star solo e si contentai di avere
un pò" di assistenza medica o per lo meno una cura me-
todica da seguire. La madre è a Montpellier. Herzen
l'ha lasciata laggiù ed è andato a Ginevra per vedere se può
impiantarvi la sua pubblicazione russa e stabilirvisi egli
stesso. Frattanto, la sua rendita diminuisce. Tutto il suo
avere è depositato negli Stati Uniti. Ora colà, malgrado
Mazzini, Seritti, ecc.. voi. LXXIX (Epistolario, voi. XLVIII). 20
JStates. Now, lliere is, spite ut' ali aiìpearauces,
un iiu-ipient coiulitiou of bankiuptey tlieie. lu oiie
State they do not i)ay at ali : in aiiotlier, Ohio, they
pay in paitcr losing the sixty per cent. He has been
urjiinjily advised by friends to lun Ihere himself,
tt) sell at aiiy eost every boud aud iiivest in railway
shares. The moment will come when the Govern-
ment or Banks will, tinancially, break; raihvays
will not. Wliether he will go or not, I canuot say.
Hnt 1 t'hink that he and they ali will end by leav-
ing England, where lite is dearer. The Taylors
have had twice ca.ses of diphtheria in the honse,
amongst the domestics; both cases however ending
well. I saw Emilie and V[entnri] a few miuutes
on tSnnday : they are at Tom Taylor's, as you know ;
but they will have to go away earlier than they
thought, a brother, with wife and family, being on
sea and bere most likelv some time in the first
tutte le apparenze, v'è un principio di fallimento. In uno
Stato non pagano affatto : in iin altro, l'Ohio, pagano in
carta, ciò che significa perdere il sessanta per cento.
Egli è stato sollecitato da amici a correre colà egli
stesso, a vendere a qualsiasi prezzo tutti i buoni e investire
in azioni ferroviarie. Verrà il momento in cui il Governo
0 le Banche, finanziariamente, falliranno ; le ferrovie no.
Non so se egli andrà. Ma credo che lui e tutti i suoi fini-
ranno per lasciar ringhilterra, dove la vita è piti cara.
1 Taylor hanno avuto in casa due domestici ammalati dì
difterite ; ma tutti e due i casi sono stati benigni. Dome-
nica ho visto Emilia e Venturi per qualche minuto : come
sapete, sono ospiti di Tom Taylor : ma dovranno andarsene
prima di quanto credessero, poiché un fratello di hai. con
moglie e figli, che ora è in mare, arriverà qui molto proba-
[ISW] KPI8TOI.AKIO. .">07
teli days ol" Januaiy. They did iiot speak of auy
sclieme. .My pooi- voliuiteei-.s aie stili in Alexandria,
piisoneis: the tirsi trihnnal declared them innocent,
but the Procnratore Regio has appealed. .ludg-
ing fi'om their letters tlvey bear everything uncom-
monly well and bravely. The leading meu of the
Friuli bave ali reai'he<l sale land. 1 am going on
organising the repnblican party and having deli-
berately broken with Monarchy. 1 bave been uear
sending to yon one of my printetl Circulars for the
Falange Hacva ; but it is in Italian, small printed
and I fear it Avould overtire you, But I shall send,
Avhen I bave it, a short pamphlet which ought to
bave been already printed in Italy and which will
raise au outcry. It is a Letter to Crispi and miei
ea^-amìci della Sinistra. In ali I do just now, I
do not expect to succeed, to bave a revolutionary
bilmente entro la prima decade di gennaio. Non hanno
parlato di alcun progetto. I miei poveri volontari sono an-
cora prigionieri ad Alessandria : il tribunale di prima istan-
za li dichiarò innocenti, ma il Procuratore Regio si è appel-
lato. A giudicare dalle loro lettere, hanno sopportato tutto
con fermezza e coraggio non comuni. I capi del Friuli
sono giunti tutti in luogo sicuro. Io continuo ad organiz-
zare il partito repubblicano, ed ho rotto deliberatamente
con la Monarchia. Volevo quasi spedirvi \ina delle mie
Circolari stampate per la Falange Sacra; ma è in
italiano, stampata in caratteri minuti e perciò temo
vi affaticherebbe. Ma auaudo l'avrò, vi manderò un breve
opuscolo che dovrebbe essere giìi stato stampato in Italia
e che susciterà un certo scalpore. È una lettera a Crispi
e ai « miei ex-amici della Sinistra. » Non ho alcuna spe-
ranza di riescire in quel che sto facendo, provocare un
.•{OS KPIKTOLAKIO. (ISC.-lj
movemiMit .iiid to [n-oclaim the irpuldic. liiit I
tliink tlu' inoiiieiit h;\s come lor iis to threalen. to
(•('iiii»i'l the (ìoveninieiit lo Ik' luore aiul more re-
pressive or to yield aiwl, l'or lear of worse at home,
to attacU Austria. I tVel I am rij^lit and am the-
retore traiKiuil. althou^h disapproved. ^^"bS ^^^^
work I uiidertake is exceediiig my streiigth : 1 ought
to have tifteeu years less. My seventh volume of the
^^critti has suddenly appeared; I have neither
money nor volume I ('an I do anj'thing for you?
no, of course; to tliose I love I am the most useles.s
l)erson possible. Stili, if ever. remember me. I ought
to be Adah's teacher: I fancy that I would succeed
andwithout any terrifìc measure.That she has a great
deal of energetic will is easily guessed from lier
face and her way of looking ; but I do not conceive
moto rivoluzionario e proclamare la repubblica. Ma credo
sia giunto il momento di minacciare, per costringere il
Governo a intensificare la repressione o a cedere e, per
paura di peggio in casa, assalire l'Austria. Sento di es-
ser dalla parte della ragione e sono perciò tranquillo, seb-
bene sia disapprovato. Soltanto, il lavoro a cui mi sob-
barco supera le mie forze : dovrei avere quindici anni di
meno. Il settimo volume dei miei Scritti è apparso improv-
visamente ; io non ho né danaro né volume I Posso far
«lualcosa per voi".' no, s'intende: per quelli che amo io
sono la persona pili inutile che esista. Comunque, se mai,
ricordatevi di me. Dovrei esser io l'insegnante di Ada :
credo che otterrei buoni risultati, e senza ricorrere a mezzi
terribili. Che ella abbia una buona dose di energica vo-
lontà, s'indovina facilmente dal suo viso e dal suo sguardo ;
ma non mi son fatto un buon concetto dell'insegnante
che corre da voi disperato con simili proposte. Voi li ve-
[ISC, t| KI'IKTOLAHIO. .'}()}>
a high opinion ol' liic teacher flying to you in <lospair
vvith such i)i()i>osaIs. Do you see theni? Ilas ('aro-
line beon ahlc lo do soniething \vitl> and tlirough
Masson? P>nt do noi wiite, dear, except wlien it
pleases and does not damage you. Only, to me too
Glie word il" you can one day utter it satisfactory
abont yourseli": ironi you it will come doubly dear.
Do not torment you about others: they would like
to be cold, I feel sure, for your sake:-I -would.
Bless you, dearest Matilda, for your long note.
Love, deep and Constant, from
your
.lospu'n.
Why is Caroline teaching Maud and Adali has
a man-teacher?
Does anybody read to you — and what?
dete? Carolina ha potuto far qualcosa con e per mezzo di
Masson? Ma non scrivete, cara, se non (luando vi piacerà
e non vi farà male. Soltanto, mandate una parola anche
a me se un giorno potrete farlo per darmi buone notizie :
da voi mi giungerà doppiamente cara. Non dovete tormen-
tarvi per gli altri : son sicuro che, per voi, sarebbero ben
lieti di stare al freddo : lo sarei anch'io. Dio vi benedica,
carissima Matilde, per la vostra lunga lettera. Affetto pro-
fondo e costante dal
vostro
Giuseppe.
Perché Carolina insegna a Maud, e Ada ha invece un
insegnante?
C'è qualcuno che vi legge qualcosa — e che cosa?
310 KPIKTOLAKFO. [1801]
VMMDCXXW II.
Al» Andrea Giannelli, a Firenze.
[LoiidraJ. ;'>() dicTiiibre 11S(»4J.
Fratello,
Pi-iniii (li tutto, se iiuii jiià non lo conoseele, vi
i'iU-<-oinaii(lo A1|tilio] Ricci (^) che verrà da (ilenova a
\(>i. Ino (lei i)ii'i operosi membri del Comitjito Ligure
e della Falanj;e, e merita che lo uniate a voi nel
Comitato vostro. Lo raccomando i)ure a (yic[ognanl],
s'c' tornato da Forlì, ])er mezzo vostro.
l'oi, s'io devo, come intendo, lavorare e [m-o-
movere la Falange, ho bisogno che il lavoro sia
])reso snl serio. Ho dunque bisogno d'avere da ogni
(Sezione Provinciale una relazione sommaria che mi
dica :
Di chi si compone il Comitato Centrale Provin-
ciale.
Il nome d'uno almeno dei miembri dei Comitati
delle località succursali.
VMMDCXXXVII. — Pubi)!, da A. Giannelli, Lettere di
(r. Mazzini, ecc., cit., pp. 248-244. L'autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Firenze. A tergo di esso, di pugno
del Mazzini, sta l'indirizzo : « Per Andrea. »
(') Afferma A. Giannelli che si trattava di (luel Ricci che
aveva preso parte al moto della Lunigiana del 1854. Ma a
quel moto avevano partecipato non Attilio, ma due altri Ricci,
Giacomo e Augusto insieme con lo stesso Giannelli. Ved. la
nota nel voi. LII, p. 102. Una lettera del Mazzini ad Attilio
Ricci, neir?7nitó Italiana di Milano, del 28 settembre 1865.
[l,Sf>4] EPIKTOI.AKIO. :',1I
il iiuiiK'i'o i-;ij;<;innt(), pìccolo o j^raiidc clic si;i,
colla natura degli elementi, se popolani, classe media
o misti.
Se esista una (piota mensile — l'ammontare —
e che se ne faccia.
Finalmente, la promessa condÌ52Ìone dell'affratel-
lamento.
Questa relazione dovrebbe spedirsi da voi pure
o direttamente a me o con ma<i<>ior sicurezza al Co-
mitato Centrale di (ìenova per me.
L'insieme <lelle relazioni mi daià norma al da
farsi.
A (piest'ora è iin))ossihile non abbiate avuto la
mia Circolare.
Noi i>ossiamo far molto; ma a condizione di un
lavoro serio, pratico, disciplinato, lo ci metto la vita,
l)erclié in verità il lavoro m'uccide ; metteteci voi le
tre cose che ho detto. Dobbiamo diventar forti, un
elemento di vera potenza, o rinunziare a ciarle im-
potenti.
Dovreste scegliere da un libro una base di cifra
e mandarmela. Se mandate il ra})porto, mandate
cifra e rai)porto per vie diverse, e i nomi in cifra.
Addio:
vostro sempre
Giuseppe.
Avete modo di far entrare in Roma scritti, stam-
l)Mti in carta sottile, ma numerosi abbastanza? Se si,
quanto tem])o esigete? ^'orrei che il 9 febbraio si
diffondesse in Roma un mio Bollettino. Quando do-
vreste averlo? Dove vi manchi il mezzo, ditemelo
subito, perché io cerchi altra via.
312 hTIKTOLARIO. [180 Jl
V.MMIX'XXXN'III.
To Matilda Biock, l'ardcii.
[London], Decemher lilst, 1864.
Aeee{>l. (Icjii- (k'jir ]\ratil(l;i. Illese little offerings
frolli a sad aiixious, biit hopefiil friend, li' 1 sueceed
in ]mttin^- a sinile on the loved siifferer's face, it
is enonjili. Explain, a\ì11i a kiss, if yon see them,
lo Ada and Maud the little winter-present and from
Avhoni it Comes.
The Allmm F shall try to fili ii]) inyself, 1 ((mld
iiot tìnd what I wanted.
Bles-sinfj on ali those yon love and wlio are
snrroniidiiii^ yon with loving cares. Xow and ever
vour
Joseph.
31 dicembre 1S64.
Accettate, cara cara Matilde, (lueste piccole offerte d\
1111 amico che vive triste e ansioso per voi, ma pieno di
speranza. Se mi riesce di far spuntare un sorriso sul vostro
amato viso di sofferente, è abbastanza per me. Spiegate,
con un bacio, a Ada e a Maud, se le vedete, il piccolo
dono invernale e dite loro da chi viene.
L'Album cercherò di riempirlo io stesso. Non ho potuto
trovare (luel che volevo. Benedizioni a tutti (luelli che
amate e che vi circondano di cure affettuose. Ora e sempre
vostro
GlUSEPPK.
VMMDCXXXVIII. — Inedita. L'autografo .si conserva nel
Museo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha
indirizzo.
[IfSfHJ KIMSTOI.AKK). .'iK'.
2.
r. S. — So fai- i liiid written yt'stei-day iiij;lit :
lliis ni()iiiiii<i 1 receive youi- dear kiiul note, f'rfnj-
ihiiHj was chosen by nir\ wliy the doubt? I liad tlie
l)liotofi;i'ai)hs from tliree diffei-ent houses. and found
it very difficult to get those few and irai)Ossibility
foi- (Jalileo, Meyerbeer and otliers which I wanted and
hojìe stili to bave. Sni^piess Napoleon ; but I do pro-
Test: Avonbl yon ^n]»])ress ìnmi on acconnt of the
(tfxl (V) It is visitinfi the sins of the fathers on the
following ju:enei'ations. T stili leveie Xapoleon as the
niost powerfnl Genins of onr times, and the first half
of bis career as hi,i;hly beneficiai to ^Mankind. We had
better sn])press France if we could : France, through
h.er servility, made Xa])oleon a tyrant. I am de]i-
ghted at ^lande's and Aidah's delight. Please, teli
P. y. - Fin qui avevo scritto ieri sera : questa mattina
ricevo la vostra cara gentile letterina. 0(nii cosa fu scelta
da me: perché il dubbio? Ebbi le fotografìe da tre case dif-
ferenti, e trovai molto difficile aver quelle poche, impossibile
poi aver (luelle di Galileo, Meyerbeer e altri, che volevo e
spero ancora di riescire ad avere. Togliete pure Napoleone ;
ma io protesto: sopprimereste l'uomo a causa della scimmia f
Questo vuol dire far scontare i peccati dei padri alla gene-
razione successiva. Io venero ancora Napoleone come il Genio
più possente dei nostri tempi, e considero la prima metà della
sua carriera come sommamente benefica per il genere umano.
Fai-emmo meglio a sopprimere la Francia se potessimo : è
la Francia che con la sua servilitri ha fatto di Napoleone
(') Accenno trasparente a Napoleone III.
314 EPISTOLABIO. [1804]
Caroline lliat Jeiuiuette's cliild is ])i'osperiiij^: oiily,
she U'I't liei- willi Mis. Xalhaii at Luj^ano — wliicli
astoiiished ine veiT miioh — «ii accollili of not having
a ])i-o])(M- inaid or nurse, the one she liad beine now
in lOngland : she had ^ìven herself np to drinking and
was giving spirits to the chihl. Thank Caroline for
luM- vcry kiiid note: and teli her that if I appear to
foster iip her cxcessirr ])assion for Spain, it is l)ecause
T ami weak towards the weaknesses of those T like,
and, lastly, teli her that Caroline of Tfhnrloe]
S [(piare] leaviiig to-niorrow, F shall he without your
news for more than a fortnight, and that onr word
froni her ahoiit yon will always l»e verv irratefiilly
reeeive<l. "NA'itli line ]o\e, dearest Matilda, again
yours
Joseph.
un tiranno. Godo della gioia di Maude e di Ada. Vi prego di
dire a Carolina che la bambina di .Jeannette è fiorente : ma
ella l'ha lasciata con la signora Nathan a Lugano — cosa
che mi ha sorpreso non poco — per mancanza di una buona
cameriera o bambinaia : quella che aveva prima è ora in
Inghilterra : si era data al bere e dava bevande alcooliche
anche alla bambina. Ringraziate Carolina della sua gentilis-
sima lettera ; e ditele che se io alimento, come sembra, la
sua eccessiva passione per la Spagna, ciò dipende dal fatto
che sono debole di fronte alle debolezze delle persone che amo,
e infine, ditele che siccome Carolina di Thurloe Square par-
tirà domani, rimarrò senza vostre notizie per più di una
quindicina di giorni, e che una parola che venga da lei per
dirmi di voi mi giunger;;,' sempre molto gradita. Con sincero
affetto, carissima Matilde, di nuovo
vostro
Giuseppe.
[1S04J EPISTOI.AKIO.
VJMM1)(\\XXIX.
A Karl Blinu, à Lonclres.
[Loudres, .... décembre 1864].
mercredi soir.
Clier ami,
Une (leiiiaiKk' iioii politiciue.
Savez-vous s'il existe des pliothogiaphes — (.-avle
(le visite — (in'oii alt tire de i)()iti-aits de (Joethe,
(le Seliillei-, de Heelhoven? Je cheirhe à remi »1 ir un
allmm — pas i»()Ui- inoì — de portraits de jirands
lioinnies, poni- protester, à ma manière, contre les
collections absiirdes qu'on fait.
Rien de iioiiveaii de TAllemagne?
Saint à tous.
^"otre ami
Jos. Mazzini.
Je tousse.
VMMDCXL.
A Linda White Mazini, a Tjoiulra.
[Londra 1SG4].
Amica,
Eccovi lina lettera di Federico pel marito.
l']l)l)i sempre le vostre nuove, da chi mandai, dal
VMMDCXXXIX. — Pubi)!., tradotta in italiano, da G. B.
Penne, Lettere di G. Mazzini, cit., p. 5)2. L'autografo si con-
serva nel British Museum.
VMMDCXL. — Inedita. L'autografo si conserva nel Museo
del Risorgimento di Roma. Non ha indirizzo.
31(5 KPIKTOhAUIO. [lSr.4]
Di'. Cliristiiiii, o (la allri. Vui lido (IcITiKlii-vi lia-
vula lapidanuMite, e — se non temessi di tirarle la
casa in testa — l»ene<lirei la l>anil)ina.
Addio; jirazie del Oanhill. Kioordatenii al marito,
e abbiatemi
vosti'o
Gii.'K. Mazzini,
VM.MDCXLl.
A Gaktano Skmenza, a I.oiidra.
[Londra 1S('>4|. M'iierdf sera.
Caio Semenza,
Vi mando una ricevuta, non per voi che son certo
non vi tenete, ma j)er la regolarità de' miei conti. E
vi mando il Dovrrr: riianno sequestrato per l'ar-
ticolo mio !
Serbatelo per me quando ci vedremo.
Vostro sempre
Gius. Mazzini.
VMMDCXLII.
A Felice Bagnino, a Genova.
[Londra, 1804].
Caro F [elice].
Fra (piattro cinque giorni vedrete Mosto che ho
VMMCXLI. — Inedita. L'autografo si conserva presso
gli eredi demenza. È in ima busta che, di pugno del Mazzini,
ha l'indirizzo : « Sig. G. Semenza, Brompton Crescent. »
VMMDCXLIL — Inedita. L'autografo si conserva nel-
l'Istituto Mazziniano di Gen( va. Non ha indirizzo.
[l,s;r»41 fn>isTor..\Rio. 317
veduto. Se non avivle ;i (HU'st'or;i i'jilto il convcjiiio
iuicli'ejili si jnestei'A, Ma ])i'inia o alioia, vedete di
fai- seiiaineiite il nuovo ordinamento.
Vj intanto, l)i<>lietti. Hadate, li sta la vostra forza :
I>er la Cassa di Kiserva in sé e perelié un po' di da-
naro speso per Roma o per altro, ci crescerà opinione
di forza. Giovatevi di Caterina, di tutti i nostri per
bi^jlietti. I nostri noi^tri dovrebbero essere contri-
bueuti mensili; ma la vendita per una volta tanto
deve costituire una rissorsa anch' essa.
Vostro in fretta
Giuseppe.
v:\IMDCXLIII.
A Linda White Mazini, a Londra.
[r^ndra. 1S64].
Cara signora Linda,
Xon capisco bene di che cosa Federico si la-
gni. In una lettera cli'ei mi scrisse di sono, pareva
indicasse d'avere ricevuto almeno una mia. Vero è
che scrissi, non solamente per mezzo vostro, ma an-
che per altro. Se del resto le vostre lettere erano
al di luì nome, non mi sorprende il sequestro.
Anselmo Conti, negoziante in coralli, Palermo;
è buon indirizzo per lui. Ma non converrebbe molti-
plicare di so\'erchio le lettere.
Sono in fretta
dev.mo
Gius. ^^L^zzini.
VMMDCXLIII. — Liedita. L'autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Roma. Non ha indirizzo.
31.S EPISTOLARIO. [18(>4-lS0r)]
V.MMDCXLIW
A T.INDA WlIITK MaZINI, il I.OlUlrfl.
[Londra, ls(i41.
Amicjì,
Eccovi un Itiglietto di Camp[anella]. Ed eccovi
il Dovere.
Spero stiate bene voi e la bimba.
Dio vi benedica. Ricordatemi al marito.
Vostro sempre
Gius. Mazzini.
Se raccogliete su quelle Liste, versate, vi prego,
in mano di Caroline Stansfeld. Giovate, intendendovi
con Mrs. Taylor e Caterina Cranfnrd, al Bazar. Tn
verità, v' è più bisogno d'aiuto che mai.
VMMDCXLV.
A Sofia Craufurd, a Londra.
[Londra], 1° gennaio 1865.
Cittadina,
Se avete esaminato il documento trasmessovi
e se accettate far parte della Falange Sacra, saranno
obblighi vostri :
Il versamento mensile d'uno scellino. Ciò, come
intendete, non pregiudica le otferte che potrete fare
VMMDCXLIV. — Inedita. L" juitografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Roma. Non ha indirizzo.
\'MMDCXLV. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Ri.sorgimeuto di Roma (fondo A. Saffi). Xi n ha in-
dirizzo.
flKOni KIMSTOI AIMO. 31-'
(luaiido nir;i/>i(>no iminineiite esigesse aiuti straor-
dinari :
Il tentare »li raccogliere otierte dagli uomini
buoni, ma non apjtartenenti alla Falange:
Il tentare d affratella re alla Falange Sacra uo-
mini e donne, ove ropjìortunità si presenti: sareste
a capo d'un piccolo nucleo, del quale stareste mal-
levadrice :
Aiutare, traducendo o facendo tradurre brani
della nostra Stampa, l'opinione inglese nel nostro
senso.
Vostro fratello
Gius. Mazzini.
VMMDCXLVI.
To Henry Samuel King, London.
[London], January Ist, 1805.
My dear Sir,
I really don't know hoAV to tliank you for the
kind tliought and the beautiful present. The ci-
gares are excellent. Romola I had already read and
admired; but I shall read it again, thinking gra-
1° gennaio isr>.~>.
Mio caro signore,
Non so davvero come ringraziarvi per il gentile pensiero
e per il bel dono. I sigari sono ottimi. Avevo già) letto ed
ammirato Romola ; ma lo leggerò ancora, pensando con gra-
titudine all'autore e al donatore. Per un curiosa coinci-
VMMDCXLVI. — Pnbb. in Letters and Rerollectiotis of
Mazzini, cit., pp. 44-45.
tcl'uìly ol bolli llic aiitlioi- :iii(l tlic (loiior. I>y u cu-
lious eoincidence, I liad beeu usked three days before
by the editor of oiie of oiii- daily papeis, the Unità
JtalùtiKi, whal novel they nii^ht choose for a traus-
hitiou to l»e insei-ted as an appendix to the paper;
aud l bave sug<;ested Romola. Will there be aiiy
objectioii fi-om the Writer or the Publisher? The
hook liaving not yet beeu traiishite<l in Italy, the
elianees are against its ever being; and as it seems
to me im])ortant to make it known, I think tlie facili-
ties oiight to be granted. Will you kindly teli me
one word about it?
A letter troni Mrs. King woiild bave been dearly
and earnestly welcome. T did not receive any, bnt
even the thonght makes me feel grateful. I regret
very miich her having been ili ; but she is better
now, and you too. Let me take it for a good omen for
the wliole course of the year which has now begun.
(lenza mi era stato chiesto tre j^iorui prima dal direttore di
uno dei nostri quotidiani, l'Unità Italiana, quale romanzo
avrebbero potuto scegliere per metterlo tradotto come ap-
pendice al giornale: e gli ho consigliato Romola. Vi potranno
essere degli ostacoli da parte dell'autrice o dell'editore?
Il libro non è ancora stato tradotto in italiano ed è probabile
che non lo sia mai : e poiché mi sembra importante il farlo
conoscere, penso che si dovrebbero concedere delle facili-
tazioni. Vorrete essere cosi gentile da farmi sapere qual-
cosa in merito?
Avrei accolto con intima e profonda gioia una lettera
di Mrs. King. Non ne ho ricevuta nessuna, ma il solo
pensiero fa si che le sia grato. Mi spiace moltissimo che
sia stata malata ; ma ora sta meglio, ed anche voi. Cluei
questo sia un augurio propizio per tutta la durata del-
l'anno ora iniziato. Sono stato malato anch'io: ora sto
[ISC)")] EPISTOLARIO. S21
J tuo liave Ik'cii ili: I iiiii better uow : for liow loiijj;
1 do iiot know, nor care iniuh, I am workiii}:;, and
shall, whilst I live, work for Venice, which we must,
and spite of ali, will and shall have at no very distant
time.
Ever
faitlifully yours
Jos. ^Iazzi-ni.
Onslow Terrace, Fulham Road, S. W.
meglio : non so per ([Uiinto tempo, né me ne importa. iSto
lavorando, e lavorerò fiiu-lié avrò vita, per Venezia, ohe
dobbiamo e, malgrado tutto, riusciremo ad avere in breve
tempo.
Sempre
devotamente vostro
Girs. Mazzini.
VMMDCXLVII.
A Demetrio Diamilla Mullee, a Torino.
[Londra], 1° gennaio 1865.
Caro,
Ilo la vostra del 28 dicembre. Sembra alludiate
a una precedente nella quale mi dicevate di un con-
tratto per quelle carte; (^) non mi venne.
Io non fui che un depositario: lascio dunque
ogni diritto a Bulewski col quale, occorrendo, m'in-
VMMDCXLVII. — Pubi)], in Corrispondenza inedita, cil.
p. 88.
(') Le « cartelle fondiarie » sequestrate dagli inserti po-
lacchi a Varsavia per l'ammontare di 400,000 rubli. Ved. a
questo proposito la relazione di D. Diamilla Mailer in data
Mazzini, Scritti, ecc., voi. LXXIX (Bpisiolaric. voi. >;LVII1). 21
322 W I STOT,.MU ( ) . f 1 S( > ;") [
IcikUm-ò. Ignoro s'ci poss;! oiM rjiccojfliiM'c tutto ([uelk»
clic ruidiio iicjioziiilc. Iniilo (l:i rn^jfiuii^civ «iiH'lla
cilia. l'\itc |)cl Tiu'jilio; e se coiicliiudclc, fate sola-
mente sa])(Mc a HnltMvski clic m'avete scritto in j)ro-
posito.
Non iiilcmlo la richiesta sul mezzo. Non v'iia
(iulihio che nessuna azione potrà mai aver luogo
))rima. Da parte sua nondimeno parlar (l'azione di
troute al disarmare e al resto m'ha l'apparenza
<li scherno. Da parte nostra, è altra cosa. E se po-
tremo, costringeremo due, tre, quattro volte la Mo-
narchia a farsi ])rotettrice dell'Austria. Il i)aese
comincia a intendere e intendersi più sempre.
Avrò caro sempre di sai)ere quanto riguarda
proposte o altro di Garibaldi.
Addio in fretta. Buon anno.
Vostro
Giuseppe.
VMMDCXLVIII.
A Gaspare Stampa, a ^Milano.
[Londra]. 1" gennaio 1865.
Caro Stampa,
Scrissi già a lungo prima di ricevere la vostra
a Savi sulla Federazione. Foste tutti poco pratici.
Costituire, senza retribuzione, una Direzione im-
10 gennaio 1865 « a vS. M. sulle cartelle fondiarie polacche
sottratte alla banca di Varsavia, » in Politica segreta italiana,
cit. (2=" ediz., pp. 1.34-137).
VMMDCXLVIII. — Inedita. L" autografo era posseduto
dal prof. Angelo Scalabrini. A tergo di esso, di pugno del Maz-
zini, sta l'indirizzo: «Gaspare Stampa.»
[1805] icpisTOi.ARio. 323
possibile (li cinque membri che non possono eviden-
temente riunirsi, era un uccidere la cosa in fasce. (\)
Faì è una vera c()li)a, perché hi Federazione jxdeva es-
seie un fatto Italiano ed anche Euro[)(H).
Or non vedo che un rimedio.
Abboccatevi con Savi.
Fate che la Consociazione Ligure e qualch'altra
Società si lagnino pubblicamente del non esistere
la Direzione.
Appoggiate su quella lagnanza, scrivete voi due
arditamente ai tre che non volete essere accusati di
mistiticazione; che l'importante è costituirsi; che
domandate d'essere autorizzati a farlo voi stessi. In-
sinuate che forse Zupp[etta] (-) è in condizione più
che l'altro di recarsi per una settimana in Genjova]
o Mil[ano] — e che in quella settimana stendereste
il Manifesto di costituzione alle Società federate.
Poi, si provvederebbe con più agio. E in tutti gli
atti importanti, comunichereste in iscritto prima di
j)ubblicare.
L'urgente è il costituirsi : dar il Manifesto : chie-
dere l'anticipazione della quota annua alle Società
federate: comunicare il Manifesto alle Società ope-
raie: cominciare insomma.
Con voi due, per digrossare il lavoro, m'inten-
derei: v'aiuterei.
(') Sulla nomina dei menil)ri del Consiglio Centrale della
Fi-atellanza delle Associazioni Operaie Italiane, eletto nell'XI
Congresso tenuto a Napoli, ved. la nota 1 alla p. 151. Nella
relazione presentata al Congresso stesso da B. F. Savi era
appunto lamentato l'inconveniente accennato dal Mazzini ; ma
non fu presa alcuna decisione al riguardo.
{') Uno dei membri del cit. Consiglio Centrale. L' « altro, »
qui accennato, era Fr. Tavassi. Entrambi risiedevano a Napoli.
;VJ4 EP1ST01,.\KIO. flSCif»]
l*:nl;it(' (Mhm'^ìco e potete riescire. Tavassi è non
Ituono. Mai't[inatiJ nn dissolvente. (') Ma minac-
ciale di rinunciare pnbblicamente; e forse otterrete.
J)itenii se concretate qualche cosa, e allora scri-
verò a Zu])]) ietta].
Addio; nn bacio in fronte alla «gentile fif^lia i)er
me. l'erdonate il tono laconico; ho tro])|)o lavoro
d'omini jj;enere addosso. V()ji;liatemi bene.
Vostro
Giuseppe,
VMMDCXLIX.
A Madame Marie D'Agoult, à Paris.
[Londres], ler janvier 1805.
Voiis m'avez envpyé un bieu clier salut d'amitié
à la fin de l'année ; moi, je vons l'ènvoie aii commeu-
cement : puisse cette année roiivrir en Italie et en
France les voies de l'avenir ; puisse cette halte dans la
bone finir I Et puisse-t-elle s'écouler doucement pour
vous et pour tous ceux que vous aimez I Quaut à moi,
physiquement, je suis mieux; moralement, je suis
(') Pur essi membri del Consiglio Centrale. Sul Tavassi
ved. la nota alla p. 207.
VMMDCXLIX.— Pubbl. in G. Mazzini. Lettres à D. Stern,
ecc., cit., pp. 69-76. L'autografo si conserva nel Museo del Ri-
sorgimento di Roma (fondo E. Nathan). È in una busta che,
di mano ignota, ha l'indirizzo : « Madame d'Agoult. 11. Rue de
Presbourg. Paris. »
[lfsr>r)| MMSToiAuio. :<2.%
tonjouis le nuMiie: voné an tiavail saiis enthou-
siasnie par seiitimiMil de clevoir; n'atteiKlaiit lieii,
n'espérant lien poiir le peu de vie individuelle ({ui
me reste; aimant et reconnaissant cenx (pie j'aime,
non par la joie, mais par la douleiir (jii'ils ])envent
me donner; croyant, comme dans mes plus jcnines
années, à l'avenir (pie j'ai révé poiir l'Italie et
polir le monde; dégoiìté du présent, liommes et cho-
ses; mais resinine et calme, poiirvu qu'on ne me parie
pas trop de pantln'^isme matérialiste, de tacti(]ue à
observer, de bonhenr et de mnsiqiie Francaise. J'ai
dit panthéisme raatt'rialiste, car si par panthéisme
l'on entend (pi'il j a un peu de Dien partout, je
n'y ai pas j^rande objection.
Il n'y a rien de bien remarquable dans la date
1880. si ce n'est une crise tout'à-fait intérleure,
pendant laquelle, abreuvé de tonte sorte de décep-
tions et de dontes, je me sentis menacé de folle. Je
me relevai par un travail ép:alement intérieur, pen-
dant lequel j'appris à fouler aux pieds le honheur.
J'étais en Snisse. J'en ai dit quelqne cliose dans ces
notes autobiograpliiqnes qui font partie de mes
Ecrits et que je tacherai de vous envoyer.
Il y a toiitefois quelque chose de mon existence
dont jamais je ne parlerai à àme qui vive.
Vous avez connu Fabrizi: boxi et lionnéte coeur,
s'il en fut, Quant à Buonarroti, je n'eus jamais de
co)itact personnel : nons nous écrivions ; c'était une
{ime salute et pure, avec un cerveau très étroit dans
lequel deux ou trois idées étaient nichées. Il vivait
sur eìles exclusivement. n'acceptant rien de nouveau,
n'admettant pas de progrès possible ; et à force de
travailler sur elles, il les avait poussées jusqu'à
rabsurde, -Fai connu 3Iickiewicz, J'ai connu Mad,
.'^2»! KPISTOI.AKIO. [1S(55]
S.tiiil. .l'i^iioi't' l;i oinisc «le xolrc niplni'c. f') Lsi-
iiKMiimis iii'iiiiiuiil. ninis coiiiiik' iniil<fiv lui. Il y
.iv.ìit :\u loud (U* SOM Alile jc ih* s;iis (|n('lU' défiaiice
»1MÌ iir.i|>i);ir;iiss;n1 comnic un ('cljiii- scuidain dans
.•SOM renard, -le uie lajipelle tonjours {ju'à Paris un
joui- — i'y étais «mi secret — dìnant ensemble lui,
nioi, le paiivre e1 brave Flotte, (-) chez une dame an-
i>iaise, il lui écliappa de dire, après je ne sais (pioi :
«Ce boli .Mazzini, on ne peut pas s'empéclier de
lainier.» Tout le monde était fort content ])our
nioi : nioi. j'avais remarqué le s'empC-chcr. Plus tard,
vers la tìii de sa vie, cette sorte d'arrière-pensée
(in'il couvait en lui à mon ép;ard, se fortitìa, je le
crains bien : quelques liommes, ^Fontanelli (^) entre
antres, (pii l'entonrèrent et qui ne m'aimaient pas.
durent clierclier à Tinfluencer défavorablement. Cela
me fìt beaucoup de peine, car je Faimais véritable-
ment et je voyais en lui le Proj^rès individualisé dans
un liomme.
Je ne peux pas deviner le nom de la femme qui
avait eonuu ma bonue mère.
Cui ; la question religieuse est tonte la question
actuelle. La Philosophie ne comblera pas le vide :
jamais elle Ta comblé. La Philosophie, qui prétend or-
gueilleusement étre la science de la vie. ne peut que
(') Sulliì rottura delle relazioni amichevoli tra G. Sand
e Mad. dAgoult. ved. M. Mein'ghixi. Mazzini e Mad. d'Agonlt,
ecc.. cit., p. \T.
(^) Per la conoscenza personale che il Mazzini fece del
Lameunais a Parigi, ved. la lett. MMCCLVII, nel voi. XXXIII,
p. 57. E sul La Flotte, la nota 2, voi. LXVIII, p. 217.
(^) È noto che G. Montanelli, divenuto avversario del
Mazzini (ved. la nota uel voi. XLIX. p. 49). aveva assistito
il Lamennais fino all'ultimo giorno di vita.
llSOr»! I.IMSIOI.AKKI. ."'.'JT
coiistMlcr l.i moli (riuu' i-('liij;i<ni ci pirpjirci' l.i voi»'
;ì mie jinlrc: elle li';! j.iin.iis lail (ine cclji : clU* l'jiil
lolii ;nij()ni«rimi ;ì l'épird dn (Miiistiaiiisme, et c'ewt
l)ieii. Mais lois<iu'eIle ama l)ien divise, aiialysé, ana-
tomisé, dissé»iué, elle se troiivera déi)oui'viie de ce
soufflé de vie qui, renouvelaut, agrandissant la Sforale,
décrète le Devoir et pousse les lioiiimes à l'action.
Cioyez-le bien: il se fonderà tot ou tai-d une Egli-
se, et le moment en approche. Cette petite Eglise ne
sera d'abord qu'une Eglise de Précurseurs. L'an-
cienne Ejjlise n'ayant mission que pour livrer au
monde la synthèse de Vbnìivùìvalité, pouvait avoir
pour Précurseur un individu, Jean : la nouvelle
est appelée à donner celle de rHumanité coìlcctìre
et elle aura un Précurseur collectif. Puis, arriverà
une grande crise, un peuple qui se leverà au nom
de tous, avec l'instinct du Devoir — c'est à Rome
peut étre que cela s'accomplira, et d'une sorte d'as-
semblée devenue Concile et devant élaborer une
Declaration, non de Droits, mais des Principes, sur-
gira la grande Eglise. Seulement, cette Eglise, dé-
duisant la croyance de l'Epoque du mot-synthèse
Progrès, qui renferme une conception de la Loi de
Dieu étrangère au Christianisme, tiendra la grande
porte ouverte à l'avenir : elle ne sera donc ni infail-
lible ni intolérante: elle dira en méme temps: «La
Eoi est salute, l'Hérésie est sacrée. » La première re-
presentera l'a ssocia tion, l'Humanité collective en une
Epoque donnée : la seconde représentera l'individua-
lité, la Liberté. vSi j'étais jeune. je vous dirais bon-
nement, sans m'effrayer de votre sourire pantliéiste :
« Je fonderai cette Eglise de Précurseurs. » ^lais je
suis vieux, force de me tuer au travail pour Veni se,
pour Pome, pour la République, pour que Vinstru-
32S KPIKTOLAKIO. llSOf)]
n.nit sf lasse; je me contente (Ione <l'en jeter ^-a et
là (juel<iues germes; d'auties l'établiront apiès moi.
Et elle constaterà ce en (pioi nous ne croyons plus,
ce cu ([uoi nous croyons. la Loi divine du Progrès
appliipiée à la vie de ViìidivUìu et à celle de 17/u-
manité; le>; deux ne sont (in'une doublé manifesta-
tion (le la \'ic (|ui est Une et ne peut étre que telle.
Mon Dieul oiì me suis-je lance I Et quel sourire
hégélien de haut en l)as je vois poindre sur les
lèvres de la collaboratrice de la Revue Gcrmaniquel
Toutefois, ce n'est pas à elle que j'écris: c'est à
Marie, à ma scpur en Dante, n'est ce pas? Hélas!
nous irons nous tous en purgatoire : il n'y a que
cela. Seulement, j'aiderai à vous en tirer, c'est-à-dire
à vous faire sortir plus vite de la vie contemplative
Goethéenne, pour vous lancer dans la vie d'action,
dans le vie Dantesque. ^'oilà I Les trois couleurs de
Dante n'ont été que je sache arborées par nos asso-
ciations secrètes qu'au commencement de ce siede. (^)
Quant à la phosphorescence. j'ai une vague idée qu'il
y a quelque chose, dans le Poème, qui s'y rapporte ;
mais c'est très vague et il m'est impossible en ce mo-
ment de vous citer le vers, si tant est qu'il existe.
Comment il. Monnier a-t-il pu écrire sur les Ban-
diera sans citer leurs lettres. le plus beau docu-
ment pour leur vie? Vos Fran^ais sont étonnants.
Il faut que, pour aujourd'hui, je vous quitte,
^'ous me parlez d'ébullitions ouvrières possible ; ce
sera bien le déshonneur et le crime de votre classe
intelligente, si elle ne parvient pas à les diriger.
Nous en aurons nous aussi tòt ou tard ; mais comp-
(^) Sull'origine del tricolore italiano, ved. V. Fiorini, nella
Nuova Antologia dei 16 gennaio e 16 febbraio 1897.
[18(551 icpihtoi.au IO. 325)
te/-y, iious Ics (lirij^erous. ("est {[uv iioiis ni' somiues
pas si Mcssi('ur,<i que vos ainis: nouH ne craif^nonw
pas (Io profancr au contact de la ionie nos inspi-
rai ions pliilosopliiipies ou littéraires: fidèles à notre
vne (le la vie qne riiomme est Pensée et Action, nous
conspirons, nous organisons, nous formons de petites
caisses, nous travaillons avec les sociétés ouvrières,
tandis (pie nous bavardons intelli}j;ence et tliéorie,
quand Fenvie nous en prend. Vos Messieurs démem-
brent la Vie: ce sont des idées qui promènent. Ils
peuvent parler de Vimtiatvve F'ran(;aise tant qu'ils
voudront ; ils resteront oiì en est l'Allemagne qui
élabore dans cliaque club d'étudians des républiques
idéales, puis vont se coucher satisfaits et se réveil-
lent le matin avec leurs trente-six maìtres et demi.
Adieu, amie, pardonnez-moi ce long bavardage.
Joseph.
Madame Ernst a-t-elle une adres.se?
Il s'est fonde en Italie une Association scerete ré-
publicaine unitaire qui s'appelle la Vita Nuova,
dont Dante est le Chef spirituel, dont les Statiits
ont Dante et Béatrix en téte, dont la doctrine se
déduit tonte du Poème ! On ni'en a donne la haute
direction.
380 EPIKKJI.AUIU. llSC.r. I
VMiMlMM..
A I^uuii Mi CICLI.
Caro Miceli,
IClilii la vostra. Io vi stimo una delle iiiù oneste
anime che abbiamo e v'amo come ardente, costante,
devoto patriota. Ma lamento la condotta politica
di voi e di parecchi de" vostri amici. Non sono esa-
gerato né esclusivo, e voi ricorderete tuttavia le
discussioni ch'io aveva con Xicotera in Napoli,
quand'ejili mi chiamava disertore della Kepubblicn.
'Ma io vedeva allora, comandata dall' Italia, una
prova da farsi: passarono d'allora a un di presso
quattro anni : la prova è fatta : ed io torno all'antica
bandiera. Nicotera, voi e altri persistete nella prova
compita. Ne ho vero dolore; ma è scritto ch'io non
possa mai trovarmi accanto sulle stazioni della via
gli antichi amici.
Ve un limite a ogni cosa. Davanti alla Conven-
zione, al disarmare, alle cento sistemazioni di ple-
bisciti, libertà, associazione, stampa, etc, gli nomini
di fede e di core non hanno pili, secondo me, che
un dovere : staccarsi dal tempio dove s'adora lo stra-
niero, chiedere davanti all'Italia perdono agli uo-
mini e a Dio d'essersi illusi, e risollevare la bandiera
d'un principio, senza badare a successo immediato
o a biasimo o lode degli affascinati. L'Unità perde
ogni giorno viei>i)iù credito, amore nelle popolazioni:
VMMDCL. — Inedita. L'autografo si conserva presso gli
eredi di L. Mir-eli.
[ISCHI F,PIHTOI,ARI(». 331
è in'ccssjirio clu* mi imclco di noiiiìiii noti s'isoli,
tlicii : « LTiiitù In (i-idilii; l;i sua vera haiulicrsi ò
Ila noi.» I/Italia si ricoinc (rininioialilà ; ò iieces-
sario elle nn nucleo l'icliiami le anime alla schietta
adorazione del Vero, (jiiel iuicl''() non riescirà forse
()uoi e saia maledetto come lo erano i nuclei dei
l)rimi Cristiani; ma }:;ioverà senza fallo all'avvenire
della Nazione. Bisoj^na educarla; bisognano quindi
Educatori. Le tattiche possono condurre talvolta allo
scopo; ma non educano: vedete la Francia liberale
delle due Kistorazioni. Oj>gi. si rico]>ian() (juei pe-
riodi. To sento pili altamente dei fati Italiani ; e se
m'illudo, siamo inutili tutti. Chi mai vorrebbe avere
un'Italia serva della corruzione e misera copiatrice
dell'altrui passato?
E del resto, anche abbassando l'occhio alla tat-
tica, ogcji, se v'è ancor modo di condurre la Mo-
narchia, per esempio, a Venezia, non è che colla
minaccia, riducendola a tremare per sé. Qualcuno
deve assumersi questa parte: farsi spada di Da-
mocle. Altri noi fa ; lo fo io. Sarò maledetto ; ma
spino-ero innanzi. Ho spesso, nello svolgersi del mio
disegno: lenità repiihhlicana, affrontato deliberata-
mente il suicidio morale; ma vedo di non essere stato
interamente inutile.
Io dunque ])redicherò d'ora innanzi repul)blica e
ordinerò quanti vorranno unirsi a me verso (luel fine.
Soltanto, se nell'intervallo, sarà possibile l'impresa
Veneta aiuteremo senza riguardo a bandiera.
Addio, Miceli ; è triste cosa separarci dagli uo-
mini co' quali s'era fratello in passato. Rimanga al-
meno nn })o' d'affetto individuale tra noi.
Vostro sempre
Gius. Mazzini.
;W2 laMSTOI.AKlO. I1.S05]
VMMDCLI.
AD ERtiisTO Bezzi, nel fori e di Ale.ssandriu.
[Londra]. 2 gennaio 1SG5.
C'aro Bezzi,
Ho la vostra del 27. Rispondo due i)arole appena,
perché mi manca il tempo e W[olff]mi costringe a
scrivere oggi. Sta bene dal Comitato un po' nume-
roso ; ma v'intenderete. Notate che voi mi date la
nuova: né Br[usco Onnis], né Cair[oli] m'hanno
scritto. Farmi che Nic[otera] abbia fin da principio
dato dimessione al Municipio. E parmi difficile che
^Marcili, (^) il quale vive negli Abruzzi, sia membro.
Nondimeno farò quel che potrò per informarmi e gio-
vare. Ignorava pure i nuovi sequestri. Se il Comitato
si costituisce e so dove, farò io pure le mie proposte.
]Ma vorrei che foste libero per voi e per le cose. Non
ho bisogno di dirvi che tenterò raccogliere: ma le
difficoltà per me sono immense. Quanto alle armi,
l)ei primi dal <li qua, penso non sarà difficile pro-
curarle, ma limitate. Vedremo insomma. Dio voglia
che usciate presto. Addio per ora.
Vostro tutto
G-tU SEPPE.
VMMDCLI. — Pubbl. da G. Locatexli-Milbsi. op. cit.,
p. 244.
f
(^) Pietro Marelli. sul quale ved. la nota 2, voi. LXVIII,
p. 117.
flMir»! CTI8TOI.ARIO. 333
VMMDCLII.
Al) AiKH.Ko WuLFF, liei forte di Alessandria.
[Londra I. 2 K"'iinai<> ISdn.
Caro Wolff,
Ilo scritto al Marchese come volevate, p] non in-
tendo come non riceveste. Non ricordo più se io man-
dassi a T>r[usco Onnis] per voi o a chi; ma mandai.
Chi è Miss Hamilton? Come j)osso pUìur i dne bi-
glietti senza indirizzo? Se la vostra non mi venisse
coi Kind coìtipts dall'amata, imposterei addirittnra
a !Miss Grev, che non so, tra parentesi, dove stia. Ma
poi ch'essa mi manda la vostra, evidentemente ebbe
linee vostre. Scrivetemi subito a ehi devo mandare
quei due biglietti.
Vostro sempre
Gli' SEPPE,
VMMDCLIII.
A Vincenzo Brusco Onnis, a Milano.
[Londra. 3 gennaio 1805].
Caro Brusco,
Non vedo traccia della Lettera a Crispi. {^) E non
so perché. Stampata una volta, penso che VUnità do-
VMMDCLII. — Inedita. Da una copia presso la R. Com-
missione.
VMMDCLin. — Inedita. L' autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Milano. Non ha indirizzo. La data
vi fu app( sta da V. Brusco Onnis.
(') Fu pubbl. neWUnità Italiana di Milano, proprio il
giorno in cui il Mazzini scriveva la sua lettera.
:\'M EpisTor.AUK». fl'^'ir»!
\rel)l)(' t> liscliiiir il s(MiU('Kti-() o almeno iiisciinic
<;raii Italie. I] mia prima copia (lovrebb'essenic man-
data a tulli i (JioinaJi nostri. Inoltre, della copia
(irlo mandai simultaneamente a Napoli non el)hi mai
(limo. (') () non l'el)l)ero o s'arretrarono davanti la
rollina. Ora, mi preme il Sud. Bisognerebbe duncpie
mandar commissione a Mosto d'inviarne subito una
c()j)ia a Friscia in Xap[oli] e sopratutto a Ros[ario]
l»a^n[asco] in Palermo.
Non mi lasciate morire nel silenzio una mani-
festazione che m'importa sia pubblica,
L'Unità mi faccia il piacere, quando riceve dal
Dorrrr la somma di 400 lire pel \'eneto, di pubblicare
una ricevuta per la somma di 919,54. (-j M rimango
io debitore di 519,54, Il Dovere avendomi chiesto a
chi doveva mandar quella somma, risposi: AÌYUnità ;
ma dovendo appunto spendere per cosa concernente
l'impresa 500 e più lire in Genova, ne disposi. Ben
inteso, ne darò conto, o la verserò io stesso nelle
mani della Commissione Veneta costituita, della
quale, tra parentesi, non m'avete detto neanche una
parola, né dei fucili novellamente presi sulla Bre-
sciana,
Non vi lasciate andare a sconforto. Dobbiamo
vincerla a forza di costanza. Ma è necessario un mi-
racolo di disciplina. Siate anche in pochissimi, ma
insistete sulla formazione dei nuclei, sulle quote
mensili, etc.
Addio : non posso scrivere a quanti vorrei. Ma
(^) La lettera a F. Cri.spi fu pubbl. nel Popolo d'Italia
deU'8 gennaio 1865.
(-) Fu pubbl. neir rìiifù Ilalinna di Milano, del 12 gen-
naio 1865.
fise»;"»] EPISTOLARIO. :'..■{;">
ru'.onlsitiMiii. vi in-ej^o, con iil'tclto ;ill;i rezzi e ;ill;i
iìii;li;i <) nipote — alle Manzoni, Folcii e aniiciic —
a .Marcoia e ai nii<;lioii Ira i noslii. IO un liacio
a Lina.
Vostro sempre
GmsKPi'K.
Daelli? non comincio ]'8" se non mi manda copie
e se non veniamo a una. soluzione finanziaria. Ilo
sempre scritto per nulla ; ma ora, colle medicine,
medico e spese di più rese indispensabili dall'età
e dalla salute inferma, in verità lio bisogno di retri-
buzione alle mie fatiche.
Del A'eneto, dei 1000 franchi non trovaste m-ai
traccia ?
Se avete ancora qualche fotografo mio colla mia
firma, mandatene uno a Camp[anella], in Geno [va].
E ditemi se potete farlo.
Se scrivete in Aless[andria], dite a W[olff] che
ho capito il mistero d'Hamilton. Vorrei ch'escis-
sero.
Fatemi un po' una lettera pratica di poche li-
nee.
Che cosa v'è rimasto?
Organizzate? avete nuclei? Quanti? Dove?
Avete un nucleo centrale per la Lomb[ardia],
al quale si possa indirizzare proposte, etc. con cer-
tezza d'avere risposta concreta?
Che cosa è successo, dopo l'assoluzione d'Anton-
gini, etc, delle armi ch'erano, credo, comprate?
33(5 raMSTOi.AKio. [l.sr>r»I
VMMIX'LIV.
AI) AGOSTINO Castelli, a (Jenova.
[Londra I. ."'> p'i'"-'''"' 1^05.
Caro Castelli,
Mentr'io meravigliava del vostro silenzio, odo la
sciagura patita e la malattia vostra. C) Non so dirvi
quanto mi dolgo dell'una e dell'altra; e m'affretto a
mamlarvi una stretta di mano d'amico e di fratello
che vi stima e v'ama. Posso cosa alcuna per voi?
Procurate star meglio. Anch'io fui malato ; e men-
tre scrivo, sto tutt 'altro che bene. Ma mi tiene in
l)iedi una fermissima volontà che si esca in que-
st'anno da questa « fermata nel fango. » Tornato
all'antica bandiera e apertamente, perché credo ve-
nuto il momento, ho bisogno dell'aiuto attivo di
tutti i repubblicani, e voi siete fra i più costanti
e credenti.
Saprò le vostre nuove: e le aspetto con vero de
siderio. Amate l'amico
GrIUSEPPE,
VMMDCLIV. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Risi.rgimento di Milano. A tergo di esso, di pugno
del Mazzini, sta 1' indirizzo : « Castelli. »
(>) Ad A. Castelli, antico e fervente mazziniano, era morto
il padre il 24 dicembre 1864. Sette giorni dopo egli stesso si
spegneva colpito da violento morbo, appena quarantaduenne.
Ved. VUnità Italiana di Milano, dell' 8 gennaio 1865, e una
sua necrologia nel Dovere del giorno precedente.
flSO;")] EPISTOLARIO. .'J^iT
VMMDCLV.
A Saverio Friscia, a Napoli.
[Londra], 4 gennaio 1805.
Caro amico,
Mandai tempo addietro a Mil[eti], airiiidirizzo
del Popolo (l'Italia, ima lunga lettera mia a Crispi
da stamparsi, C) Non poteva inserirsi senza se([ue-
stro ; ma io pensava che egli avrebbe potuto stamparla
e diffonderla a modo d'opuscolo. E come manife
stazione, mi premeva che si diffondesse nel Mezzo
giorno e segnatamente in Siò[ilia]. Gli dissi quindi
che, se disperava, la trasmettesse a voi. Lo ha fatto?
A me non ha neanche risposto. Si stampa, ben in-
teso, nel Nord; ma, fidando in lui, dissi che non cu-
rassero di mandarne nel Sud. ^^olete informarvi?
e dirmene? Non ci mancherebbe se non che quei che
sono nell'anima repubblicani esercitassero essi pure
censura su chi ardisce dire la verità !
Questa mia non contenendo altro, la mando di-
rettamente a voi. Ho da parlarvi d'altro; ma per
altra via.
Vostro sempre
Giuseppe.
vMMDCLV. ^ Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Risorgimento di Roma. Non ha indirizzo.
(') Ved. la nota alla p. 333.
Mazzini, Serìtti, ecc.. voi. LXXIX (Epistolario, voi. XLVIII). 22
•,\:iS fU'lKTOLABIO. [ISCif)!
VMMDCLVT.
A (JiovANXi GuiLENZoM, a Tengano.
LI-''>ii'li"U» 5 genuaii) [iSOf)].
Caro amico.
Abbi pazienza, ma è necessario che la lettera
per Libertini sia in i\Iilano nelle mani di Br[usco
Ounis] sabato mattina: Lib[ertini] andrà a pren-
derla qnel giorno. La lettera dovrebbe andargli si-
cura. Fra te, Maur[izio], il marito della figlia della
signora X[atlian], troverete modo. Son di quelle
commissioni che do di rado con tempo si breve; ma
questa volta non posso a meno.
Spero che tu sia ora risanato. Che diavolo ti
viene in mente di cadere?
Ringrazia le amiche dei loro ricordi con affetto.
Ama il
tuo
Giuseppe.
VMMD(JLVI. — Inedita. L'autografo si oonserva nella
« Casa di Mazzini, » a Pisa. [Xotn JU.ll : La data va corretta
in [Londra]. 5 gennaio [ISO^], come nel voi. LXXIII. p, .310].
[1S05] EPISTOI.AKIO. 'VAU
VMMDCLVII.
TO William Shaen, London.
[London], January 5th, 1865.
Dear Shaen,
One Cap.t Sncei carne to you. Pray, do ali tliat
you can ter liim, as recommended by Gar[ibaldi]
and by mvself. I bave been in contact with bis fa-
thei", etc. : ali bave been very nsefnl and faitliful to
Olir cause.
Ever
affectionately yoiirs
Jos. Mazzini.
5 gennaio 1865.
Caro Shaen.
Un certo capitano Succi è venuto da voi. Vi prego, fate
tutto ciò die potettì per lui, come raccomandato da Gari-
baldi e da me. Sono .stato in contatto con suo padre, ^cc. :
tutti sono stati assai utili e fedeli alla nostra causa.
Sempre
vostro affezionato
Gius. Mazzini.
VMMDCLVII. — Inedita. Da una copia inviata alla R.
Commissione da Mr. G. Trevelyan.
340 Fa-iSTOLARio. [18G5]
VMMDCLVIIT.
A Madame Marie D'Agoult, j1 Paris.
[Londres], 5 janvier 18G5.
J'ai (ìóterré Byroii et iìoethe. Mais c'est un petit
roiileau manuserit — l'écriture n'est pas la mienne
— et le conteiui pnrement littéraire. J'ignore si
Oli peut l'envoyer par la poste à la Rcvue ouveit
de deux cótés et avec toiites les précaiitions imagi-
naires. Peut-étre, la Revue a-t-elle quelquefois regu
des articles d'AugleteiTe et Fon peut vous consigner.
Ecrivez en ce cas. Sinou, j'attendrai une occasiou.
A vous de c€eur.
Joseph.
yMMDCLVIII. — Pubi)], in G. Mazzini. Leiires à D.
tSterti, cit., p. 77. L'autografo si conserva nel Museo del Ri-
sorgimentiì di Roma (fondo E. Nathan). È in una busta che.
di mano ignota, ha l'indirizzo: « Mad.me D'Agoult, 11. Rue de
Presbourg. Paris. »
[1,SU5] fcPISTOI.AKIO. 341
VMMIK'LIX.
TO George .1. Holyoake, London.
[LondonJ, January 6th, [18G5].
2, Onslow Terrace. Fulham Road. S. W.
Dear Friend,
Is tliere aiiy weekly or moiitlily pubblication
concei'iiinji- the Working Classes and especiallv the
Cooperative Movement? They ask me to snbscribe to
it and -send it to oiir Working Men centralisation in
Genoa.
Ever
faithfnlly yours
Jos. Mazzini.
6 gennaio.
Caro amico,
Esiste «lualclie i)iibblicaziuiie 6>ettimanale o mensile ri-
guardante le classi operaie, e specialmente il movimento
cooperativo? Mi si chiede di farne l'abbonamento e di man-
darla al nostro centro operaio di Genova.
Sempre
vostro devoto
Gius. Miìzzini.
VMMDCLIX. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Risorgimento di Milano. Non ha indirizzo. [Nota 1951
La stessa lettera è stata già pubblicata nel voi. LXXII.
p. 155, sotto la data 6 gennaio 1862].
;;12 KIMSTOLAUIO. [is(;5|
VMMDCLX.
A Mario Aluisio Sammito, a Terranova di Sicilia.
[Londra], (> gennaio 1865.
Fratello,
Ho la vostra del IS dicembre. Non ebbi mai l'al-
tra; quindi il silenzio.
Qualun(]ne danaro d'offerte })er la causa Veneta
M'n<;a a me o vada ixlVlInità Ifalian<i in Mi! [ano],
all'ordine di Maurizio (Quadrio o di Brusco Ounis,
avveiiendo per lettera ch'è per me.
Quanto al Municipio, se, com'indovino, si tratta di
fondo votato per \'enezia, dovrebbero i boni essere
all'ordine dei sifjnori Andreuzzi e Tolazzi (capi del
moto Friulano, come sa])ete). Saranno in Milano. Ma
l)urclié siano inviati a Brusco Onnis, andranno ad
essi, s'anche fossero altrove. E da essi il Municipio
avrà ricevuta.
Ant[onio] ^losto (dei fratelli Mosto, negozianti)
è per la corrispondenza. Cercate di far consegnare
le vostre a qualcuno in Palermo che le dia ai Va-
pori. Se non avete persona, rivolgetevi da parte
mia a Rosario Bagnasco, che troverete, indirizzan-
dovi alla signora Laura Figlioli, via del Protono-
taro, in casa del signor Remirez. E a lui indiriz-
VMMDCLX. — Pubbl. da E. Pedio, Lettere di G. Maz-
zini (nella Rivista d'Italia del settembre 1907). quindi' da G. Fl-
RHTTO, Lettere inedite di G. Mazzini (nella ìiiiova Antologia
del 1" lugliu li»14).
[1,S(»m KPIHTOI.ARIO. 34M
Ziitevi pine por uiiilicaie il vosti-o lavoro con chi
(li)-ijj;p roi-gaiiizzaz;ioiie delFIsola. Egli è interme-
diario.
Conosco, ma non intimamente il Martoglio, (Vi che
credo buono. Egli stesso mi scrisse di voi con sensi
di stima.
Continuate [)ure con Cair[oli] per tutto ciò che,
concej'ne l'agitazione generale, serbando il lavoro
concreto d'ordinamento segreto a me.
Afferrate ogni occasione di lavoro con le provincie
meridionali di terraferma. Ma quanto al Centro e
al Nord d'Italia, seguite a darmi nomi di buoni e
suggerimenti.
Il lavoro è avviato o s'avvia sui diversi punti
e diretto. Con l)oll[i], .Mal[ucelli?], (ìiann[elli], etc.
sono da lungo in contatto; così coirAs])roni. Ma in
Nap[oli] esiste un centro ordinalo e in contatto con
me. È quindi necessario evitare incrocianienli. T^na
volta in contatto regolare con Palermo, trasmettete?
là nomi e suggerimenti per Nap[oli]. Verranno tra-
smessi a chi <li dovere. Saverio F [riscia] è amico mio.
Spero non v'accada disastro individuale.
Non ho meco un fotografo nìio; ma lo manderò.
Perdonate il laconismo: ho molto da fare. Una stretta
di mano ai fratelli.
Vostro sempre
GiusEiprE.
(') Luigi Martogliti, di Palermo, nel 1860 aveva dimesso
l'abito di frate per seguire Garibaldi, col quale fu pure ad
Aspromonte. Più tardi entrò in relazii;ne epistolare col Maz-
zini, facendo in Sicilia viva propaganda dei principi! politici
di lui. Negli ultimi anni di vita fu insegnante nell'istituto
tecnico di Palermo.
344 EPISTOLARIO. llK(ì5!
VMMDCLXI.
A Giovanni Grilenzoni, a Lugano.
[Londra], G gennaio 1865.
Caro amico,
Tu m'hai maiulato una lettera «li Sammito. Man-
dagli questa.
Ti son grato «lei tuoi voti; penso che andiamo
innanzi; ma. Dio mi«), quanto temjx) ci vuole a risve-
gliare un popolo! Avrai ve«luto la lettera a Crispi.
Diffondila «pianto puoi.
\'*è una ten«lenza a riavvicinai-si a me, lascian«lo
da banda Comitati, (ìaril)[aldij e ludi. Secondala.
K un«) s«-andalo che un Partit«) conu' il nosti'o debba
consumarsi in ])r«)teste. È necessari«) un concentra-
mento ed io sento in me «li p«)terl«) «lirigere.
]Mi <lu«)le assai dello stato di Spinelli. Ricordami
alla tua cons«)rte e alle amiche e credi all'affetto del
tuo
Giuseppe.
Di" a Maur[izio] che ho ricevut«) ieri la sua con
tutte le acchiuse, e che domani o dopo risponder«\
VMMDCLXL — Inedita. L'autografo si conserva nella
« Casa di Mazzini, » a Pisa. A tergo di esso, di pugno del Maz-
zini, sta l'indirizzo : « Fiorini. »
[ISfìn] KPIHTOLAIUO. 345
VMMIKM.XII.
To Matilda Biggs, Bai-den.
[London, January 9tli, 1865]. Mouday.
Dea I-est Matilda,
llei-e is a short conti'ivance tur the two. Maude
will be able to read it. Hei- note was toc touching a
thing to iiot have aii answer. I had beeu asking
tlie two Caiolines^-one lonj; ago — to give me one
word aboiit yourseli"; biit to-day, Emilie had a note
from you. Do iiot be despondiiig, bless yoii. Take
ali possible cares to go throiigh the severest Avinter
l)eriod : the spriiig will do you good, I trust, more
tliaii ali niedeeiues. Doii't you feel yourself, dear
one, that you are uot so (ìown as yon were one
monUi ago?
Lunedf.
Carissima Matilde,
Ecco una breve ideazione per le due. Maiide sarà capai-e
di leggerla. La sua letterina era troppo commovente, per
non ricevere una risposta. Avevo chiesto alle due Caroline —
a una parecchio tempo fa — di darmi notizie vostre ; ma
oggi, Emilia ha ricevuto una lettera da voi. Non vi dovete
abbattere, cara. Prendete tutte le precaiizioni possibili per su-
perare il periodo più crudo dell'inverno; la primavera vi por-
terà giovamento, sono sicuro, più di tutte le medicine.
Non sentite voi stessa, cara, che non state cosi giù come
un mese fa?
VMMDOLXII. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Kisor^imento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha in-
dirizzo. La data vi fu apposta da M. Biggs.
340 EPISTOLARIO. [ISfjr»]
Quadrio writes: Ricordami iKjli amici, ma priiici
palnicnte con molto affetto alla sofferente Matilda.
Dille che il vecchio (Quadrio le vuol molto bene e
che il di lei nome è ben sovente menzionato con
amore fra noi.
I very miich regiet Macinillan's beliaviour. (^) I
lìa<l a faiiit hope fiom something that Masson had
said. But, as you say, « a uame is iieeded » for poems.
Browning; — avIio has oiie — was one of these days de-
claring tliat, except from his last book of poetry —
Avhicli T do not kiiow — he had, throiisrhout life, re-
ceived fabiilously little for ali he has written. T
think Caroline oiiirht first to try, on a different path,
to establish herself firinly before the public and
tlien, etc. I bave a subject for ber; but I know that
she will not take advices Troni me. Ti would be a
book calh'd: « Tlie Party of Action in Italy. » The
(,>ii;i(lri() scrive: « Kiconl.iiui ajili amici, ma piiiicii)almi'Ute
con molto affetto alla ^sofferente Matilde. Dille che il vec-
chio Quadrio le vuol molto Itene e che il di lei nome è
ben sovente menzionato con amore fra noi. »
Mi spiace moltissimo del contegno di Macmillan. Avevo
una tenue speranza per (pialche parola detta da Masson.
Ma, come dite voi, « è necessario avere un nome » per la
poesia. Browning? — che ne ha uno — dichiarava uno di
questi giorni che, eccettuato il suo ultimo libro di versi —
che non conosco — tutto quello che aveva scritto, gli era
stato pagato fantasticamente poco. Penso che Carolina do-
vrebbe prima tentare, per una via diversa, di farsi cono-
scere solidamente dal pubblico e poi, ecc. Ho un argomento
per lei : ma so che non accetterà consigli da me. Sarebbe
un libro intitolato : « Il Partito d'Azione in Italia. » L'idea
(') Notissimo editore di Londra.
[18G5] EPISTOLABIO. 347
thought has beeii suggested to me by Miss Cobbe's
book which is Hamlet withoiit Hamlet: the people
of Italy do iiot exist there, It woiild be a good
action and a possible success at once. Whatever is
said, attention is drawn to Italy. A very calm pre-
face, S])eaking of « fair play, » of the necessity of
compìeting Information given by others, of the fu-
ture importance of Italy, etc, etc, would open the
book. I would like very much Miss C[obbe] being
indirectly refuted by another woman. The book
would pi'ove decidedly interesting. And I think it
would only need a three months reading of books
and materials which I Avonhl ])artly sup])ly, partly
lK)int out. Bnt slie will shake ber head and say «no,»
in her most sceptical mood. To Ashurst T cannot pro-
pose it as she is already devoted to an eqnally sacred
cause.
T cannot write more to-day, dearest ^latilda;
mi è stata suggerita dal libro di Miss Oobbe che è conne
Amleto senza Amleto : il popolo d'Italia in esso non esiste.
Sarebbe insieme una buona azione e un probabile suc-
cesso. Qualunque cosa dicesse, attirerebbe l'attenzione sul-
l'Italia. Una prefazione molto calma, che parlasse di « fair
play. » della necessità di completare delle notizie date da
altri, della futura importanza dell'Italia, ecc. ecc. aprirebbe
il volume. Mi piacerebbe molto che Miss Cobbe venisse
indirettamente confutata da un'altra donna. Il libro diven-
terebbe certamente interessante. E penso che ci vorrebbero
solo tre mesi per leggere libri e documenti, che io potrei in
parte fornire, in parte indicare. Ma scuoterà', la testa e dirà
« no, » con la sua espressione piti scettica. Ad Ashurst non
posso proporlo, perché si è già dedicata ad una caiasa al-
trettanto santa.
Oggi non posso scrivervi pili a lungo, carissima Matilde ;
.'MS KPIKTOI.ARIO. [1S051
M(tii(l;iy is ;i (IicjkIIuI coM-cspondiiif; day for me
;il)()ur Il;ily. 1 sluill n^Jiiii sooii. I sciiti the Stitnr-
(idi/ Ixcricìr. 1 sciid the Ob server. And my « Let-
tei- to C'iispi » at which you niiist oiily plance. Ever
i'oiid and
devoted
Joseph.
il lunedi è per me una giornata terribile per la corrispon-
denza coiritalia. Riscriverò presto. Spedisco la ^atiirday
Revieic. Ho spedito 1' Observer. E la mia « Lettiera a Crispi, »
alla «luale dovete dare soltanto un'occhiata. Sempre
affezionato e devoto
GiusEa>PE.
VMMDCLXIIl.
A 8.\R.\ Nathan, a Lugano.
[Londra]. 10 gennaio 1S(>5.
Amica mia,
Una noia ; ma non posso a meno. Leggete Tiinita
mandatami da iIaiii-[izio]. A me queste dimande
che mi vengono dall'Italia son pugnalate: ignorano
tntti le mie condizioni.
VMMDCLXIII. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha
indirizzo.
[1865] EPISTOLARIO. 349
11 caso — se vero — merita veramente qualche
aiuto: ma quale? Io darei ordine a Bettiui di versar
25 traudii del mio dove e a chi direte. Xou potreste
voi raccomaudare l'individuo in Livorno a qualche
amico commerciante, alla signora M[ielij e alla
liglia? (^j \'edete insomma con Maur[izio] se v'è
modo d'aiutare, e ditemi qualche cosa.
A Daelli, o a chi sottentrò vorrei che qualcuno
dicesse come agente mio « ch'io non ebbi se non il
terzo della retribuzione pel 7" volume — che non n'eb-
bi una sola copia — che desidero sapere se devo inten-
dere rotto il contratto, salvo a me di continuare a
modo mio, o se, ricevendo il pagamento del 7" e
qualche copia, devo proseguire e mandare tra non
molto l'ottavo volume. » È necessario ch'io abbia, qua-
lunque siasi, una soluzione. E questo per Maur[izio]
e per voi.
Non ho bisogno di dirvi quanto vi sia grato della
vostra lettera. Emilia v'ha scritto. Carolina, ch'è
in provincia, vi scriverà. Matilde non peggiora.
Pel lavoro sul Veneto, siamo tutti intesi. Di
G [aribaldi] non so cosa alcuna, se non che corre
contatto fra lui e il re. Dei biglietti suoi non ho
pili altro da dirvi: le tre furono date a Miss [ori] ;
intendetevi dunque con lui. Mie [eli] non è che un
incidente, dacché ebbe la sua da Miss [ori].
Addio : vogliatemi bene.
Vostro tutto
GrIUSEPPE.
(') Virginia, andata poi sposa a Ernesto Nathan,
.•{^)(^ KiMsroi.Aiud. fis(>r>(
VMMDCLXIV.
A Maurizio Quadrio, a I>ngano.
[Londra], 10 gennaio 1805.
Caro Maurizio,
Kbbi le lettere del 31. Risponderò a tutti via via;
oi' non so che fare. So nulla della Central Railway
Society. M'informerò; ma è tutt'altra sfera che la
mia; e in verità David o altri simile può giovarti
più assai di me. Perché non abbreviare il romanzo Ro-
mola, e fare quello che fa Forgues nella Revue des
Deux-Mondesl V'è un romanzo in un volume FAsie
Venner, americano, strano assai, che potrebbe forse
attirare. Come diavolo non sequestrarono la Cri spia-
de? Evidentemente credono che la separazione ci in-
debolirà. Addio per ora.
Tuo sempre
Giuseppe.
Udisti del povero Castelli? (^)
Perché non tradurre dal tedesco? Vi sono ro-
manzi ignoti e di merito: brevi. Esce più o è morto
in fasce il Lihero pensiero? (-)
VMMDCLXIV. — Inedita. L'autografo si conserva nel
Museo del Risorgimento di Roma (fondo E. Nathan). Non ha
indirizzo.
C) Ved. la nota alla p. 336.
(2) Periodico senese, sul quale ved. la nota 2. volume
LXXVIII, p. 328.
[iy(;5J KiMSToi.Aiuo. "i")!
Ebbi il tuo eccellente scritto a tempo debito.
Ti mando un Indirizzo Inglese d'Operai: v'ho mano.
Il pensiero è troppo vasto ora; e inoltre vorrei l'i-
niziaste in Italia. C) Ma potresti dare estratti, accen-
nare agli obblighi assunti dalla Federazione Ope-
laia e alle speranze che avevate, etc. Leggi la mia
a Stampa.
VMMDCLXV.
A Giacinto Bruzzesi, a Londra.
[Londra], 11 gennaio sera [ISO.^].
Caro Bruzzesi,
Mi sorprendeva il non vedervi mai. Non mi dis-
sero di domenica: era infatti dagli Ashurst. Col
Dani prolungai la mia breve gita in campagna,
perché, a dirvi il vero, mi è necessità fuggir le lun-
ghe conversazioni senza scopo e frutto. Lo aiutai,
come sapete, e lo feci aiutare. Avea detto di par-
tir per l'Italia e noi fece. (-) Temo che glie ne
(^) TJUnità Italiann di Milano, del IS felìhraio iSi;;"», itid)-
blicò i dof-nmenti riguardanti l'Associazione internaziniialp de-
gli operai, ohe era stata fondata a Londra.
VMMDCLXV. — Inedita. L'autografo si conserva nel Mu-
seo del Risorgimento di Roma. È in una busta che. di pugno
del Mazzini, ha l'indirizzo: «Col. Bruzzesi, 12. Finsbury Pa-
vement. E. C. »
(^) Su questo Dani, ved. la lett. VMMDCIX a p. 247.
352 EPISTOLARIO. risoni
'luna, l (li lui i)i()getti qui non liamio la menoma
luobabilità di lioscita.
Dio sa se non vorrei che riesciste voi; e sarebbe,
come <lite, non solamente bene vostro, ma pei- l'I-
talia.
\'i sono jiiatissimo dejiii auguiii ; la loro realiz-
zazione è ilipendente dalle cose d'Italia. Sono in ac-
cordo con Benedetto : quel concentramento delle cose
A'enete ch'io proponeva fu accettato. Ma Garib[aldi]
s'ostina in un contatto misterioso col re, ch'io cre-
deva d'avere esaurito per conto di tutti. Un Fazza-
ri (\) è l'intermediario più recente. Lo conoscete?
I nostri, in parte liberi, credo esciranno tutti
ìnvorno al 15 o al 20 di questo mese. Bezzi avrà
probabilità di soggiornare in Lomb[ardia].
Sapendo che non vedrete in Manchester cosa al-
cuna di nostro, vi mando la mia lettera a Crispi.
T^ovresto, dopo letta, farla avere a Potter che cr'^do
intenda l'Italiano.
Se incontrate persone ])resso le quali io possa
giovarvi, valetevi di me.
Abbiatemi
vostro sempre
GrEUS. Mazzini.
(1) Achille Fazzari (1837-1910), patriota calabrese,- che
fin dal 1800 fu assai devoto a Garibaldi.
[1SG5] KPISTOI.AKIO. 353
VMMIKJLXVI.
A Federico Campanella, a Genova.
[Londra], 11 gennaio l.S(J5.
Caro Federico,
Claudi),, ti pi-'Bgo, il Dovere, cominciando dal-
l'anno, a Mrs. King. Manor House, Chigwall. >.'. E.
l^ondon. lìettini, per cui t'acchiudo una linea, pa-
gherà l'abbonamento annuo ; e — se è necessaria
la sottoscrizione — i 25 franchi per la famigli.i di
Castelli.
Se le azioni si collocassero in buon numero, tanto
via poterlo, bisognerebbe pagare tutta la collabora-
zione. Allora, cercherei qualche altro collaboratore
regolare: Saffi scriverebbe probabilmente di frequen-
te; e via cosi. 11 Dovere ha bisogno di miglioi-are.
Se avessi potuto mai prevedere che la mia let-
lera a Crispi — della quale avresti, tra parentesi,
potuto dir qualche parola a farla piti nota — non
sarebbe sequestrata, l'avrei mandata a te. (^j Fu
VMMDCLXVI. — Pubbl. da G. Mazzatinti, Lettere di
G. Mazzini a F. Campanella (nella Rivista d'Italia del giu-
gno 1905). L'autografo si conserva uell'Istituto Mazziniano di
Genova.
(') Pubblicando nel n. del' 28 gennaio 18G5 del Dovere la lett.
A Francesco Crispi. F. Campanella volle giustificarsi nel modo
che segue del lieve rimprovero mossogli dal Mazzini : « Lo
scritto che segue, fu già pubblicato da tutti i giornali democra-
tici d'Italia e circola, stampato a parte, a profusione per ogni
dove col mezzo della posta, avendone noi stessi ricevuti varii
esemplari da luoghi diversi. Noi non l'abbiamo inserito nelle
nostre colonne, 1" perchè non siam usi. in generale, a pro-
durre articoli già pubblicati da altri giornali ; 2° per risparmiare
Mazzini Scritti, ecc., voi. LXXIX (Epistolario, voi. XLVIII). 23
354 EPISTOLARIO. [ 18(55 J
stiimpiitji piinia sepaiatamente, come sai. Forse,
ti niaiulei-ò [nesto un'alt la luiij^a lettera ad altri,
ma iseciuestrabile, Iciuo. ('j Salii mauderà tra bieve.
Tuo sempre
Giuseppe,
un nuovo ed inutile sequestro ai nostri abbonati, che ne hanno
. subito già tanti, a proposito il'uno scritto che già ottenne una
cosi grande pubblicità. Noi sappiamo per esperienza, che ciò
che lice ad altri, non è permesso al Dovere, e ne sia prova tra
mille, la pubblicazione della lettera di Mazzini « Fratelli delle
Komagne, » per la quale il Dovere, UNICO e SOLO fra tutti
gli organi della Democrazia che l'hanno riprodotta, fu seque-
strato, processato e condannato I Noi credevamo dunque di po-
terci astenei'e dall'inserire la lettera di Mazzini a Crispi, ormai
nota lippis et tonsoribus, e che l'Autore non inviò a noi, né
ad altro giornale, ma stampò a parte. Ora però ci vien rife-
rito, che la non riproduzione di «luella lettera venne interpre-
tata da alcuni come un riguardo da noi usato agli uomini della
Sinistra parlamentare!.... L'accusa, a dir vero, semberà strana
a quanti leggono il nostro periodico e conoscono il nostro ca-
rattere, avendo noi, in ogni tempo e ogni qualvolta si trattò di
principii, dato prove non dubbie di saper dire la verità ad
amici e nemici.... piuttosto senza complimenti. Ad ogni modo,
per troncare il volo ad ogni men retta supposizione, noi pubbli-
chiamo la lettera in questione e dichiariamo, senza riguardi,
di farla nostra in ogni parte. » La previsione del Campanella
non andò errata, poiché il n. che conteneva la lett. A Fran-
cesco Crispi fu sequestrato. Ved. la protesta di lui nel n.
successivo del 3 febbraio 18G5, nella <iuale afferma che il do-
cumento mazziniano era stato pubblicato « impunemente dal-
l'L'nifà Italiana di Milano, dal Popolo d'Italia di Napoli, dai
Proletario di Lodi, dal Crepuscolo di Modena, dallo Zenzero di
Firenze, dal Propugnatore di Lecce, dal Primo Settemhre di
Messina e da tanti altri giornali demi cratici d'ogni parte d'I-
talia. »
(') La lett. A Pio IX, che fu puhbl.. e non sequestrata,
nel n. del Dovere del 10 febbraio 1865.
tisor)] EPISTOLARIO. 35n
VMMDCLXVII.
A Filippo Bettini, a Genova.
[Londiiil, 11 ficiuiiiid isnr».
Caio Bettini,
Fammi il ])iac*ere di prelevare dal prossimo invio
a me dieci franchi e trenta centesimi che verserai
al Dovere per un abbonamento annuo che mi pagano
(pii. P] — se Camp[anella] te li chiede — 25 franchi
per una Sottoscrizione a prò' della famiglia Castelli.
Addio: sto tollerabilmente. Ama sempre il
vecchio amico
Giuseppe.
V]MMD("LXVI1. — Inedita. L'autografo si conserva nel-
l'Istituto Mazziniano di Genova.
INDICE DEI NdMI.
Ag(,ult (Mail, d") Marie. — 14,
(ÌO, 63, 87. 131, 134, 162,
177, 200, 215, 216, 217.
218. 242, 252, 324, 326,
340.
Alarico. — 229.
Amleto. — 134, 186, 347.
Andreuzzi Antonio. - — 247,
259. 260, 275, 290, 291,
295, 342.
Antongini Carlo. — 42, 335.
Archivio Triennale delle cose
d'Italia. — 89.
Asluirst Bessie. — 4, 12. 17.
21. 33, 36, 73, 86. 94, 103,
112, 122, 152. 215. 266,
273, 276. 351.
Ashur.st William. — 4. 21. 29.
33, 34, 35. 53, 76, 86. 94,
103, 112. 122. 137, 140.
147, 152, 153. 169, 266,
273. 276, 351.
Af-proni Giorgio. — 236.
Apsing Ludmilla. — 115, 158,
180. 192, 228, 293.
Attanasio D. — 151.
Azeglio (d') Massimo. — 18.
Bagnasco Rosario. — 96, 128.
193, 209. 300, 334, 342.
Bandiera (fratelli). — 15. 216.
328.
Barker. — 45. 122.
Biittifora Angela. — 121.
Bc-tthoven. — 315.
Bolcredi Gaspare. — 66, 156.
175, 182, 296, 298.
Bfllazzi Federico. — 26.
Bellisomi Aurelio. — 199.
Buiettini Carlo. — 302.
Bollettini Carlotta. — 120, 302,
317.
Bennett (Mr.s.). — 13.
Benvenuto da Imola. — 217.
Bertani Agostino. — 26. 67,
80, 100. 236, 241, 260.*
Bertram (Miss). — 66.
Bettini Filippo. — 269. 349,
355.
Bevilacqua Marino. — 250.
Bezzi Angelo. — 270, 274.
Bozzi Ergisto. — 16, 40. 41,
50. 51. 52, 103, 124. 150,
160 175, 181. 182, 197,
211. 212. 224, 227, 254,
259. 260. 265, 266, 290.
291, 295. 332.
Biggs Ada. — 8, 215, 308,
312. 314.
Biggs Ashurst. — 147. 204,
215. 347.
Biggs Caroline. — 8, 196, 203,
204. 267. 293. 309. 314,
345. 346.
Biggs Matilda. — 3, 5, 7. 8,
11. 112, 118. 137. 140, 143,
147, 148. 149. 170. 173,
197. 203, 204. 211. 224,
225, 262, 273. 275. 304,
312. 345, 346. 349.
Biggs Maude. — 9. 309, 312,
314. 345.
Biseo Camillo. — 250.
MHS
la'IKTOI.AICKI.
Il seni
Mix io AU'.ssamlro. — (12.
Hl.iiic Louis. — (51.
r.i.-mc (coloiin.ì. _ 2SM, 2sr).
i'.i;ii(i K.ii-i. 2(is. ;nr..
r.hiKi (M.kI.I. — 2()8.
l'niiiu'tt (ìio.-icchino. — 127.
154, ÌTA.
Botta (fratelli). — 25. 202.
l'.ottcro Ah'.s.sandro. — 17. 05.
liicwning. — 346.
Brusco Ounis Lina. — 3M.
r.rusco Oniiis Vincenzo. —
10, 17. 40, 50, 59. 65, 101,
102. 10(5. 100. 125. 14.S,
150. 150. 159, 179. 175.
170, ISl. 184. 211. 212,
213, 230. 289, 332, 333.
338, 342.
Rruzzpsi Giarinto. — 113, 114.
171. 197, 351.
Ei-uzzone Giambatti.sta. — 74.
Bulewski L. — 23, 24, 168,
209. 321, 322.
Bulwer H. — 10.
Buonarroti Filippo. — 253,
325.
Byron. — 78. 87, 135, 245,
340.
Cabet. — 61.
(Cagliostro. — 243.
(^'airoli Benedetto. — 42, 51.
75, 156. 160. 174, 184. 198.
199. 210 211. 219. 224,
299. 230, 237, 247. 258.
277. 303, 332. 343. 352.
Cairoli Bono Adelaide. — 160.
211.
Campanella Federico. — 66,
79. 160. 2.34. 31.5. 317. 318.
33-5, 353, .354 355.
Cantoni. — 107, 212.
Carissimi Ale.ssandro. 103.
Carlo Alberto. — 62. 109, 110,
187.
Cl-.rlo X. _ 146.
C.irlyle (coniugi). — 141.
Gasacela Felice. — 76.
Casanova Antonio. — 199. 299.
Castellazzo Luigi. — 67. 68,
102, 236.
296.
54.
229.
C. stelli Agostino. -' 126, ;{3(;,
3.50. 353. .355.
C.Mtlai Cjii'lo. — 6, :>,U. 88.
21 »6.
('.'ttaneo (ìiovanni.
('.•titoli Vincenzo.
Ci valletto Aliìcrto.
('.•ivour Camillo (Benso di). —
132.
Cella Giambattista. — 175,
i;>9, 212. 247.
Chieco Francesco. — 39.
Christian (Dr.). —. 12, 21. .36,
.S2, 149. 1.56. 316.
Cicognani Alessandro. — 180,
291. 310.
Ciotti Marziano. — 40.
Ccbbe (Miss). — 186, 188,
347.
Collins Wilkie. — 228, 298.
Conti Anselmo. — 317.
Cv.nway (Mrs.). — 277.
Corte Clemente. — 51, 160.
229. 236, 241, 261.
Couza (Principe). — 9.
Cowen Joseph. — 104, 138.
Craufurd Kate. — 318.
Craufurd Sofia. — 318.
Craufurd (famiglia). — 17.
Crepuscolo (II). — ' 100, 102,
109.
Crispi France.sco. — .32,
219. 220. 241 .301,
304. 307. 337. 344,
350, 352, 353.
Cuneo Giambattista. —
291, 292.
Dc.elli Gino. — 17. 65. 81, 110,
133, 143. 152, 156, 160,
296. 297. 303, 335,
Lagnino Felice. — 74, 96.
151. 180, 183, 206,
248. 316.
/V/f/(/ Xews (The). —
Damele Giacomo. — 38,
Dani. — 247. 351.
Dante. — 15, 16, 38, 91. 92,
135. 136, 179. 200, 201,
202. 216, 217. 246. 252,
253. .329.
Davies. — 122.
65.
.303,
348.
160,
349.
126,
229.
119.
75.
FPISTOI.AIUO.
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70.
229.
ISO.
IV Boni Filippo. — SO, 210,
221. 2:'.»). :?o.s.
I>i' S:iMctis Fraiice.sco. — 2(!N.
iUritto (II). — 32. 30. 07.
17S, 220. 222. 224.
241.
ni>.<iision (Lii) — 120.
Dixtm. — no.
Di.ltì (Jinsoppe. — lOO.
102. 272. 34.3.
J)f',rere (II). — 06. 07, 00. 70.
SO. SI. 102. 10.">. 110, 123.
120, 12S, 137. 140. ISO.
221, 222. 235. 241. 2()1,
310. 31S, .3,34. .330. 353.
354. 355.
Droiiyn do Lhiiys. — 281.
Dn Camp Maxime. — 217.
Puff Gr.uit. — 10.
Eckard J. — 90.
Eliot George. — 22S. 319. .350.
Ernst. — 210 .329.
Eschilo. — 135.
Espivent. — 282.
Examiner (The). — 95.
Fa bar. — 285. 2S0.
Fiihrizi Nicola. — 29. 303. 325.
Facrhini Giuseppe. — 198, 2.54.
F'^lloux. — 177.
Fanelli Giuseppe. — 151.
Fazzari Achille. — 3.52.
Frig:nssou (Dr.). ,5, 26.
Fislioli Laura. — 342.
Fiiizi Giuseppe. 229.
Fiori. — 299.
Fiorini (Ved. Grilenzoni G.).
Foldi Angiolina. — 335.
Fontanella. — 251.
Forbin .Tanson. — 62. 283, 285.
Fofo, lo T>o. — 202.
P'<n)rier. — 61.
France CMrs.). — .57, 93. 200.
Franchi Ausonio. — 217.
Erigerlo Antonio. 198. 2.50.
Frisfia Saverio. — 40. 193,
208. 218. 219. 334 337. 347.
Galileo. _ .313.
Gallardi E. — 70.
Gallenga Antonio. — 1.38.
Gsrczynski. — 87.
Garibaldi Giuseppe, — 3, 4. 5.7.
24.20. 32. 42, 53, .54. 5S. «;s,
75. 100, 10.3. 109, 1.34. 104.
107.
lOS.
17S.
182,
213,
230,
247,
277,
200.
322,
170,
180,
244,
297,
174. 175,
184, 187,
233, 242,
287. 292,
339, 349,
(Jaribaldi -Menotti. — 150, 211,
(;,irrid(» Fernando. — 228.
(J.isiiarini Caterinji. — 121.
f!nz:effn del Popolo (La). —
109.
Grrh.ird. — 90.
GiangrcsRO Alfonso. — . 90.
Gir.nnelli Andrea. — 115. 145,
157, 179. 192, 291, 310,
343.
f'ii.'innone Pietro. • — • 110.
(iiarrizzo Alfonso. — 37, 38.
Gillman (Mrs.). — 29.
Gioacchino (abate). — 16. 90.
(iiornaìe delle AssoHazionì O-
peraie Italiane (II). — J51,
243. 254.
Giovanni da Parma. — 90.
Giovanni da Serravalle. — 215,
216.
Giovine Italia (Associazione).
92, 130, 223.
Giustinian Giambattista. —
229.
Glisenti (fratelli). — 198.
Gofthe.— .35, 78. 87. 13.5. 178.
179, 217. 218, 245. 252.
340.
G'"iìenzoni Giovanni. — 17.
107, 141, 143. 100, 176,
189. 299. 338. 344.
Gre.v (Miss). — 333.
Gu.-ìrnieri Giuseppe. — 149.
Guastalla Enrico. — 51, 114,
231, 236, 241.
Guerrazzi Francesco Domeni-
co. — 160.
Giierzoni Giuseppe. — 16. 19,
40. 51. 67. 107. 197, 198,
212 231, 236. 241.
Guizot. — 134.
Hamilton (Mi.ss). _ 333, 335.
Ilarcourt (D'). — 62,
Ilerwegh Emma. — 228.
•MM)
KIMSIOI. Alilo.
user)]
IWvvA'H AIcxmikUt. — 27S, 21M,
llorzcn (Ijiiniglia). — 138.
Il.l.vo.ikc (Jeorgo .lìu-ob. — 44,
i.-iS. 142. 2m, ;ui.
Ungo Victor. — S, TS, 88, 140,
148.
IIiimhiiK. — 140.
1 1 i II s t r (I I e (I IjOikIoii Neil a
(The). — 140.
J:ic(il) .loliann. — 210.
.lanch. — 22:^.
Kiu},' (Hamilton) Harriet. —
320, 353.
King H. Samuel. — 311).
Kiiiglake A. W. — 299.
Kolokol. — 67. 69.
Krasinski. — 87, 88.
La Flotte. — 326.
T.aniarmora Alfonso. — 130,
229.
Jjamartiiie. — 78, 88.
I.amennais. — 16, 62, 164. 326.
Lanza Giovanni. — 197, 199.
224.
La Porta G. — 303.
Lfader (The). — 53. 83, 124.
Lfdru-Rollin. — 37.
Lemmi Adriano. — 50, 51, 103,
231.
LcRseps (De) Ferdinand. —
110_.
Lfsti L(irenzo. — 191.
Libero Pensiero (II). — 17,
350.
Libertini Giuseppe. — 71, 80.
219, 231. 236, 303, 338.
Liverani T. — 57.
Io Savio Nicolò. — 81.
Luigi Filippo. — 146.
Luigi XVI. — 168.
Lutero. — 266.
:M:-.fohi Mauro. — 219.
Machiavelli Nicolò. — 92. 133.
135.
Malczeski. — 173.
aiplleson William. — 173.
Malle.son (Mrs.). — 86.
iMslucelli Leopoldo. — 57.
Ma nei Filippo. _ 50, 51. 52,
103.
SII
13:ì.
— 2S2.
Laura. —
.M.iiiiii Daniel»'.
M;.iinucci Miciiele.
.M.i ut ('gazza Solerà
211.
.Manzi. ni (.sorelle). — 335.
.Marcora (Jiu.seppe. — 107, ;'>35.
M.-rclli rielro. — :V.\2.
M.irio Alberto. — OS. 99, 100,
101, 106. 109. Ili, 120,
122. 2:^6.
Mario Jessie W'hitc. — (»6, 7:'..
86, 94, 95. 98, 102, 107.
110, 111. 119, 122, 12.3.
145, 157, 270. 291.
Marochetti. — 270.
Martinati Antonio. — 151.
236. 324.
Martini Carlino. — 121.
Martini Benettini Cristina. —
121, 302.
Martins. — 104.
Mi^rtoglio Luigi. — 343.
AFasson David. — 203, 309.
Mazini AVhite Linda. — 17,
107. 2.30, 315, 317, 318.
Mazini (coniugi). — 13.
Afeneghini A. — 229.
Meyerbeer. — 313.
Miaglia. — 142.
Miceli Luigi. — 181. 219, 241*
297. 303, 330, 331, 349.
ACichelet .Tules. — 245. 254.
Mickiewicz Adam. — 87.
iMieli Virginia. — 349.
Mileti Carlo. — 209, 221, 301.
337.
illieti Raffaele. — 223. 301.
Minghetti Marco. — 130, 159.
Missiroli L. — 154.
^[issori Giu.seppe. — 51, 103.
297. 349.
:Modena Giulia. — 17. 143.
Moir .T. M. — 45.
Moleschott Giacomo. — 268.
:^[onnier Marc. — 216, 328.
^Montanelli Giuseppe. — 326.
Mordini Antonio. — .32, 65,
220. 241. 244, 248.
Morning Adrertiser (The). —
119.
Morning Star (The). — 119.
KIMNTOI. Alilo.
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Mosto Antonio. — 40. OS, TC,
SI, 141. 14.S, 154. 175, IS.!,
200. 208. 21:;, 2-M\, 24(;.
.SOI, 31(5. .'W4, :U2.
\f(,riweiit<^ (II). — 2n,S. 247.
M'Ti'Jir (coniugi). — V.\.
Miiller Diamilla Donictrio. —
23. 71, 101. Kit;. 108, 25.5,
303, 321.
Mullor. — 42.
Napoleon*» I. — 313.
N.apoleone ITI. — 9, 55, 85,
90. 128. 129, 1.39, 179, 255,
31.3.
Niithan Ada. — 00, 298.
Nathan Adolfo. — 00. 224.
Nathan Davide. — 20, 251,
• 297, 3.50.
Xrthan Emilio. 2.51.
Nathan Enriohetta. — 94, 9.5.
99.
Nathan Erne.sto. — 210.
Ni.than Giannetta (ved. Ros-
.=!elli G.).
Nathan Giuseppe. — 298.
Nathan Gualtiero. — 298.
Nathan Sara. — 0. 10. 20. 42,
0.5. 94. 99. 143. 1.50, 172.
175. 185. 189, 210, 223.
278. 289. 294, 290, 314.
338, 348.
Nfjrretti. — .50.
Nicotera Giovanni. — 140.
160, 102. 209. 213. 220.
221. 241, .303. 330. 3.32.
Ohserrer (The). — 119. 123.
348.
Osareff. — 1.38, 278, 294. 297.
305.
Ogareva (sign-ra). — 294, 297,
305.
On^iero. — 1.3.5.
Orlandi Luigi. — 20.
Orsini Felice. — 228.
Oudinot ("een.). — 281. 282.
283 284. 285. 280.
Paget (Dr.ì. — 20.
Pantano Edoardo. — 96.
Pareli. — 21.
Pelizzari. — 254.
/'riixioro <H Azione (11). —
1(»2, 111.
l^^(•antini Federico. — 2S2,
2.S5.
p. -troni Giuseppe. — 189.
Pittiti (J. A. — 1.59.
Pozzi Giulietta. 100, 3.35.
Pianciani Luigi. — 1(»0.
Pigott Ch. — 154.
Pio IX. — 2S1, 283.
l'i-trucci Nina. — - 220.
Pievani Giacomo. — 198, 2.50.
Pollini. — 210.
Pop oh d'Italia (II). —50, 09,
74. 110, 119, 1.37, 207. 209,
211. 219, 221, 241. 24.3,
301, 334, .3.37. 3.54.
Potter. — 85, 104. 114, 124.
Primo Settembre (II). — 3.54.
Profumo Giacomo. — 302.
Proletario (II). — 3.54.
Propugnatore (II). — 3.54.
Proudhon. — 61.
Punch (The). — 93. 97.
Quadrio :Maurizio. — 6. 17. .38,
42. 0.5. 102. 108, 141, 143,
145. 1.50. 1.57. 100, 101,
172. 173. 170, 184, 225,
228, 230. 290. 290, 297,
298, 3.38, 342. .344, 346,
.348. .349. 350.
Quaraglia Angiolina . — 121.
Romat/ana. — 245, 246.
Ravizza Alessandro. — 00.
Rebaudi. — 70.
Rrmond (Miss). _ 47. 80.
Eerue tìes Beux-Mondes (La).
— 217, 3.50.
Rime Germanique (La). —
177. 245, 252. 254. .340.
Rcvue Républicaine (La). —
253.
Revnaud .Jean. — 10.5. 177.
210.
RicasoH Bettino. — 92.
Ricci Attilio. — 310.
Ricci Augusto. — 310.
Ricci Giacomo. — 310.
Ricci F. — 151.
Rivalta An.selmo (ved. Castel-
lazzo L.).
:'a;-2
KIMSIOI.AItM».
I ISCHI
1(10.
27!>.
If.O,
5S.
Knss.'lli (JijIllllI'tI:!. -^ (iti. l(l(»,
14:ì. ir>7, ir,2, iTc. 21 n.
224, 2!>7, ;ì14.
IJosselli MiclielaiiKelo. — 201.
I!(iss<'lli Siiliiitiiu». — 33S. ■
Russi 10. li. -- 41.
Uuiz Polis. — 23(5.
Kiiscoiii Carlo. — 2S2. 285.
S.uchi Achille. — ÌHì, 2(51.
Sacchi Klciia. — !»(5.
Saffi Aurt'lio. — (iT. 12;i
150. 220, 2:^0. 247,
2s:ì. 2S0.
Saffi (Jiorgiiia. — ÌVA,
24S.
Sr.-fJcrniaiii. — 24o.
Sainniito Mario Aldisio. -
205. 842. 844.
S.-.iul George. — 7S, 820.
S:.rpi (fra Paolo). — 78.
t^'iiurdni/ Rcriew (The). —
34S. '
Samiders. — 160.
Savi Francesco Bartolomeo. —
151. 183. 229. 236, 322.
323.
Sa\onaro]a Girolamo. — 228.
Schiller. — 315.
Seely. _ 33.
Semenza Eva. — 136.
Semenza Giacomo. — 234. 316.
Serafini INIarietta. — 107.
Shaen William. — 173, 339.
Shakespeare. — 135.
Sineo Riccardo. — 219.
Sif mondi (Sismond de). — 78.
Sparacino (fra). — 131.
Spaventa Silvio. — 24.
Spinelli. -^ 145, 161. 344.
Slampa Gaspare. — 151. 322.
Stansfeld Caroline. — 3. 4, 5.
17, 21. 33, 36, 47. 69, 78,
82. 86, 112. 117. 140, 144,
147. 149, 214. 224, 225,
266, 273, 276. 293, 304.
314. 318. 345. 349.
Stansfeld James. — 4, 76, 159.
161, 266, 273. 276.
Stnart Peter. — 65.
Succi (capit.). — 339.
Tacito. — 135.
Taiiihi Pili Ili. 1(1(1.
T.'ss,, Toniiiato. — 91.
T.iuchiiitz. - - 22S.
'i'.iva.ssi Francesco. — 151,
207, 321.
Taylor Cicmcnt ia. — 11, Ki.
17. 4(1. S4, 113, 17.3. 1S6.
:{(»(;, 31S.
T.!vh)r Peter A. — 10. 11. 13.
17. 47. S6. 97, 113. .30(1.
Ta.vlor Tom. -- 266, 273. 277.
306.
Tl)c.iii:is (capit.). — 19. 20. 3(1.
Thiiry. — 220.
TiìHcs (The). — 138. 148.
Tdjazzi Fr.-incesco. — 159,
172, 197.
212. 247.
259,
260. 275.
290, 291,
295,
342.
Tur t ina Carlo
, — 198.
Troya Carlo.
— 215.
T'niberto di S
avola. — 44.
Unità Italiana (L"). —
17.
18. ,32. 41.
, 42. 44, 6(1
». 74.
94. 95. 100. 102, 109,
123.
138, 145.
156, 159,
160,
162. 169.
179. 182,
192.
208, 211.
221. 229,
241,
249. 290.
292. 296,
310.
320, 334.
3.36, 342,
3.50,
T
3.54.
•edom.
187.
Vrainncci Atto. — 62. 63.
A'enturi Carlo. — 11. 13, 24,
29. 98. 99. 169. 261. 273,
277. 306.
Venturi Emilie. — 3. 4, 5. 11,
12, 17, 19, 24, 26. 27. .32,
35. 43, 45. 48, 53. 64. 66,
69. 72, 77, 82, 83, 86. 93,
97. 98, 100. 103, 113. 116.
120, 122. 137, 140. 142.
144. 147, 149. 152. 155.
169. 183. 224. 225. 262.
266. 273, 277, 306. 345,
349.
Verzegnassi Francesco. — 230
Viniercati. — 101.
Vita Xìicn'a (Associazione). —
223, 248. 266, 300, 329,
IIMSTOI. Alilo.
'M',:ì
N'iHiiri.i, n-KÌn.i d" Iii>;liilli'n;i
- 2*;.
\ -Itiirio Eniiiiiiit'li- !I. — '■'>.
4, OS, 71, lOS, 10!), 11(»,
IfiS, 229. 255, ;?(»4, ;{4!).
Voltaire. _ 280.
Willì.-iinsoii (IVIi-s.). — (li).
Woltr Adolfo. — 72, 7;{, S4.
WA, !>7. 122, 121. lltS, 212,
2(;7, 2!k;, :{;{2, :'.:'.:?, :{:'."..
/.ih'sUi. — S7, SS.
/.cnzrro (Lo). — Ii54.
Zufjiii (iiovaniii. — 127, 17o,
174, ne, 1S4.
/iil>l><'tta Luigi. — 151, :^2'A,
;{24.
INDICE DELLE LETTERE.
VMMCCCCLXXXII. — To Matilda Biggs [London,
July 18G4] . . . pnf/. 3
VMMCCCCLXXXIII. — Alla stessa [London. July ....,
l.S«4J » 5
'VIMMCCCCLXXXIV. — Alla.' stessa [London, Augnst
1864] » 7
VMMCCCCLXXXV. — To Emilie A. Venturi [Lon-
don. September 2nd. 1864] » 12
VMMCCCCLXXXVI. — A Mad. Marie d'Agoult [Lou-
dres], 2 septembre [1864] » 14
VMMCCCCLXXXV II. — A Sara Nathan [Londra].
2 settembre [1864] . . » 16
VMMCCCCLXXXVIII. — To Emilie A. Venturi [L<in-
don, September 3rd, 1864] » 19
VMMCCCCLXXXIX. — A Sara Nathan [Londra],
3 settembre [1864] . . » 22
VMMCCCCXC. — A Demetrio Diamilla Muller
[Londra]. 3 settembre
1864 » 23
VMMCCCCXCI. — To EmUie A. Venturi [Lon-
don, September 5th, 1864] » 24
VMMCCCCXCII. — Alla stessa [London, Septem-
ber 5th. 1864] » 27
VMMCCCCXCIII. — A [Londra], 7 set-
tembre [1864] .... » 30
VMMCCCCXCIV. — To Emilie A. Venturi [Lon-
dra, September 7th, 1864] » 32
vMMCCCCXCV. —
vMMccrcxcvi. —
vMMcrccxcvii.
v^[^[c^ccxcvIIT.
VMMCCCCXCIX.
VMMD.
VMMDI.
"MMDII.
VMMDIII.
VMMDIV.
VMMDV.
VMMDVI
VMMDVII.
VMMDVIII.
VMMDIX.
VMMDX.
VMMDXI.
VMMDXII.
(ig.
.•i5
n
37
»
3R
»
40
»
48
»
45
EPISTOLARIO. flSfin]
Alla stessa [I-ioiulon. Septoni-
l)pr 7th, 18G41 ....
Ad Alfonso Giarrizzo [Lon-
■ (Ira settembre 1864]
A Maurizio Quadrio [Lon-
dra, .... settembre 1864]
A Vincenzo Brusco Onnis,
[Londra], 9 settembre
[lSfi4]
To F^milie A. Venturi [Lon-
don, September 9th, 1804]
Alla stessa [London. Septem-
ber] lOth. [1804] . . .
To Clementia Ta.vlur [Lon-
don]. September llth,
[1804] ,) 40
Ti) Emilie A. Venturi [Lon-
don. September 12th,
1804]
Ad Ergisto Bezzi [Londra],
14 .settembre [1864] . .
To Emilie A. Venturi [Lon-
don. September 14th. 1864]
A Vincenzo Cattoli [Lon-
dra], 14 settembre [1864]
A Mario Aldisio Sammito
[Londra], 14 settembre
[1804]
A Mad. Marie d'Agoult [Lon-
dres], 10 septembre [lSf>4]
To Emilie A. Venturi [Lon-
don, September 16th, 1864]
A Sara Xathan [Londra, ....]
settembre [1864]
A Federico Campanella [Lon-
dra]. 17 settembre [1864]
To Emilie A. Venturi [Lon-
don, September 19th, 1864]
A Demetrio Diamilla Muller
[Londra], 20 settembre
[1864] » 71
»
48
»
50
»
53
»
54
»
58
»
60
»
64
»
65
»
66
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69
vMMDXIII.
VMMDXIV.
VjMMDXV.
VMMDXVI.
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VMMDXVIII.
VMMDXIX.
VMMDXX.
VMMDXXI.
VMMDXXII.
VMMDXXIII.
VMMDXXIY.
VMMDXXV.
VMMDXXVI.
VMMDXXVII.
VMMDXXVIII.
VMMDXXIX.
frftsTOi.ARio. ;U'.T
- To Emilio A. Voiiliiii (Lon-
don. SoptemluT 21 st.
1S(;4] pag. 72
■ A Felice Dagnino fLoiidia],
21 settembre IISWJ . . » 74
- A Felice Casaccio [Londra],
21 settembre [1864] . . » 70
- To Emilie A. Venturi [Lon-
don |. September 22nd,
l.S(i4] » 77
A Federico Campanella [Lon-
dra], 24 settembre [1804] » 79
- To Emilie A. Venturi [Lon-
don, September 24th. 1804] » 82
Alla stessa [London. Septem-
ber 24th, 1804] . . . . » 8S
- To Clementia Ta.vlor [Lon-
don. September 20th,
1804] » * 84
A Mad. Marie d'Agoult [Lon-
dres], 26 septembre [1864] » 87
- To Emilie A. Venturi [Lon-
don. September 20th, 1804] » 93
- A Felice Bagnino [Londra].
27 settembre [1864] . . » 96
- To Emilie A. Venturi [Lon-
don. September 27 th,
1864] » 97
- Sara Nathan [Londra], 29
settembre [1804] ...» 99
Al Direttore à^W Unità Ita-
ìiana [Londra], 29 set-
tembre [1804] .... » 100
- A Vincenzo Brusco Onnis
[Londra], 29 settembre
[1804] . ....... 101
- To Emilie A. Venturi [Lon-
don, September 29th,
1804] » 103
A Vincenzo Brusco Onnis
[Londra], 30 settembre
[1804] » 106
3(iS
VMMDXXX.
VMMDXXXI.
VMMDXXXII.
VMMDXXXIII.
vMMDXXXrV.
VMMDXXXV.
VMMDXXXVr.
VMMDXXXVII.
VMMDXXXVIII.
VMMDXXXIX.
VMMDXL.
VMMDXLI.
VMMDXLII.
VMMDXLIII.
VMMDXLIV.
VMMDXLV.
VMMDXLVI.
VMMDXLVII.
VMMDXLVIII.
EPISTOLARIO. fi sr.r»!
• A Giovnuni Grileiizoni [Lon-
dra 1, 30 setteml)rp [18G4] pag. 107
• A M.iuri/io Quadrio [Ldn-
. (Imi. HO s<'tt<'inl>r<' [1^^041 » 108
- To .Matilda Bìkks | London.
S«'i)toinl)('r ..... 1,S(;4] . . » 112
■ A Giacinto Kruzzosi [Ijondra,
settembre 18G4] . . » US
■ Allo stes.so I Londra, .... set-
tend»re 1804 J .... » 114
• Ad Andrea Gianiu'lJi [Lon-
dra], 1" ottobre [1804] . » 115
To Emilie A. Venturi [Lon-
don, Oft(,ber l.st, 1804] . » 110
■ To Matilda Kiggs [London.
October Ist, 1804] . . » 118
A Carlotta Benettini [Lon-
dra], 3 ottobre [1864] . » 120
To Emilie A. Venturi [Lon-
don. October 3rd, 1864] . » 122
■ A Vincenzo Brusco Onnis
[Londra]. 8 ottcbre
[18(:y] » 125
- A Felice Daguiuo [Ijondra],
3 ottobre [1864] . . » 126
A Giovanni Zugni [Londra],
3 ottobre [1804] ...» 127
A Rosario Bagnasco [Lon-
dra], 5 ottobre [1864] . » 128
A Mad. Marie d'Agoult [Lon-
dres], 6 cctobre [1864] . » 131
A Eva Semenza [Londra], 7
ottobre 1804 » 130
To Emilie A. Venturi [Lon-
don. October Ttb. 1864] . » 137
Alla Redazione dell' C^nj7à
Itnlinna [Loudra]. 1() ot-
tobre [1S64] .... » 138
To Emilie A. Venturi [Lon-
don, October lOth, 1804] » 140
VMMDXLIX.
VMMDL.
VMMDLI.
VMMDLTI.
VMMDLTII.
VMMDLIV.
VMMDLV.
VMMDLVI.
VMMDLVII.
VMMDLVIII.
VMMDLIX.
VMMDLX.
VMMDLXI.
VMMDLXII.
VMMDLXIII.
VMMDLXIV.
VMMDLXV.
VMMDLXVI.
VMMDLXVII.
ETISTOI.ARIO. 309
- A Giovanni Grilenzoni [Lon-
dra], 11 ottobre 1864 . . pag. 142
- A Sara Natila n [Londra],
11 ottobre [18(54] ...» 143
- To Emilie A. Venturi [Lon-
don, Oetol)er 1 Un, 1S(;4], . » 144
- A Maurizio Quadrio [Lon-
dra], 11 ottobre [18G4] . » 145
- To Emilie A. Venturi [Lon-
don, October 13th, 1804] » 147
- Alla ste.ssa [London, October
14tb, 18G4] » 149
- A Vincenzo Brusco Onnis
[Londra], 16 [ottobre
1864] » 150
- A Felice Bagnino [Londra],
17 ottobre [1864] . . » 151
- To Emilie A. Venturi [Lon-
don, October 17th, 1864] » 152
- Agli amici di Trieste [Lon-
dra], 18 ottobre [1864] . » 153
- To Emilie A. Venturi [Lon-
don, October 18tb, 1864] » 155
- A Sara Nathan [Londra],
19 ottobre [1864] . . » 156
- Ad Andrea Giannelli [Lon-
dra]. 20 ottobre [1864] . » 157
- A Vincenzo Brusco Onnis
[Londra], 21 ottobre
[1864] » 159
- A Maurizio Quadrio [Lon-
dra], 21 ottobre [1864] . » 161
- A Mad. Marie d'Agoult [Lon-
dres], 24 octobre [1864] » 162
- A Demetrio Diamilla Muller
[Londres, .... octobre 1864] » 166
- Allo stesso Londra, 24 otto-
bre 1864 » 168
- To Emilie A. Venturi [Lon-
don, October 24th, 1864] » 169
*
87f)
VMMDLXVIII.
"VMMDLXIX.
17MMDLXX.
VMMDLXXI.
VMMDLXXII.
VMMDLXXIII.
VMMDLXXIV.
VMMDLXXV.
VMMDLXXVI.
VMMDLXXVII.
VMMDLXXVI II.
VMMDLXXIX.
VMMDLXXX.
VMMDLXXXI.
VMMDLXXXII.
VMMDLXXXIII.
VMMDLXXXIV.
VMMDLXXXV.
VMMDLXXXVI.
P<I<J.
170
»
171
»
172
»
173
»
175
EPISTOLARIO. ri.S(;5]
- To Matil(l;i Hìkks I Loiulc.ii,
October 26th, ISC-l | . .
- A Giacinto Bruzzesi [Lon-
dra. 20 ottobre 1804] . .
-A Sara Xatlian [Londra I,
27 [ottobre 18W] . . .
- A Vincenzo Brusco Onni.s
[Londra]. r?l ottobre
[1R04]
- Ad Ergi.sto Bezzi [Tiondra,
.... ottobre 1S04] . . .
- A Sara Nathan [Londra],
1° novembre [1804] . . » »
- A Mad. Marie d'Agoult [Lon-
dres], ler novembre [1804]
- Ad Andrea Giannelli [Lon-
dra], 2 novembre [1804]
- Ad Aurelio Saffi [Londra,
2 iiovemlire 1804] . . .
- A \'incenzo Brusco < Miui.s
[Londra I, 2 novembre
[1804]
- A Felice Dagnino [Londra].
4 novembre [1804] . .
- A Maurizio Quadrio [Lon-
dra], 4 novembre [1864] .
- To Clementia Taylor [Lon-
don], November 7th,
[1864]
- A Sara Nathan [Londra],
7 novembre [1864] . . .
- A Giuseppe Petroni [Lon-
dra], 7 novembre [1804] . » »
- Ad Andrea Giannelli [Lon-
dra], 7 novembre [1804] » 192
- A Rosario Bagnasco [Lon-
dra], 10 novembre [1804] » 193
- To Caroline Biggs [London,
November llth, 1804] . » .196
- A Giacinto Bruzzesi [Lon-
dra, 11 novembre 1864] » 197
»
177
»
179
»
180
»
181
»
183
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184
»
180
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189
E3»ISTOI.ARIO.
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VMMDLXXXVII. —
VM.MDLXXXVIII.
VMMDLXXXIX.
VMMDXC.
VMMDXCI.
VMMDXCII.
VMMDXCIII.
VMMDXCIV.
VMMDXCV.
VMMDXCVI.
VMAIDXCVII.
VMMDXCVIII.
VMMDXCIX.
VMMDC.
VMMDCI.
VMMDI'II.
VMMDCIII.
VMMDCIV.
VMMDCV.
VMMDCVI.
A Mad. Marie d'Agcult [Lon-
drcs|. 12 novciiihrc ri'*^^>41 />«.'/ •
— To Caroline Hifjfjs | London,
Xoveuibfr 14th, l.S()4J . . »
— Alla stessa [London, X^ovem-
ber 14th. 18G4J ...»
— A Mario AIdisi()Saniinito[ Lon-
dra], 14 novembre [1804] »
— A Felice Dagnino [Londra],
15 novembre [1SG4] . . »
— A Saverio Friscia [Londra],
IG novembre [18(54] . . »
— A Sara Nathan [Londra],
17 novenji)re [18G4] . . »
— To Matilda Biggs [London,
November ...., 1804] . »
— A Mad. Marie d'Agoult [Lon-
dres], 19 novembre [1864] »
— A Saverio Friscia [Londra],
21 novembre [1864] . . »
— Ad Aurelio Saffi [Londra,
23 novembre 1804] . . »
— A Carlo Mileti [Londra], 25
novembre [1864] ...»
— A Sara Nathan [I^ondra],
25 novembre [1864] . . »
— A [Londra], 27 no-
vembre [1864] .... »
— Ad Ergisto Bezzi [Londra],
28 novembre [1864] . . «
— - A Maurizio Quadrio [Lon-
dra], 28 novembre [1864] »
— A Giuseppe Libertini [Lon-
dra], 30 novembre [1864] »
— A Gaetano Semenza [Londra.
.... novembre 1864] . . »
— A Federico Campanella [Lon-
dra], 2 dicembre [1864] »
— A Benedetto Cairoli [Londra,
5 dicembre 1864] . . . »
200
203
204
205
206
208
210
214
215
218
220
221
223
226
227
228
231
234
»
237
:i7i»
VMMDCVII.
v.MMDCVIII.
vMMDCIX.
VMMDCX.
V.MMDCXI.
V.M.MDCXII.
VMMDCXITI.
VMMDCXIV.
VMMDOXV.
VMMDCXVI.
VMMDCXVII
VMMDCXVI II.
VMMDCXIX.
VMMDCXX.
VMMDCXXI.
VMMDCXXII.
VMMDCXXIII.
VMMDCXXIV.
EPISTOLARIO. [1S(55|
- A .Milli. Miirii- irAKntilt I Lon-
ilrcsl, ."i iliM'ciiiliic |].'S(»4| ]Ki;/. 242
■ Ad Antonio Mo.sto [Londra], ""'
. 5 dicembre fl.S(;4| ...» 240
- Ad Aurelio Saffi [Londra,
0 dicembre 1864] ...» 247
- A Felice Dagnino [Londra],
10 dicembre [1804] . . » 248
■ Ad Antonio Frigerio ecc. [Lon-
dra]. 10 dicembre [18(54] » 2r.O
-A [Londra], 11 di-
cembre 1804 » 2.^1
- A Mad. Marie d" Agoni t
[Londre.sJ. 15 décembre
[1804] » 252
-A Giuseppe Facchini ecc. [Lon-
dra], 16 dicembre [1804] » 254
- A Demetrio Diamilla Mailer
[Londra], 10 dicembre
1864 » 255
- To George J. Holyoalie [Lon-
don], December 17th,
[1804] » 250
- A Benedetto Cairoli [Londra] ,
17 dicembre [1804] . . » 258
- Ad Agostino Bertani [Lon-
dra], 17 dicembre [1804] » 200
- To Matilda Biggs [London,
December 1804] . . » 202
- A Karl Blind [Londres, 17
décembre 1864] ...» 208
- A Filippo Bettini [Londra],
18 dicembre 1864 ...» 269
- Ad Angelo Bezzi [Londra,
18 dicembre 1864] ...» 270
To Jessie White Mario [Lon-
don]. December 19th,
[1864] ^> »
- Ad Angelo Bezzi [Londra],
19 dicembre [1804] . . » 274
VMMDCXXV.
VMMDCXXVI.
VMMDCXXVII.
VMMDCXXVIII.
vMMDCXXIX.
VMMDCXXX.
VMMDCXXXI.
TMMDCXXXII.
VMMDCXXXIII.
VMMDCXXXIV.
VMMDCXXXV.
VMMDCXXXVI.
À7MMDCXXXVII.
VMMDCXXXVIII.
VMMDCXXXIX.
VMMDCXL.
VMMDCXLI.
VMMDCXLII.
VMMDCXLIII.
ETISTOLARIO. 373
- To Matilda Bijtgs [London,
December 1804] . p«(/. 275
- Ai Direttori dell'Unità Ita-
liunn [Londra], 20 dicem-
bre [1.S04] » 270
- A Vincenzo ilrusco Onnis
[Londra]. 20 dicembre
[1S(!4] » 2.S0
- Ad Andrea Giannelli [Lon-
dra], 20 dicembre [1S(;4] » 2!)1
- To Caroline Biggs [London,
December 22nd, 1864] . .« 203
- Ad Ergisto Bezzi [Londra],
22 dicembre [1804] . . » 295
- A Sara Xathan [Londra],
22 dicembre [1804] . . » 297
- A Maurizio Quadrio [Lon-
dra], 22 dicembre [1804] » 298
- A Rosario Bagnasco [Lon-
dra], 23 dicembre [18«>4] » 300
- A Carlotta Benettini [Lon-
dra], 27 dicembre 18(i4 , » 302
- A Demetrio Diamllla Muller
[Londra], 27 dicembre
[1864] » 303
- To Matilda Biggs [London,
December 28th, 1864] . » 304
- Ad Andrea Giauuelli [Lon-
dra], 30 dicembre [1864] « 310
- To Matilda Biggs [London,
December 31st, 1864] . » 312
- A Karl Blind [Londres
décembre 1804] .... » 31;"»
A Linda White Mazini [Lon-
dra, 1864] ... » »
- A Gaetano Semenza [Lon-
dra, 1864] ...» 316
- A Felice Bagnino [Londra,
1864] » »
A Linda White Mazini [Lon-
dra, 1864] ...» 317
374
VMMDCXLIV.
VMMDCXLV.
VMMIH'XLVI.
VMMDCXLVII.
VMMDCXLVIII.
VMMDCXLIX.
VMMDCL.
VMMDCLI.
VMMDCLII.
VMMDCLIII.
VMMDCLIV.
VMMDCLV.
VMMDCLYI.
^MMDCLA^I.
VMMDCLVIII.
VMMDCLIX.
VMMDCLX.
VMMDCLXI.
VMMDCLXII.
VMMDCLXIII.
EPISTOLARIO. [18(>51
- Alla stc'ssa | Londra
1S(141 par;. 318
-A Sofia ("raiifurd | Londra),
1" gennaio l.S(J5 .... » »
- To Ileiir.v Samuel Kiiisl Lon-
don], Januar.v Ist, ÌSU~t . » 319
- A Demetrio Diamilla Miiller
[Londra], 1° gennaio 1865 » 321
- A Gaspare Stampa [Londra],
1" gennaio 1S05 ...» 322
- A Mad. Marie d Agoult[Lon-
dresJ. 1*'>- janvicr 1805 . » 324
- A Luigi Miceli flioudi-a], 2
gennaio 1S('»5 ... . . » 33()
- Ad Ergisto Bezzi [Londra],
2 gennaio 1865 .... » 332
- Ad Adolf Wolff [Londra]. 2
gennaio lS6;j| ..... » 333
- A Vincenzo Bruscoi Onnis
[Londra], 3 gennaio 18(>5 » »
- Ad Agostino Castelli [Lon-
dra], 3 gennaio 1865 . » 336
- A Saverid Friscia [Londra],
4 gennaio 1865 .... » 337
- A Giovanni Grilenzoni [Lon-
dra], 5 gennaio 1865 , » 338
■ To William Shaen [London],
.Januar.v 5th, 1865 . . » 339
- A Mad. Marie d'Agoult [Lon-
dres], 5 janvier 1865 . . » .340
- To George .Jacob Holyoake
[Jj(jndon], January 6th,
[18(>5] » 341
- A Mario Aldisio Sammito
[Londra], 6 gennaio 1865 » 342
A Giovanni Grilenzoni [Lon-
dra]. 6 gennaio 1865 . » 344
- To Matilda Biggs [London,
January 9th. 1865] . . » 345
- A Sara Nathan [Londra],
10 gennaio 1865 .... » 348
EPISTOLARIO.
.'{75
V.M.MDC'IiXIV.
VMMDCLXV.
V.MMDCLXVI.
VMMDCLXVII.
— A Miiiiriziu (^iiiidriii | Lmi-
(Iiii I. 10 gennaio 1SG5 . . pii!/.:\r>0
— A (ìiìifinto Bnizzcsi IT^on-
(Iriil, 11 gennaio 1S(»5 . . » 351
— A Federico Campanella [Lon-
dra |, 11 gei.naio ISOn . » '.VTt'A
— A Filippo Bettini [Londra],
11 gennaio ISOO ...» liHn
Il presente volume è stato approvato nella sua prima edi-
zione il :^1 (licemlirc lOIiS dalla R. Commissione jxm- l'edizione
nazionale degli Scritli di fìiuseppe Mazzini.
G. Bottai. Presidente - A. Codignola - F.
Ercole - (ì. Gbts'tilb - A. M. Ghisalrerti -
A. Lt'zio - E. PONTIERI - N. RonoLico - F.
S.VLATA - P. Silva - G. Volpe - M. Menottint.
(Segretario.
La ristampa è stata riveduta dalla Commissione editrice
degli !^rrìftì di Giuseppe Mazzini.
G. GoxET.LA, Presidente - A. Codignola - G.
Conti - A. M. Ghisalberti - T. Grandi - A.
Levi - L. Salvatorei,li - A. Spallicci - C.
Spellanzon - (J. G. Trutlzi - E. Morelli, ,9^-
firetaria.
Finito di stampare il 15 gennaio lOàl.
DG Ifeszini, Giuseppe
552 Scritti editi ed inediti
• 8
1-127
V.79
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